Gli inGASati apparsi su Valori di Luglio/Agosto

Valori, la rivista mensile di Banca Etica, dopo l’articolo in cui spiegava, molto bene, cosa fossero i gruppi d’acquisto solidale di cui avevamo gia parlato, ha pubblicato una “seconda puntata” in cui venie trattato il tema del solidale, raccontando come alcuni GAS d’Italia considerino la famosa S.

Oltre alle solite questa volta gli InGASati si sono spinti oltre… infatti sono stete pubblicati alcuni scatti del nostro miglior fotografo

A voi l’articolo in formato PDF che il gentilissimo giornalista ci ha passato

Non è da tutti ben vista la possibilittà di comparire sui media tradizionali percè spesso questi deformano a modo loro per ignoranza o per necessità ciò che si dice e pensa sui Gas, io sono dell’idea invece che dovremmo cogliere ogni occasione per coinvolgere più persone possibili, non il giornalista di urno ma chi leggendo scopre che c’è quel qualcosa che stava cercando da tempo e non ne conosceva l’esistenza, nonostante chi scrive di noi non è interessato o non ha capito nulla magari quelle poche righe accende una scintilla in qualcuno e noi cresciamo sempre più …. ad esempio

Manitese ha fatto due conti a Faenza

Scopro dal blog di Michele che alcune associazioni di volontari che si occupano di riciclo nel territorio faentino si sono messi buona lena e hanno fatto un po’ di calcoli, cercando di “misurare” il lavoro svolto nell’ultimo anno.
Manitese a Faenza ha come “core business” il riciclo il recupero di materiali utili come legno carta plastichevetro e tutto ciò che generalmente si butta senza pensare alle conseguenze del gesto e all’inconsapevole spreco.

I numeri non sono tutto ma spesso possono essere uno stimolo uno sprone sul blog è proposto anche un bel Kit per provare a fare i proprio calcoli. mi fa molto piacere leggere di 150.000 metri cubi di rifiuti raccolti ho avuto la fortuna di dare un microscopico contributo che mi è costato un sabato mattina su un furgone guidato da un mio omonimo che avevo intravisto una sola volta mesi prima raccogliendo tutto quello che si può riciclare che era stato lasciato per noi fuori casa, pronto per il passaggio dei ragazzi di manitese una mattinata piacevole gratificante stimolante che è utile anche per rinnovare la voglia di “sporcarsi le mani” di mettersi in gioco in prima persona

Sono certo che gli ingasati appena potranno sapranno rinnovare il loro impegno con l’entusiasmo dimostarto nelle passate esperienze.

Per finire oltre ricordo a tutti che sono ancora disponibili alcune copie del libro di Michele Non è vero che tutto va peggio chi volesse acquistarne una copia lo può comunicare qua sotto oltre a lasciare un vostro sempre gradito commento

Aglio fagiolini e imbarazzanti noci

In questi giorni di fine luglio chi crede che la vita gasista sia esclusivamente sotto l’ombrellone nelle afose rumorose e stancanti spiaggie si sbaglia alla grande.

Abbiamo ricevuto alcune offerte molto allettanti da cogliere al volo…in ordine sparso copio email giunte  e comunicazioni varie

Letizia la referente (uscente….) degli ordini bottegosi scrive

carissimi gasisti,

per errore con l’ultimo ordine mi sono fatta arrivare una quantità imbarazzante di noci detergenti…diciamo che me ne avanzano 36 sacchetti!!
dato l’esubero le ho finalmente provate e vi dirò che il bucato (lenzuola e asciugamani) è venuto davvero bene!
se volete contribuire allo smaltimento dello stock fatevi avanti. vi rimando la scheda prodotto in allegato e vi ricordo il prezzo vantaggioso € 5,01 al sacchetto (ovvia facciamo 5!).

Barbara del gas malatesta di cesena dopo la positiva esperienze delle patate di casa Martini torna alla carica

Sperando di farvi cosa gradita…un salutone a tutti voi.

Ciao è disponibile l’AGLIO romagnolo
sempre prodotto da mio padre…
assolutamente NON trattato.

Ne ho preparati dei cestini da 1€ di 500gr di peso (€ 2 /kg)
e ho anche delle trecce bellissime che vanno a peso (€ 3/kg)
e il peso varia da 1 a 1.50 anche fino 2 kg l’una…

l’aglio si conserva bene fino a gennaio prossimo quindi non abbiate paura
di rovinarlo…

L’aglio della treccia è decisamente + bello, quello del cestino è decisamente
più economico, a voi la scelta…

Quindi per l’ordine o il cestino
o se volete la treccia ve la devo pesare…

da appendere in cucina è l’ideale, fa scena e tiene lontani vampiri e zanzare!

