Riflessioni e spunti da un veterinario cooperante omeopata…inGASato

Cari amici,
vorrei commentare anch’io la prima riunione a cui ho partecipato come ingasato, sono contento di conoscervi e di conoscere gente che si da da fare come voi, mi sento un pò meno solo e ciò mi rallegra.
Come veterinario cooperante ed omeopata mi trovo sempre controcorrente ormai da 20 anni e sapere che c’è qualcuno come te, da forza ed energia, grazie.
Vi volevo sottoporre ad una piccola riflessione che vorrei condividere per una questione di trasparenza.

Prober (www.prober.it) mi ha contattato per svolgere di qui a fine anno alcune mansioni:

  1. Sviluppo del suino brado:
    si valuterà la possibilità di sviluppare questo tipo di allevamento, in primo luogo mettendoci in contatto con realtà già esistenti come la Copaf di Brisighella (mora romagnola).
    Si valuterà la possibilità di sensibilizzare la Provincia riguardo tale iniziativa
  2. Mense comunitarie:
    il comitato mensa di Meldola sta lavorando con risultati interessanti.

    1. abbiamo cominciato a comprare dai produttori locali alcuni tipi di verdure
    2. abbiamo eliminato la plastica dalla mensa (piatti, posate, bicchieri) una tonnellata l’anno
    3. abbiamo diviso e fatto riciclare da Hera carta, plastica e materiale organico
    4. abbiamo coinvolto l’assessore all’agricoltura della Provincia per favorire la possibilità legale-amministrativa di rifornirci dai produttori locali (vedi sotto)
    5. abbiamo coinvolto le maestre per quanto riguarda l’educazione dei nostri figli (maggiori dettagli sul blog www.romeogiunchi.net.

    Si valuteranno i successi ma soprattutto i problemi riscontrati in un anno e mezzo di lavoro per evitare a chi vorrà seguire l’esempio di ripercorrerli.
    Si vaglierà la possibilità di ampliare tale attività ad altre mense.

  3. Alberghi della riviera:
    sfruttando la rete Acquisti Verdi sostenuta da Legambiente si individueranno alcuni alberghi sensibili ai prodotti bio locali per iniziare una sperimentazione di fornitura.
    La proposta è quella di iniziare con 1 o 2 prodotti in maniera da valutare la possibilità economico – logistica di tale azione.
  4. Filiera corta:
    l’obbiettivo principale della proposta d’azione è quella di mettere in rete aziende trasformatrici locali per iniziare a distribuire a privati singoli o organizzati ( gas) tramite Prober società cooperativa.

    • introdurre Prober e il suo modello d’azione ai gruppi organizzati presenti nell’area di Forli.
    • introdurre Prober ed il suo modello di azione alle aziende trasformatrici locali
    • si valuterà la possibilità di ampliare le famiglie partecipanti ai gruppi già esistenti e di formarne dei nuovi.
    • si valuterà la possibilità di contattare privati singoli e la fattibilità logistico – economica di tale approccio.

Per i punti a-b-c vorrei sapere cosa ne pensate e se conoscete qualcuno che voglia parlarne per agire.Sul punto d vorrei un vostro critico, spassionato, maciullante commento, in quanto se Prober si dovesse incaricare della logistica ci sarebbe una % di ricarico sui prodotti da discutere chiaramente e previamente col produttore e col consumatore.
grazie di tutto
abbracci
Pietro

MANIFESTAZIONE DI INTERESSI
per la costituzione di una lista imprese agricole per la fornitura di prodotti qualità alle ristorazione collettiva

Nome, indirizzo, e-mail e numero di fax degli enti appaltanti Provincia di Forlì-Cesena
Assessorato alle politiche agroalimentari
Piazza Morgagni 2 – 47100 Forlì
tel. 0543 ……… – fax 0543 714714
per informazioni: ……………
E mail : …………………

