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inGASati e SCEC … che si fa? DI LA TUA!

A questo punto abbiamo incontrato Arcipelago SCEC e capito come funziona (chi non c’era legga il resoconto della serata).

Dobbiamo decidere un pò come procedere ora metto una serie di idee che andrebbero approfondite e discusse e il mezzo che vi chiedo di utilizzare è quello del commento alla discussione così abbiamo tutto ben catalogato e archiviato a imperitura memoria :-); ogni riga sottolineata imporrebbe una espressione della tua opinione nei commenti …

Innanzitutto i presenti alla riunione erano piuttosto sintonizzati nell’affrontare la scelta di iniziare ad usare gli SCEC ed associare tutti i membri inGASati ad Arcipelago SCEC così come iscrivere i nuovi gasisti al momento dell’entrata nel negli inGASati (magari destinando parte della quota sociale di iscrizione all’offerta libera per l’adesione ad Arcipelago SCEC). Sostanzialmente al momento della compilazione del modulo per l’associazione inGASata interessata si complierebbe anche quella per l’iscrizione ad arcipelago SCEC e così il gioco è fatto.

Che si fa, facciamo un sondaggio per accertare l’eventuale adesione in massa a  maggioranza o conta la maggioranza dei presenti alla riunione? (io personalmente farei sondaggio visto che none ra stato indicato nella convocazione della riunione che ci c’era decideva… :-))

Fatto questo occorre capire come possiamo gestire questa “duplice contabilità” in € ed in SCEC, la vedo dura che possa fare tutto il cassiere attuale … io mi sono svegliato alle 3 di notte (è stato una semplice illuminazione notturna… :-)) pensando ad un aiuto cassiere che potrebbe essere iscritto alla mailing list dei cassieri anch’esso e quando pervengono le fatture e le loro suddivisioni a cura del referente sia specificato oltre che la quota individuale di € anche la quota individuale di SCEC. Il Tesoriere ufficiale paga il conto degli Euro ed aggiorna il prepagato conservando la fattura, il tesoriere SCEC paga ed aggiorna il prepagato nuovo degli SCEC da istituire.
Aspetti negativi della scelta:
Occorre un aiuto tesoriere o nuovo tesoriere SCEC
I Referenti hanno anche questo calcolo da fare e aggiungere la colonna SCEC nel riepilogo della suddivisione delle spese.
Aspetti positivi della scelta:
Riusciamo a fare partire lo SCEC per tutti gli inGASati;
Il Conto on-line gestibile in SCEC ci semplifica la gestione anche per i pagamenti in SCEC
A questo punto però possono esserci anche altre idee e vi invito a sottoporle … ordinatamente nei commenti 🙂

Aspetto fornitori:
Pochini erano i fornitori presenti alla riunione quindi si spera che abbiano possibilità di formarsi ed informarsi in fretta (magari nell’attesa dell’eventuale sondaggio o della decisione degli inGASati di aderire al circuito SCEC).  Appena deciso eventualmente l’adesione al circuito SCEC  quindi ogni referente deve contattare il proprio “curato” e spiegargli che se vuole continuare a restare fornitore inGASato deve entrare nel circuito oppure fornire spiegazioni esaudienti e da pubblicare circa il suo diniego (semplicemente per trasparenza nei confronti di tutti e non per giudizio nei confronti del libero arbitrio che comunque resta!!!).
In questo fronte si dovrà capire bene con il fornitore sia se intende mantenere lo sconto attuale in € ed aggiungere quello ulteriore in SCEC oppure se intende trasformare lo sconto in € semplicemente in SCEC (e qui la S di solidale ci dovrà guidare nell’affrontare le richieste ed i punti di vista che ne nasceranno). Si ragionava, la sera della riunione, sul fatto di trasformare eventuali aumenti dei listini con gli SCEC
Si potrebbe anche valutare eventuali riconoscimenti in SCEC per le figure più “pressate” dalle attività gasiste (ma poi si deve individuare univocamente quali sono queste figure … cassieri? bidelli? perchè no, anche referenti…), anche questo è per me un argomento delicato da ragionare con calma perchè potrebbe andare a rosicare il concetto della S di Solidale del gruppo.
 
