Categorie
Incontri Riflessioni

Resoconto del pranzo ed incontro Morsi di GPS – 16/03/2025 a Faenza

Pranzo fuori dal comune con tante bellissime persone (abbiamo raggiunto i 77 pasti adulti e 1 bambino)

Al di là del numero e la tipologia degli intervenuti, la loro provenienza, la loro essenza ha reso la giornata unica nel suo genere.

Essendo arrivato presto per aiutare nell’apparecchiatura abbiamo avuto modo di chiacchierare un po’ con Fabio, Maya ed Alessandro (gli amatriciani doc) che ci hanno spiegato che, in contemporanea, anche un’altra squadra stava facendo lo stesso menù in Toscana ad un incontro tipo il nostro … 
E che dire poi dell’idea di Alessandro di avviare un progetto di funghi nutraceutici dalle caratteristiche uniche nel loro genere … idea perfezionata con professori universitari e poi, priva di finanziamenti in Italia, in corso in Serbia con finanziamenti russi (ma si potrà dire e scrivere????). Il solito genio italiano prestato ad altri che ci fanno soldi sopra ?
Appena arrivano gli amici Pesaresi ci si fa subito un bel brindisi di riscaldamento…
Comunque alle 13:00  si inizia a servire il pranzo grazie alle nostre azdore sapientemente guidate da Alessandro … si concede il bis, non prima che alcuni che hanno dovuto attendere un po’ intanto che cuoceva la seconda pentola di pasta, potessero ricevere la loro porzione di pasta all’amatriciana.

E’ stato proposto perfino un fuori menù con della Gricia fatta con mezze maniche di Girolomoni per apprezzare le differenze tra le due paste …. Dopo esserci ripuliti i piatti con la scarpetta (al che si era scatenato il panico perché i commensali continuavano a mangiare pane per lucidare il piatto … e il pane era stato distribuito tutto …).

 

 

Si è passati al secondo con qualcuno che addirittura si travestiva per ritornare a prendere il prosciutto e il salame mandando il vicino a fare la fila per la quarta volta.

 

Comunque tutto calibrato alla perfezione comprese le ciabatte al farro con cioccolato che, assieme al tronchetto di Montereale ci ha addolcito il finale prima del caffè … e come lo vuoi prendere il caffè se ci sono dei fanesi al pranzo???? Con la Moretta (e non mi riferisco alle belle donne more ma alla vera Moretta di Fano!)

Finite le libagioni Alessandro dà voce ad un video che scorre raccontando l’esperienza del terremoto, i tanti aiuti che sono arrivati, le difficoltà nel coordinamento e la bellezza anche nei momenti di soccorso alle popolazioni. L’essenza di quella pesante avventura è arrivata con il bagno ristoratore dei ragazzi scout di Milano nel laghetto con cascata annessa … dopo aver ricostruito recinti e raccolto macerie. La gioia dei ragazzi nei racconti è tutta negli occhi lucidi di Alessandro.

La loro storia l’ho raccolta in più resoconti (qui quando ce l’hanno raccontata a Pesaro) anche se il ricordo più bello di questi racconti risale a quando siamo andati a trovarli nella loro terra. Incredibile come ogni volta si acquisiscano nuovi input e nuove emozioni e così provo a riportare solo su quelle cose che mi hanno toccato domenica scorsa.

Non si aspetta (una delle prime regole che si sono dati ad Amatrice) e così … si inizia a ricostruire anche senza garanzie di rimborso o di aiuto … lo si fa per esistenza!

Apprendo una nuova che non conoscevo: CAS (Contributo Autonoma Sistemazione) che, finchè non lavori, veniva garantita ma che anche solo con una prestazione occasionale spariva … l’ennesima pastoia burocratica volta ad imbrigliare anche i più volenterosi allontanando parecchi dal prendersi cura della loro terra natia e che probabilmente ha rallentato non poco la ricostruzione delle 250.000 case andate distrutte dal sisma.

“Quello che manca è quello che si spreca”: la pillola della giornata regalata mentre l’intercedere dei racconti si fa serio. C’è poi il si aiuta solo chi aiuta che viene rispiegato pur senza andare in profondità come fatto durante la recente riunione del furgoncino

Con una punta di orgoglio ci parla dei 115 GAS con cui GPS ha avuto modo di collaborare e che con le loro 116 diverse tipologie di approccio hanno reso gli agricoltori di Amatrice gli uomini più ricchi della terra (anche se non in senso economico…) perché proprio dalla diversità hanno imparato ad arricchirsi.

