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Fare il bucato con le foglie d’edera

Ciao a tutti! Dopo aver stuzzicato la curiosità di alcuni di voi in chat mi è stato suggerito di scrivere un articolo sul blog per poter rendere fruibile questa mia “abitudine” a tutti, così eccomi qua a scrivere del bucato con le foglie d’edera. Sì proprio quella pianta dalle mille virtù poco conosciute ma anche infestante con cui molti di noi hanno a che fare in giardino!
Questo utilizzo mi è stato spiegato da una suora erborista che segue le prescrizioni di Santa Ildegarda: le foglie di edera sono molto ricche di saponine ed hanno la capacità di lavare esattamente come il detersivo ma, come intuibile, con un impatto ambientale del tutto diverso, non essendoci chimica di sintesi. Ho iniziato ad usarla aggiungendo anche il mio contributo quindi condivido con voi questa “ricetta” per fare il bucato:
Per una lavatrice a pieno carico, con capi bianchi non sporchissimi (per sporchissimo intendo macchie di unto, vino o macchie che anche normalmente andrebbero pretrattate)
-Tagliate 10/12 rami di edera (se sono piccoli anche di più),preferibilmente le foglie più scure (quelle più vecchie perché più ricche di saponine, ma anche le nuove vanno bene, hanno solo meno percentuale di saponine);
-separate le foglie con i piccioli dal ramo e sciacquatele con un po’ d’acqua per eliminare i residui di polvere;
-prendete un sacchetto di rete (quelli che vanno in lavatrice per proteggere i capi delicati durante il lavaggio) e metteteci dentro le foglie. Chiudetelo e mettetelo nel cestello col bucato.
– Io personalmente aggiungo, per i bianchi, anche il percarbonato (2 cucchiaini) e l’ acido citrico (2 cucchiaini) più un cucchiaio di bicarbonato o di sale grosso in cui ho precedentemente fatto assorbire qualche goccia di olio essenziale per profumare.
-temperatura 40 gradi.
Stesse dosi anche per i colorati ma senza l’ aggiunta del percarbonato.
E buon lavaggio!

6 risposte su “Fare il bucato con le foglie d’edera”

Grazie davvero per questi preziosi consigli! Una meraviglia … la proverò subito e così metto subito alla prova dei fatti e magari convinco pure mia moglie … non vorrei che prendesse la palla al balzo per passare a me la gestione dei panni sporchi di casa …. 🙂

Saluti radiosi

Grazie Valentina, è proprio vero che spesso in questo mondo sempre più globalizzato non conosciamo le risorse del nostro territorio, della Natura che ci ha dato i natali in questa Vita. E così personalmente acquisto le noci lavanti, ovviamente esotiche, anche quelle son ricche di saponine che vengono rilasciate sopra i 40° mi pare, mentre col risciacquo a freddo invece non vengono rilasciate. Naturalmente in famiglia è difficile essere tutti aperti di mente e anche da me le uso solo io. Interessante il fatto di dare una seconda vita ad una pianta infestante che spesso ci tocca tagliare o comunque limitare per salvare il giardino o altre piante. Quindi se ho ben capito la suora erborista utilizza soltanto le foglie mentre le altre sono tue aggiunte. Il sale grosso invece come lavora nel bucato? Personalmente lo uso fino per lavare erbe e verdure in ammollo con ottimi risultati: fa precipitare la terra e probabilmente le disinfetta anche legandosi ad eventuali residui chimici.

Ciao Stefano, le noci le ho provate anche io ma non mi sono trovata benissimo, magari le ho usate male! Comunque sì, hai capito bene le ultime cose sono un’ aggiunta mia, nello specifico il sale grosso ha un duplice scopo: abbassa la durezza dell’ acqua ed è l’ emulsionante per l’olio essenziale.

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