Area di applicazione La Regione Emilia-Romagna ha scelto, già con la legge n. 29 del 4/1 1/2002, di introdurre l’uso di alimenti biologici nelle mense scolastiche della regione, insieme all’utilizzo di prodotti tipici e tradizionali. A tal fine è stato istituito il sito www.sportellomensebio.it. Gli obiettivi sono:

  1. assicurare un’alimentazione sana e bilanciata;
  2. promuovere l’educazione al consumo consapevole dei prodotti alimentari tra i fruitori delle mense collettive e le loro famiglie;
  3. favorire la conoscenza delle produzioni biologiche, tipiche, tradizionali e da produzione integrata, anche in relazione alle aziende del territorio e alle tradizioni locali;
  4. promuovere la conclusione di accordi tra gli enti pubblici e privati titolari di servizi di ristorazione collettiva ed il mondo della produzione agricola, favorendo la trasparenza dei prezzi offerti per la produzione di pasti nonché dei servizi e delle materie prime che li compongono;
  5. supportare gli enti locali per la predisposizione e gestione degli appalti dei servizi ristorativi e delle forniture di prodotti e servizi.
    L’art. 5 della legge regionale 29/2002 conferma la scelta operata dalla legge regionale 30 maggio 1997, n. 15 di attribuire alle Province la competenza per l’attuazione degli interventi in materia di orientamento dei consumi e di educazione alimentare. La Provincia si colloca, dunque, in modo trasversale ed integrante, con funzione di coordinamento con le istituzioni, svolgendo un ruolo cerniera tra il governo regionale e le singole realtà locali.

Regolamentazione di riferimento:
Direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi.
Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo 2007/2013 (GUCE C 319/2007)
Legge orientamento in agricoltura n.228/01
Dlgs 163/2006 codice dei contratti pubblici (art.125 per l’acquisizione di beni e servizi in economia)
L.R. 4 novembre 2002, n. 29 “Norme per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione collettiva”
Obiettivi della manifestazione di interesse Creazione di una lista di imprese agricole, singole ed associate, tali da garantire la realizzazione di forniture di prodotti di qualità (biologico, DOP, IGP, tipici e tradizionali) alla ristorazione collettiva del territorio provinciale.
Tali imprese, al momento dell’espletazione del servizio di fornitura, per garantire la qualità di filiera dei prodotti, dovranno conseguire la certificazione di “tracciabilità di origine territoriale” in base alla norma UNI10939 ed alla “Certificazione di Qualità Etica del Territorio Rurale” entrambe gestite dalla società d’area L’Altra Romagna.
Le Amministrazioni gestori della ristorazione collettiva potranno utilizzare tale lista al fine di individuare le imprese, sulla base della comparazione economica più vantaggiosa, per la fornitura dei prodotti di qualità in base all’art.125 (commi 9-11 per acquisti in economia mediante cottimo fiduciario per importi fino a 20.000 Euro; comma 12 per fornitura di beni e servizi per importi superiori a 20.000 Euro attraverso procedura di consultazione) del codice dei contratti pubblici (d.lgs 163/2006) per importi fino a 211.000 Euro.
L’inserimento nella lista non comporta alcun obbligo o impegno da parte dell’Amministrazione Provinciale.
Periodo di validità della lista: 2010
La manifestazione di interessi è aperta a:
– imprese agricole
– imprese artigianali
– ……………..
Modalità di presentazione delle domande e criteri per essere inclusi nell’elenco
Le manifestazioni di interesse devono essere presentate alla sede delle Provincia di Forlì-Cesena entro il 30 dicembre 2010 unitamente alla seguente documentazione tecnica ed amministrativa.
DOCUMENTAZIONE TECNICA:
a) relazione sui prodotti di qualità realizzati, stagionalità, quantità indicative, capacità lavorazione e confezionamento, servizi logistici di fornitura.
b) Certificazioni di qualità sull’impresa e sui prodotti
c) Impegnarsi a conseguire la certificazione di “tracciabilità di origine territoriale” alla fornitura
d) Dimostrazione di possedere le necessarie garanzie sanitarie
DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA:
a) certificato di iscrizione alla Camera di Commercio;
e) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, sottoscritta dal legale rappresentante della società richiedente, di non trovarsi in nessuna delle cause di esclusione previste dal comma 1 dell’art. 12 del D.L.gs. 157/1995 (a – che si trovano in stato di fallimento, di liquidazione, di Amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la legislazione dello Stato in cui sono stabiliti, o a carico dei quali è in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni, oppure versano in stato di sospensione dell’attività commerciale; b – nei cui confronti sia stata emessa sentenza di condanna passata in giudicato, ovvero sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per qualsiasi reato che incide sulla loro moralità professionale o per delitti finanziari; c – che nell’esercizio della propria attività professionale hanno commesso un errore grave, accertato con qualsiasi mezzo di prova addotto dall’Amministrazione aggiudicatrice; d – che non sono in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabiliti; e – che non sono in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabiliti; f – che si sono resi gravemente colpevoli di false dichiarazioni nel fornire informazioni che possono essere richieste ai sensi del presente articolo o degli articoli da 13 a 17);
CRITERI
La Provincia di Forlì-Cesena valuterà la documentazione tecnica e amministrativa presentata e si impegna a comunicare a tutti i partecipanti alla manifestazione di interesse i risultati dell’inserimento o esclusione dalla lista la quale sarà comunque pubblica.
L’ammissione nella lista di cui sopra non comporta alcun impegno da parte della Provincia di Forlì-Cesena.
Il rapporto di fornitura sarà basato su una successiva valutazione delle singole Amministrazioni della ristorazione collettiva sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Data di pubblicazione

