Pomodori Ogm
contro il cancro
guerra ai tumori con frutta e verdura transgenica .veronesi : pomodori viola con l’aggiunta di antiossidanti gia’ sperimentati con successo sulle cavie
- Aggiunti nel Dna i geni di una pianta che aumenta gli antiossidanti
I pomodori ogm anticancro
Studio europeo con Veronesi
Sono di colore viola e sono stati già usati con successo sulle cavie: allungano la vita
MILANO – Pomodori viola per combattere i tumori. La frontiera dei cibi-farmaco anticancro segna un nuovo risultato, grazie a uno studio europeo (il progetto Flora) a cui partecipa l’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Umberto Veronesi. Creati da Cathie Martin, presente anche a Venezia al «Futuro della scienza», che da anni studia le proprietà dei pomodori, contengono i geni di un fiore e producono una quantità importante di antocianine, antiossidanti del gruppo dei flavonoidi, di cui i pomodori normali (pur ricchi di anticancro come i licopeni) sono privi. La combinazione triplica lo scudo. Così almeno si è visto sui topi di laboratorio. Lo studio viene pubblicato oggi su Nature Biotechnology. Cathie Martin e la sua équipe lavorano nei laboratori britannici del John Innes Centre di Norwich. Lì sono stati creati i pomodori viola. Inseriti nella dieta di topi mutanti (senza il gene p53) particolarmente suscettibili ai tumori sono riusciti ad allungare la sopravvivenza dei topi. O meglio a posticipare la comparsa scontata del tumore. E lo Ieo ora punta molto sullo studio di questi cibi «arricchiti» per prevenire i tumori, se non per bloccare lo sviluppo di cellule neoplastiche. La strada è aperta. Verdura e frutta migliorata geneticamente per farci arrivare sani ai 120 anni di vita media programmata dai nostri geni. In un futuro non molto lontano potrebbe essere l’ortolano sotto casa il neofarmacista, consigliando un’insalata al pomodoro viola, banane al vaccino, riso alla vitamina A, aglio viola, patate lilla, broccoli o cime di rapa modificate con i geni dell’uva rossa, arance blu dagli effetti anti-ossidanti moltiplicati. Tutto è salutarmente modificabile. Insomma, la nocciolina che trasforma in supereroe il Pippo disneyano non è proprio fantascienza.
«Senza esagerare con la fantasia, si tratta di un importante passo avanti – dice Pier Giuseppe Pelicci, direttore della ricerca dello Ieo – nello studio degli antiossidanti, dei flavonoidi (le antocianine) in particolare, ormai largamente considerati una valida arma di prevenzione nei confronti di una vasta gamma di patologie, dalle malattie cardiovascolari ad alcuni tipi di cancro. La dieta seguita dalla maggioranza della popolazione nel mondo occidentale non sembra essere sufficiente a garantire un apporto adeguato di queste sostanze, presenti nelle verdure e nella frutta (soprattutto frutti di bosco, uva, arance rosse). Per questo il progetto Flora punta a capire meglio i loro meccanismi di azione e a trovare nuove strade per aumentarne il consumo».
Per ottenere una particolare ricchezza in antocianine nei pomodori che non ne hanno, i ricercatori inglesi hanno fatto ricorso a due geni presenti nella comune pianta bocca di leone (un fiore): conferendo così un colore viola (blu-rosso) ai nuovi pomodori. «I due geni che abbiamo isolato dalla bocca di leone – spiega Eugenio Butelli che lavora nel centro di Cathie Martin ed è primo autore della ricerca – sono responsabili dei colori dei fiori e, se introdotti in altre piante, sono la combinazione vincente per produrre antocianine». Una polvere ottenuta dai pomodori viola è stata somministrata a topi di laboratorio mutanti privi del gene della proteina p53 (comunemente conosciuta come «guardiana del genoma»). È una proteina fondamentale nel processo di sviluppo dei tumori. I topi che ne sono privi sviluppano, e precocemente, diversi tipi di tumore, soprattutto linfomi.
Gli animali usati per i test sono stati divisi in tre gruppi, a dieta diversa: al primo gruppo è toccato cibo comune, al secondo è stato aggiunto un 10% di estratto di pomodoro rosso normale, al terzo mangime con estratto di pomodoro viola. «Tra i primi due gruppi non sono state riscontrate differenze – spiega Marco Giorgio, dello Ieo, che ha condotto la sperimentazione sui topi -. Mentre l’ultimo gruppo, che ha mangiato pomodori viola, ha mostrato un allungamento della vita significativo: è sopravvissuto in media 182 giorni rispetto ai 142 dei topi a dieta comune». Anche se i risultati sono molto promettenti, i ricercatori però invitano alla cautela. I pomodori scuri, comunque, non sono una novità . Esistono già il Kumato, un ogm, e il Nero di Crimea, anch’esso con una colorazione scura. Queste varietà non hanno antociani. Infine, c’è il pomodoro Sun Black (progetto italiano Tom-Anto finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca): non è un Ogm, ma gli antociani sono accumulati nella sola buccia.
Mario Pappagallo
6 risposte su “I pomodori ogm anticancro Studio europeo con Veronesi”
no comment
e i gas si finanziassero con un sms da un euro la propria ricerca in altre medicine più consone all’animo umano ?
Pietro
questi pseudo baroni/divulgatori del “giusto”
a libro paga di inquinatori e multinazionali senza scrupoli che tentano il tutto per tutto per contaminare totalmente l’agricoltura con al loro “robaccia”
ma fatemi il piacereee!!!
Ehi screanzato! non parlare così dell’oncologo di regime!!!
veronesi, inventa la patata ogm con la dignità ( ammesso che si possa trasmettere geneticamente la dignità) e mangiane una tonnelata al giorno.
sono i segni della fine dei tempi….speriamo che una onda gigantesca spazzi via questi scienziati …
Incredibile come un vegetariano possa accettare test su animali :-)))
Incredibile come un luminare possa accettare l’idea di allungarsi la vita a discapito della natura e di quanto la stessa possa fare.
Incredibile come continuino a finanziare studi per capire come non far prendere i tumori e a nessuno salti in mente di mettere fuori legge le sostanze che i tumori li fanno venire (peraltro molto ben note!!!!)
INCREDIBILE INCREDIBILE INCREDIBILE.
Saluti radiosi