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Comunicazioni di servizio Riflessioni

Incontro Gasrage e Caossi con Apebianca…collaboriamo??

Come gasragisti e caossini sanno, il 27/6, alla riunione sulle possibilità logistiche per l’imminente nostro futuro di homeless è stata avanzata la proposta di una collaborazione con Apebianca http://www.lapebianca.it/. La proposta sorge innanzitutto da Roberta che ora lavora con loro e che quindi, in diverse occasioni, ha “chiacchierato” di gas con lo staff riscontrando un certo interesse. Inoltre, anche Acquacheta aveva manifestato interesse rispetto a questa possibilità e ne aveva già accennato in precedenti occasioni.

Così, il 07/7 Davide (per caossi) e io (per gasrage) siamo andati a parlare con un loro rappresentante. Trovate quindi in calce all’articolo un resoconto preparato da noi a riguardo (e scuserete se ci ho messo tanto a scrivere ma solo da oggi questa settimana ho un po’ di stacco dal lavoro).

Il resoconto viene inviato anche a GASPACCIO E VILLAGRAPPA (e viene redatto questo articolo sul blog) perchè riteniamo che la decisione se “spostarci” sull’apebianca, debba essere presa in plenaria. Chiedo quindi ai gaspaccisti ed ai villagrappini di parlarne internamente, valutare e prendere una posizione come sottogruppo che poi un rappresentante porterà alla plenaria di settembre, momento in cui andremo a prendere una decisione.

Chiedo a tutti comunque di chiedere, commentare, valutare e proporre. E’ un momento importante e sarebbe quindi doverosa la massima partecipazione di tutti!!

su apebianca def

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Riflessioni

Referendum Sociali: ultimissimi giorni

Salve a tutti

Come inGASati abbiamo aderito ai Referendum Sociali che sono partiti il 9 Aprile e continueranno fino a fine Giugno. Appunto, pochissimi giorni ancora di raccolta firme, di banchetti dove informare e informarsi.

Anche i Comuni ora possono raccogliere firme ma a quanto pare c’è grossa confusione, quindi i banchetti sono indispensabili! Per maggiori informazioni sui Referendum Sociali invito a leggere qui.

L’altra sera alla plenaria se n’è parlato e sono state raccolte un po’ di firme, ma non è sufficiente, occorre altra disponibilità (oltre che altre firme)

Dal Comitato per la raccolta firme per Referendum Sociali arriva la richiesta per un ultimo sforzo in queste date:

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Eventi Riflessioni

Auguri a Paolo e Claudia!

Ebbene si, un’altra coppia che nasce e corona il suo sogno d’amore negli inGASati … Un sincero augurio da tutti gli amici inGASati ai nostri due sposini!

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Saluti radiosi

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Riflessioni

GAS in finanziaria 2016 – perplessità!

Dopo avervi girato la mail che era girata in lista nazionale dei GAS volevo precisare meglio il mio pensiero anche per confrontarmi con voi.

Nella finanziaria 2016 al comma 391 compare un “bizzarro” e soprattutto parziale concetto di GAS:

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Riflessioni

Referendum del 17 Aprile 2016

referendumRingraziando chi ha ribadito quanto il nostro GASlateo riporti a proposito del nobile rapporto con la politica mi permetto di fare alcune considerazioni sull’argomento in oggetto.

Cercherò di essere il più neutro che mi riesce nello spiegare questa alta espressione di Democrazia Diretta che è prima di tutto (e per fortuna…) uno degli ultimi modi di far esprimere e sentire cosa ne pensano i cittadini: il referendum.

Come ogni referendum abrogativo sarà valido se e solo se si raggiungerà il 50%+1 degli elettori quindi, vista anche la scarsissima pubblicità è fondamentale il passaparola ed è per questo che sono qui ad argomentarvi il mio punto di vista.

Il referendum è sui famosi “pozzi petroliferi” (più che altro sono per il gas-metano…) che sono presenti entro le 12 miglia dalla costa Italiana e che, come concentrazione maggiore, sono proprio davanti alle nostre coste Romagnole.

Queste piattaforme sono state fatte nel tempo ed avevano diverse durate di estrazione, in diversi casi rinnovabili ma che comunque portano ad una scadenza nel tempo. Le concessioni sono trentennali prorogabili comunque di altri 20 quindi ogni Società concessionaria ben sapeva che non sarebbe stata eterna e così avrà dimensionato l’ammortamento dell’investimento stesso. Con la Legge di Stabilità 2016 si stabilisce che la scadenza resta prorogata automaticamente fino alla durata del giacimento (fino all’ultimo metro cubo di gas) ed è proprio questo “particolare” che si vorrebbe abrogare con il referendum così da “liberare il mare” alla scadenza della concessione.

