PLENARIA del 7/03/2014
Ecco il tanto atteso verbale.
D’altra parte venerdì 7 abbiamo atteso molto anche solo per entrare dal cancello del Villaggio Mafalda, per poi scoprire che bastava schiacciare un semplice pulsantino leggermente nascosto, che la porta dentro era già aperta per noi. Ci ho letto una specie di metafora degli affanni con cui ci arrovelliamo a volte per poi scoprire che il pulsantino di accensione è proprio lì, dietro l’angolo, e una porta aperta per noi.
Cominciamo col classico giro di presentazioni, libro preferito:
Danielaf, gasrage – La danza della realtà di A. Jodorowsky;
Cri, gasrage – Autoproduzioni in cucina di Lisa Casali;
Claudiaz, gasrage – Walden di Thoreau;
Francesco Rosso, Macrolibrarsi e Macroedizioni – La Rivoluzione di Dio, della Natura e dell’Uomo di Masanobu Fukuoka;
Andreaquattrini, gasrage – L’amico ritrovato di Fred Uhlman;
Roberta di DiegoB, gasrage – La pragmatica della comunicazione umana di P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson.;
DiegoB, gasrage – Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar;
Claudia di Claudia&Matteo, caossi – La leggenda dei monti naviganti di Paolo Rumiz;
Matteo di Claudia&Matteo, caossi – Moby Dick di Herman Melville;
Chiara di ClaudioS, gasrage – Diario di Etty Hillesum;
AndreaS, caossi – Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio;
Simone, caossi – Io, Robot di Isaac Asimov;
MonicaL, caossi – I pilastri della Terra di Ken Follett;
LisaP, gaspaccio e Consorzio Val Bidente – L’utilità dell’inutile di Nuccio Ordine;
Lauaua, gaspaccio – L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono;
Filippo, gaspaccio – Lettera ai contadini sulla povertà e la pace di Jean Giono;
Roberta, gasrage – La profezia di Celestino di James Redfield;
SilviaG, caossi – Cent’anni di solitudine di Gabriel GarcÃa Márquez;
LuisaCr, gasrage – La metamorfosi di Franz Kafka oppure Autobiografia di Groucho Marx;
Dopo questo giro di pagine e lettere (ndr. gli Ingasati leggono cose fike e rivoluzionarie) eccoci qui al primo punto in ODG: Consorzio della Val Bidente, presentazione del fornitore a seguito dei cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi.
Lauaua del gaspaccio inizia spiegando che ha preso al volo la referenza a seguito dell’improvvisa chiusura della Cooperativa S. Giuseppe e del negozio di Sadurano avvenuta per fallimento.
Infatti prima di lei si occupava di tutti gli ordini Ingasati Monica del negozio di Sadurano, ma quando il negozio per i motivi di cui sopra e che spiegheremo qui di seguito è stato chiuso da un giorno all’altro è stato necessario trovare soluzioni rapide a tutta una serie di problemi logistico organizzativi.
Attualmente Lisa è presidente del Consorzio, mentre Pietro del gaspaccio è vice-presidente.
Hanno cercato sostanzialmente di garantire un servizio e il lavoro per Monica e Stefano, hanno dovuto trovare luoghi dove macellare e smistare le carni, ma ora sono giunti ad un accordo. Perciò se ci mancano (e mancano a tutti) gli affettati il fatto è che avevano l’emergenza di trovare nuove sale per la stagionatura. Per le carni bianche stanno cercando un accordo con Il Regno delle Upupe (non hanno ancora un macello in loco e finché non l’avranno non si potrà procedere) e ci chiedono se vogliamo le carni Fileni dato che anche prima erano in listino, ma Fileni è un grosso produttore quindi ragioniamo che in fondo si discosterebbe dalla nostra filosofia (vedi altri discorsi fatti di recente, sento quasi un eco). I formaggi li possiamo avere grazie a Il Boschetto e sono davvero ottimi.
Lisa ci spiega che il Consorzio è nato da 4 soci: Acero Rosso (di Lisa) per i vitelli bio; Ravaglia x bovini e suini; Coop S. Giuseppe – punto vendita e ingrasso vitelli e vacche; CTA ingrasso vitelli x tutto il consorzio. In questo modo la filiera era completa e al bisogno gli animali venivano reperiti da altre aziende locali. Essendo anche Lisa veterinario conosce tutti gli allevamenti della zona.
Un giorno Lisa aveva capito che S.Giuseppe aveva dei problemi nei pagamenti al Consorzio, quindi si sono ritrovati per darsi una mano. Lisa e CTA si sono quindi impegnati per capire che problema ci fosse e come poterlo risolvere.