Infine serve un “punto SCEC” per ogni sottogruppo (per me almeno questo potrebbe essere anche trasversale a più sottogruppi volendo e se non si trova la figura in ogni sottogruppo …); Daniela si è già offerta, Romeo già lo era … direi che almeno il minimo sindacale c’è ma se ci fossero altri che si offrono …

Chiaramente da tutto questo potrebbe nascere anche una nuova attività (il Punto scec per quanto mi riguarda potrebbe ssere aperto in concomitanza con l’apertura della sede inGASata) che quindi vedrebbe arrivare molti nuovi potenziali gasisti ma anche chi è solo interessato a diventare accettatore; ritengo comunque indispensabile chiarire che, come finora fatto, la scelta dei fornitori inGASati rispetteranno il nostro regolamento e ogni nuovo fornitore necessita, comunque e come sempre, di un nuovo referente … 🙂

Si apre una nuova pagina inGASata … vediamo di scriverla insieme e ora che hai letto fino a qui … torna sulle parti sottolineate e prova a dire la tua … si chiama partecipazione e condivisione anzi quasi di più: Solidarietà 🙂

Saluti radiosi

Romeo

17 risposte su “inGASati e SCEC … che si fa? DI LA TUA!”

ciao, sono stata così veloce a rispondere, che ancora non c’erano le domande….le ricopio anche qui, scusate la risposta multipla.

1° – io direi che il sondaggio per sapere il parere di tutti, si possa fare.

2° – con la carenza di volontari (tenendo conto che molti referenti hanno già confermato di aver necessità di lasciare l’incarico) non so se riusciremo a trovare un aiuto cassiere. Da addetta ai lavori, pensavo che potremmo pensare ad un metodo riepilogativo, in modo da pagare gli scec una volta ogni 3-6 mesi, anche perchè a volte ci sono ordini di 2-3 euro e in questo caso come fai a pagare la quota di scec considerando che il taglio minimo è di mezzo scec?
In questo caso la maggior parte del lavoro sarebbe del referente/produttore, che in base ad una spesa totale del socio (nell’arco ad esempio di tre o sei mesi) addebita tot scec al socio stesso, arrotondando in eccesso qualora sia necessario un arrotondamento – bisogna che il referente/produttore abbia un doc con elenco dei soci, da compilare con totale € per ordine, totale € per mese, totale scec mese… – un unico modello di documento uguale per tutti – e qui ci aiutano i bidelli

a questo punto i cassieri avranno una voce in più da scalare, ad esempio creando un terzo foglio nella cassa, con solo movimentazioni scec. e verrà compilato con es: quota scec per ordini Mengozzi genn+febb+mar …
ogni socio dovrà rimpinguare il conto cassa in euro e quello in scec, in un conto aperto all’associazione, non sarà intestato, ma solo fruibile dall’associazione (Alice si è informata e si può fare), così il cassiere poi paga il totale scec al fornitore in un’unica soluzione
Non so se mi sono capita, e se sia possibile/fattibile, magari servirà un aiuto contabile

3° – la quota sconto penso la debbano decidere i fornitori, se già ci fanno lo sconto forse potremmo aggiungere quota scec, e limitare gli aumenti futuri.
per i fornitore non di zona credo sia un po’ difficile pensare che aderiscano allo scec, a meno che non pensino di iniziare a contaminare la propria zona abitativa (se riusciamo a creare un giro locale, è già buona cosa per ora)

4° – remunerare con scec gli addetti? scherziamo? poi non vogliono più smettere di fare i referenti e non possiamo procedere con le turnazioni! e mi sembra ci sia una lunga coda in attesa che non vede l’ora di essere referente di qualcosa, non è che diventiamo come i politici che non lasciano le poltrone?
(scherzi a parte non credo ci sia bisogno, però sentiamo la maggioranza)

