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Verbale plenaria 07/04/2017 – sala Villaggio Mafalda

Il caro Nicola verbalizza la serata e quando leggerete sotto capirete una cosa: NICOLA TUTTA LA VITA a fare i verbali 🙂

Presenti: Alice GasRage, Daviglo Ca’ossi, Daniele ed Elena new entry di Caossi, Katia anche lei neofita Ca’ Ossi, Acquacheta Gasrage, un ospite curioso di cui non abbiamo colto il nome, Chiara-Claudio-Anna e Giulio cioè Claudios gasrage, Cri e Marco gasrage, Romeo Gaspaccio, Babs gasrage, Marcello, con suo babbo, Villagrappa, Mattia&Ciara Ca’Ossi, FrancescoC gasrage, Maurizio Caossi, e Nicola che nonostante fosse la prima volta che ci incontrava si è reso disponibile a verbalizzare … e sarà di ca’Ossi!

La domanda di inizio presentazione è pertinente la serata : se abbiamo a casa un sistema di filtraggio.
Qualche depuratore, la maggior parte vanno di acqua del rubinetto, e colonnine pubbliche alla spina.
Emerge il problema del peggioramento della qualità dell’acqua del rubinetto dalla miscelazione con quella della diga.
Primo intervento qualificato (Stefano): l’ebollizione dell’acqua per cucinare elimina batteri e cloro ma non metalli o altri tipi di inquinanti.
Punto centrale prossima Plenaria: “CoEnergia”, cooperativa distribuzione energia garantita verde: presentazione in video conferenza. Venerdì 5 Maggio Pietro Passarella si collegherà con noi via skype o altro comunicator (Proiettore disponibile, serve solo computer con skype e sala con wi fi disponibile,ci informeremo per quella migliore e alla portata e pubblicheremo sul sito per pubblicità anche verso esterni).
Presentata la possibilità di acquistare noci bio: vengono fuori un paio di papabili fornitori da valutare (giovanni, produzione bio locale con agricoltura biodinamica). Nuovi contatti proposti anche per le mandorle (produttore estensivo locale), la cioccolata (produttore umbro, sollevato il dubbio della provenienza del cacao); va comunque individuato un referente se emerge interesse.
“Zucchero candito”, spaccio a Riolo anche se non riesce ad entrare più nel sistema di distribuzione di Forlì. Inoltre non riescono a fare ordini separati, che andrebbero gestiti dal referente.
Cristina propone la possibilità di una amica che vorrebbe partire con l’attività biscottaia, magare da gestire mensilmente … ma se sono rose fioriranno … intanto si assaggia abbondante e riuscitissima prova di biscotti … 
Presentazione di Roberto Ancarani di Idrofilter:
Acqua alcalina ionizzata. Dispositivo di filtraggio conosciuto attraverso un conoscente che collaborava con un produttore statunitense (Kangen).
Roberto acquista 8-9 anni fa un dispositivo ionizzatore Kangen dalla Germania; non c’erano ancora distributori in Italia, mercato aperto nel 2010.
Kangen ionizza tramite elettrolisi; altri produttori passano per una ionizzazione naturale esiste poi la via combinata della osmosi con ionizzazione.
Ancarani diventa Responsabile Marketing di un distributore locale (Idrofilter) della purificazione dell’acqua che stava lanciando i sistemi ionizzanti, e diventa col tempo consulente del settore.
5 step di presentazione. Introduzione, processo, metodologie, vitalizzazione/energizzazione dell’acqua, tipologia di prodotti Idrofilter.
Supponiamo di avere alcune bottiglie d’acqua, divise in due gruppi: si tratta di acqua potabile e pura. Riempiamo una vaschetta dal lato sx con acqua e un pesciolino rosso.
A dx facciamo la stessa cosa; ma il pesce dopo poco comincia a boccheggiare. Spostato a sx, si riprende. Ovviamente, se invitati a bere ci metteremmo a sx (qualche obiezione dal pubblico).
Suggeriamo che dalla parte destra ci potrebbe essere l’acqua di un produttore, mentre a sinistra avremo un’acqua di sorgente o alcalinizzata, in sostanza: con una grande presenza di ossigeno.
Conclusione: non basta la purezza dell’acqua (assenza di cloro ed inquinanti), deve essere “acqua viva”, ossia con una buona presenza di ossigeno, e non conservata per lungo tempo.
L’acqua in bottiglia è un’acqua “pastorizzata”, per poter essere conservata per lungo tempo.
L’acqua è definita alcalina in quanto viene aumentato il Ph, e pertanto contrasta l’acidosi; ionizzata in quanto ricca di elettroni liberi, che vanno a contrastare i radicali liberi; la ionizzazione inoltre rompe i legami molecolari, creando un’acqua “piccola” che permette di arrivare dove le altre non arrivano (non molto chiaro…). Esemplificazione: immaginando un grappolo d’uva, la ionizzazione porta alla scissione degli acini, creando un’acqua esagonale (con gruppi da 6 molecole) che porta ad una maggiore idratazione.
Il sistema ad osmosi è il migliore in quanto a purificazione, ma l’acqua risulta, nel complesso, indebolaita di molti minerali che potrebbero essere anche utili.
Il business dell’acqua in bottiglia è uno dei più influenti al mondo e secondo solo al petrolio
Domanda di Stefano sulla durezza dell’acqua.
Risposta: la ionizzazione non modifica il residuo fisso dell’acqua (ciò che rimarrebbe a seguito completa ebollizione); indicatore correlato con la durezza dell’acqua, ma non direttamente proporzionale (dipende anche da ciò di cui è composto il residuo). Comunque, ciò che fa la differenza non è il residuo fisso, ma la clusterizzazione (divisione molecolare) dell’acqua.
Approfondimento sull’aspetto dei radicali liberi: normalmente tutte le acque richiamano elettroni, ossia hanno potere ossidante. L’acqua ionizzata diminuisce drasticamente il potere ossidante, infatti cede elettroni. Compresa la neutralizzazione dei radicali liberi, ossia il processo di scarto della combustione in primis dell’ossigeno nel nostro corpo, a cui manca un elettrone nell’ultimo livello. Lo scopo principale della neutralizzazione dei radicali liberi è di rallentare l’invecchiamento degli organi.
Metodologie di alcalinizzazione e ionizzazione:

