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Furgoncino: Si presentano Persegona, Bio Favole e Le Erbe di Mauro

Siamo al 27 febbraio e alle 09:15 si inizia subito con Diana che invia il link per il ritrovo a Faenza ed io che, pur leggermente in ritardo, provo a spiegarne le ragioni sintetizzando quanto riportato in questa discussione presentando il pranzo in programma a Faenza

Diana del GAS di Pesaro ci spiega l’approccio del loro GAS a Giuliano dell’azienda Persegona, lasciando velocemente la parola a lui che subito l’accoglie

Siamo ormai costituiti in 25 presenti all’incontro e così alle 21:25

E si passa a Giuliano Persegona che spiega che l’azienda è famigliare (fratello, sorella, mamma, Nipote di 34 anni che si occupa della caseificazione)

E’ una azienda a ciclo chiuso dove si coltiva foraggio, cura la stalla e produce in laboratorio, la stagionatura fino al 24^ mese sono presso un’azienda esterna e a quel punto tornano per l’affinamento finale e l’eventuale ulteriore stagionatura

Si è do poco aggiunta la nipote di Giuliano, una ragazza di 25 anni, che ha provato prima in altre realtà lavorative seguendo la via dei suoi studi ma poi ha chiesto di entrare anche lei in azienda offrendo nuove prospettive spunti. Nel raccontarlo si vede e sente la voce di Giuliano commossa dal ricordo! E’ partito nel 1997 in conversione per i campi e, subito a seguire, anche per la trasformazione. Le sue cento mucche circa sono libere al pascolo e cerca di alimentarle con erba fresca in tutto il periodo dell’anno che è possibile.

Essendo alimentate con erba fresca il parmigiano è ricco di omega 3 e betacarotene. E’ entusiasmato dal lavoro del furgoncino perché ha provato sulla sua pelle i problemi dei corrieri specie con le piccole aziende sempre poco salvaguardate. Proprio per questo loro stessi si sono fatti un giro di consegne (Milano-Bergamo-Brescia) e 4 volte all’anno fanno consegne dirette ai loro clienti

Negli ultimi due anni stanno provando anche con Toscana, Piemonte e stanno pianificando proprio ora di allargarsi anche alla Liguria

La giornata per lui inizia alle 03:20 (il suo dipendente indiano è tornato a casa in vacanza e così deve sopperire in prima persona); per questo ha chiesto di anticipare il suo intervento di presentazione. Purtroppo gli animali non conoscono ne feste ne domeniche …. Dovremo andarli a trovare per spiegare bene sia alle vacche che ai tori la storia del “mi presento” così da concedergli almeno quel giorno di tregua all’anno… naturalmente in lingua “mucchese parmigiano”.

Inizia il fuoco di fila delle domande a cui Giuliano si presta sempre con il sorriso.

Spiega che, in caso di acquisti di vacche esterne, questi capi vanno tenuti 6 mesi separati dalla mandria in produzione compreso il latte che gli stessi producono ma conferma che molto raramente acquistano capi dall’esterno. Applicano la fecondazione naturale con i tori. Unici acquisti che fanno è proprio quello di tori per incrociare al meglio le loro vacche ed evitare la consanguineità. Pazientemente ci spiega che in caso di rischio di vita del bovino si può usare antibiotico anche nel disciplinare del biologico. In azienda ne utilizzano veramente pochissimi di antibiotici limitandosi strettamente all’assoluta emergenza. In questi rari casi il capo viene separato ed ha un fermo del doppio rispetto al regolamento del convenzionale. In base al tipo di farmaco il fermo è solitamente attorno ai 5-8 gg e loro lo raddoppiano abbondantemente naturalmente sia per il capo che per il suo latte. Se la mungitura viene fatta con perizia, pulizia e con il corretto metodo difficilmente si sviluppano mastiti. Riconoscono i primi sintomi e usano pomate alle erbe. Non hanno cuccette in stalla ma una lettiera idonea che viene ripulita ogni mattina con nuova paglia.

