Categorie
plenaria

Resoconto Plenaria del 22 Aprile 2022

Presenti e pizza preferita: Mattia (Caorage): marinara; Acquacheta (Caorage): pizza vegana alle verdure; RobertaC (Caorage): gorgonzola e cipolla (per stare leggeri); DaniPietro (Caorage): porcini e brie; SilviaG (Caorage): pizza dell’avvocato (pomodori, capperi, olive taggiasche); Babs (Caorage): marinara con pomodorini secchi; KatMax (Caorage): 4 stagioni, Sara (Gaspaccio): porcini e radicchio; Francesco (RiEvoluzione): funghi e salsiccia, Maurizio (Ferramenta): pomodoro, aglio e basilico.

Arrivo

Arrivo in ritardo ma vedo che la riunione non sembra essere ancora iniziata. Eccoli, lì al buio, gli InGAsati superstiti: come animali notturni, in un campo adibito a parcheggio, intenti a smistare un furgoncino stracolmo di carta igienica.  Chi fa luce, chi legge la lista degli acquisti, chi, la maggior parte, fa avanti e indietro verso le macchine per caricare la carta.

Cerco di osservare, ma alla fine vengo coinvolto e do una mano: ci sono diverse zone fangose da evitare tra le auto e il rischio di scivolare è palpabile. Inoltre si cerca di non appoggiare la merce a terra, per ovvi motivi. Alla fine, riempite tutte le auto, offro anche la mia e riusciamo a svuotare senza incidenti il furgone di Sara.

I nostri ospiti intanto finiscono di cucinare e mangiare pizze cotte nel forno a legna, dicono che era solo per testarlo, ma quando arriviamo avanzava una montagna di ottime pizze, preparate da Luigi, che naturalmente ci offrono. Ottime!

 

Preambolo: prossime Plenarie

Maggio: incontro con un rappresentante di Banca Etica (20 maggio)

Giugno: biofilia-festival alle Case Franche, vedere l’articolo sul blog (25-26 giugno): SUPER!

Tema cardine: una nuova sede per gli InGAsati forlivesi?

Francesco di RiEvoluzione, già nostro ospite in almeno una precedente Plenaria ci ospita stasera a casa di Luca, una bellissima location in campagna, per la Plenaria del GAS. Francesco esordisce dicendo che se riusciamo a fare il punto sulla sede, il 24/04 qua, in questo luogo in cui siamo ora, c’è un mercatino, in cui sarebbe bello proporre che stiamo per avere una sede. A proposito, il precedente mercatino ha avuto grande affluenza, circa 300 persone ed esiste già un fitto calendario di mercatini per tutto l’anno.

Il Progetto di RiEvoluzione di cui ci parla Francesco è un progetto di rivoluzione sociale ampio (come spiegato più avanti).

Maurizio invece è portavoce di una coop che vende ferramenta anche al dettaglio (la coop serve per poter vendere al dettaglio da parte di un negozio che potrebbe vendere soltanto all’ingrosso). Hanno deciso che la coop non la vogliono più o non possono più tenerla in piedi (si parla di 2500-3000 associati), quindi vorrebbero chiuderla. E pensavano di appoggiarsi, per lo stesso scopo ad un’altra associazione, tipo ad un GAS. Anche la coop era senza scopo di lucro, proprio come il GAS.

La ferramenta in questione si trova vicino al Gigante.

Si potrebbero ritagliare 90-100 mq di superficie anche con ingresso indipendente, come piccola piattaforma logistica per il GAS. Le chiavi vorrebbero fossero gestite da un gruppo ristretto. Però andando in orari di ufficio si troverebbe aperto. 8:30-12:30 e 15:00-19:00 circa.

Volendo affiancare lo spaccio popolare autogestito al GAS, lì ci sarebbe sempre qualcuno che fa vigilanza.

Le arance per come sono gestite ora nel nostro GAS, possono arrivare a qualunque ora del giorno e della notte: riusciamo a gestirle per l’estrema disponibilità di PaoBal. Maurizio osserva (giustamente) che probabilmente il corriere si adagia un po’ sulla nostra grande disponibilità.

Ci sarebbe sia lo spaccio popolare che anche RiEvoluzione lì dentro.

Francesco spiega che volevano fare lo statuto come associazione RiEvoluzione per diventare una costola degli InGASati, etc.

“Noi come RiEvoluzione abbiamo altri produttori, ma sono piccoli produttori, che anche sommati non riuscirebbero a soddisfare il fabbisogno del GAS.  Nel GAS comunque l’ingresso di nuovi soci non sarebbe massiccio, parliamo solo di una piccola quota delle tante persone che gravitano attorno a RiEvoluzione”.

Francesco vorrebbe capire come funzionano i pagamenti all’interno del GAS.

