L’articolo è già stato pubblicato sulla rivista a tutto GAS ma merita che ne teniamo una traccia anche noi sul nostro blog anche solo per capire meglio come scegliamo i produttori e cosa gli stessi ci garantiscano. Chiedo scusa se in alcuni punti il racconto è superato… ho cercato di integrarlo/aggiornarlo al meglio.
Carta d’IdentitÃ
Nome: Filippo
Cognome: Petrelli
Nato a: Novara
Classe: 1981
Residenza: Forlì
Titolo di studio: maturità scientifica
Professione / Cariche: Bracciante/operaio/agricoltore, a Forli.
Segni particolari: E’ una persona che si fa con le sue mani, ha voglia di metterle a disposizione del prossimo e le usa anche per coltivare la terra e darci i suoi frutti; si è avvicinato da poco ai GAS e si è subito appassionato del tema tanto che, sentito il problema che alcuni avevano nel reperire in loco ceci non ha fatto altro che … seminarne 🙂
Figli: Una bellissima bambina di circa 1 anno e mezzo.
CONTATTI:
Mail: commentate e la riceverete
tel trequattronove/settestettesettetrenovezerosette
Tutto nacque tanti anni fa quando, vedendo la luce, capì che la stessa donava la vita e che dalla luce, dal terreno e dall’acqua nonché dalla fatica della propria fronte poteva veramente far nascere qualcosa di buono.
Inizialmente ha abbracciato la filosofia vegetariana e per un vegetariano la terra riesce a dare tutto quanto occorre alla sopravvivenza e così il buon Filippo decide che doveva provare ad essere autonomo nel suo fabbisogno alimentare quindi decide, un po’ per scherzo, di affiancare il nonno per imparare i segreti dell’orto.
Correva l’anno 2004 e le prospettive lavorative esterne non offrivano un’infinità di scelte e così decise di mettersi in gioco come cuoco vegetariano (l’altra sua passione) e iniziò il pellegrinaggio tra Emilia Romagna e Marche. Così dopo diverse esperienze nel settore della ristorazione alternando opportunamente le esperienze “di campo†e “di cucina†per cercare di integrarle al meglio è arrivato in mezzo ad un branco di folli gasisti nel bel mezzo della discussione sui ceci ed altri prodotti non immediatamente disponibili nei nostri territori. Ha spiegato ai folli che lui aveva già avuto esperienze di coltivazione di ceci a livello casalingo e così assieme ai folli ha deciso di piantare il suo mezzo ettaro circa di cece tenendo continuamente informati i gasisti dello stato di avanzamento della coltura. Alcune scelte sono state obbligate (preparazione e semina del terreno meccanizzata) ma le scelte sono state “rigorose†e si è cercato di impattare quanto meno sul terreno che non è stato fertilizzato e nemmeno verrà irrigato (anche perché non c’è acqua nel podere!!!). Va detto che il cece è una coltura “miglioratrice†nel senso che riesce ad arricchire il terreno fissando l’azoto e permettendo così una cultura successiva ulteriormente senza concimi; Filippo già sta proponendo ai folli altre culture (farro???) che potrebbero seguire il cece. In dipendenza di come verrà fuori il raccolto, dipende dalla quantità di impurità (sassetti, pula, ecc.) presenti in uscita dalla mietitrebbia, si deciderà se mandarlo o meno a Cesena in vagliatura (Filippo fa notare che perfino dalle Marche il cece viene a Cesena per la vagliatura …) ed in base a quante infestanti nasceranno (si rammenta che non sono stati dati diserbanti!!!) si deciderà se procedere ad uno sfalcio prima della trebbiatura (alla fine è stato vagliato a Cesena così come è stata effettuata una “zappata” a metà stagione). Come si osserva in agricoltura i se sono d’obbligo e non sono pochi quindi è difficile riuscire a dare un prezzo finale già da ora ma si può certamente fidarsi di Filippo che diligentemente annota le varie spese e le ore di manodopera che con amore dedica alla coltura; al momento le spese sono: circa 300€ di seme, 350€ di terzisti per preparare e seminare il terreno cui appunto saranno da aggiungere quelli della raccolta e dell’eventuale sfalcio …. Chiaramente Filippo non si risparmia e ogni tanto lo potreste trovare a zappare con vigore in mezzo all’estivo sole cocente ed inoltre lo stesso Filippo considerando questo un esperimento ha condiviso e stabilito con i gasisti il prezzo finale della sua produzione. Il prezzo finale è stato valutato e pubblicizzato a chi ha ordinato nella specifica discussione dove si vede l’evolvere passo passo del progetto cece e, al commento 39, la sopradetta composizione del prezzo.
Il terreno in questione si trova a Magliano (tra Forlì e Meldola…) sempre disponibile ad essere visitato (indirizzo segretato per evitare furti da parte di gasisti lovi…) ed è la che crescevano rigogliosamente i 75 kg di cece bio seminati a fine aprile 2011.
Nel 2010 Filippo è riuscito a coronare un suo bellissimo progetto: coltivare un orto biologico all’interno del carcere di Forlì assieme, chiaramente, ai detenuti che lo hanno seguito in quello che lui spiegava e praticava sul campo. Probabilmente anche quest’anno riuscirà a replicare l’avventura
Filippo è stato aiutato da tutti i GAS che gli hanno acquistato praticamente quasi tutto il cece della sua produzione ed ora … nuovi progetti ci attendono … restate sintonizzati!P.s. Da tenere presente che il cece viene raccolto già secco pertanto già idoneo alla conservazione … senza ulteriore necessità di intervento umano ïŠ
Sogni nel cassetto: poter, un giorno, gestire (magari in squadra) una piccola azienda a basso impatto ambientale chiudendo il circolo che inizia dal seme e finisce sulla tavola. Ampliare ulteriori progetti di agricoltura e sostenibiità in ambienti difficili come il carcere visti i bei risultati che gli stessi gli hanno dato anche in termini di crescita personale.
Aforisma: La terra ha abbastanza per la necessità di tutti ma non per l’avidità di pochi (Gandhi)
4 risposte su “Presentazione di un produttore: Filippo!”
MA DAI! io che son gasista da poco non sapevo che il Filippo dei ceci fosse Filippo! Ho avuto il piacere di passare un pomeriggio in casa loro (con il cerchio delle donne…) e sono stata molto bene. Bene allora ancora grazie mille per i ceci. la prox volta cerchiamo di essere anche noi fra i raccoglitori!
ciao, alice di andrealice
p.s.: per i sogno nel cassetto io ho due braccia robuste che non sono state rubate all’agricoltura e quindi potrebbero aiutare nei progetti futuri. magari se ne parla sul serio fra un po’.
bhè intanto, faccio i complimenti per il prodotto, perchè appena si mangia il cece di filippo si sente la differenza con gli altri ceci…sarà l’aria, sarà la terra, sarà tutto l’impegno che ci ha messo, sarà il sudore della fronte dei gasisti che hanno partecipato …. insomma è buono un bel pò!! 🙂
per cui io, sulla fiducia, ci sarei anche per ordinare qualsiasi cosa pianti, ma quello che non ho capito è se dobbiamo fare una votazione tra di noi per decidere cosa piantare, oppure ha già deciso?? perchè a parte il cece, non so cosa ha piantato…nella plenaria non ho ben capito se grano (rosso??) farro, kamut (con il nome vero 🙂 ) o altro…..
però la cosa che ho capito è che c’è poco tempo perchè entro il 20 ottobre doveva seminare….
Ogni tanto c’è qualcuno che brilla di luce propria in questo disastrato paesucolo!
Bravo Filippo (e anche Romeo).
Salut