5° – non ho capito se serva un ‘addetto scec’ per associazione, e non ho capito come funzioni, ma mi interessa approfondire il discorso, quindi quasi quasi mi offro!

credo di aver detto la mia su tutto. ciao ciao

Roberta

Io sono ormai un fantasmino …ma come sapete non sono in forma smagliante e alla sera sono sempre ko.
Avrei voluto esserci.
In realtà insieme a Romeo e qualche altro pioniere ci associammo all’Arcipelago SCEC diversi anni fa.

È difficile far capire il meccanismo alle persone e soprattutto ai fornitori. Certo se non si crea il circuito di spesa è difficile far partire questa esperienza …. Ma noi insieme possiamo farcela.

Gli arcipelaghi sono in diverse regioni quindi possiamo proporlo a tutti i nostri fornitori. Forse possiamo porlo come requisito per essere nostro fornitore , ma su questo dobbiamo sentire bene i referenti.
Per quanto riguarda l’utilizzo dello SCEC fra di noi non mi sembra poi così male pensare ad una forma di valutazione del tempo che i referenti i cassieri …. Dedicano alla S solidale del gruppo … Anche questo serve per fare circuito.. Dobbiamo imparare anche a recuperare degli SCEC ( non solo riceverli dalla associazione in fase di iscrizione) …. Possiamo trovare il modo di scambiare le nostre potenzialità o i nostri oggetti …quasi quantificare il baratto o la banca del tempo…

Ora comunque rispondo alle domande :
1) forza tutta sul quizzone on line
2) conteggi semestrali per i fornitori settimanali ed invece secondo gli ordini per quelli trimestrali …e comunque la voce va data ai cassieri…
3) voce ai fornitori su come quantificare la percentuale di SCEC , ma comunque lo renderei requisito “obbligatorio” o preferenziale
4) si alla valutazione in SCEC di certi impegni , ma anche di servizi reciproci che possiamo farci tra noi o per gli scambi di oggetti… A me piacerebbe dare la bici di mio figlio in cambio di un po’ dispiace ecc da spendere per chi mi può accompagnare dal medico o a chi mi può dare una pentola di coccio o per la spesa….
5) all’inizio un referente per gli SCEC di gruppo potrebbe essere necessario …
6) ogni gruppo dovrebbe associare tutti i membri ed associarsi come associazione
7) tutti dovremmo attivare il conto on line virtuale in SCEC in modo da fare semplicemente degli scambi on line

Vorrei impegnarmi in prima persona ma non sono ancora in forza la chemio lascia degli strascichi lunghi lunghi , ma appena posso io ci sono ..( per un centone di SCEC :-))

Monimon

Scusate se io questa volta vado contro corrente, ma non sono d’accordo su quasi nulla 🙁 🙁
non trovo molto giusto rendere obbligatorio lo scec, nè x i gasisti nè per i fornitori !!
E soprattutto, non essendoci stati alla riunione i ns.attuali fornitori (a parte Filippo, il miele, E BASTA), mi sembra che non siano poi molto interessati, quindi senza i fornitori che fanno rete, non c’è nessuna rete!! (Non ho visto Mengozzi, i Piccoli, i vari fornai, la Cristina Benericetti, la Sonia, gli olii, Remedia, Pietro era per il consorzio Val Bidente??) .. insomma mi sembra che i fornitori principali e da cui compriamo più frequentemente non c’erano (oppure non li ho visti io)…senza di loro stiamo parlando solo tra noi !!!
(e cmq non è che c’erano neppure la maggioranza degli ingasati!!!!)
1)secondo me è OVVIO che deve essere messa ai voti questa cosa
2) se un gasista non vuole partecipare, cosa gli succede?? verrà radiato?? e come fà un cassiere a stare dietro a chi si associa agli scec e chi no ??
3) per il motivo di cui sopra credo che si debba AGGIUNGERE lo sconto in scec, se no chi non vuole partecipare non si trova nessuno sconto neppure in euro e non lo trovo giusto.
Infine mi sembra che per un futuro nuovo gasista che si approccia per la prima volta ad un nuovo modo di “fare la spesa” aggiungere anche questa cosa “un pò strana” ho paura che spaventi, più che interessare…..
Con tutto questo non voglio dire che non sia un’iniziativa lodevole e da sostenere, ma chi non ne è interessato non deve sentirsi “emarginato” dal GAS sia esso fornitore o futuro gasista
cri