Gli raccontiamo che c’è un Conto Corrente intestato a ciascuna Associazione, rimpinguato con i prepagati, ovvero bonifici di ricarica fatti da ciascun gasista. Chi vende al GAS emette una Fattura ad ognuna delle Associazioni coinvolte e il relativo cassiere la paga attingendo al conto della propria Associazione (Sottogruppo). Poi il cassiere registra su un foglio excel condiviso la suddivisione della spesa tra i gasisti in base alla porzione di spesa effettuata da ciascuno. Così ciascun gasista ha un proprio conto virtuale all’interno del Macro conto corrente della propria associazione, che cresce quando fa i bonifici di ricarica e cala quando lui fa la spesa, anche se in realtà il denaro è indiviso all’interno del Macroconto, il quale non deve andare in rosso, ma possono andare in rosso, temporaneamente, i conti virtuali di alcuni singoli gasisti, compensati da altri più carichi.

Oppure, altro canale, per i fornitori che, avendo fatto una convenzione con gli InGAsati, ci vendono i prodotti direttamente al mercatino, il gasista paga di tasca sua al momento dell’acquisto e riceve lo scontrino, senza che questo acquisto passi attraverso le Casse del GAS.

Come InGAsati di Forlì (GASrage e Ca’ Ossi) avevamo in passato una sede in cui ricevevamo anche i prodotti freschi, il sabato mattina: era un ritrovo e una festa trovarsi il sabato mattina a ritirare la spesa. Di bolle di trasporto non c’è mai stato bisogno.

La ferramenta, avendo una vendita all’ingrosso può vendere solo a imprese o associazioni (tipo GAS): quindi gli associati attuali (2500-3000) dovrebbero entrare nel GAS (con quota minima di 5 euro..). A quel punto queste persone (impiegati della ferramenta?) potrebbero fare, come già fanno, tutta la parte amministrativa anche del GAS. Nel nostro statuto di InGASati, osserva Silvia, c’è scritto che compriamo prodotti locali, preferibilmente bio, o simili: come facciamo a comprare ferramenta?

Forse fare un altro GAS di più ampie vedute. Ma questo GAS più ampio, obietta qualcuno, non sarebbe più solidale. Sì, lo sarebbe per altri versi, replica Francesco, perché per esempio come RiEvoluzione abbiamo riservato il 10% di sconto ai soci e il 30% a coloro che sono rimasti senza lavoro. Inoltre offrire alla ferramenta l’opportunità, con un GAS o una APS (come RiEvoluzione) di continuare a vendere al dettaglio, salverebbe già, immediatamente, alcuni posti di lavoro in ferramenta, attualmente dedicati alla vendita al dettaglio.  Infatti la vendita al dettaglio sarebbe destinata a morire senza una associazione cui appoggiarsi.

L’idea di RiEvoluzione è di creare una società basata su principi diversi.

RiEvoluzione non è solo un GAS, ma vuole fare Formazione, Moneta Complementare, GAS, Mutuo Sostegno, Scambio Lavoro, Banca del Tempo e altri progetti.

Il Gruppo RiEvoluzione ha orizzonti più ampi di quelli di un GAS.

Parlando del fatto che sembrerebbe improponibile per una ferramenta trattare prodotti etici, Daniela parla della sua esperienza con le vernici alimentari, che invece sono un prodotto con una sua etica di sostenibilità. E’ solo un esempio, ma con la sua esperienza positiva, intanto propone di avere nella ferramenta le vernici alimentari.

Ma cosa potrebbe significare per una ferramenta essere etica in senso ampio? Da un punto di vista sociale, eticità potrebbe significare per esempio non sfruttare i dipendenti, non imporre loro il tampone, etc.

SilviaG sostiene che il GAS InGASati non si propone tra i propri principi di acquistare tutto: quindi non ci siamo mai posti il problema dell’eticità della ferramenta.  Daniela: se si tratta di spendere meno per fare una cosa dobbiamo capire..

In realtà osserva Maurizio, non abbiamo parlato di affitto, non serve alla ferramenta riscuotere dall’Associazione ospitata un affitto di qualche centinaia di euro l’anno, perché semplicemente non incide.

Quale potrebbe essere il collegamento tre i due gruppi in questione (GAS e RiEvoluzione)?

In RiEvoluzione puoi fare qualunque cosa, puoi accedere a un servizio o l’altro, senza escluderne alcuno.

Meccanismo della Convenzione e tessera elettronica.

Noi come GAS abbiamo in tanti anni conosciuto tutti i limiti della vita associativa e le limitazioni che ci sono dietro.  Inoltre abbiamo messo in piedi degli strumenti e un’organizzazione che per quanto al momento possa essere ridondante ed esagerata, consente il funzionamento di meccanismi anche complessi e tutto questo è il frutto di un gande lavoro.   Come tale costituisce innegabilmente know-how prezioso. Si potrebbe pensare di mantenere le due identità e per chi accede allo spazio della ferramenta a seconda di cosa gli interessi acquistare, una o l’altra o entrambe le tessere per le due associazioni. A RiEvoluzione potrebbe servire la nostra esperienza di InGAsati per ri-creare una struttura associativa analoga, a noi sicuramente servirebbe una sede per il GAS…

Si parla di contaminazioni che potrebbero essere feconde, rispettando però i principi fondanti degli InGASati e senza snaturare l’identità di nessuno dei soggetti coinvolti.

