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Comunicazioni di servizio Creser Riflessioni

LA RETE ITALIANA ECONOMIA SOLIDALE DICE LA SUA SU EXPO

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EXPO 2015: L’INACCETTABILE KERMESSE DELL’INSOSTENIBILITA’

 Aldilà della retorica istituzionale, sick Expo 2015 rappresenta la più chiara manifestazione di un modello di sviluppo insostenibile. Nonostante l’obiettivo di voler nutrire il pianeta, la filosofia che ha ispirato e ha dato gambe a tutta la kermesse riprende e rilancia un sistema agroalimentare incapace di rispondere alle esigenze di sovranità alimentare, di equo accesso ad un’alimentazione di qualità, di sostenibilità ambientale davanti alle grandi crisi ecologiche del nostro tempo.

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Un mugnaio suicida … una luce in meno in questo Mondo

Ho letto la triste storia di Silvio in un sito “politico” il giorno stesso del rinvenimento del suo corpo e per correttezza mpm me ho parlato. Ora l’informazione è arrivata anche da siti diversi e soprattutto anche dalla lista Nazionale dei GAS.

Vi invito a leggere questo articolo per me fatto molto bene e che fa veramente pensare e che sintetizzo per me nel passaggio cruciale che spiega chi era esattamente Silvio:

Sì anche vita di Silvio è stata venduta all’asta”, hanno scritto i suoi amici contadini; come all’asta era stato venduto il suo mulino antico per il quale si era indebitato sino al collo. Non c’è l’ha fatta a reggere in questo tempo in cui il vento della crisi sta desertificando le nostre campagne e le nostre vite. Quel mulino antico è stato acquistato all’asta per una speculazione immobiliare; venduto assieme alla vita di Silvio che non ha retto il dolore di non poter più mettere piede nel tempio della sua vita. Un sms alla sorella ed agli amici del mercato contadino con cui Silvio ha dato l’addio ed ha chiesto di accudire con amore i suoi asini. Poi il tonfo nell’acqua gelida.

 

Non conoscevo Silvio fino a questo Articolo ma il deserto quello ho un’idea di che cosa sia e dobbiamo assolutamente fermarne l’avanzata perchè non ce niente di più bello del verde e della nostra amata terra che ci sfama e ci accoglie.

Nessuno deve restare indietro e dobbiamo mettere anche noi le “mani in pasta” per fare in modo che questo non accada.

Con tristezza e desolazione per una persona che non conoscevo ma che avrei sicuramente stimato tantissimo!

Saluti radiosi (il giusto stavolta)

 

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EXPO: LETTERA APERTA A RENZI

Ciao, mind grazie al presidente del Gaspaccio che hai inviato la lettera ai soli presidenti, try alcuni di noi incontratosi per derimere altre questioni hanno valutato importante che gli ingasati adeissero e pubblicassero quanto scritto da Vittorio Agnoletto e Franco Calamida

“Allo stato attuale la produzione agricola mondiale potrebbe facilmente sfamare 12 miliardi di persone……. si potrebbe quindi affermare che ogni bambino che muore per denutrizione oggi è di fatto ucciso”

Jean Ziegler, già Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo

Alle Autorità

e p.c. agli esperti invitati all’incontro istituzionale di Milano.

Signor presidente del Consiglio,

i giornali ci informano che lei sarà a Milano il 7 febbraio per lanciare un Protocollo mondiale sul Cibo, in occasione dell’avvicinarsi di Expo. Ci risulta che la regia di tale protocollo, al quale lei ha già aderito,   sia stata affidata alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. Una multinazionale molto ben inserita nei mercati e nella finanza globale, ma che nulla ha da spartire con le politiche di sovranità alimentare essenziali per poter sfamare con cibo sano tutto il pianeta.

EXPO ha siglato una partnership con Nestlè attraverso la sua controllata S.Pellegrino per diffondere 150 milioni di bottiglie di acqua con la sigla EXPO in tutto il mondo. Il Presidente di Nestlé Worldwide già da qualche anno sostiene l’istituzione di una borsa per l’acqua così come avviene per il petrolio. L’acqua, senza la quale non potrebbe esserci vita nel nostro pianeta, dovrebbe quindi essere trasformata in una merce sui mercati internazionali a disposizione solo di chi ha le risorse per acquistarla.

