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9 LUGLIO E’ CENARIA INGASATA ALLA LENTICCHIA!!

HABEMUS DATA per la cenaria. MARTEDI’ 9 LUGLIO ci vediamo ALLA LENTICCHIA.

PRENOTATEVI COMMENTANDO QUI SUL BLOG. Sotto trovate l’articolo scritto per “lanciare” la plenaria con cena e gli argomenti che tratteremo.

Prenotazioni ENTRO VENERDI’.

CIAO CIAO

Ciao è da troppo tempo che non si fa una plenaria e diverse cose bollono in pentola…

  • Restate a Meldola il 25.06 cui ci è stato proposto di partecipare con un nostro banchetto informativo;
  • l’idea di un cineforum ingasato per la visione del docufilm KARAMEA (qui il trailer)
  • la situazione di alcuni prodotti, referenti e fornitori (compresa la questione grano alla lenticchia, di cui ci ha messo a conoscenza Paolo, quindi non Lenticchia direttamente ma che ci potrebbe far riflettere su certi meccanismi e ricadute)
  • la proposta di Adesso Pasta che ha ricevuto sul blog poca attenzione
  • eventualmente un dibattito aperto e franco se sia stato opportuno o meno portare la politica nella chat degli ingasati (questo punto è farina esclusivamente del mio sacco in questo momento ma mi piace gettare benzina sul fuoco ahahahah)
  •  e ultima in ordine di arrivo una proposta, in vero non troppo chiara ai più, da parte di naturasì…che se qualcuno ricorda già nel 2014 fu oggetto (Naturasì in sè non la proposta che è nuova) di accese discussioni).
  • Proppsta prodotti fatta da Dani&Pietro (vedi sotto).

Comunque, a parte riportarvi sotto il testo della proposta di naturasì, riteniamo che si debba assolutamente vedersi di persona e parlare.

Da qui l’idea lanciata da Andrea di Meldola di una cenaria alla Lenticchia (perchè mangiare ci piace e farlo dagli amici ancora di più). Quindi eccovi QUI un BEL DOODLE in cui andare a scegliere una data. Non escludo che il doodle possa essere modificato e/o aggiornato in base alle disponibilità reali che mi comunicherà la lenticchia.

Ma almeno intanto pensate ad esserci in un modo o nell’altro.

Ricordiamoci che le nostre scelte sono quelle che un giorno dopo l’altro cambiano il mondo…

Daniela aveva mandato una mail con una proposta che purtroppo non era arrivata. La riporto qui integralmente e sarà oggetto anch’essa della cenaria.

“Ciao a tutti!

So che siamo tutti più o meno in partenza per le ferie, ma perché non affrontare la stagione calda con un nuovo ordine di birra?

Come molti di voi sapranno infatti, mercoledì scorso a La Lenticchia c’è stata la “Festa della birra” e in quella occasione abbiamo avuto modo di provare la birra di questi amici di Piavola.

Luigi e il suo socio Eugenio coltivano orzo biologico (non certificato) così come altri prodotti agricoli come carciofi, ciliegie, more, lamponi, che poi trasformano nel loro laboratorio.

Da qui nasce il malto che usano nei due loro tipi di birra (la Kaos IPA e la Circe IPA rossa) e numerosi vasetti di marmellate e sott’olii.

Visitate il sito perché fa venire l’acquolina in bocca! https://tenutalafiera.it/

Siamo interessati ad aprire un ordine di prova? Di che cosa?

Quando andremo a trovarli hanno detto che potranno anche lasciarci qualche prodotto di prova, ma senza una plenaria come facciamo ad assaggiare tutti?”

14 risposte su “9 LUGLIO E’ CENARIA INGASATA ALLA LENTICCHIA!!”

Grande Alice!
Io ho messo le mie disponibilità, posso rivederle e liberarmi ina ltri giorni ma certamente dal 5 al 12 luglio sono a Sirolo in ferie e non ci sono proprio … 🙂
Grazie per gli stimoli. Sono evramente curioso dell’aspetto “politico” … mi iniziano a piacere gli idrocarburi nel fuoco … 🙂

Saluti radiosi

Per quanto riguarda il punto 1 il Gaspaccio, o meglio Andrea, si sta occupando di organizzare la partecipazione ingasata che è già certa…

quindi ci vediamo direttamente il 25 alle 19.30 circa all’arena Hesperia di Meldola

avremo uno spazio se volete portare qualchecosa che rappresenti il gas è ben accetto

Ciao cari,
negli ultimi anni una domanda mi attanaglia:
quando nasce un GAS (e col tempo forse anche un DES) QUALE RUOLO si propongono di avere?

Secondo me questo è il punto cruciale da sviscerare se si vogliono portare avanti realmente progetti a medio-lungo termine sul territorio anziché limitarsi a fare delle “adozioni a distanza” di questo o quel progetto, di questo o quel produttore, acquistando questo o quel prodotto o facendo un finanziamento una tantum.

In una catena standard, i produttori (agricoltura e industria) producono, i consumatori finali acquistano i prodotti e nel mezzo ci sta tutto un settore chiamato commercio che si occupa di prendersi in carico i prodotti, stoccarli, trasformarli, spostarli, garantirne un’adeguata conservazione durante tutto questo processo, e infine venderli.