  • Caraffe alcalinizzanti. Sono poco utilizzate, in quanto hanno una funzionalità molto modesta. Inoltre le caraffe sono un sistema a rischio per la purezza dell’acqua, in quanto essa è sempre a contatto con l’aria. Soluzione nel complesso sconsigliata ma che può prestarsi per taluni utilizzi.
  • Concentrato alcalino (proposto nel libro “approccio antiacido per la prevenzione e la cura delle malattie”, S. Fais, R. Palmisano) consiste in alcune gocce messe nell’acqua per alzare il ph. Efficace per il Ph appunto, ma non per la ionizzazione. (varie acque alcaline sono tra loro equivalenti? Si a livello di Ph, non a livello di residuo fisso e di componenti minerali).
  • Ionizatori, 3 tipologie: ad elettricità ed elettrolisi, a metodologia naturale, ad osmosi alcalina. (metodologia naturale unita al concetto di purificazione dell’osmosi). La ionizzazione ad elettricità separa ioni positivi e negativi, infatti hanno due uscite: acqua alcalina, ed acqua acida. Inoltre l’acqua prodotta è ancora più calcarea, in quanto i minerali per procedere ad una ionizzazione vengono concentrati (nelle nostre zone in particolare abbiamo ampie concentrazioni di carbonato di calcio nell’acqua); pareri tecnici contrastanti in merito al peso qualitativo del residuo fisso dell’acqua rispetto alla ionizzazione. Ad esempio, negli ionizzatori elettronici prodotti nel sudest asiatico vi è una celletta aggiuntiva per integrare il carbonato di calcio. A prescindere dal sistema, è importante che abbia un efficace sistema di pulizia degli elettrodi dal calcare, che altrimenti durano poco.

Domanda: l’acqua acida è un prodotto di scarto?