Questi sono solo due esempi di quanto sta avvenendo in preparazione dell’EXPO.

Scriveva Vandana Shiva: “Expo avrà un senso solo se parteciperà chi s’impegna per la democrazia del cibo, per la tutela della biodiversità, per la difesa degli interessi degli agricoltori e delle loro famiglie e di chi il cibo lo mette in tavola. Solo allora Expo avrà un senso che vada oltre a quello di grande vetrina dello spreco o, peggio ancora, occasione per vicende di corruzione e di cementificazione del territorio.”

“Nutrire il Pianeta, Energia per la vita.” recita il logo di Expo. Ma Expo è diventata una delle tante vetrine per nutrire la multinazionali, non certo il pianeta.

Come si può pensare infatti di garantire cibo e acqua a sette miliardi di persone affidandosi  a coloro che del cibo e dell’acqua hanno fatto la ragione del loro profitto senza prestare la minima attenzione ai bisogni primari di milioni di persone ?

Expo si presenta come la passerella delle multinazionali agroalimentari, proprio quelle che detengono il controllo dell’alimentazione di tutto il mondo, che producono quel cibo globalizzato o spazzatura, che determina contemporaneamente un miliardo di affamati e un miliardo di obesi.

Due facce dello stesso problema che abitano questo nostro tempo: la povertà, in aumento non solo nel Sud del mondo ma anche nelle nostre periferie sempre più degradate.

Expo non parla di tutto ciò.

Non parla di diritto all’acqua potabile e di acqua per l’agricoltura familiare.

Non parla di diritto alla terra e all’autodeterminazione a coltivarla.

Non si rivolge e non coinvolge i poveri delle megalopoli di tutto il mondo, non si interroga su cosa mangiano, non parla ai contadini privati della terra e dell’acqua, scacciati attraverso il Land e Water grabbing, ( la cessione di grandi estensioni di terreno e di risorse idriche a un paese straniero o ad una multinazionale), espulsi dalle grandi dighe, dallo sviluppo dell’industria estrattiva ed energetica, dalla perdita di sovranità sui semi per via degli OGM e costretti quindi a diventare profughi e migranti.

E non cambia certo la situazione qualche invito a singoli personaggi della cultura provenienti da ogni angolo della terra e impegnati nella lotta per la giustizia sociale. Al massimo serve per creare qualche diversivo.

In Expo a fianco della passerella delle multinazionali si dispiega la passerella del cibo di “eccellenza”. Expo parla solo alle fasce di popolazione ricca dell’occidente e questo ne fa oggettivamente la vetrina dell’ingiustizia alimentare del mondo, nella quale la povertà si misurerà nel cibo: in quello spazzatura per le grandi masse e in quello delle eccedenze e degli scarti per i poveri.

In questi mesi, di fronte a tutto quello che è accaduto nella nostra città, dall’illegalità  allo sperpero di ingenti risorse economiche per l’organizzazione di Expo in una città dove la povertà cresce quotidianamente e che avrebbe urgenza di ben altri interventi, noi abbiamo maturato un giudizio negativo su Expo.

Ma come cittadini milanesi non posiamo fuggire la responsabilità di impegnarci affinché l’obiettivo di “Nutrire il pianeta” possa essere meno lontano.

Per questo avanziamo a lei e alle autorità politiche ed amministrative che stanno organizzando Expo alcune precise richieste.

Il Protocollo mondiale sulla nutrizione che lei intende lanciare, pur dicendo anche alcune cose condivisibili, evitando i nodi di fondo, rimane tutto all’interno dei meccanismi iniqui che hanno generato l’attuale situazione . Noi le chiediamo di porre al centro la sovranità alimentare e il diritto alla terra negati dallo strapotere e dal controllo delle multinazionali in particolare quelle dei semi. Chiediamo che sia affermata una netta contrarietà agli OGM che sono il paradigma di questa espropriazione della sovranità dei contadini e dei cittadini, il perno di un modello globalizzato di agricoltura e di produzione di cibo che inquina con i diserbanti, consuma energia da petrolio, è idrovoro e contribuisce al 50% del riscaldamento climatico.