    9 risposte su “Riflessioni e spunti da un veterinario cooperante omeopata…inGASato”

    Grande Pietro!!!

    Mi sembra che hai lavorato tanto e ti vanno riconosciuti i giusti meriti per quanto sei riuscito a portare avanti con i politici locali e regionali.

    Avevamo già avuto modo di confrontarci a voce ma forse troppo di sfuggita su questa cosa e devo dire che mi sembra molto interessante comunque io resto un fondamentalista … quasi integralista del GAS.

    Per me la S finale lega indissolubilmente i “consumatori” ma lega anche gli stessi al produttore e tutto quello che ci và in mezzo purtroppo, per quanto discreto e minimo, resta sempre una sorta disaccoppiatore tra le due entità.

    Leggo che occorrono anche alcune “certificazioni di tracciabilità” e cose del genere; questo penso che per i piccoli agricoltori possa rappresentare qualche problema ma è pur vero che anche l’agricoltore deve mettersi al passo con i tempi e sorbirsi una sua dose di “burocrazia amministrativa”.

    In conclusione ritengo che un percorso del genere sia assolutamente inevitabile per le attività commerciali e per legarle al loro proprio territorio e, notoriamente, un albergo al mare consuma parecchio e collegarlo con aziende dell’entroterra è il meglio che si possa auspicare e penso che questo sistema sia veramente il migliore possibile per salvaguardare le nostre campagne e chi ci lavora; probabilmente andrà bene come sistema anche per dei Gruppi di Acquisto Solidale che nascano su queste basi oppure che vi si allineino perché, pur togliendo il problema della logistica e delle consegne, toglie un pò di quel sano spirito organizzativo, inventivo, quasi arrafazzonato a volte, ma che “Solidalizza” il gruppo. Benvenga la creazione di Gruppi di Acquisto su queste basi che tolgano dei “consumatori che si ritengono critici” e che vanno a fare la spesa nei super ed ipermercati ma difficilmente io mi toglierò da un Gruppo che scarica le arance dal camion provenienti direttamente dalla Sicilia lasciando a qualcun altro quel gusto e quella piacevole fatica 🙂

    Caro Pietro, sai che sono franco e dico quello che penso e spero di non averti urtato quindi, credimi quando ti dico il mio più sentito GRAZIE per quanto stai facendo perché questa è la via che responsabilizzerà maggiormente i “consumatori” di massa creando un sano spirito critico nei confronti dei prodotti non stagionali e non legati al proprio territorio.