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Eventi Riflessioni

Spiritualità a casa dell’amico Pietro Venezia

Ho appreso assieme ad alcuni altri di questo “incontro” che Pietro e Laura faranno a casa loro e vuoi per gioco, vuoi per curiosità, ci siamo chiesti come l’avrebbero “presa” gli inGASati.

Molti di quelli che erano presenti erano meravigliati/increduli ma di fronte ad alcuni altri che poi sui carboni ardenti hanno veramente camminato in un precedente seminario … ci siamo fatti conquistare dall’idea di verificare il pensiero di tutti.

Dai diteci la vostra su questo percorso … e sul grado di avanzamento spiriturale dei Venezia …. 🙂

Magari dite anche chi sarebbe disposto a provare una tale esperienza … è sempre bello vedere come ci si pone di fronte alle “Novità” …

CAMMINATA 14 GIUGNO MELDOLASaluti radiosi

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Comunicazioni di servizio Creser Riflessioni

LA RETE ITALIANA ECONOMIA SOLIDALE DICE LA SUA SU EXPO

noexpo

EXPO 2015: L’INACCETTABILE KERMESSE DELL’INSOSTENIBILITA’

 Aldilà della retorica istituzionale, sick Expo 2015 rappresenta la più chiara manifestazione di un modello di sviluppo insostenibile. Nonostante l’obiettivo di voler nutrire il pianeta, la filosofia che ha ispirato e ha dato gambe a tutta la kermesse riprende e rilancia un sistema agroalimentare incapace di rispondere alle esigenze di sovranità alimentare, di equo accesso ad un’alimentazione di qualità, di sostenibilità ambientale davanti alle grandi crisi ecologiche del nostro tempo.

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Un mugnaio suicida … una luce in meno in questo Mondo

Ho letto la triste storia di Silvio in un sito “politico” il giorno stesso del rinvenimento del suo corpo e per correttezza mpm me ho parlato. Ora l’informazione è arrivata anche da siti diversi e soprattutto anche dalla lista Nazionale dei GAS.

Vi invito a leggere questo articolo per me fatto molto bene e che fa veramente pensare e che sintetizzo per me nel passaggio cruciale che spiega chi era esattamente Silvio:

Sì anche vita di Silvio è stata venduta all’asta”, hanno scritto i suoi amici contadini; come all’asta era stato venduto il suo mulino antico per il quale si era indebitato sino al collo. Non c’è l’ha fatta a reggere in questo tempo in cui il vento della crisi sta desertificando le nostre campagne e le nostre vite. Quel mulino antico è stato acquistato all’asta per una speculazione immobiliare; venduto assieme alla vita di Silvio che non ha retto il dolore di non poter più mettere piede nel tempio della sua vita. Un sms alla sorella ed agli amici del mercato contadino con cui Silvio ha dato l’addio ed ha chiesto di accudire con amore i suoi asini. Poi il tonfo nell’acqua gelida.

 

Non conoscevo Silvio fino a questo Articolo ma il deserto quello ho un’idea di che cosa sia e dobbiamo assolutamente fermarne l’avanzata perchè non ce niente di più bello del verde e della nostra amata terra che ci sfama e ci accoglie.

Nessuno deve restare indietro e dobbiamo mettere anche noi le “mani in pasta” per fare in modo che questo non accada.

Con tristezza e desolazione per una persona che non conoscevo ma che avrei sicuramente stimato tantissimo!

Saluti radiosi (il giusto stavolta)

 

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EXPO: LETTERA APERTA A RENZI

Ciao, mind grazie al presidente del Gaspaccio che hai inviato la lettera ai soli presidenti, try alcuni di noi incontratosi per derimere altre questioni hanno valutato importante che gli ingasati adeissero e pubblicassero quanto scritto da Vittorio Agnoletto e Franco Calamida

“Allo stato attuale la produzione agricola mondiale potrebbe facilmente sfamare 12 miliardi di persone……. si potrebbe quindi affermare che ogni bambino che muore per denutrizione oggi è di fatto ucciso”

Jean Ziegler, già Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo

Alle Autorità

e p.c. agli esperti invitati all’incontro istituzionale di Milano.

Signor presidente del Consiglio,

i giornali ci informano che lei sarà a Milano il 7 febbraio per lanciare un Protocollo mondiale sul Cibo, in occasione dell’avvicinarsi di Expo. Ci risulta che la regia di tale protocollo, al quale lei ha già aderito,   sia stata affidata alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. Una multinazionale molto ben inserita nei mercati e nella finanza globale, ma che nulla ha da spartire con le politiche di sovranità alimentare essenziali per poter sfamare con cibo sano tutto il pianeta.

