Il giorno della gita al SANA assieme a Pietro neanche a farlo apposta il quotidiano “La Repubblica” pubblicava un interessante articolo sui ricarichi dalla terra alla tavola delle materie prime. Vi allego i due articoli per completezza: 1 e 2
Potete così rilevare, sul primo articolo scansionato ed a firma Luisa Gruion, alcuni dati veramente sconvolgenti:
Dal Grano (0,22€/kg) al pane (2,7 €/kg); ricarico 1.127%
Dal Grano (0,22€/kg) alla pasta fresca (4,5 €/kg); ricarico 1.945%
Dal latte in stalla (0,35 €/kg) al latte alla Tazza (1,4 €/kg); ricarico 300%
Dal maiale (1,1 €/kg) alla braciola (8 €/kg); ricarico 627 %
Dalla zucchina di campo (0,23 €/kg) alla zucchina di scaffale (1,30 €/kg);Ricarico 465%
Dall’uva della vigna (0,50 €/kg) all’uva da tavola (2,0 €/kg). ricarico 400%
Sono numeri sconvolgenti, ricarichi che fanno capire alla fine chi ci guadagna e chi ci rimette di conseguenza (oltre a noi consumatori anche gli agricoltori/allevatori).
Devo dire che anche rispetto ai prezzi che ci sono applicati come GAS non ci sono differenze sconvolgenti ma per il momento non alimentiamo le strutture di mezzo; magari quando raggiungeremo una certa massa critica riusciremo a ridurre anche il nostro prezzo ma non oltre certi limiti perché è giusto che comunque l’agricoltore/allevatore riceva un giusto compenso per il suo lavoro in modo anche da sentirsi coinvolto e cercare di offrirci degli alimenti sani e genuini.
Guardando queste percentuali si intravede come si possa far tanto sul versante del consumatore cercando di tornare ad un rapporto diretto come stiamo facendo noi con così tanto entusiasmo.