Risposta: può essere riutilizzata per altri scopi (pulizie, lavaggio, ecc.)
Procedimento (ionizzazione) scoperto dall’analisi di acque di fonti, ossia ciò che avviene in natura su acque di sorgente a contatto con rocce minerali.
Lo ionizzatore naturale agisce con un procedimento da contatto, producendo acqua ionizzata senza prodotto di scarto (ma non necessariamente purificata). Anche nella metodologia naturale, inoltre, non vi è diminuzione del residuo fisso; abbiamo però un bilanciamento dei componenti tramite scambio ionico.
L’osmosi alcalina è il connubio tra il sistema di purificazione ad osmosi ed il valore aggiunto dell’alcalinizzazione: porta ad un’acqua ionizzata (anche se ad un livello inferiore rispetto agli altri ionizzatori), con un abbattimento del residuo fisso ed un corretto Ph.
Excursus su Remedia, che utilizza a scopo agricolo l’acqua rivitalizzata. Imprinting o signalizzazione significa ridare all’acqua la sua memoria. Valore di “Bovis” di analisi di varie acque (fisica quantistica, acque di luce ed acque sacre, un po’ di tutto). La magnetizzazione dell’acqua, oltre a ridare la memoria all’acqua, trasforma la calcite in aragonite, ossia da aggregante a non aggregante; ciò comporta che il calcare non si leghi e non precipiti. E’ un po’ lo stesso concetto dei magneti salva-lavatrice, anticalcare.
Free-bio-energy di Faenza: Paolo Renati, studi di applicazione della fisica quantistica all’acqua e biodinamizzazione: supporti informati che ridanno le giuste frequenze all’acqua. Azienda che collabora con numerose Università per produrre risultati scientificamente significativi.
2 parole conclusive sul sistema idrofilter: azienda con oltre 40 anni di esperienza sui sistemi di purificazione dell’acqua. “l’acqua”, Claudio Viacava, Macro Edizioni, presenta il sistema Chamberlain-Pasteur di purificazione Idrofilter: purificazione dell’acqua mediante passaggi in diversi strati di argille. Sistema che elimina batteri e tracce di metalli pesanti. Cavità di argento colloidale per mantenere un sistema batteriostatico.
Sistema odierno: l’acqua esce dall’erogatore purificata, ionizzata, alcalinizzata e revitalizzata. Può esserci un distributore separato, sopra o sotto lavello con rubinetto aggiuntivo in lavabo.
Fine presentazione; domande:

  • Quanto dura il dispositivo “naturale”, ossia con le rocce?
  • R: le tormaline (minerali, rocce primitive) comportano l’alcalinizzazione rilasciando carica negativa. Si comporta un’ossidazione che col tempo riduce il tempo di ionizzazione. I filtri vanno cambiati ogni 6-7 mesi. La purificazione è sempre garantita, i filtri vanno cambiati anticipatamente per l’aspetto dell’alcalinizzazione e ionizzazione.
  • I filtri possono essere riciclati o ricondizionati)
  • R: Non è possibile riciclarli. In alternativa, un sistema di purificazione con la candela ceramica (quello che Idrofilter fa da tempo, ma che non comprende l’alcalinizzazione e la ionizzazione) ha durata più lunga e possibilità di riutilizzo del filtro, una volta consumato.
  • L’acqua alcalina va consumata o può essere imbottigliata?
  • R: può essere imbottigliata e consumata per qualche giorno, anche se qualcosa può perdere (ovviamente solo in termine di ionizzazione, non di purezza).
  • La temperatura di immissione in rete dell’acqua influisce sul processo?
  • R: il Ph dell’acqua prodotto è sempre leggermente variabile. Ci sono delle differenze, che comunque non vanno a mutare il discorso di fondo (avremo dati risultanti leggermente differenti, ma comunque il sistema ottiene sempre l’alcalinizzazione dell’acqua).
  • La regolazione del Ph non è effettuabile con il sistema naturale?
  • R: si potrebbe riuscire con una valvola che aumenta o strozza il flusso, variando il Ph in un range ristretto. I Ph indicati fissi (8,5 – 9 – 9,5) da dei sistemi sono per dei motivi commerciali, dato che un dato così preciso non è raggiungibile. L’alcalinizzazione è in funzione della ionizzazione, pertanto la seconda ha un interesse superiore.
  • C’è un modo per testare il livello di ionizzazione dell’acqua?
  • R: Per misurare l’op negativo (potenziale antiossidante) serve un strumento specifico che Idrofilter ha a disposizione; per la questione del cluster molecolare, propone un semplice metodo empirico (in pratica, non ci sono dati scientifici rilevabili, o quantomeno non fuori da laboratorio).
  • Per la cottura dei cibi vi è un valore aggiunto?
  • R: in cottura la ionizzazione viene persa. La valenza è per l’aspetto della purificazione.
  • Le macchinette di distribuzione pubblica dell’acqua che caratteristiche hanno?
  • R: rimuovono il cloro e le impurità principali. Oltre non vanno per motivi tecnici, di impossibilità in virtù della quantità d’acqua da trattare.Qualcuna fa anche osmosi.
  • Ci sono in commercio prodotti per l’alcalinizzazione “pronta all’uso”? (tormaline da aggiungere all’acqua)
  • R: ci sono, e anche se non svolgono una funzione così capillare, sicuramente migliorano l’acqua.
  • Si può combinare il sistema idrofilter con altri vitalizzatori? (tipo Remedia…). E può essere fatta anche a monte (ossia dalla fonte) anziché dall’erogatore?
  • R: Senza sbilanciarsi troppo si potrebbe anche. In merito alla collocazione del vitalizzatore, col magnete è preferibile agire a valle; con altri sistemi è più facile mantenere l’effetto, pertanto funziona anche a monte.