PS: i cestini li ho preparati io, mio padre non potrebbe perdere tanto tempo a dividere tutto
è un regalo di tempo che faccio volentieri a lui e al GAS

PS2: ci sono ancora patate sia varietà DORA sia LISETA sempre in sacchi da 10kg.

Barbara

L’ ultima l’offerta è la più urgente di tutte, Jacopo (il fornitore delle verdure in cassetta del gruppo meldolese) ha un esubero di 10 kg di fagiolini non volendoli conferire in cooperativa dove glieli pagano una miseria li offre a chi li vuole al prezzo di 1,50, ……ho avuto la fortuna di assaggiarli sono fantastici non lasciatevi sfuggire questa occasione

Per ordinare è sufficiente lasciare un commento qua sotto….

Gli ordini dei fagiolini verrannoconsiderato solo entro Martedi 29 alle 12.00

Situazione aggiornata CONTAINER CAFFE’ TATAWELO

Reno …. la grandissima presona che segue il viaggio del nostro caffè ci scrive

copio incollo sotto la notizia della indagine dei Finanzieri sul Porto di Genova, non perché possa pensare che vi mettiate a leggerla tutta, ma per dirvi che quanto riportato nell’articolo ha di fatto prima BLOCCATO e poi, ovviamente, rallentato le operazioni di sdoganamento di tutti gli operatori del porto.

Dalle notizie che ho, non desunte dai giornali ma dal mio rapporto diretto con i Responsabili della Coop. “L’Unione del Porto”, il nostro “sdoganatore” non è coinvolto in quei fatti. Di per se però anche la loro attività è rimasta bloccata, per cui il nostro container contenente il caffè verde Tatawelo, regolarmente arrivato in banchisa con il “vapore” (come lo chiamano i portuali genovesi) SABATO 5 LUGLIO, soltanto LUNEDI’ 14 LUGLIO, ha potuto terminare le procedure di sdoganamento, di controllo fitosanitario e per il trasporto.

Nonostante tutte le avversità successe (come quest’ultima, oltre ogni più fervida immaginazione…), la consegna dei nostri sacchi di caffè Tatawelo presso il magazzino della Coop. Pausa Café, il nostro torrefattore, situato all’interno della Casa Circondariale “Le Vallette” di Torino, è potuto avvenire oggi, GIOVEDI’ 17 LUGLIO.

Il tempo di RIVERIFICARE la fattibilità dei tempi di torrefazione e confezionamento (tempi purtroppo tutti sballati rispetto a quelli programmati, dopo una settimana di blocco delle operazioni in porto), e speriamo di poter far uscire fuori i primi pacchetti del Tatawelo Café Excelente…

Il nostro “spedizioniere”, la Coop Libero Mondo di Bra, riprenderà gli invii a partire dal 25 agosto, per cui a secondo di quanto mi avete indicato, cominceremo a consegnarvi il Tatawelo Café Excelente prefinanziato.

Effettivamente questa importazione 2008 del caffè Tatawelo ha avuto qualche “traversia” di troppo… ma ormai ci siamo… tra poco potrete riassaporare il gusto del nostro caffè dal “sabor dignidad”…

A nome della Associazione Tatawelo voglio ringraziare tutti voi della pazienza  ad aspettare il vostro caffè preferito, e soprattutto per aver condiviso con noi questa “piccola odissea” di questa importazione, fornendoci l’energia necessaria a perseverare nel mantenere attivo questo progetto.
Progetto che ha nel rapporto diretto tra tutti gli attori coinvolti, a partire dai produttori per arrivare fino ai consumatori, la sua forza ed originalità. Questo ovviamente oltre alla importanza stessa del progetto Tatawelo in Chiapas, che vede l’impostazione di condizioni economiche di autonomia reale per le comunità indigene zapatiste interessate, grazie alla esportazione del loro caffè…