EXPO ha siglato una partnership con Nestlè attraverso la sua controllata S.Pellegrino per diffondere 150 milioni di bottiglie di acqua con la sigla EXPO in tutto il mondo. Il Presidente di Nestlé Worldwide già da qualche anno sostiene l’istituzione di una borsa per l’acqua così come avviene per il petrolio. L’acqua, senza la quale non potrebbe esserci vita nel nostro pianeta, dovrebbe quindi essere trasformata in una merce sui mercati internazionali a disposizione solo di chi ha le risorse per acquistarla.

Questi sono solo due esempi di quanto sta avvenendo in preparazione dell’EXPO.

Scriveva Vandana Shiva: “Expo avrà un senso solo se parteciperà chi s’impegna per la democrazia del cibo, per la tutela della biodiversità, per la difesa degli interessi degli agricoltori e delle loro famiglie e di chi il cibo lo mette in tavola. Solo allora Expo avrà un senso che vada oltre a quello di grande vetrina dello spreco o, peggio ancora, occasione per vicende di corruzione e di cementificazione del territorio.”

“Nutrire il Pianeta, Energia per la vita.” recita il logo di Expo. Ma Expo è diventata una delle tante vetrine per nutrire la multinazionali, non certo il pianeta.

Come si può pensare infatti di garantire cibo e acqua a sette miliardi di persone affidandosi  a coloro che del cibo e dell’acqua hanno fatto la ragione del loro profitto senza prestare la minima attenzione ai bisogni primari di milioni di persone ?

Expo si presenta come la passerella delle multinazionali agroalimentari, proprio quelle che detengono il controllo dell’alimentazione di tutto il mondo, che producono quel cibo globalizzato o spazzatura, che determina contemporaneamente un miliardo di affamati e un miliardo di obesi.

Due facce dello stesso problema che abitano questo nostro tempo: la povertà, in aumento non solo nel Sud del mondo ma anche nelle nostre periferie sempre più degradate.

Expo non parla di tutto ciò.

Non parla di diritto all’acqua potabile e di acqua per l’agricoltura familiare.

Non parla di diritto alla terra e all’autodeterminazione a coltivarla.

Non si rivolge e non coinvolge i poveri delle megalopoli di tutto il mondo, non si interroga su cosa mangiano, non parla ai contadini privati della terra e dell’acqua, scacciati attraverso il Land e Water grabbing, ( la cessione di grandi estensioni di terreno e di risorse idriche a un paese straniero o ad una multinazionale), espulsi dalle grandi dighe, dallo sviluppo dell’industria estrattiva ed energetica, dalla perdita di sovranità sui semi per via degli OGM e costretti quindi a diventare profughi e migranti.

E non cambia certo la situazione qualche invito a singoli personaggi della cultura provenienti da ogni angolo della terra e impegnati nella lotta per la giustizia sociale. Al massimo serve per creare qualche diversivo.

In Expo a fianco della passerella delle multinazionali si dispiega la passerella del cibo di “eccellenza”. Expo parla solo alle fasce di popolazione ricca dell’occidente e questo ne fa oggettivamente la vetrina dell’ingiustizia alimentare del mondo, nella quale la povertà si misurerà nel cibo: in quello spazzatura per le grandi masse e in quello delle eccedenze e degli scarti per i poveri.

In questi mesi, di fronte a tutto quello che è accaduto nella nostra città, dall’illegalità  allo sperpero di ingenti risorse economiche per l’organizzazione di Expo in una città dove la povertà cresce quotidianamente e che avrebbe urgenza di ben altri interventi, noi abbiamo maturato un giudizio negativo su Expo.

Ma come cittadini milanesi non posiamo fuggire la responsabilità di impegnarci affinché l’obiettivo di “Nutrire il pianeta” possa essere meno lontano.

Per questo avanziamo a lei e alle autorità politiche ed amministrative che stanno organizzando Expo alcune precise richieste.

Il Protocollo mondiale sulla nutrizione che lei intende lanciare, pur dicendo anche alcune cose condivisibili, evitando i nodi di fondo, rimane tutto all’interno dei meccanismi iniqui che hanno generato l’attuale situazione . Noi le chiediamo di porre al centro la sovranità alimentare e il diritto alla terra negati dallo strapotere e dal controllo delle multinazionali in particolare quelle dei semi. Chiediamo che sia affermata una netta contrarietà agli OGM che sono il paradigma di questa espropriazione della sovranità dei contadini e dei cittadini, il perno di un modello globalizzato di agricoltura e di produzione di cibo che inquina con i diserbanti, consuma energia da petrolio, è idrovoro e contribuisce al 50% del riscaldamento climatico.

Le chiediamo che venga affermato il diritto all’acqua potabile per tutti attraverso l’approvazione di un Protocollo Mondiale dell’acqua, con il quale si concretizzi il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico sanitari sancito dalla risoluzione dell’ONU del 2011.