Fatto testo di assaggio dell’acqua con sistema Idrofilter: alcuni hanno riscontrato differenza, altri meno. Testato modello “Drop”.

Costo dei sistemi:

  • Ci viene fornito listino dei prodotti commentandolo e specificando l’interessante sconto offerto agli inGASati sul listino prezzi ufficiale. I prezzi a listino vanno maggiorati d’IVA. (verrà girato via mail agli iscritti)
  • Dispositivi non a listino: dispositivo ABS Alimentare che ahnno prezzo veramente interessante.
  • Differenze tra i modelli: dal punto di vista della purificazione, tutti egualmente efficaci (stesso micro della candela ceramica). ABS alimentare costa un po’ meno di quello in acciaio, a parità di prestazione di filtraggio (sistema a motore). Tutti i sistemi presentati (ASB, acciaio…) fanno tutte le funzioni presentate.
  • Le cartucce non hanno scadenza
  • La durata presunta del revital è di 12-13 anni.
  • Consigliati dispositivi: Drop (modello Top), dispositivi fuori listino, Alka Plus per spendere meno.

Polemica di chiusura: C’è chi sostiene che la modifica di frequenza del sistema di vitalizzazione radiante possa risultare dannoso per la fisiologia umana.
R: Allo stato attuale della tecnologia e scienza gli studi universitari (La Sapienza, e altri) danno riscontri negativi a questa affermazione.

Stanchi ma dissetati finiziamo al riunione e … l’ultimo chiude la porta … 🙂

Grazie a tutti, in particolare alo stoico verbalizzatore e … saluti radiosi

12 risposte su “Verbale plenaria 07/04/2017 – sala Villaggio Mafalda”

Complimenti davvero Nicola!!!
Che un gasista nuovo di pacca, cominci a verbalizzare ‘sto popò di roba e con un tema così tecnico è da ammirare !!
….Di che sottogruppo è ??? 🙂 (la mia domanda è puramente disinteressata ) ahahahaha
Grazie a tutti
cri

Questa mi interessava assai e me la sono persa…..ho bisogno di una badante :(.
Grazie x la relazione.
Irene

Molto bravo Nicola: hai colto l’essenza, nonostante l’argomento non semplice. E grazie dell’ottimo resoconto!

Come diceva Romeo per e-mail raccogliamo qui eventuali domande, curiosità. etc. rivolte a Roberto. Poi le risolviamo pubblicamente per tutti.

Aggiungo solo che Roberto ci ha lasciato il libro che citi “L’approccio antiacido per la prevenzione e la cura delle malattie” di S. Fais e R. Palmisano Ora ci do una occhiata, soprattutto per l’argomento acqua alcalina e ionizzata, magari provo a leggermelo tutto, poi per chi lo volesse, è a disposizione. Quindi prenotatevi!

Infine le proposte commerciali fatte in esclusiva agli InGASati hanno una validità limitata, abbiamo concordato almeno fino a luglio, quando, si spera, avremo completato la nostra ricognizione e i nostri studi sul trattamento delle acque domestiche.

A proposito dell’argomento vitalizzazione, vedetevi questa: http://www.flaskaitalia.it/la-bottiglia-flaska
La sto testando e al momento mi pare semplicemente portentosa.
Saluti ionizzati!

mi sono permessa di correggere la parte con l’elenco dei presenti, anche aiutata dalla fantastica foto! Romeo continua a metterle che mi piace tanto ‘sta cosa! Nicola non è nemmeno ancora iscirtto…ma sarà di Caossi…uffa!