Finché sono stata solo gasista ero INGASATA PERSA sul ruolo fondamentale che avevamo nel piano di salvataggio del mondo.

Diventando produttore ho scoperto l’tra faccia della medaglia.
Avere per clienti dei gas, se sei un privato che vende fuori circuito è una gran bazza perché ti permette di infischiartene di norme fiscali, norme igienico-sanitarie, lavoratori in regola e sicurezza sul lavoro, ecc. (perché i tuoi clienti non pretendono che tu rispetti queste norme, visto che ti conoscono e si fidano di te) e ti permette di avere dei prezzi bassi (perché per te dell’attività è un hobby, una forma di volontariato).
Se sei un’azienda che non ha nulla da perdere, se stai aprendo in quel momento e non sai cosa ti aspetta sul mercato, se stai rischiando di chiudere, ecc. può essere una bazza perché ti fa pensare di aver trovato una “base sicura” di persone che sosterranno il tuo progetto in tutte le fasi difficili che incontrerà e quindi sei disposto a farti carico di alcune cose che un GAS ti chiede e di cui nel circuito standard non ti faresti carico.
Ad esempio, oltre a tutti i sopra citati obblighi di legge che un privato non ha e una azienda sì, come produttore cominci a farti carico dello stoccaggio e della logistica, con tutte le problematiche igienico-sanitarie che ci canno dietro. Se in un anno fai 10qli di grano ti basta uno stanzone pulito, ben areato e con trappole adatte per i parassiti.
Se fai 50qli di grano, lo stanzone non basta (entra il problema luogo e spese di stoccaggio).
Non li muovi tutti a mano sulla tua auto (entra il problema logistica e relative spese,spese oltre che impatto ambientale).
Non li vendi tutti tra settembre e giugno (entra il problema parassiti e conservazione refrigerata).
Ecc.

Ma se vuoi che la tua azienda ti dia il reddito necessario a vivere, e lo vuoi, perché hai mollato il lavoro che avevi “dentro il sistema”, paghi le tasse, rispetti le norme sopra citate e questo costa, lavori da lunedì a domenica senza soluzione di continuità, da gennaio a dicembre, mediamente 8h (ciò significa giornate da 8h, ma anche giornate da 10 o 12h per recuperare la mezza giornata passata alle udienze dei figli a scuola…), 10qli di grano non ti bastano.
E quindi ne fai 20, 30, 50 e proprio lì, quando non sai più dive metterteli, il GAS ti saluta perché sei una azienda troppo grande, hai troppi vincoli, troppe pretese, prezzi troppo alti, non mi sporzioni più kilo per kilo…
Dai andiamo a sostenere il progetto del biscottificio di Faenza che è disposto a cambiare la sua produzione in base alle mie necessità, sosteniamo la coop Adesso Pasta, che la pasta del produttore xyz costa troppo.

Bene, giusto, ognuno guarda il proprio interesse, ma così si chiama sempre economia, non economia solidale.

Mi domando: se per fare i biscotti o la pasta serve la farina, e se io ho i contatti con la coop che pastifica e col produttore di cereali, perché non posso prendermi il ruolo di “fare rete”?
Perché nella filiera corta mi pulisco la coscenza sando un prefinanziamento a tizio o a caio, ma in cambio pretendo che il produttore si occupi di: produzione, stoccaggio, logistica e vendita con tutte le relative responsabilità e rischi economici?
Perché non prende il GAS (o il DES) almeno in parte le funzioni svolte dal settore commercio?

Risposta: è faticoso, è costoso, è rischioso, richiede di interfacciarsi con le istituzioni e di seguire delle regole imposte dal sistema.

E quindi torno alla domanda iniziale: qual’è REALMENTE il ruolo dei GAS e dei DES all’interno dell’economia di un territorio?

Per chi ha voglia di raccogliere la provocazione 😜

Holà, mi spiace dare buca ma, come scritto sopra, l’8 siamo con tutta la famiglia a Sirolo.
Vi penserò intensamente e leggerò con avidità il resoconto 🙂

Saluti radiosi

Cacchio … avevo scritto una risposta chilometrica anche io alla provocazione ma vedo ora che non è andata pubblicata … mi spiace …. ero particolarmente ispirato quando l’ho scritta … ora sono piuttosto spompato ma il senso era quello di fare rete … confido che alla cenaria la riprenderete sicuramente … non ci si può esimere dal farlo!

Saluti radiosi

Ciao a tutti!
io e Pietro ci siamo martedì 9!
A presto!

PS @Romeo: la tua lunga risposta mi sa che c’è sull’articolo di Adesso Pasta perché Claudia aveva pubblicato la sua “provocazione” (che per me è una riflessione molto importante più che altro) anche lì.

Eccolo qua il commento di Romeo, come diceva Daniela é nei commenti di adesso pasta ma lo riporto anche qui.
Grande Claudia, sempre meraviglioso cogliere provocazioni e, per fortuna, ancora qualcuno le fa le provocazioni!