    Penso che come inGASati o GAS GASisti (ai quali estenderò immediatamente l’invito a venire a consultare l’articolo e ai quali parlerò anche stasera in riunione) altri vorranno esprimersi e auspico un confronto sereno e di arricchimento reciproco.

    Saluti radiosi

    Grazie Romeo, come al solito presente, chiaro ed onesto.
    Ho scritto questa mail perchè anch’io ho dei dubbi su chi si mette in mezzo tra produttori e consumatori ma, ho già parlato con Malcomini di Prober e lui è contento di venire ad una riunione dei gas per parlare, conoscersi e capire.
    Prima possibile vi manderò una lista dei prodotti e dei produttori bio delle colline Bolognesi.
    Sono daccordissimo sul fatto che il cibo è prima di tutto unione e che scaricare casse insieme è parte fondamentale del tutto.
    Il mitico Mengoz, prende della roba al mercato di Bologna (carote ecc.) e quindi un pò di tramite c’è già, ma conosciuto ed onesto.
    Per gli alberghi del mare ed i produttori dell’interno invece credo che se ci sia uno che si occupi della logistica possa essere interessante anche per risparmiare tempo che d’estate per entrambi è fondamentale.
    Se conosci qualcuno al mare che può essere interessato fammelo sapere.
    Per la manifestazione di interessi di Bagnara è un inizio, calcola che la Regione e le grosse cooperative che ormai non sono piu’ cooperative e li ci vorrebbe Beppe Grillo a dire qualcosa perchè è una vergogna, sono già in fibrillazzione e daranno battaglia per bloccare la cosa, ma vi terrò informati perchè possiate sapere.
    A jacopo la cooperativa paga i finocchi circa 55 cent/kg, pensa che noi come mensa di Meldola glieli paghiamo 1.70 Euro al Kg (prezzo pagato prima credo alla Camst), la differenza è pazzesca.

    Ps: ieri Jacopo ha messo giu’ i fagioli e se tutto va bene, la terra è purtroppo già molto secca, a fine Giugno ci saranno circa un quintale di fagioli, le prenotazioni sono aperte.

    Adelante, abbracci
    Pietro

    per quanto riguarda prober condivido con romeo, ma se è un strada per arrivare ai grandi consumatori (alberghi) per sostenere i piccoli produttori locali….. ben venga.
    sempre meglio che acquistare ai mercati ortofrutticoli con i ricarichi di prezzo che tutti conosciamo e che lasciano impotenti i produttori.

    Però il GAS è un’altra cosa. Fondamentalmente secondo me il GAS è relazione, è capitale sociale: tra i gasisisti nel loro insieme all’interno di un gas, tra i vari Gas, tra il/i gas e le altre esperienze di consumo critico e stili di vita eco-compatibili. solodali, di giustizia etc…, tra i gasisiti ed i produttori.
    Interporre qualcuno/qualcosa che mediando i rapporti renda evanescente le relazioni, il cpaitale relazionale…. ma!
    Che differenza c’è a quel punto tra centrale di acquisto e GAS?

    L’argomento fuori tema: che tipo di fagioli ha Mengozzi?
    Farà anche altri legumi?

    Continuaiamo il confronto…..

    Per i fagioli in realtà non è Mengozzi quello a cui si riferisce Pietro ma un altro ragazzo che è una amico ed ha anche una bellissima famiglia e collabora con il Mengozzi per la fornitura alle scuole di Meldola e Forlimpopoli.