Ciao cari,oggi ho visto Chiara e Gianluca dei piccoli e sono MOLTO interessati ad entrare, ho parlato anche con Cristina Benericetti e Fabio (pane Dovadola)e non ci sono problemi. La mitica Sara Mengozzi è gasista nata….credo non ci siano grossi problemi.
Chi ha i moduli per le iscrizioni ?
abbracci
Pietro

ciao a tutti,
intanto grazie a Romeo x la redazione del verbale e grazie a tutti coloro che ci sono stati, secondo me è stata una serata anche oltre le aspettative e immaginavo purtroppo che molti dei fornitori non riuscissero a venire x le fatiche quotidiane che incombono su di loro anche se piacevoli e frutto di una missione personale, per le distanze e anche xché molti loro sono anche meno avvezzi di noi a discorsi di tipo teorico economico.
Concordo con l’idea del sondaggio affinché la cosa sia il più possibile democratica, ma in tutta franchezza spero che vinca l’integrazione dello SCEC nelle iscrizioni al gruppo xché si tratterebbe solo di compiere una libera offerta all’atto dell’iscrizione.
Per quando riguarda i cassieri concordo con Roberta, nel senso che i cassieri, che già hanno in mano la situazione dei pagamenti, sono le persone migliori che potrebbero occuparsi, anche solo trimestralmente, delle donazioni in SCEC ai fornitori che scegliessero di divenire accettatori. Poi se necessitano di un aiuto ben venga.
Pagamenti in SCEC x chi contribuisce di più al gruppo? Non so, per me da quando è cominciata è una strada a perdere dal punto di vista della mera retribuzione e sono sempre più impegnata in mille cose che a volte vorrei davvero che qualcuno prendesse il mio posto da qualche parte. Il fatto è che in fondo in fondo questa strada mi sta dando tanto e non intendo tornare indietro. Mi sento ben ripagata dalla conoscenza con le persone e le idee meravigliose che ho incontrato cammin facendo. Ora serve gente che ponga le basi per una società basata su nuovi valori e la mia “doppia vita”, come quella di tanti, tra società convenzionale e nuove realtà di economia solidale mi arricchisce di giorno in giorno di nuove competenze.
Per quanto mi riguarda quindi ho intenzione di andare alla scuola di SCEC a Bologna a marzo e se Roberta, Romeo o qualcun altro volesse unirsi a me nell’intento di creare un punto SCEC direttamente a Forlì ne sarei ben felice.
Questo è quanto per ora,
un abbraccio, grazie ancora e una settimana di cammino verso la realizzazione a tutti! 🙂
Daniela

ah Piè: alcuni moduli li ho io, però diceva Romeo che ne avrebbe scaricati alcuni direttamente dal sito.
ah Gaspaccio: è finalmente arrivata la birra oggi!!!!!
Brindiamo? 😀

D.