A questo punto la riunione si divide in due filoni: mentre Francesco e Maurizio continuano a dialogare su connessione Associazioni-ferramenta, gli InGASati si ricompattano all’altro capo del tavolo per affrontare un altro argomento, decisamente più morbido.

Conclusione soft: carta igienica & co.

Si parla, su proposta di Sara, di un possibile nuovo fornitore di carta igienica: l’attuale fornitore richiede una gestione complessa, poi ci sono fornitori più ecologici, con gli imballaggi in carta riciclata piuttosto che in film plastico. Es. Lucart. Proviamo a fare un ordine? Sì, all’unanimità.

Poi Sara ci parla del Mulino Neri a Meldola che vende un po’ di tutto, merce sfusa, riciclata, solida.

Tengono insieme il fatto di avere una clientela ristretta, molto locale e vendere prodotti mainstream, con alcune proposte innovative. Servono una utenza agricola, quindi hanno anche prodotti per il giardino e per la coltivazione.

Si propone di valutare l’idea di comprare la carta tramite il Mulino Neri valutando i vantaggi di un acquisto dal negozio tramite il GAS, visto il notevole onere che abbiamo attualmente per la gestione della referenza della carta. E ancora prima rifare i conti sulla convenienza dell’acquisto della carta igienica tramite GAS in quanto noi non siamo essenziali per alcun grosso produttore di carta e poi la carta come Lucart si trova facilmente: quindi acquistarla come GAS sarebbe solo per una convenienza economica. La quale andrebbe valutata visti i volumi fisici in gioco e l’impegno gestionale. Insomma ri-esaminare un po’ a fondo la referenza della carta e le possibili alternative.

Si vota all’unanimità per provare a collaborare col negozio di Meldola per la carta igienica.

Saluti

L’incontro termina piuomeno così. Poi, visto che ultimamente ci si è ritrovati un po’ raramente, visto che gli ultimi due anni hanno sconvolto un po’ tutto anche a livello sociale, facendo però anche nascere nuovi interessi comuni, alcuni dialoghi si trascinano fino a tardi.

Un sentito ringraziamento per l’ospitalità e per la proposta di collaborazione a Francesco e Luca (il padrone di casa che passa a salutarci a metà riunione circa).

3 risposte su “Resoconto Plenaria del 22 Aprile 2022”

Tanta roba mi pare di leggere. Non voglio assolutamente interferire nella discussione ma l’idea di integrarsi e avvicinarsi a moneta complementare e banca del tempo è sempre stata una mia debolezza e certamente non la rimetto in discussione.
Buona anche la proposta di collaborare con il Molino Neri magari aiutandosi a vicenda, io già da tempo vado a prendere da loro i prodotti tea sfusi 🙂
Non ho ben capito il discorso della sede ma avremo sicuramente occasione per definirla meglio.
Sul piatto aggiungerei anche la possibilità di riprendere la biciclettata da Filippo; so che i GAS faentini ci vanno il 29 maggio; io purtroppo non posso per altro impegno meldolese (la marcia dell’amicizia fino al bosco di Scardavilla sempre lo stesso giorno) ma se lo riteniamo fattibile non sarebbe male un gemellaggio con loro!
Ora lascio ai vostri commenti.
Saluti radiosi

P.s. scusatemi l’assenza ma avevo impegno famigliare a cui non potevo mancare.

Scusate ma anch’io non ho ben capito il discorso ferramenta/sede, sicuramente è positivo il fatto di potersi confrontare e/o collaborare con altre realtà. Penso sia interessante la proposta del mulino Neri anche se per noi forlivesi risulta un po’ scomodo. Anch’io, che non sono potuto venire per un altro impegno preso da tempo, sono favorevole a fare una bicicletta da Filippo con pranzo. Grazie per il resoconto.
Maurizio

ciao a tutt! (trigger warning: la mia crociata per un linguaggio inclusivo sta cercando di essere più ferrea quindi, nell’ottica di abolizione del maschile plurale inclusivo, nello scrivere adotterò la troncatura ove possibile o, in alternativa, il numero 3, al posto della schwa che non ho nella tastiera, quindi be patient!)
mi spiace non esserci stata e aver anche tardato a leggere il resoconto ma gli impegni familiari sono piuttosto gravosi al momento, quindi fatico a starci dietro.
Comunque… trovo che, sotto al resoconto, ci sia un mood malinconico che un po’ mi ha contagiato. Sinceramente non ho capito benissimo ma altrettanto sinceramente penso che poter avere l’occasione di contaminarsi potrebbe farci bene. Potrebbe far bene all’associazione Ingasat. Certo c’è un rischio nel fatto che il connubio con RiEvoluzione possa connotarci troppo in una certa direzione, piuttosto che un’altra. però, se ero disposta, ad un certo punto, ad appoggiarci a Silvia (perchè mi pareva persona in gamba) nella casa della chiesa…allora dovrò dare una possibilità anche ad un’altra realtà che non necessariamente mi appartiene. Vedremo.
Per il resto sottoscrivo l’opzione Molino, anche se è vero che per noi di Forlì sia più scomodo.

I commenti sono chiusi.