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Resoconto della plenaria del 15 ottobre – conosciamo Tenuta la Fiera

Alle 21:00 dopo aver scaricato dal biroccino di Casadei le noci, aver recuperato il miele e la pasta di Bioforesta …  facciamo il giro delle presentazioni:

Avendo un mastro birraio non si poteva che approfondire la birra preferita

Alice Caorage Birra rossa; anche Claudia Gaspaccio sceglie la rossa, Cri Caorage bionda leggera e fresca; Paolo R. Basta che non sia dolce vanno bene tutte; Laura Gaspaccio birra Bale Burdéli bionda di Mazapegul;  Andrea Gaspaccio non vedendo bene opta per una qualsiasi birra ma non la mazapegul aromatica; Silvia G Caorage, purchè sia birra ma non sgasata e nemmeno calda; Nicole Gaspaccio birra chiara alla spina bella ingasata; Daniela Caorage Ambrata fresca e ogni tanto può anche arrivare alla Guinnes; Pietro Caorage Qualsiasi IPA; Barbara (compagna di Luigi il nostro mastro-birraio) Red IPA; Luigi Tutte quelle che fa ma cerca di contestualizzarle al pasto; Luca Gaspaccio: IPA fredda; Gabriele Caorage IPA molto volentieri; Babs Caorage Acida a temperatura ambiente oppure IPA Fresca; Romeo Ipa fredda e con la pizza 🙂

 

Luigi e Barbara con i piccoli Elia e Matilde hanno l’azienda agricola di famiglia e nel 2016 decidono di rilevarla e oltre al seminativo realizzano  un impianto di more e coltivazioni di carciofi, costruiscono poi il laboratorio di trasformazione con cui lavorano anche conto terzi. Sono partiti anche a produrre malto dall’orzo che hanno nel campo visto che la birra ne necessita di grosse quantità. Altri birrifici portano l’orzo al laboratorio esterno per ottenere poi il malto ma questo loro lo sviluppano con filiera tutta interna. Luigi ha scelto di “investire” nel malto come materia da produrre anche perchè la coltivazione del luppolo è non poco impegnativa e può influire di parecchio sulla tipologia di birra che ne deriva.

Ci spiega il processo di maltatura dell’orzo: in pratica obbiettivo è far germinare l’orzo con bagni in acqua così da permettere, alla germinazione, la produzione di zucchero. Si ferma la germinazione con l’essicazione e poi si fa la tostatura. Ogni giorno ne produce 7 kg per riuscire ad avere produzione e rifornimento di materia prima costante per poi procedere con la birrificazione. Il malto che germina, quando ben trattato, ha profumo di cetriolo. Fatta la tostatura lo macina con un mulino a rulli in modo che resti grossolano e a quel punto è pronto  per la birra. Tra l’altro spiega anche che il livello di tostatura incide sulla colorazione finale della birra.

Quest’anno ha prodotto circa 400 litri al mese di birra, vende al GAS di Mercato Saraceno e da quest’anno, oltre che imbottigliarla, fa anche fusti per locali (alcune birrerie e ristoranti tra i clienti). Degno di nota rilevare che le etichette della birra riportano i volti di animali dell’azienda e per queste etichette hanno vinto premi sulla stilizzazione delle stesse.

Fa confetture di more (interne all’azienda) e ciliegie (di un vicino). Come sott’olio ha i carciofi che ha scelto di non etichettare biologici in quanto l’olio che usa non è da agricoltura biologica (spiega che la scenta è stata fatta per mantenere un prezzo contenuto al prodotto finale.

Ci spiega poi che da aprile ad agosto lavora più il laboratorio di trasformazione mentre nei restanti mesi si concentra sulle birre. Da tenere presente che coltiva circa 70 ettari di terreno tra i suoi e quelli in affitto e va anche a fare mietitura conto terzi visto che tutti gli attrezzi occorrenti.

E così passiamo all’assaggio dei 4 tipi di birra, dei carciofini e delle marmellate e si apre il mercatino in cui poi ognuno acquista le proprie birre e carciofini ed anche cerca di addolcire la vita con le marmellate 🙂

Il listino ufficiale prezzi che risentirà sicuramente della corposità dell’ordine è:

  • Birra Kaos 33cl 3,50€
  • Birra Circe 33cl 3,00€
  • Birra Glietter 33 cl 2,50€
  • Birra Gea 33 cl 2,50€
  • Marmellata di more 240gr: 5,00€
  • Marmellata di ciliegie 240gr: 4,00€
  • Carciofini sott’olio 310gr: 5,00€

Si decide di aprire un ordine in modo da poter fare le consegne alla prossima plenaria e Daniela se ne occuperà. Nel frattempo provvediamo a fare gli assaggi del caso con l’acquisto della serata …. peraltro con un buon sconto diretto e con puntuale scontrino fiscale 🙂

Vista la disponibilità di Paobal partiremo con l’ordine delle arance di Salvo;, a breveriuscirà a vedere la luce anche l’ordine di parmigiano e caffè.

Optiamo per martedì 01 dicembre per la prossima plenaria; come location si pensava di farla a Forlì e sente Silvia da “Inzir” se c’è disponibilità e ci darà conferma

Per la “diffusione” del nostro verbo inGASato alla ricerca di nuovi proseliti stabiliamo che questo non è sicuramente il periodo migliore e che più che spingerci ad invitare o a spiegare il nostro operato nella nostra cerchia di amici e famigliari, al momento è meglio non spingersi.

Alle 23:00 stanchi ma inebriati dalle bollicine ci salutiamo con un sorriso perchè, in fondo e nonostante tutto, continuiamo a fare del nostro meglio e mantenere alta la nostra attenzione ai produttori locali e alla sana produzione che rispetti il nostro ambiente.

Saluti radiosi

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