Premetto che per me l.economia (solidale o no) è arabo. Però a quel che ho capito nn ci si rimette nulla ad iscriversi sia come fruitore che come accettatore – anzi -quindi non mi spaventa l.obbligatorietà x ogni ingasato/fornitore ad iscriversi al circuito,però vorrei sapere se è obbligatorio per ogni fruitore apparire nella mappa. Di sicuro questa è quel tipo di decisione da mettere ai voti.e non con un sondaggio doodle, ma in una plenaria, che deve essere partecipata,perché anche se siamo anarchici, ci sono decisioni da prendere con tutti i crismi delle associazioni. Sulla eventuale remunerazione, io nn ho problemi, ma mi piace pensare come Daniela.per altre cose più. Tecniche,rimando ai cassieri e agli esperti scec.Ci sono altri gas che pagano in scec? Possiamo provare a sentire come fanno loro…

Intanto Romeo grazie perchè hai fatto subito il resoconto della serata (non sapevo l’avresti fatto e già mi vedevo a passare la serata di oggi sul PC). Riguardo a quanto scrivi:

credo che noi INGASATI siamo pronti per essere anche SCEC-CHERATI!
bisognerebbe assolutamente fare una sorta di plenaria tecnica in cui decidere (e fare uguale fra le 4 associazione) come integrare l’iscrizione in € con quella in scec, ad esempio facendo per quest’anno una “aggiunta volontaria” all’iscrizione già versata e magari dall’anno prossimo invece versare la quota sociale in scec mentre in € solo la quota di contributo fondo cassa.

per quanto riguarda i fornitori: per chi c’è già noi possiamo caldeggiare molto l’adesione come accettatori ma chiaramente non possiamo obbligare nessuno e credo sarebbe giusto proporgli di lasciare il prezzo per noi come è ora, riconoscendogli in scec quello che non paghiamo per effetto dello sconto che già ci fanno.

per i casi come chiara/cristina con la cessettina che è un prezzo “secco” possiamo decidere di aggiungere una quotina scec su ogni ordine (tipo cassetta da 5 kili: 10€ e 1 o 2 scec in più).

facendo poi un versamento on line ogni tot come propone roberta si rende il tutto più gestibile.

Dai ragazzi che ce la possiamo fare!

ciao, ali

scusate avevo risposto via mail ed ora ho attaccato qui nel commento quella che era stata la mia risposta…ovviamente senza prima aver letto quanto stava prima di me.
sorry

ciao,
io provo a dire la mia…
ovviamente parto dai ringraziamenti di cuore a chi (praticamente un po’ tutti quelli sopra) ci sta dedicando tempo, animo e passione a questa storia…come ad altre storie inGasate…
seconda premessa sono le mie scuse per la totale assenza nella discussione e ritardo nella risposta…avrei voluto partecipare alla riunione ma avevo Maya in gestione solitaria e ovviamente con febbre..quindi nisba.
E’ tutto molto bello ciò che ci prefiggiamo con questa iniziativa, ma qual’è il vero motivo percui lo facciamo?… Lo SCEC per me ha senso solo se si crea un circolo virtuoso con più passaggi possibili fra consumatore, produttore che diventa consumatore di un altro prodotto e così via.. rimanendo più possibile nel territorio o comunque creando appunto “territori” virtuosi.
Bene… per questo motivo penso che sia fondamentale prima di prendere una decisione integralista avere la maggiore partecipazione dei nostri fornitori…e dei loro fornitori a loro volta… altrimenti il rischio è che il flusso di scec sia unilaterale e che i nostri fornitori non facciano altro che accumularne senza alcun valore aggiunto…per loro (chiamiamolo caso Mandragola!!!).
Imporlo come criterio ai nostri fornitori è impensabile allo stato attuale soprattutto per referenze non a km zero… parmigiano, riso, arance, e via dicendo…
Insomma iniziativa lodevole, ma secondo me urge una riflessione più profonda con i nostri fornitori (senza scaricarli a priori perchè non intendono seguirci) e seconda cosa che urge è la struttura interna ben definita…sennò si fa presto a finire nel marasma più completo…secondo me ce ne vorrebbe almeno 1 per sottogruppo di “casscechieri”…e forse nella prima fase non basta…
Infine..ovviamente è giusto il sondaggio on-line, ma non può che essere un punto di partenza, per vedere se il gruppo intende veramente intraprendere questa strada…e poi secondo passo approfondire e vedere se ci sono e basi per partire..
….
ho detto tutto?..boh…
sono stato chiaro?…boh…
forse è ora che mi vada a letto?…. di sicuro…
Un Abbraccio…