Dovreste aver ricevuto comunicazione di cosa è stato fatto dalla Associazione Tatawelo, grazie alla collaborazione di diversi soggetti della nostra rete di appoggio, in questi ultimi mesi in giro per l’Italia per promozionare il nostro progetto Tatawelo (ev, vedere sul nostro sito, www.tatawelo.it, nella homepage, e su “INIZIATIVE”).
Se qualcuno fosse interessato a programmare nella sua zona iniziative simili, per avere diretta conoscenza cosa c’è dietro, e come è, questo “progetto Tatawelo”, scriva alla nostra Referente Progetto, la Francesca Minerva di Roma, che è messa in copia. Cominceremo a capire che possibilità ci può essere per creare uno o più eventi per questo autunno…

Ringraziando ancora tutti per il vostro sostegno “incondizionato” (anche in mezzo a difficoltà oggettive, pur se non molto dipendenti dalla nostra volontà…) nel contribuire alla rete solidaria che mantiene in piedi l’Associazione Tatawelo ed il suo progetto, vi invio i miei più cordialii saluti.

Per Ass. Tatawelo
Il Referente Operativo
reno

Un gruppo d’acquisto solidale condivide prodotti, idee ma anche oggetti

I componenti di un Gas scelgono insieme. La stragrande maggioranza delle decisioni prese in comune all’interno del gruppo riguardano gli acquisti alimentari e dei beni su cui ricadono riflessioni inerenti il cosumo critico e consapevole.

Ma non è tutto, i gruppi affiatati condividono le esperienze dei singoli che possono diventare pratiche comuni degli aderenti, oppure idee: essendo tante persone diverse per estrazione culturale e provenienti da esperienze diverse, chiunque può imparare qualcosa e farlo suo con la certezza che qualcun’altro potrà apprezzare un suo pensiero o una sua abitudine per migliorare il proprio “ethical living”

Non ci si può limitare ad ordinare prodotti…..

Il nostro gruppo da molto tempo fa tante cose oltre ai classici ordini, molte attività sono legate a principi saldi fondanti per il nostro Gas. Come ho avuto modo di dire e scrivere molto spesso credo che il Gruppo d’acquisto solidale sia il metodo per approcciarsi alla vita da diffondere, da imporre a chiunque, per questo motivo mi applico molto e sempre volentieri in tutti quei gesti atti a “pubblicizzare” tutto questo.

Tutto questo è composto da tante sfaccettature che non sempre è facile riassumere chiaramente a chi si affaccia al nostro gruppo. Su un sito che amo leggere quasi quotidianamente ho trovato un decalogo che potrebbe essere fatto nostro anche se li è scritto per ben altra funzione.

Provo a riproporlo qui, ditemi che ne pensate valutando a che punto siamo noi e se ci avviciniamo a questi 9 punti
(alcuni di voi capiranno bene da dove arriva il testo copiato, ma non è in discussione la fonte bensì il contenuto)

1.Accorciare le distanze tra produzione e consumo, sia in termini fisici che umani.
Ricollocare il più possibile l’economia nel territorio in cui si vive. Chiedersi sempre quanta strada ha fatto ciò che si sta consumando e chi lo ha prodotto. Fare acquisti direttamente dal produttore oppure creare o entrare a far parte di un Gruppo d’Acquisto Solidale (GAS) per:
minimizzare i chilometri percorsi dai beni nel loro viaggio tra luogo di produzione e luogo di consumo;
stabilire rapporti umani di amicizia e fiducia con chi produce.

2.Riscoprire il ciclo delle stagioni ed il rapporto con la terra.
Trovare il tempo per interrogarsi sulle qualità, ecologiche ma non solo, di ciò che si sta consumando e quale potrebbe essere l’alternativa più ecologica, salutare, piacevole e conviviale per soddisfare gli stessi bisogni.
Fermarsi a contemplare la Natura, comprendere i suoi cicli e confrontarli con i cicli industriali che sono alla base del proprio modello di produzione e consumo. Confrontare i propri ritmi con quelli della Natura. Rallentare, invece di accellerare.
Riscoprire il gusto di aspettare la stagione giusta per assaporare i frutti della terra nel momento in cui sono più saporiti e nutrienti.
Conoscere il territorio in cui si vive e le risorse naturali e umane che offre, anche in termini di saper fare derivante da conoscenze tradizionali (artigianato, cultura popolare, metodi colturali).

3.Ridefinire il proprio rapporto con i beni e con le merci.