Loro hanno frisone non in purezza quindi hanno incroci con vacca danese, norvegese, Mont Béliarde (quelle alpine simpaticissime che si vedono in montagna), Bruna e grigia alpina; la selezione fatta è ottimale sia per il latte che per mantenere bassa l’incidenza di malattie. Ha avuto un periodo anno scorso con degli aborti derivanti probabilmente da calore e scarsa qualità dei foraggi ma poi è tornato alla normalità con il passare della stagione. La produzione è di circa 24 litri capo/giorno contro i 36-40 di altre aziende del luogo. Spiega come ogni vacca ha il proprio carattere e modo di essere e porsi, la sua preferita si chiamava “mucca gatto” ed ha raggiunto i 17 anni … gli chiedeva una coccola ogni volta che la vedeva (in fondo non sono tanto diverse da noi …s e solo fossimo efficaci e chiari nel richiedere la coccola quando ci piacerebbe … vero donne??? ?)

Usa il letame prodotto (unicamente con paglia) facendolo “maturare” per 7-8 mesi per concimare i loro campi. Hanno iniziato anche a darne ai loro vicini da anno scorso, ma hanno pochissimo eccesso.

Il parmigiano è tutto confezionato in azienda, hanno visto che alcune forme avevano piccoli difetti (occhiature) che non gli piacevano e così si spiega la seconda scelta che individuano all’apertura della forma procedendo al declassamento. La collaborazione con i GAS risale a circa 20 anni fa, e servendone in tutta Italia (specie i gas del Lazio o della Sicilia) hanno richiesto a lui anche altri prodotti tipici della zona e così hanno arricchito l’offerta con prodotti affini al parmigiano ( e sappiamo bene che il parmigiano si abbina praticamente a tutto … e basta un coltello o una grattugia…). Quindi via via hanno allargato a: Aceto Balsamico, miele, mostarde, pasta, farina, riso, Salumi per completare l’offerta. Ogni azienda collaboratrice è stata scelta con l’ottica “etica” cercando di selezionare il più possibile il bio. SOLO I SALUMI NON SONO BIO ma sono comunque fruto di una selezione di produttori. Lui è in collina, a circa 300 metri di altitudine. Le mucche sono al pascolo finchè il tempo lo permette. Chiude l’incontro con un richiamo quasi bucolico scandito dal tempo spiegando che, solitamente attorno alle 13:30, arriva l’erba fresca e le vacche si fiondano dal carro per divorarla … pareva quasi di vederle in fila con il toro che le segue … da vicino ?

 

Renato GASEM introduce Alessandra  Poggi dell’azienda  Biofavole spiegando di averla conosciuta durante una festa del vino (e ti pareva che tra i gasisti il vino non risultasse apprezzato? 🙂 ed il suo GAS è entusiasta dei suoi prodotti.

Alessandra spiega che la sua azienda produce frutta e verdura biologica tendenzialmente non per la vendita diretta ma per la trasformazione ed il confezionamento.

La zona in cui sorge l’azienda è vocata principalmente alle pesche; loro hanno, in due ettari e mezzo di frutteto, anche mezzo ettaro di ortaggi. Hanno iniziato il bio nel 2016 e tutto nasce dall’azienda del marito. Inizialmente era un secondo lavoro e uno svago. Dopo la nascita del figlio nel 2014, causa sue allergie, decidono di cominciare a produrgli degli omogeneizzati in casa e capiscono subito l’importanza di passare al bio e, a seguire, costruire un laboratorio per la trasformazione diretta. I genitori del marito hanno messo a disposizione la loro esperienza e aiutano tuttora. Lavorano solo prodotto di stagione limitando utilizzo di celle frigorifere lavorando la frutta entro pochi giorni dalla raccolta. Trasformano prettamente del loro prodotto ma hanno avuto anni con produzione compromessa ed è capitato di approvvigionarsi da fornitori di fiducia, e comunque sempre certificati biologici. Il loro terreno è completamente circondato da un vigneto biologico già da 20 anni, quindi non hanno problemi di prossimità e zone di rispetto per le contaminazioni. Raccolgono a mano tutti i frutti e in laboratorio hanno un’autoclave e due cuocitori sottovuoto che, racconta Alessandra, che permettono di evitare l’ossidazione della frutta ma anche di cuocere a basse temperature e con tempi ridotti mantenendo cosi? le proprieta? della frutta.. Nel 2019 alla partenza del laboratorio sono stati seguiti e formati da tecnici dell’università di Ancona. Ora stanno restituendo questo favore seguendo e aiutando nell’apertura di un altro laboratorio. Alessandra spiega di occuparsi prevalentemente della trasformazione mentre nel campo vanno suocera e il fratello della suocera, Augusto, (a dire la verità nelle foto che scorrono si vede anche un bimbo sopra al trattore con il nonno … e felice che è … ?). La suocera riesce a riprodurre tutti i semi della verdura e per l’orto sono completamente autonomi, sono semi selezionati negli anni e permettono verdura ben integrata al territorio.