Ps. non sono d’accordo alla retribuzione in scec per chi dedica più tempo per attività ingasate…

Io non sono d’accordo sul discorso SCEC e non mi piace che all’atto dell’iscrizione alle nostre associazioni si debba anche compilare l’adesione allo SCEC. Cmq su questo immagino decida la maggioranza… ma come dice Cristina, se una persona non è d’accordo cosa succede? Non può più far parte del gruppo? Perché se è obbligatorio succede che chi non è favorevole viene tagliato fuori. Sbaglio?
Mi sembra che i cassieri siano già abbastanza incasinati e anche affiancare un’ulteriore figura come cassiere-scec credo non sia di aiuto.
Poi pensando alle mie referenze, libri, farina e malto (al momento in stand-by) la vedo dura che questi produttori/aziende possano accettare gli scec, forse Ilario ci può accedere il camino…

Ciao,
Claudia

Io sono iscritto come fornitore, sarò la goccia, piccola, piccola, ma penso che sia una opportunità da cogliere per innescare il piccolo virtuosismo che ci porterà ad essere in anticipo nei tempi…..che verranno… perché vedrete che prima o poi questo genere di “sconto” sarà la normalità per tutti i comuni virtuosi, ed il tappo alla emorragia che affligge le economie locali. Pensate ad un comune che diventi un CAS (Comune di Acquisto Solidale)…. Chissà quali politici porteranno avanti questa piccola ma strategica innovazione, che metterà al centro la solidarietà anche nei consumi di una intera comunità. E’ Forlì pronta per questo? Non lo so, però noi siamo…..pronti….ai blocchi di partenza…..non scattiamo in dietro.

Non penso poi ci voglia una doppia contabilità da parte delle associazioni. Ogni fornitore basta che indichi il prezzo in euro ed eventualmente l’aggiunta in scec.
Sarà cura del singolo, trasferire tramite il conto scec online, scec sul conto del fornitore. Ovvio, la fiducia deve essere piena e rispettata (sennò cosa ci stiamo a fare in un gruppo di acquisto SOLIDALE?). I cassieri gestiranno come sempre solo i conti in euro e solo per comodità e trasparenza verso i fornitori anche una colonna su un foglio excel del transito scec. Non mi sembra così complicato. L’unica cosa, per comodità, l’avere tutti i fornitori che accettino la stessa percentuale di scec, così basta una formuletta in un campo excel per risolvere l’annosa questione. Sbaglio?

A me questa cosa dello SCEC continua a non convincere. Detto questo, se si vuole aggiungere la possibilità per chi è d’accordo di avere anche uno sconto SCEC ben venga.
Come Cri però sono assolutamente contraria a rendere l’adesione SCEC obbligatoria per i nuovi ingasati. Le due cose non sono e non devono essere correlate. Se qualcuno che vuole aderire al gas non vuole aderire allo SCEC che facciamo lo mandiamo via? secondo me sarebbe controproducente.
Grazie
Sara

Ciao a tutti,
a me non piace l’idea dello SCEC, poi renderlo obbligatorio ad iscritti e fornitori ancora meno.
Ciao
Andrea

Ciao,

concordo con chi opta per un approccio soft. Lo SCEC è un’idea rivoluzionaria, ma non mi sembra il caso di partire in quarta e soprattutto di dare aut-aut.
Chi non lo ama, per le complicazioni che possono essere insite nel sistema, deve potere essere parte del gruppo, come fornitore o acquirente.

Bisogna prima creare un piccolo gruppo (ma quanto piccolo? Quelli di ArcipelagoScec ci sanno dare un’idea della massa critica da raggiungere?) e poi allargarlo pian piano (sempre il sasso nello stagno insomma)

Personalmente, temo casini nella gestione cassa

Silvia

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