Sostituire il più possibile le merci (prodotte per essere vendute) con beni autoprodotti o scambiati all’interno di relazioni non mercantili, riportando il mercato alle sue dimensioni fisiologiche (acquisire e diffondere la consapevolezza che il mercato non può essere eliminato, ma, allo stesso tempo, non è l’unico luogo dove poter soddisfare i propri bisogni).
Autoprodurre il più possibile:
beni alimentari (ad es. yogurt, pane, dolci, liquori, conserve alimentari…);
altri beni (ad es. capi di vestiario, mobili… )
Analizzare, valutare e promuovere i vantaggi dell’autoproduzione rispetto all’acquisto di merci in termini di maggiore qualità dei beni utilizzati (assenza di additivi chimici e processi finalizzati all’incremento della produzione e alla riduzione dei costi a scapito della qualità), minore impatto ambientale (meno energia e trasporti, meno imballaggi e rifiuti, più recupero e riciclaggio), conservazione e trasmissione del saper fare, creazione di momenti di nuova socialità.

4.Ricostruire le interazioni sociali attraverso la logica del dono.
Creare momenti comunitari di scambio di beni autoprodotti utilizzando la logica del dono, facendo attenzione a non cadere nella logica del baratto: il baratto è il precursore della moneta e, quindi, degli scambi mercantili!
Donare la propria esperienza, il proprio sapere e il proprio tempo agli altri. Condividere le proprie esperienze come presupposto per ulteriori scambi non mercantili di beni e competenze.
Donare beni, tempo, sapere e saper fare essendo sempre consapevoli che in una comunità c’è l’obbligo di donare, l’obbligo di ricevere e l’obbligo di restituire più di quanto si è ricevuto.

5.Fare comunità
Consolidare nel tempo le relazioni umane non mediate dal denaro all’interno della propria cerchia familiare, anche allargata, e all’interno della propria cerchia di amici e conoscenze. Creare periodicamente le occasioni per fare in modo che le relazioni umane generate dall’economia del dono diventino il più possibile stabili nel tempo.

6.Allungare la vita alle cose, rifiutando la logica dell’ “ultimo modello”.
Adottare uno stile di vita che poggi sulle quattro R (riduzione, riuso, recupero, riciclaggio) e impegnarsi a diffonderlo il più possibile e con tutta la creatività di cui si è capaci in ambito familiare, tra gli amici, sul posto di lavoro.
Trattare le merci per quello che sono: un mezzo e non un fine.
Usare tutta la propria creatività per aumentare la durata di qualsiasi bene (ad es. rigenerazione motori automobilistici, superamento del concetto di moda e adozione del concetto di utilità, abitudine alla autoriparazione dei beni, ecc.).

7.Ripensare l’innovazione tecnologica.
Adottare tecnologie che riducono il consumo di risorse naturali preferendo l’innovazione volta al risparmio invece che quella rivolta all’incremento dei consumi.[…]

8.Esserci pesando il meno possibile sull’ambiente, come forma di massimo rispetto per noi stessi e le generazioni future.

Ridurre il più possibile la propria impronta ecologica, facendo le stesse cose con meno oppure evitando di fare cose non strettamente necessarie per il proprio benessere e quello degli altri.
Ridurre l’impiego di mezzi di locomozione propri, laddove possono essere sostituiti da mezzi pubblici o mezzi meno inquinanti. Adottare e diffondere forme di trasporto condivise come il car sharing o il car pooling.
Attuare prassi di risparmio energetico (incremento dell’efficienza energetica della propria casa e nell’utilizzo di apparecchiature domestiche, proposizione di impianti condominiali più efficienti nell’uso delle fonti energetiche – realizzazione di apparati di autoproduzione dell’energia).
Proporre, e attuare per quanto possibile, un modello alternativo alle grandi centrali e al trasporto dell’energia su lunghe distanze, basato sulla produzione energetica su piccola scala per l’autoproduzione e la vendita alla rete delle eccedenze.

9.Ridefinire il proprio rapporto con il lavoro.
Ridefinire il lavoro salariato come mezzo per soddisfare parte dei propri bisogni e non come fine della propria esistenza. Concepire il lavoro in generale come strumento per l’affermazione della dignità umana, ma non come l’unica modalità di espressione della medesima. Sperimentare stili di vita capaci di ridurre i consumi inutili e dannosi come presupposto per ridurre il tempo dedicato al lavoro salariato necessario per pagarli.