Guarda poi la sala e le persone in ascolto riconoscendo coloro che sono passati dall’essere consumatori a veri e propri co-produttori.
Chiama gli amici del COAPI intervenuti da Reggio Emilia e Bologna a parlare e così Giorgio spiega che solo salvaguardando l’agricoltura si salvaguarda il territorio. Nelle problematiche dell’agricoltore si riflettono strettamente anche le tante difficoltà cui la Società va incontro. La crisi non solo sociale ma anche ambientale da poi il colpo di grazia a tutti (e qualche sentore lo abbiamo visto anche in Romagna con gli alluvioni e le continue emergenze in questo senso che si sono susseguite dopo quello del ’23). Ci invita a prestare attenzione agli agricoltori che sono “riflessi” nei prodotti in bella mostra sugli scaffali del supermercato; se dovessero sparire gli agricoltori significherebbe che la crisi potrebbe solo ampliarsi pertanto ci invita a ritrovare e favorire un giusto equilibrio.

Bruno Carnevali spiega che il 19 marzo saranno in folta delegazione a Roma ed invita i presenti ad aiutarli a far pressione sui Sindaci dei nostri comuni rispettivi per sensibilizzarli alla questione agricola che non riesce ad emergere e trasparire degnamente dai media. Sono fermamente intenzionati ad impegnare e ottenere dal governo lo “stato di crisi” del comparto.

Stefano Tozzi (si proprio Stefano che è venuto anche all’ultima plenaria con una delegazione di suoi amici), ci invita tutti a firmare e pubblicizzare la raccolta firme che COAPI ha fatto partire. E’ fondamentale non perdere le tradizioni contadine segnalando come le tradizioni rurali di collina siano a serio rischio. La standardizzazione in atto sulle sementi, sulle colture, sulle varietà farà perdere i sapori e i profumi che ricordiamo della nostra infanzia alle nuove generazioni; questo mette a rischio anche un patrimonio dell’umanità come la dieta mediterranea.

Alessandro torna a spiegare che lo stato di crisi permetterebbe di attingere a fondi europei permettendo l’apertura di confronti con il governo per concordare misure straordinarie.

Racconta e ringrazia per come anche all’interno del furgoncino si sia aperto un approfondimento sul prezzo trasparente di alcuni prodotti sulla falsa riga di quello che sarebbe anche il compito di un organismo Nazionale come l’ISMEA (nemmeno sapevo che esistesse…)

Proprio l’ISMEA, in base ad una serie di indicatori, rileva e stabilisce i costi per evitare il dumping nei confronti di altri prodotti analoghi importati e provenienti dall’estero così da evitare la concorrenza sleale. Sempre Alessandro spiega che ISMEA non tiene conto di tutti gli indicatori necessari ed il margine attuale di errore è anche oltre il 20-25% . Quanto basta per favorire l’invasione di prodotti agricoli esteri con minori tutele per il consumatore e che favoriscono ulteriormente il ribasso dei prezzi al contadino.

Dal canto loro gli agricoltori faticano a non far schizzare i costi per i consumatori. Se lo Stato riconoscesse lo stato di crisi, si potrebbero finalmente anche rivedere questi prezziari ISMEA, rendendoli maggiormente rapportati alla nostra Nazione ed agli adempimenti cui sottoponiamo gli agricoltori stessi.

Spiega che oramai lui stesso, come anche altri suoi colleghi, non possono attingere a finanziamenti per la mancanza di garanzie pertanto non possono nemmeno tentare la strada dell’innovazione che, in se, ha costi considerevoli. Riconosce nella rappresentanza sindacale principale degli agricoltori l’inesistente attenzione verso la prima linea dei piccoli coltivatori ed è molto più interessata, in questo momento, a portare avanti investimenti in Africa. Ci fa poi l’esempio delle zucchine turche, basta  lavorarle e metterle sott’olio in Italia per fregiarle del marchio made in Italy. Da questo è facile intuire come il vero made in Italy al supermercato risulti alquanto complesso da individuare.

Con i contratti di filiera, l’industria agroalimentare spicca il volo dei profitti rendendo, paradossalmente, gli agricoltori italiani più fragili e a un passo dal fallimento.