Chiediamo che vengano rimessi in discussione gli accordi di Partnership tra Expo e le grandi multinazionali, che, lungi dal rappresentare una soluzione, costituiscono una delle ragioni che impediscono la piena realizzazione del diritto al cibo e all’acqua.

Chiediamo che si decida fin d’ora il destino delle aree di Expo non lasciandole unicamente in mano alla speculazione e agli appetiti della criminalità organizzata e che, su quei terreni, venga indicata una sede per un’istituzione internazionale finalizzata a tutelare l’acqua, potrebbe essere l’Authority mondiale per l’acqua,  e il cibo come beni comuni a disposizione di tutta l’umanità. Una sede dove i movimenti sociali come i Sem Terra, Via Campesina, le reti mondiali dell’acqua, le organizzazioni  popolari e i governi locali e nazionali discutano: la politica per la vita.

Una sede nella quale la Food Policy diventi anche Water Policy, dove si discuta la costituzione di una rete di città che assumano una Carta dell’acqua e del Cibo, nella quale si inizi a concretizzare localmente la sovranità alimentare, il diritto all’acqua, la sua natura pubblica, la non chiusura dei rubinetti a chi non è in grado di pagare, la costituzione di un fondo per la cooperazione internazionale verso coloro che non hanno accesso all’acqua potabile nel mondo.

Una sede nella quale alle istituzioni e ai movimenti sociali, venga restituita la sovranità sulle scelte essenziali che riguardano il futuro dell’umanità.

“La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di alcune persone” affermava Gandhi. E questa verità oggi è più che mai attuale e ci richiama alla nostra responsabilità, ognuno per il ruolo che svolge.

Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Mario Agostinelli, Piero Basso, Franco Calamida, Massimo Gatti, Antonio Lareno, Antonio Lupo, Emilio Molinari, Silvano Piccardi, Paolo Pinardi, Basilio Rizzo, Erica Rodari, Anita Sonego, Guglielmo Spettante.

Milano 21 gennaio 2015.

Le adesioni alla lettera aperta, sia individuali che collettive, vanno comunicate ad uno dei seguenti indirizzi mail:

Vittorio Agnoletto vagnoletto@primapersone.org

Franco Calamida f.calamida@alice.it

 

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Forlì in Transizione – primo incontro

Ciao,

come probabilmente vi avevo già anticipato, presto ci sarà il primo incontro per dare vita ad una iniziativa di Transizione a Forlì.
Finalmente ci incontreremo!

Quando: domenica 1 febbraio, ore 16.30

Dove: via Pertini 6, 47121 Forlì (presso il maneggio “il raggio di sole”, traversa di Viale dell’Appennino)

Come arrivare: il maneggio si trova vicino al Parco Urbano, presso l’entrata che porta alla piadineria ed al ristorante Peter Pan/pub “Collina dei Conigli”. Una volta svoltato provenendo da Viale dell’Appennino, subito a destra, prima della rotonda, c’è un parcheggio. Da qui vedete il maneggio e l’entrata. Una volta nel cortile, seguite il vialetto e dopo pochi metri, sulla sinistra, vedete una saletta a piano terra con delle vetrate: ci vediamo lì.
Per gli amanti delle mappe: http://bit.ly/1IDWroA

Sarà un incontro “semplice”, con l’obiettivo di conoscerci di persona e non più con il filtro di un monitor, stringerci la mano e guardarci in faccia.
Ci presenteremo e cercheremo di mettere un po’ a fuoco cosa sia questa Transizione, chi siamo, da dove veniamo e dove andremo – le solite domande esistenziali, insomma 🙂

Chiunque voglia portare qualcosa da mettere sotto i denti o da bere, è ovviamente ben accetto e, penso, incoraggiato da tutti: la Transizione non è mica una roba triste e noiosa, se non ci si diverte significa che c’è qualcosa che non va!
Consigliato avere con sé un proprio bicchiere ed eventualmente un piatto (con posata?): l’usa-e-getta fa felice solo chi lo vende.

Chi vuole, può portarsi una chiavetta USB con almeno 1GB di spazio libero, carta e penna se pensa che possa essere utile scrivere qualche appunto (magari viene fuori qualche sito/libro/film consigliato da altri).

Vi prego di comunicarmi la vostra presenza o assenza, per capire più o meno quanti saremo. L’incontro è aperto anche a chiunque voglia farvi compagnia!

Credo di avervi detto tutto ciò che serve, vi mando un grande abbraccio e, sperando di vedervi tutti il 1° febbraio, vi lascio con una frase di Bill Mollison che è tra le mie preferite.

= Andrea =

“Non posso cambiare il mondo da solo. Dobbiamo essere almeno in tre.”