Gli Ingasati alla festa artusiana di forlimpopoli Sabato 21/6 ore 18.30

Forlimpopoli per la 12 volta dedica un settimana di festa al suo cittadino più illustre Pellegrino Artusi che 100 anni fa scrisse un libro di 700 ricette che ancora oggi il mondo invidia. La Festa artusiana è un susseguirsi di premi a personaggi famosi a persone meritorie incontri musiche degustazioni ogni anno nelle vie e nelle piazzi di forlimpopoli si respira tradizione, quasi esclusimanete culinaria…. una settimana di eventi, assaggi, “pellegrinaggi” vari…

Il mercatino ittico degli ingasati

Amici il tanto dibattuto ordine del pesce siciliano dell’azienda brunetto è giunto al suo epilogo chi ha ordino ha potuto assaggiare e gradire…

Vi scrivo qua sotto tutto quello che è rimasto nel mio garage invenduto, dovendo comprare quantita minime è capitato che qualche articolo è stato comprato in quantità superiori rispetto alle nostre esigenze e alle nostre preferenze

potete aggiungere un commento con le quantita che volete vi ricotrdo il listino

praticamente ho solo acciughe di ogni tipo e formato

  • Acciughe 140g 0
  • acciughe 200g 0
  • Acciughe Con capperi 140g 0
  • Acciughe Con capperi 200g 0
  • acciughe con prezzemolo 200g 3

Chui prima arriva meglio alloggia dice il saggio per consegna e pagamenti avremo numerose occasioni, rimanete sintonizzati

Ciao  a Tutti


Convegno decrescita felice in diretta

.TV online : provided by Ustream

Ordine sale di Cervia – scadenza 29 Giugno 2008

Dopo la visita alle saline di Cervia con mega biciclettata ricca di avventura (siamo arrivati fino al molo di Cesenatico!!!), grazie alla preziosissima disponibilità di Gianluca e Paola che hanno appena rilevato la referenza del pane, e quindi Romeo può aiutarmi si è deciso di aprire l’ordine del sale.

Ho contattato le saline e grazie ad un disponibilissimo Filippo ho ricevuto il listino e la conferma che ai GAS viene concesso lo sconto del 10% sul prezzo che vi invierò in mailing list. Se qualcuno non lo ha visto o non gli è arrivato lo scriva nei commenti che glielo mando direttamente.

Il listino era molto vario e corposo ma siccome è meglio concentrarsi sul sale l’ho sfoltito parecchio.

Per lo spirito gaSista che ci contraddistingue mi piacerebbe l’idea di arrivare al sacco da 25 kg in modo che poi ce lo suddividiamo con vasi o sacchetti che ognuno si porta da casa (ricordate la comune passione per la riduzione dei rifiuti :-))). Ad esempio i vasi di vetro tipo quelli del miele sono formidabili anche per questo utilizzo e chi ne ha in più potrà sicuramente portarli in favore di altri :-)

Ho anche chiesto del sale per la lavastoviglie ed anche per quello intendo concentrarmi sul saccone da 25 kg di “sale lavato” che, vedrete, ha un costo veramente accessibilissimo ed inferiore anche al sale che, di solito, si acquista nei negozi della zona.

L’unica cosa che chiedo è che se uno vuole a tutti i costi la confezione già fatta dalle saline da 1 kg è che lo specifichi nell’ordine; chi non specifica questo naturalmente verrà considerato tra i porzionatori dei 25 hg :-)

Sempre Filippo mi dice che

conservare il sale è necessario tenerlo lontano da fonti umide quindi un posto asciutto sarebbe l’ideale (e quì ho già pensato che il mio lo metterò sopra l’armadio della camera da letto … quella meglio esposta e meno umida di casa…)

Questo ordine è eccezionalmente aperto anche ai nuovi interessati al GAS anche se non hanno partecipato ad alcuna riunione a patto che partecipino alla prossima riunione (Venerdì 04 luglio alla saletta del centro per la pace in via Andrelini e di cui seguirà a tempo debito odg sul blog) in cui faremo gli sporzionamenti ed i relativi pagamenti. Occorre però uno che abbia una bilancia di precisione (se avesse anche la tara sarebbe il massimo!!!) e la renda disponibile per la serata.

Significo che ho lasciato nel listino anche alcune tele stampate a mano perchè stampate a S.Mauro Pascoli quindi relativamente locali ma chiaramente tocca a voi ordinarle o meno!!!

Infine ho chiesto se si poteva avere il sale della Camillone (raccolto e lavorato a mano, vedi qui la storia) in sacco da 25 kg ma la produzione è poca e non si può fare …. speriamo per i prossimi anni!!!

Quindi avanti tutta … dite la vostra.

Saluti