Subito dopo è subentrato il liquidatore dicendo che dovevano ricevere circa 40.000 eur dalla coop S. Giuseppe. In accordo con tutti si è quindi fatta la proposta a Lisa e Stefano della bottega di rilevare la macelleria, quindi Lisa e Stefano quest’inverno si sono messi di impegno imbiancandola e chiamando un’impresa edile per fare dei lavori. Misteriosamente CTA non si è più sentito, si sono negati ai contatti per mesi e all’improvviso Lisa e Stefano sono stati buttati fuori dal negozio dal liquidatore. Di fatto CTA nel frattempo ha rilevato da sola tutta la Coop S. Giuseppe. Successivamente Mauro del CTA ha rivelato che il liquidatore gli aveva detto che o rilevava tutto lui o c’erano già altri possibili acquirenti, così hanno deciso di rilevare tutto loro senza nemmeno parlarne con i soci, causando quindi la chiusura del negozio e la cacciata di Lisa e Stefano senza preavviso.
A seguito di questo fatto sono quindi venuti a mancare gli spazi per lavorare che fino ad allora erano garantiti dalla presenza della macelleria, così il macellaio di S. Sofia per circa 3 mesi ha offerto i propri locali gratuitamente e si sono verificati vari episodi di solidarietà spontanea da parte del territorio.
Secondo quanto deciso in fase di riunioni per salvare la S. Giuseppe, Lisa, CTA e Stefano avevano creato Sadurano bio e da un giorno all’altro CTA ha rilevato tutto. Si sono quindi rivolti ad un avvocato ma risulta tutto regolare perché di fatto Sadurano aveva già molti problemi al suo interno. Stefano era legale rappresentante e ora deve tornare a lavorare in negozio alle dipendenze del CTA.
I prodotti del negozio, che ha riaperto da poco, sono sempre gli stessi, biologici e di qualità , solo che ora negozio e macelleria sono di proprietà del CTA e il CTA da quando è subentrato ha lasciato a casa 30 persone che storicamente lavoravano per la Coop S. Giuseppe.
I problemi che hanno portato la cooperativa al fallimento sono stati di cattiva gestione amministrativa e debiti affossati. Sadurano non esiste più da circa due anni ormai e tutti i debiti sono stati fatti con i progetti della S. Giuseppe, che hanno quindi portato alla vendita di tutti gli animali nel 2012 (come già sapevamo).
Ora Sadurano bio è di CTA e nel Consorzio ci sono Il Boschetto, Acero Rosso, Seggio, Daga Mezzaca’ di Rocca S. Casciano e senza la S. Giuseppe macellano presso la macelleria di Cusercoli o la sala di sezionamento a Castrocaro.
Non hanno un punto vendita ma hanno deciso di risparmiare su quei costi e hanno già attivato una rete di consegna a domicilio, quindi potrebbero inserire anche gli Ingasati in quella stessa rete di consegne a domicilio del sabato.
Lisa nel frattempo ha assunto Monica, un macellaio di S. Sofia ed Emanuele che fa mercatini e consegne.
Già la macelleria di Castrocaro ha lasciato loro stanze per la stagionatura dei salumi prima ancora di firmare un contratto, il Consorzio non acquista animali dal CTA già dal 2012 e continuano ad avere bovini e suini e, quando e se il Regno delle Upupe avrà un suo macello, anche i polli.
Con un po’ di amarezza negli animi proseguiamo con la plenaria, Lisa e Lauaua devono andare via anche perché la Gemma nel frattempo quatta quatta ha già molto gentilmente messo il cappotto a Laura mentre ancora parlava…fortuna che i piccoli aiutano a farci tornare il sorriso eheheh
La parola passa a Francesco Rosso, direttore generale di Macro. Si presenta: è nato nell’85, è stato allattato fino a 1 anno e 1/2, non è vaccinato quindi per due anni non è potuto andare nelle scuole tradizionali per questa ragione, segue un’alimentazione naturale tendente al vegano, ma quando si trova in viaggio e gli offrono carne mangia anche quella. La casa editrice è cresciuta a casa insieme a lui, la definisce come una specie di sorella. Non ha mai utilizzato medicine, non si è mai ammalato (la febbre non è una malattia e basta lasciarla sfogare che poi passa) e ha sempre vissuto in campagna.
Mentre lui era all’Università la Macro ha avuto alcune difficoltà perché i libri interessavano a una piccola nicchia ed erano visti come alternativi, quindi i genitori hanno chiesto a lui di occuparsi dell’azienda perché hanno visto che aveva passione. E’ amministratore delegato di Macrolibrarsi da quando aveva 20 anni e dove prima erano in 8 ora sono in circa 40.
Dal 2006 ad oggi in Macrolibrarsi non è mai stato licenziato nessuno e ci sono più persone sotto i 30 anni e più donne che uomini.
In Macroedizioni, la casa editrice, invece non ci ha mai lavorato fino a marzo scorso.
Coi proventi dell’azienda tra l’altro ha aperto un centro in montagna “Fattoria dell’Autosufficienza†a Bagno di Romagna. Ha studiato Agraria, ma ha assunto una persona del luogo per gestirla e d’estate è aperta ai woofers.