Le chiediamo che venga affermato il diritto all’acqua potabile per tutti attraverso l’approvazione di un Protocollo Mondiale dell’acqua, con il quale si concretizzi il diritto umano all’acqua e ai servizi igienico sanitari sancito dalla risoluzione dell’ONU del 2011.

Chiediamo che vengano rimessi in discussione gli accordi di Partnership tra Expo e le grandi multinazionali, che, lungi dal rappresentare una soluzione, costituiscono una delle ragioni che impediscono la piena realizzazione del diritto al cibo e all’acqua.

Chiediamo che si decida fin d’ora il destino delle aree di Expo non lasciandole unicamente in mano alla speculazione e agli appetiti della criminalità organizzata e che, su quei terreni, venga indicata una sede per un’istituzione internazionale finalizzata a tutelare l’acqua, potrebbe essere l’Authority mondiale per l’acqua,  e il cibo come beni comuni a disposizione di tutta l’umanità. Una sede dove i movimenti sociali come i Sem Terra, Via Campesina, le reti mondiali dell’acqua, le organizzazioni  popolari e i governi locali e nazionali discutano: la politica per la vita.

Una sede nella quale la Food Policy diventi anche Water Policy, dove si discuta la costituzione di una rete di città che assumano una Carta dell’acqua e del Cibo, nella quale si inizi a concretizzare localmente la sovranità alimentare, il diritto all’acqua, la sua natura pubblica, la non chiusura dei rubinetti a chi non è in grado di pagare, la costituzione di un fondo per la cooperazione internazionale verso coloro che non hanno accesso all’acqua potabile nel mondo.

Una sede nella quale alle istituzioni e ai movimenti sociali, venga restituita la sovranità sulle scelte essenziali che riguardano il futuro dell’umanità.

“La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di alcune persone” affermava Gandhi. E questa verità oggi è più che mai attuale e ci richiama alla nostra responsabilità, ognuno per il ruolo che svolge.

Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Mario Agostinelli, Piero Basso, Franco Calamida, Massimo Gatti, Antonio Lareno, Antonio Lupo, Emilio Molinari, Silvano Piccardi, Paolo Pinardi, Basilio Rizzo, Erica Rodari, Anita Sonego, Guglielmo Spettante.

Milano 21 gennaio 2015.

Le adesioni alla lettera aperta, sia individuali che collettive, vanno comunicate ad uno dei seguenti indirizzi mail:

Vittorio Agnoletto vagnoletto@primapersone.org

Franco Calamida f.calamida@alice.it

 

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Forlì in Transizione – primo incontro

Ciao,

come probabilmente vi avevo già anticipato, presto ci sarà il primo incontro per dare vita ad una iniziativa di Transizione a Forlì.
Finalmente ci incontreremo!

Quando: domenica 1 febbraio, ore 16.30

Dove: via Pertini 6, 47121 Forlì (presso il maneggio “il raggio di sole”, traversa di Viale dell’Appennino)

Come arrivare: il maneggio si trova vicino al Parco Urbano, presso l’entrata che porta alla piadineria ed al ristorante Peter Pan/pub “Collina dei Conigli”. Una volta svoltato provenendo da Viale dell’Appennino, subito a destra, prima della rotonda, c’è un parcheggio. Da qui vedete il maneggio e l’entrata. Una volta nel cortile, seguite il vialetto e dopo pochi metri, sulla sinistra, vedete una saletta a piano terra con delle vetrate: ci vediamo lì.
Per gli amanti delle mappe: http://bit.ly/1IDWroA

Sarà un incontro “semplice”, con l’obiettivo di conoscerci di persona e non più con il filtro di un monitor, stringerci la mano e guardarci in faccia.
Ci presenteremo e cercheremo di mettere un po’ a fuoco cosa sia questa Transizione, chi siamo, da dove veniamo e dove andremo – le solite domande esistenziali, insomma 🙂

Chiunque voglia portare qualcosa da mettere sotto i denti o da bere, è ovviamente ben accetto e, penso, incoraggiato da tutti: la Transizione non è mica una roba triste e noiosa, se non ci si diverte significa che c’è qualcosa che non va!
Consigliato avere con sé un proprio bicchiere ed eventualmente un piatto (con posata?): l’usa-e-getta fa felice solo chi lo vende.