Quando i libri arrivano al Gaspaccio io vorrei leggerli. Mi prenoto.
Grazie
Irene

Anche a me interesserebbe leggere il libro “L’approccio antiacido per la prevenzione e la cura delle malattie” di S. Fais e R. Palmisano. Grazie mille
cri

Domande:
Se nello stomaco il ph tende sempre a regolarizzarsi cosa serve bere un’acqua alcalina visto che poi tenderà a neutralizzarsi ?
Che ORP risulta in questa acqua ? Sempre durante tutto il periodo del suo utilizzo ?
Ci sono macchine per rendere alcalina l’acqua, che si acquistano con 2/3 mila euro, che pubblicizzano piastre in titanio, come può esserci tutta questa differenza di prezzo, con un risultato simile ?
Questa macchina riesce ad arrivare a un’acqua alcalina di 9,5 durante tutta la sua vita naturale, oppure questo valore cala con il passare del tempo e del suo utilizzo ?
Scusate, ma forse con il tempo, mi verranno altri dubbi. Acc……dovevo esserci

Intanto riporto un commento di Roberto che solo ora riesco a pubblicare … 🙂
veramente, di nuovo, sinceri complimenti per la relazione, non ho trovato passaggi che debbano essere sostanzialmente corretti (a parte proprio il nome aziendale, che è Hydro Filter), fra l’altro mi sembra che il “ritmo” della serata fosse piuttosto serrato, per cui occorreva unire capacità di comprendere aspetti tecnici a volte non comuni, dote di sintesi (senza con questo perdere gli elementi essenziali) e velocità nello scrivere…
grande!!

fra l’altro la relazione mi è stata anche di aiuto nel comprendere (per le prossime occasioni) cosa occorre approfondire maggiormente per essere più chiari, e mi riferisco in particolare al secondo aspetto della ionizzazione, quando ho affermato che l’acqua ionizzata è più idratante e penetra più in profondità (concetto che come giustamente osservato nella relazione può risultare non del tutto comprensibile) ……
Provo a riepilogare:

Le molecole dell’acqua tendono, soprattutto nell’acqua di acquedotto, ad unirsi fra di loro ed a creare dei raggruppamenti di varie molecole (come tanti acini vanno a formare un grande grappolo d’uva).
Il processo di ionizzazione scinde questi raggruppamenti e si forma un acqua più “piccola” (come che un grande grappolo d’uva venisse diviso in vari piccoli grappoli), spesso con formazioni esagonali di sei molecole: in questo modo viene diminuita la tensione superficiale ed aumenta la capacità conduttiva, e l’acqua riesce a penetrare attraverso i pori della membrana cellulare andando così ad idratare in profondità i nostri tessuti e ad effettuare un’opera di “pulizia” relativamente alla matrice cellulare, spesso interessata da quella “acidosi” che è “terreno fertile” per l’insorgere di patologie.
Aggiungo (a proposito dell’importanza della ionizzazione unita alla alcalinizzazione) che questa opera di “pulizia” a favore della matrice cellulare (si intende per “matrice cellulare” il tessuto connettivo e comunque l’insieme dei tessuti al di fuori delle cellule) è determinata non solo dal ph basico (che contrasta l’eventuale acidosi), ma anche dalla carica negativa dell’acqua ionizzata che quindi facilita l’eliminazione delle scorie acide (caratterizzate da carica positiva).
Si potrebbe infine osservare che alcune acque in bottiglia vengono comunque percepite anch’esse “leggere”, e questo è vero, ma dobbiamo sempre ricordarci che in questo caso ci troviamo di fronte ad acque “morte”, con scarsissima vitalizzazione e poco ossigeno, a differenza appunto dell’acqua ionizzata e (se possibile) rivitalizzata e/o biodinamizzata.

