Un Nuovo Stile di Vita

Sono da un paio di anni abbonato alla rivista mensile Altreconomia e la trovo un’ottima rivista per qualità degli articoli e per il fatto che tratta i temi a me più cari senza tanti giri di parole e senza alcuna implicazione politica tipica dei media italiani.
Nel numero di Ottobre in coda ad un articolo che parla dello stato dell’arte per il consumo critico ho letto con molto piacere un trafiletto di Francesco Gesualdi ideatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo con cui scrisse la prima Guida al Consumo Critico oramai più di 10 anni fa.

Queste poche righe credo spieghino molto semplicemente perchè noi (gasisti) stiamo facendo cose importanti e perchè ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Il “cambiare il mondo” deve dipendere da noi consumatori senza stare ad aspettare la politica…sarà la politica a venirci dietro…e dopo, ma soltanto dopo decideremo se c’è posto anche per lei.
Vi rendo partecipi mettendo qui sotto l’articolo:

“Un Nuovo stile di Vita” – Francesco Gesualdi

“ Quando lanciammo l’idea del consumo sritico, una decina di anni fa, l’attenzione era concentrata sulle imprese. L’intento era di modificare i loro comportamenti su temi che all’epoca erano ritenuti urgenti: squilibri Nord-Sud, diritti dei lavoratori, corsa agli armamenti. Oggi il ventaglio delle emergenze si è allargato ad altri temi e comprende la crisi delle risorse, l’eccesso di rifiuti, l’esproprio dei beni comuni. L’atteggiamento critico deve essere esteso fino a mettere in discussione l’intero stile di vita. Bisogna passare dal consumo critico al consumo responsabile, dove la sobrietà fa da sfondo a ogni scelta. Non disinnescheremo mai la bomba sociale e ambientale su cui il pianeta sta seduto, finchè noi, gli opulenti, non accetteremo di consumare meno auto, meno luce, meno gas, meno acqua, meno cibo, meno vestiario, meno carta. Consumare meno è indispensabile per lasciare ai nostri figli un pianeta vivibile, non solo per consentire agli esclusi di avere parte al banchetto della vita. E’ ora che il concetto di sostenibilità smetta di essere uno slogan vuoto e assuma una forma concreta. Parallelamente dovremo fare la scelta del consumo locale, perchè una delle vie del risparmio energetico è l’avvicinamento della produzione al consumo. Anche per questo attribuiamo ai gruppi d’acquisto solidale una particolare valenza politica. Filiera corta, fino al fai da te, per consumare meno energia, ma anche per produrre meno anidride carbonica, simbolo dei rifiuti che stanno strangolando il pianeta. Rifiuti zero è la nostra parola d’ordine, ma non crediamo che la soluzione sia il riciclaggio. Il riciclaggio è solo l’ultima stazione di un zig-zag che cerca di scansare i rifiuti tramite il consumo locale sobrio e leggero. Consumare leggero significa ridurre al minimo gli imballaggi ed ecco l’importanza di piccole scelte come il rifornimento alla spina, l’acquisto al banco e l’esclusione dei prodotti inutili che spesso sono il pretesto per venderci una montagna di plastica. Consumo responsabile, non come strategia esclusiva, ma come ulteriore strumento di partecipazione, che aggiunto agli altri cerca di far cambiare il comportamento delle imprese e la mentalità della gente. Per un pianeta equo e sostenibile.”

4 risposte su “Un Nuovo Stile di Vita”

Certo che Gesualdi è avanti anni luce, ma noi los tiamo rincorrendo molto bene.
Non sapevo il suo punto di vista sui GAS ma ne sono molto lieto e non poteva essere diverso da quanto espresso.

Spero che aggiorni presto la Guida al Consumo critico perchè penso che siano cambiate un bel pò di cose e di assetti societari dall'ultima che ho preso.

Sono d'accordo su tutto quanto ha detto ed avanzo una porposta; alle nostre riunioni perchè non portiamo delle riviste alle quali siamo abbonati in modo da permetterci di scambiarle o richiederne fotocopie parziali di qualche articolo che ci sta a cuore?

Oramai il ventaglio di offerte è ampio ed abbonarsia  tutte è un pò controsenso allo spirito di ridurre i rifiuti oltrechè parecchio costoso, che ne dite?

Saluti radiosi

Ciao a tutti.Ieri mio marito ha comprato un libro che vi voglio segnalare. Il titolo? “La decrescita felice” di Maurizio Pallante. Sottotitolo: “La qualità della vita non dipende dal PIL”.Ho scoperto non solo un autore acuto e spassoso allo stesso tempo, ma un testo che noi ingasati dovremmo leggere tutti!
Un anticipo:

“La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; rispetto del passato; consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio”.

In apertura c’é un’introduzione veramente divertente e il Manifesto del Movimento della decrescita felice” in cui Pallante invita all’autoproduzione portando l’esempio dello yogurt, facilissimo da fare in casa (costa il prezzo del latte) completamente naturale e senza conservanti. Farselo da soli seignifica fare del bene a sè, alle proprie tasche e all’ambiente. Insomma mi è venuta una gran voglia di produrmi da sola lo yogurt (come si faceva una volta anche in casa mia)ma ….dove trovare i fermenti???? Ne avete un’idea?Help!

anna

I commenti sono chiusi.