Chi vuole, può portarsi una chiavetta USB con almeno 1GB di spazio libero, carta e penna se pensa che possa essere utile scrivere qualche appunto (magari viene fuori qualche sito/libro/film consigliato da altri).

Vi prego di comunicarmi la vostra presenza o assenza, per capire più o meno quanti saremo. L’incontro è aperto anche a chiunque voglia farvi compagnia!

Credo di avervi detto tutto ciò che serve, vi mando un grande abbraccio e, sperando di vedervi tutti il 1° febbraio, vi lascio con una frase di Bill Mollison che è tra le mie preferite.

= Andrea =

“Non posso cambiare il mondo da solo. Dobbiamo essere almeno in tre.”

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Quanto è importante andare oltre al “bio”?

Visto che proprio ieri sera si è parlato di mele e visto anche che è giusto riflettere sul fatto che il GAS non è solo prodotto bio da confrontare con il bio del supermercato … vi propongo questo bel video

https://www.youtube.com/watch?v=Ty249cBANsY&feature=youtu.be

Penso che si debba andare oltre al semplice prodotto proveniente da agricoltura biologica per arrivare al prodotto di cui si consoce la vita non solo sua ma anche del produttore che lo coltiva … W li inGASati!

Saluti radiosi

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Ordini Scec

PRESENTAZIONE LIBRO “INVIATO SPECIALE – LA CERCHIATURA DEL QUADRATO” DI ANDREA DI FURIA

volantino di furiaIL 2015 comincerà con un bell’eventone: DOMENICA 18 GENNAIO ALLA PIZZERIA LA MANDRAGOLA DI MELDOLA ORE 16:30, ci sarà la presentazione del nuovo libro di Andrea DI Furia che abbiamo conosciuto qui, vedi resoconto incontro sullo SCEC ingasato. L’evento sarà aperto a tutta la cittadinanza, a tal proposito Kribe ha preparato il volantino, grazie Kribe! vi prego fina da ora si pubblicizzare l’evento a tutti i vs. conoscenti.

Il libro parla di economia solidale e scec, “moneta” alternativa che stiamo cercando di inserire anche tra noi ingasati, quindi mi sento di dire che noi siamo “diretti interessati”.

Vorremmo approfittare anche per farci gli auguri di buon anno e quindi, dopo la presentazione, ci sarà un apericena o una pizzata. Pertanto sono a sottoporvi le seguenti domande a cui potete rispondere con un commento qui sotto, perchè dobbiamo prenotare quanto prima la pizzeria:

1) chi ci sarà e quante persone “mangianti” vi portate appresso (come figli, mariti, mogli, morosi etc… limiterei la mangiata a solo noi ingasati e la massimo a Difuria se si vuole fermare con noi….ma non a tutti i presenti all’evento)

2) se preferite una pizzata a sedere, o un apericena a buffet

AVETE TEMPO FINO AL 10 GENNAIO, QUINDI FATELO SUBITO COSI’ NON VI SCORDATE 🙂

Che il 2015 sia ingasato più che mai !!!!

Cri

Qui l’evento FB da spammare a gogò! (E’ pubblico, quindi visibile anche a chi non è iscritto a FB)

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Sciopero e idee sullo stesso

A seguito della pubblicazione su facebok di un articolo a mia cura se ne è sviluppata una discussione piuttosto interessante quindi è stato suggerito di riportare sul blog anche se l’argomento non appare propriamente gasista e in taluni momenti sconfina nel “politico” o perlomeno nel personale. Vedo comunque di riportare una sintesi circostanziata della discussione in merito allo sciopero di ieri finchè l’idea possa essere dibattuta e discussa nel massimo rispetto delle opinioni e posizioni di ognuno:

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Acqua pubblica e referendum

Non ne ho mai scritto sul blog perchè, in fondo, è una “campagna” che poco c’entra con il GAS ma con sto spione di internet tanti gasisti mi hanno chiesto aggiornamenti sulla riduzioni di acqua impostata da Hera alla fornitura idrica della mia famiglia a seguito dell’adesione alla campagna di obbedienza civile del forum dell’acqua e così riporto anche qui le mie considerazioni, purtroppo amare, ma che non affievoliscono comunque i … saluti radiosi 🙂

Ebbene si, siamo partiti dalla riduzione dell’acqua e siamo arrivati allo sfinimento!