Sono partiti dall’omogenizzato di frutta senza zucchero ne additivi che è utilizzato non solo da bambini ma anche da adulti. I succhi di frutta sono un po’ come i “fruttini” di quando eravamo bambini (ndr. noi boomer campagnoli… ?); hanno anche iniziato a prodursi succo d’uva per diluire maggiormente questi succhi e dolcificarli naturalmente. Non usano pectina ne additivi e usano le ricette della famiglia che hanno un po’ adattato e personalizzato.

Anche con Alessandra partono le domande del pubblico e .. ci sbizzarriamo per benino ?

Non fanno mercati fissi settimanali ma solo sporadicamente vanno a specifici mercati in occasione di sagre o feste paesane. Attualmente lavorano solo con il GAS di Sant’elpidio Mare e la principale vendita è verso i negozi specializzati a cui consegnano direttamente entro regione

Trasformando i loro frutti riesce a recuperare anche i frutti piccoli che sarebbero difficilmente commercializzabili. La campagna, nella sua indeterminatezza, per esempio anno scorso ha penalizzato al suo podere principalmente la produzione di mele a causa della mosca. Tenendo conto che ad altri coltivatori più lontani questo insetto ha distrutto intere piantagioni, tutto sommato, non riconosce che è corretto non lamentarsi. Ogni anno possono arrivare problemi ed infestanti di natura diversa, avendo molte varietà di frutta solitamente sono sempre riusciti a raggiungere la loro giusta produzione.

Per l’irrigazione di orto e frutteto a loro l’acqua arriva dal Consorzio Idrico (da una diga vicina). Essendo a metà valle sono ben coperti. Hanno impianto a goccia sui frutteti. Non hanno problemi con il capnodio (qui la Professoressa Diana, ammetto, mi ha fatto tornare studente … non pensate che lo avrei scritto così sto nome … ma è “incuriosente” quindi vi metto la foto.

Stanno pensando di mettere le reti antigrandine perché purtroppo il fenomeno è sempre più ricorrente e il danno è piuttosto grave. Mettono ortaggi anche tra i filari dei frutteti mentre tra le piante di frutto è naturalmente inerbito.

 

Erbe di Mauro presentato da Cristina di Dadogas. Il Dadogas da un paio d’anni ( dal 2022 ) si rivolge a questa azienda con cui si trovano molto bene. Proprio Mauro e? andato a presentarsi a loro insieme ad Emanuele, amico e referente per i Gas. Hanno parecchie piante curative in primis l’aloe. Dal sito e dalle pagine social si acquisiscono tante informazioni utili per orientarsi sui loro prodotti e le proprieta? degli stessi.