I GAS permettono di riuscire a mantenere un minimo di capacità di sopravvivenza ed Eleonora (Gas Pesaro La Gluppa) enfatizza la capacità di stabilire relazioni del Furgoncino Solidale raccontando un po’ che cosa la motivò, assieme a Diana, a testare questa possibilità. Tutto nacque da non pochi problemi maturati con i corrieri abituali proprio con gli ordini GPS; dandole della “visionaria” si scatenò la sfida organizzativa all’interno del suo GAS; sfida che lei ha portato a termine fino a dimostrare il detto per il quale solo i folli sono in grado di aprire le strade che percorrono i savi.

Partecipa al pranzo assieme alla compagna Raffaella anche Manuel (il trasportatore di relazioni furgonesche) che ci racconta del perché sia stato scelto proprio lui per questa impegnativa missione. Abbiamo, in  tanti, avuto modo di vedere i suoi occhi sorridenti durante gli scarichi agli hub; ritrovarli in una sala alle prese con tanti sconosciuti è stato ancora più illuminante! In sintesi è stato scelto perchè anche lui tra i fondatori di Aequos dove hanno co-creato (produttori e consumatori insieme) una rete logistica dove, in un giorno si passa dal campo/azienda al tavolo di casa… ma non con i  numeri cui siamo abituati nei nostri GAS … e nella complessità di interland di città ben più impegnative. Manuel quindi conosce benissimo dinamiche gasiste e questo lo ha da subito reso il nostro trasportatore più affidabile e accorto.

Licia nel ringraziare i presenti azzarda di trasportare relazioni e prodotti anche nei luoghi di villeggiatura superandosi ancora una volta (devo dire che qui Eleonora è parsa più fredda quindi forse ancora i tempi non sono perfettamente maturi … ?). Far arrivare prodotti freschi anche a Milano pare più alla portata anche grazie a diversi esperimenti in questo senso già fatti da diversi produttori anche presenti. Pare più fattibile la sua proposta di pensare a dei trasporti estivi di frutta e /o altri prodotti per rispondere alle esigenze dei gas che non fuggono in vacanza!

Anche la Francy (Azienda Butrigo) si considera “felicemente agricola” spiega che per lei il Furgoncino rappresenta il sogno di rendere i prodotti alla portata di tutti i portafogli e ha permesso di aprire innumerevoli possibilità a tanti produttori, stimolando la collaborazione vera e profonda tra tutti gli “attori” coinvolti. Fa un meraviglioso endorsement sui custodi di semi e l’importanza della biodiversità per poi far riflettere su come ci eravamo efficacemente “vaccinati” ai vecchi OGM piuttosto efficacemente in Italia. Spiega che ora sono stati rinominati con una sigla più “amica” come TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) ed anche sperimentati anche in due aziende italiane (una peraltro che fa anche il biologico …). A livello europeo la terminologia è più coerente NGT (Nuove Tecniche Genomiche) ma certamente stimola riflessi mentali comunque innovativi ma meno “frendley” … insomma .. .ci fregano con le parole!

Sonia del RAGAS telegraficamente trasmette il concetto della SUPER  reazione che è nata a seguito dell’alluvione in Romagna; questo ha portato il suo Gas, come anche altri gas della provincia, a salire sul Furgoncino per aiutare i diversi produttori in difficoltà. Ha così permesso di aprirsi anche ad altri “canali di vendita” con l’opportunità anche di avere i costi di trasporto abbonati vista l’emergenza.

Anche Romeo (parlo in terza persona perché mi vergogno perfino di aprire la bocca dopo relatori di questo calibro quindi prendo le distanze dalle minchiate che posso sparare!) spiega che anche per i GAS è dura; riconosce di non riuscire a trasmettere efficacemente, al resto del gruppo che non è presente alla giornata, i tanti concetti espressi ringraziando i pochi presenti! Chiede di guardarsi un po’ a vicenda tra commensali apprezzando che, nelle nostre tavolone, si riesce a chiudere un ciclo perfetto che va dalla terra, dall’allevamento, alla trasformazione al trasporto e alla tavola di tutti … sfida a trovare al supermercato questa “quadratura” perfetta! Facciamo in modo restare uniti a prescindere da tutte le disgrazie che ci hanno portato ad essere presenti a questo pranzo e ricordiamo tutti che non ci si salva da soli.