    Sono Fagioli borlotti da sgranare (gliene avevo chiesto personalmente un po …non un quintale :-)).
    Magari si potrebbe organizzare per quando saranno disponibili una bella gita, ce li andiamo a prendere, comodamente seduti nell’aia ce li sgraniamo e prepariamo i sacchetti per il freezer oppure li essichiamo (mia mamma lo faceva magari le chiedo come facesse ma ricordo che in autunno ci si metteva tutti attorno alla tavola e selezionare i belli da insaccare per l’inverno e si passavano così delle belle serate … oltre al bel periodo per sgranarli)

    Comunque cesso il fuori tema e, magari, apriremo una discussione apposita appena sapremo che i borlotti sono a tiro … io ne ho piantati a sfinimento e mi ero sfinito di non vederli fiorire 🙂

    Saluti radiosi

    Grazie per tutto, farò sapere a Jacopo dell’interessamento e vi terrò aggiornati sulle evoluzioni
    Pietro

    in attesa del luogo idoneo, io prenoto già, ultimamente mi capita di arrivare sempre troppo tardi, una ventina di chili di borlotti da sgranare.

    Bravo Pietro, l iniziativa é meritevole se aiuta i piccoli produttori locali a “piazzare” i prodotti a prezzi equi e se allarga la platea di consumatori dedita a prodotti bio coltivati entro un raggio ragionevole di km dal luogo di consumo. Per gli albergatori che accettano la sfida é un aspetto distintivo premiante rispetto all offerta della concorrenza. Per il consumatore la prova che si può mangiare meglio e che al rientro alla propria città la prima cosa da fare e trovare un GAS o crearne uno. Piuttosto ritengo che il rischio sia determinato dalla logistica necessaria per interfacciare il litorale (alberghi) e l entroterra (produttori) specialmente se i numeri cominciano ad essere “pesanti”; le consegne devono essere continue come pure continua e garantita deve essere la reperibilità dei prodotti… a questo punto é necessario aggiungere almeno un anello o forse anche due alla filiera a meno che non ci si limiti a fornire solo determinati prodotti prettamente locali. Nel complesso ritengo l iniziativa meritevole anche se lo spirito del GAS rimane quello ben evidenziato da Romeo e da Maria Stella. Sicuramente é un buon mezzo per avvicinare una moltitudine di nuove persone alle problematiche care al GAS.
    PS
    per quanto riguarda i borlotti, sono molto interessato, anche le per quantità modeste… la cosa interessante e la sgranatura “collettiva”… molto allettante come momento di socializzazione.

    Ciao ragazzi, grazie per aver commentato, per me è importante sapere cosa ne pensiate su iniziative del genere per chiarirmi le idee e mettere in pratica una rete di collegamenti.
    Comincerò a muovermi concretamente nei prossimi giorni per vedere di trovare qualche albergo o altro disponibili alla chiacchera.
    Per quanto riguarda i produttori stavo pensando che comunque potrei contrattare i fornitori dei gas per esempio e sentire con loro se può interessare la cosa, cosa possono produrre e come si può organizzare la logistica, ossia che comunque un mezzo si muova sempre pieno sia all’andata che al ritorno.
    é tutta una cosa da costruire e devo cominciare a ragionare anche su chi ci si debba appoggiare perchè ci sono tante realtà che esistono, Coldiretti Cia, associazioni di albergatori, di consumatori, Provincie Regioni Comuni ecc, ma l’idea è sempre primariamente del contatto tra produttore e consumatore e poi da li si verifica la logistica.Se vi viene in mente qualcuno fatemelo sapere.
    Ricordatevi anche delle mense comunitarie o aziendali perchè no, per vedere se si può ampliare il progetto del comitato mensa di Meldola, vedi il blog del grande Romeo, se qualcuno di voi ha dei figli che mangiano in mensa fatemi sapere.
    grazie
    Pietro

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