Nel 2012 la casa editrice si è trovata in grosse difficoltà causate dalla crescita esponenziale per la vendita di “The secret†che inevitabilmente si è poi contratta con la fine del boom del libro. Per la sua edizione infatti era stato potenziato esponenzialmente il personale, ma poi non si è riuscito a mantenerlo. Macroedizioni era gestita da suo padre e da altri due manager, ma non era strutturato per un ideale di parità democratica, che ha impedito ai dirigenti effettivi di prendere le redini della situazione. Di fatto alla fine il clima quando è subentrato lui ammette non fosse piacevole, così ha licenziato i due manager e ha cercato di fare formazione. Ora ci sono 7 o 8 persone in meno rispetto a prima, ma il fatturato è aumentato e il clima è decisamente migliorato. La casa editrice nel 2012 ha perso 250.000 eur e il 25% del fatturato andava in stipendio. Ora tutti hanno contratti a tempo indeterminato o da apprendisti. Avevano un servizio esternalizzato da Sei International che è stata liquidata nel 2012 con la proposta di assumere coloro che lavoravano già per loro con un compenso più basso. Ora lui gestisce anche il negozio bio.
Claudia a questo punto fa una domanda su una testimonianza di una sua amica che aveva scritto una critica al libro “Fate la nanna†considerato in letteratura per genitori un testo controverso, poi ripudiato anche dall’autore stesso, ma tuttora distribuito da Macrolibrarsi. Dice che il commento di critica sul forum recensioni era stato addirittura cancellato con la risposta che se esistono movimenti contrari a un libro loro comunque distribuiscono libri di nicchia.
A questo Francesco risponde che la questione ricorda fosse capitata sulla sua scrivania ma non è stata una scelta commerciale, forse semplicemente non ha dato abbastanza considerazione a quella questione nello specifico. Di nuovo qui Francesco esemplifica con dei numeri che al momento non ricordo.
LuisaCR domanda come viene fatto lo scouting editoriale della casa editrice. I traduttori editoriali propongono gli autori.
Francesco poi riprende dicendo che la carta stampata avrà un calo fisiologico, i Paesi Anglosassoni sono già avanti e certe scuole hanno già iniziato a far lavorare su computer o i-pad.
Per questo motivo da quando è subentrato lui in azienda sono stati fatti investimenti sul marketing e i social media e sta cercando di realizzare strumenti virtuali che permettano di mettere in contatto diretto il lettore con gli autori. Gli argomenti ovviamente sono sempre quelli relativi al benessere in tutti i suoi aspetti, ma si è aggiunta la categoria Macro Junior, si sono aperti al mondo russo e stanno cercando aperture con il Giappone.
Alla domanda su chi legga i libri che vengono pubblicati in casa editrice risponde che sono da sempre i suoi genitori, mentre per Macrolibrarsi hanno circa un centinaio di titoli nuovi al mese e si affidano a case editrici di settore. Lui si occupa di gestione, marketing e commerciale. Parte della selezione è affidata alla sorella (quella vera, non la casa editrice).
Al termine della sua presentazione c’è una varia di Chiara di ClaudioS che dice che visto che è da tempo che non viene aperto l’ordine della Bottega della Luna vorrebbe, x chi è interessato a prodotti di cosmesi e femminili, valutassimo le proposte di ecoalternativa.it
Ma siamo da capo su molti discorsi fatti sopra, chi riapre Bottega della Luna? 🙂
Francesco ci consegna delle riviste Macro per tutti che poi sono state distribuite insieme all’ultimo ordine di libri Macro a tutti i sottogruppi e concludiamo con chiacchiere su libri, orti e balle di paglia fino quasi al congelamento fuori nel parcheggio. Non c’è molta poesia stavolta, se non nella sensazione di decadenza della società contemporanea, maglioncini griffati annessi e connessi. Ci siamo solo noi, tante parole lette, scritte e dette, un cappotto rosso che una bambina porge a sua madre per andare via.
3 risposte su “Verbale Plenaria del 7/03/2014”
ma non si era detto che non era il caso di pubblicarlo visto l’argomento delicato? è stato chiesto a Lisa se andava bene?
è visibile solo per gli iscritti. io non so come si faccia perciò l’ho mandato ai bidelli che molto gentilmente si sono occupati di pubblicarlo criptato.
Grazie Daniela, gran bel resoconto.
Sulla bottega della Luna direi che senitiamo con l’ultima referente …
Non mi pare ci sono cose esageratamente delicate … forza Lisa!
Speriamo bene che oltre al cappotto rosso ci avanzi anche un fazzoletto per piangere o meglio … la radiosità di quanto cerchiamo di fare insieme!
Grazie per consentirmi di esserci nella squadra!
A riveder le stelle!
Saluti radiosi