Paola del GAS di Imola sottolinea l’importanza dei semi e del mantenerli accessibili e diversificati come la natura, ed i nostri avi, ci hanno consegnato e sarebbe bello poterci lavorare anche all’interno del furgoncino favorendo lo scambio.

Alessandro riprende la parola enfatizzando il movimento che il Furgoncino è riuscito a creare. Fa un focus sulla logistica, davvero interessante, tracciandone il parallelo rispetto ad una moneta … senza logistica non si sposta nulla, proprio come la moneta. Invita a contaminarci di felicità scambiandocela. Dedichiamo un pensiero approfondito a questo concetto e, nel frattempo, conosciamoci sempre meglio; alimentiamoci e nutriamoci dei sogni comuni cercando di rompere gli schemi. (se sei arrivato fin qui torna ad inizio frase e rileggila… va assimilata con almeno due passaggi!)

A questo punto chiede di presentarsi a tutte le aziende presenti e qui lascio al report che preparerà Licia perché non ho segnato i nomi ma certamente mi è rimasta l’emozione dei tanti agricoltori di Agrioasi (anche loro venuti a trovarci in plenaria se ricordate) .

Una su tutte quella raccontata da Cristina Benericetti quando parla di 55 volontari della domenica successiva all’alluvione del ‘23, per lo più sconosciuti che sono andati ad aiutare lei e suo figlio (di cui ora è felice dipendente…), a rimettersi in piedi. Spalare fango, liberare piante da frutto, recuperare serre e teli sotterrati per ottenere in cambio un semplice pranzo conviviale durante il quale ciclicamente lei piangeva riconoscente.

Milena che ha dovuto annullare la visita in azienda proprio il giorno prima, a causa dell’ultimo allagamento subito ai campi (e che aveva rischiato di far saltare questo pranzo!!!). Giancarlo, anche lui reduce dall’ennesimo allagamento dei campi della sua azienda … voce rotta dall’amarezza e dallo sconforto ma con una grande determinatezza a resistere!

Un altro che mi è rimasto impresso è Francesco di Via del Colle di Bertinoro con la sua produzione diversificata (miele, cereali, pane, confetture, ecc.), felice per la grande quantità di agricoltori custodi del territorio che ha trovato in sala; Simone del Castagnolo con i suoi shitake (tra i più bei centrotavola presenti tra l’altro!). L’amico Ippazio Tarentini con il suo vino e il suo uliveto; perdonate ma non potevo dimenticarlo perché ho avuto l’onore di sudare con lui ed anche i miei figli nel suo campo, ogni volta che prendo l’oliera in mano mi torna alla mente ?

Fabio Guerci di GPS Amatrice, da Allevatore navigato, chiude la carrellata prendendo la parola e sottolineando che, nonostante tutte le avversità vissute … e ha provato ad elencarle (terremoto, ghiaccio, nevoni, incendio devastante di buona parte del suo pascolo), non ha mai abbandonato i suoi animali, la sua terra e le sue origini e ci da lo stimolo finale a continuare a vincere ogni avversità e la burocrazia. Nessuno può toglierci il sogno e la soddisfazione di continuare caparbiamente in direzione ostinata e contraria.

 

Alle 18:00 ancora non volevamo andarcene e si continuavano i capannelli di persone che approfondivano argomenti e si scambiavano contatti continuando a … coltivare le relazioni ?

Io sono andato a casa perché il mais e i peperoncini che mi aveva regalato Francy dovevano prepararsi a conoscere la terra romagnola ed apprezzarla come hanno fatto in terra marchigiana …ora anche io sono un custode di semi … anche se conto terzi ?

 

Saluti radiosi

P.s. Questa la sorpresa trovata dagli amici di amatrice al rientro a casa alle 23:30 … la Natura ha voluto pure dargli l’ultima sventagliata … ? 

P.s. 2 Grazie ai miei amici inGASati che hanno vinto la resistenza e partecipato specie se correggeranno le inesattezze riportate.  

Una risposta su “Resoconto del pranzo ed incontro Morsi di GPS – 16/03/2025 a Faenza”

Grazie Romeo, non hai il dono della sintesi ma hai quello della chiarezza e della piacevolezza. Felice e orgoglioso di esserci stato fino quasi alla fine.
Maurizio

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.