Dopo aver analizzato diverse possibilità con il legale, valutate diverse opzioni, ricevuti e graditi solidarietà e stimoli ad “andare fino in fondo”, condivise con il Comitato Acqua ed il Forum Nazionale dell’acqua le possibili opzioni, la mia famiglia deve prendere una decisione.

In punta di diritto, cari con-cittadini e co-contribuenti di questo nostro Stato Italiano, il referendum del 2011 sanciva l’abrogazione della “remunerazione del capitale investito” che era al 7%. Questo è stato eseguito, naturalmente all’italiana, e cioè cambiandogli il nome e trasformandolo in “oneri finanziari e fiscali” e portandolo al 6,4% circa in totale. Mi ricorda tanto un altro referendum sull’abrogazione del “finanziamento pubblico ai partiti” che tutti noi sappiamo come è andato a finire e come sia migrato a “rimborsi elettorali”!

Insomma sull’acqua non si possono fare i profitti e così gli italiani sono stati “ripagati” con uno sconto dello 0,6% …. pensa te!

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Forlì città civile: educare alla cittadinanza attiva e alla cura dei beni comuni

Ho ricevuto l’invito a partecipare al corso in oggetto. E’ un corso pensato per insegnanti ed educatori ma aperto anche alle associazioni e non mi sono lasciata sfuggire l’occasione! Proverò a riportare qui di seguito quel che ho appreso, con l’idea di condividere e far conoscere tante belle iniziative. Magari chi viene dal mondo della scuola ha già vissuto esperienze simili, ricche di idee ed entusiasmo, ma potrebbe trovare utile alcuni dei link o dei progetti qui sotto. Tenete d’occhio il sito dell’ambiente di Forlì e la rete Città Civili della Regione Emilia Romagna.

Naturalmente, la capacità di sintesi non rientra tra le mie corde, purtroppo.. 🙂

Il Mause (Multicentro area urbana per la sostenibilità e l’educazione ambientale) è un organo a metà tra il CDA (Centro Documentazione Apprendimenti del Comune di Forlì, il luogo deputato alla formazione degli insegnanti) e l’Ufficio Ambiente del Comune.

Il percorso nasce con la festa regionale delle Città Civili, a partire dal 12 ottobre 2013, in occasione della quale si è creata la Brenda, una specie di agenda riepilogativa di iniziative e percorsi dedicati alla cittadinanza attiva e alla cura dei beni comuni.

Il Corso, iniziato il 22 Ottobre 2014 è organizzato in 4 incontri:

Il capitale sociale e i beni comuni

La sussidiarietà

La competenza civica

Visita guidata alla Galleria a cielo Aperto di Via Giorgio Regnoli

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Eventi Riflessioni Utilità

Anche il produttore verrà a meno dall’etichetta … e con il TTIP che succederà? Incontro pubblico 19/11/2014 ore 20:30

Sinceramente io qui non riesco più a capacitarmi di tutte le piccole e apparentemente insignificanti cose che, come consumatore e contribuente, continuo a “perdere”.

L’ultima la apprendo or ora (in ritardo perchè mi era sfuggita in prima battuta…) da un articolo del quotidiano che leggo ed è in merito al fatto la “sede dello stabilimento di produzione” sparirà a breve (potenzialmente dal 14 dicembre p.v. …) dall’etichetta dei prodotti che acquistiamo.

Siamo sempre più consumatori senza diritti e senza conoscenze che devono scegliere unicamente in base al prezzo ed al brand … il TTIP forse ce ne toglierà ben altri diritti … meglio iniziare ad informarsi ed attivarsi … consiglio di partecipare all’incontro organizzato da ATTAC a Forlì Mercoledì prossimo 19 novembre 2014 alle 20:30 nella saletta della Banca di Forlì in via Bruni 2 con cui magari apprenderemo qualcosa di più sull’argomento … ci vediamo là?

Saluti radiosi

Notizia dell’ultimo minuto, l’incontro con Marco Bersani p saltato perchè Marco ha avuro problemi famigliari. Auguri Marco!