 

Mauro definisce la sua una “erboristeria agricola” e con questo da subito l’imprinting alla presentazione che non potra? che essere … un successo ?. Spiega che producono le erbe e le vendono direttamente

Lui faceva il disegnatore di scarpe (vive in una zona avocata a questo…) ed ha conosciuto il frullato di aloe come ricetta originale di Padre Zago (500 gr di miele e 300 gr di aloe) circa 25 anni fa per suoi problemi personali. Da questo ha iniziato a produrlo in varie “sfumature”. Producono anche integratori alimentari con la particolarita? che gli ingredienti riportati in etichetta sono effettivi, senza altri ulteriori ammendanti, conservanti o altro.

Ci fa un giro completo in diretta mostrandoci il punto vendita mostrando un po’ tutti i suoi prodotti, le sue tante tisane. Produce anche cosmetici, spray gola e naso e tanti altri.

Viene tutto prodotto nei loro laboratori direttamente ad esclusione dei cosmetici; per questi ultimi vengono richieste specifiche dedicate per la lavorazione. Le materie prime derivano tutte direttamente dalla coltivazione nell’area dell’azienda. La sua clientela e? costituita al 99% da clienti privati che prenotano on line da un po’ tutta Europa. Ringrazia per l’opportunita? di essere salito nel furgoncino ed e? molto felice di mostrare la sua produzione.

In azienda sono in tutto in 12, a circa 170 metri di altitudine, affacciati sui monti sibillini e a 15 minuti dal mare. Ha grandi cisterne per la raccolta d’acqua sia dal casolare che dalle serre e l’acqua di irrigazione e?, effettivamente, il piu? sensibile dei problemi ma oramai ha raggiunto l’equilibrio.

Quest’anno compie i 10 anni di attivita?.

Non hanno attrezzature pesanti perche? in azienda e? pressoche? tutto manuale.

Sono tra Fermo e Grottazzolina. Serve svariati GAS delle Marche da tempo.

Lui mette in condizione le piante di dare il massimo per la salute della persona (meravigliosa definizione che dimostra l’amore per queste piante!)

Racconta che le foglie di aloe vengono raccolte e lavate a mano, lavorate e spremute e invasate tutte in brevissimo tempo. Il prodotto fresco ha sue particolarita? e conseguentemente anche costi per poterlo far arrivare proprio cosi? sulle tavole dei consumatori. Quello che vende viene continuamente testato sempre e comunque direttamente da loro. Acquistano poche materie prime aggiuntive e comunque certificate biologiche. Producono diversi tipi di olii essenziali che usano anche dentro i cosmetici.

E si parte con le domande …

L’aloe e? una pianta perenne e si raccolgono le foglie dal basso verso l’alto. Il nutrimento delle piante contribuisce a permettere l’infiorescenza; su 6 tunnel affiancati ha notato che fioriscono a scalare con diversi giorni di ritardo quindi le condizioni di luce e climatiche incidono.

Ha utilizzato tutto il terreno di famiglia. Ora ha circa 10.000 piante di aloe in campo. Si sporca le mani ogni mattina. Non sono presenti sulla grande distribuzione ma arrivano lo stesso alle case dei consumatori e sono contenti di approcciare il mondo dei Gas.

Il grafico delle etichette e? lui stesso. Vende anche le piante … buono a sapersi!

Padre Zago consiglia tre cucchiai al giorno (iniziare con cucchiaino di caffe?…), prima di ogni pasto. Rafforza le difese immunitarie, disinfetta, risolve bruciature se applicato direttamente, aiuta la permeabilita? intestinale e ha tante altre peculiarita?. Ultimamente viene usato anche per aiutare chi sta facendo la chemioterapia.

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Hanno un ettaro e mezzo di aloe su un’azienda di 7 ettari. Le piante sono fitte perche? la raccolta e? continua e metterle fitte aiuta a farle cresce omogenee. La pianta puo? arrivare anche a 4-5 metri di altezza (magari in aree come la Sicilia).

Sono a 10 minuti dal casello porto San Giorgio e attende con impazienza la nostra visita!

Alle 22:55 finiscono le domande e siamo estasiati dalla piscina intravista tra le foto mostrate da Mauro … cullati dal pensiero dell’estate ci abbandoniamo … alla piacevolezza dei doveri coniugali …

Saluti radiosi

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