Ricordo di quando mettemmo in moto la prova dal seme al vasetto (o anche quella dal seme al sacchetto) con cui provammo a chiudere il cerchio sulle verdure e i succhi di frutta e fu veramente un’avventura piuttosto complessa e impegnativa.
Circa 30 famiglie decisero di aderirvi, raggiungemmo la massa critica e coordinammo il tutto con notevole sbattimento generale e personale di alcuni di noi … ma fu una grande soddisfazione.

Per me fu il picco massimo delle potenzialità raggiunte perchè seguimmo l’intera filiera ma costò non poca fatica e così finì tutto li anche perchè nessuno di quei 28 nuclei (o forse solo 2 o 3) si fecero avanti per riprovarci l’anno successivo.

I Biscotti con il GAS di Faenza sono stato un altro tentativo, più recente, di ottenere la “quadra” ma anche li ci eravamo ridotti a 14 nuclei, nonostante l’organizzazione (quindi lo “sbattimento”) fosse interamente affidata al Gas di Faenza e a noi restava solo da accorpare gli ordini.

Penso che le energie del consumatore, per quanto attento, etico e sensibile, siano piuttosto limitate (oserei definirle “liquide”) e non riescano ad essere eterne e soprattutto costanti nel tempo. Non si riesce a rendere costanti nemmeno gli sforzi all’acquisto dei gasisti (che si risolvono con pochi click il più delle volte…) perchè la Società è comunque complessa ed, inevitabilmente, porta a fare i conti anche con le singole finanze di ognuno di noi.

In tutto questo io personalmente vedo l’unica possibilità effettiva nel tentare di fare rete non solo tra produttore e consumatore finale ma anche tra produttori e faccio qualche esempio:
Mengozzi ha raggiunto la possibilità di fare la “sua” pasta, il “suo” olio di semi, il “suo” vino, ecc. Sonia anche si fa fare tutte le marmellatine e le trasformazioni dei “suoi” prodotti. Paolo de I Tirli invece continua con il “suo” pane dal “suo” grano, non ho ben capito se faccia già “sua” pasta ma non può tardare a farla, per me.
La “piazza” di produttori/trasformatori/commercializzatori si amplia e diversifica quindi è una logica conseguenza che anche i gasisti si trovino ad avere più possibilità di aiutare i progetti che più vedono affini ed anche (è brutto dirlo ma inutile negarlo…) che possano anche avere maggiore scelta nell’indirizzare la spesa anche in funzione dei costi di ciascuno di essi.
Torniamo al fare rete (in pratica il DES): qui occorre veramente che i produttori/trasformatori/ commercializzatori ottengano la loro quadra trovando una piattaforma comune che possa rappresentarli e unirli così da dare un’idea di compattezza ai consumatori finali che non avrebbero più il “disorientamento” da simpatie o da prezzo o da convinzioni e si troverebbero ad avere un solo “fronte” che magari riesce a compenetrare le produzioni e le prerogative di ciascuno.
Il ruolo del GAS in tutto questo è tutto da disegnare e da definire ma il progetto di adesso Pasta mi pare che possa essere un buono spunto perchè permette di fare valutazioni profonde e affrontare scelte che già altri hanno provato ad attuare. Alle volte copiare l’organizzazione e le modlità è più facile che aprire nuove strade.

Claudia e Filippo, spero di avervi più volte dimostrato nei fatti quanto personalmente creda nel vostro progetto e mi auguro che saprete/sapremo trovare le giuste sinergie per riuscire a renderlo un progetto di Distretto che possa convogliare un numero sempre maggiore di consum-attori consapevoli perchè per 50 q.li di cereale ne servono cicuramente di più di quando arrivavate a 10 q.li e non c’erano altri progetti del genere sul nostro territorio. Con me tanti altri inGASati sono sempre pronti per voi ma … la nostra massa critica purtroppo non è la vostra.
Ci pregiamo pensare di avervi aiutato a nascere … ora dobbiamo aiutarvi a strutturarvi e crescere … la strada è tanta ma quando la si percorre insieme in allegria sono convinto che sia la parte migliore del viaggio quella di guardarsi attorno!
Spero di poterci confrontare a breve con i piedi sotto la tavola e con voi al nostro fianco.
Mi verrebbe da dire che anche il biodistretto non possa afre a meno di voi e voi di loro ma, ripeto, meglio che ci ragioniamo “de visu”. 🙂

Mi rendo conto che mettere un commento-cenaria dopo questo po’-po’ di excursus possa apparire eccessivamente prosaico, ma….

cenerai martedì 9/7: SilviaGx 2

Grazie 🙂

Silvia

Ciao a tutti,

io e Max ci siamo per la cenaria di martedì 9 luglio!

A presto!
Kat

Sì ROBI!!
PRENOTO OGGI per 12 persone.
RICAPITOLANDO SIAMO:
BABS
IRENE
ANDREA
MONIMON
ALICE
KATMAX X 2
SILVIAG X 2
ROBERTA
DANI X 2.
Non ho capito se Paolo sarà dei nostri…
Comunque ci si vede Martedì 9/07 dalle 19.30

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