Poi, Irene, giro subito le tue domande a Roberto …

Saluti radiosi

Riepilogo alcuni concetti espressi in serata sulle varie metodologie di alcalinizzazione e ionizzazione, e li integro paragonando i vari sistemi in relazione ai singoli aspetti di uno ionizzatore.
Lo scopo è quello di aiutare le persone che stanno valutando la scelta di uno ionizzatore ad identificare quella tipologia più “consona” alla loro situazione di partenza (intesa come qualità dell’acqua di rete che si ha a casa propria) e, aggiungo, alla propria “sensibilità” riguardo le singole caratteristiche della alcalinizzazione e ionizzazione.
In serata ho presentato ionizzatori a metodologia naturale, ma spero si evinca dalle considerazioni che seguono che tratterò le varie metodologie nel modo più oggettivo possibile in relazione alle mie conoscenze.

Ripartiamo dall’elenco dei vari sistemi per l’acqua alcalina ionizzata:
– ionizzatori che sfruttano elettricità ed elettrolisi;
– ionizzatori a metodologia naturale (“contatto” dell’acqua con minerali, tormaline, etc. come avviene in natura);
– ionizzatori con la “osmosi alcalina”: trattasi sempre di metodologia naturale, ma con un sistema preventivo di purificazione ad osmosi;
– caraffe alcalinizzanti;
– concentrati alcalini (gocce che vengono messe nell’acqua per rendere l’acqua alcalina):
Come già detto in serata, non prendiamo in considerazione le caraffe (poco efficienti sotto tutti i punti di vista), faremo una appendice a parte alla fine per i concentrati alcalini, paragoniamo quindi le tre tipologie di ionizzatori in relazione ai singoli aspetti.

VALORI ASSOLUTI DI PH ED ORP NEGATIVO
Il ph consigliato da adottare è quello nel range 8,50/9,50 , tutte le metodologie potrebbero anche andare “oltre”, quindi su questo li consideriamo alla pari.
Riguardo all’ORP negativo, stando ad alcune pubblicità dovremmo mettere al primo posto gli ionizzatori elettronici, mentre l’osmosi alcalina (ricevendo il filtro alcalino un’acqua con meno minerali per via del sistema di purificazione ad osmosi) raggiunge livelli un po’ più bassi rispetto alla metodologia naturale “classica”.
Preciso che ho usato il condizionale per gli ionizzatori elettronici, perchè i valori che ho riscontrato personalmente (anche nella Kangen che personalmente utilizzavo in passato) erano al massimo sui — 300/350 di orp negativo, in linea quindi con la metodologia naturale, ma su certi siti di ionizzatori elettronici vedo pubblicizzati valori anche maggiori….

STABILITA’ DEI VALORI UNA VOLTA EROGATA L’ACQUA
Una volta erogata l’acqua, i valori (soprattutto l’orp negativo) tendono poi a decrescere e ad azzerarsi in un intervallo di tempo che va da alcune ore ad una giornata circa.
In questo caso la precedente classifica è “rovesciata”: maggiore durata nell’osmosi alcalina, quindi segue da vicino la metodologia naturale “classica”, mentre il valore della ionizzazione si riduce piuttosto velocemente nell’acqua prodotta tramite elettrolisi.

STABILITA’ DEI VALORI NELL’EROGAZIONE
In questo caso (se in condizioni ottimali) al primo posto lo ionizzatore elettronico; nella metodologia naturale dopo un certo numero di mesi (vi sono in proposito tempistiche consigliate per la sostituzione delle cartucce) i valori tendono ad abbassarsi, così come se vengono erogati vari litri consecutivi.

FUNZIONALITA’ CON VARIE TIPOLOGIE DI ACQUE
Certamente nessun problema con l’osmosi alcalina, così come (salvo situazioni rare e particolari) con la metodologia naturale, mentre lo ionizzatore elettronico potrebbe avere difficoltà con acque troppo “dure” o troppo “dolci”.

PURIFICAZIONE DELL’ACQUA
Qui vince per “distacco” l’osmosi che è il sistema di purificazione più completo in assoluto, per il resto occorre valutare il sistema di purificazione che vi è di base in un ionizzatore: ricordiamoci che alcalinizzare e ionizzare NON significa purificare l’acqua, e nella scelta dello ionizzatore è fondamentale anche questo aspetto.

RESIDUO FISSO
L’osmosi alcalina è l’unica acqua alcalina ionizzata a basso residuo fisso, perchè l’acqua viene prima “pulita” e poi mineralizzata in modo “mirato”, mentre con metodologia naturale “classica” ed elettrolisi il residuo fisso sostanzialmente non muta.

CALCARE E BILANCIAMENTO DEI MINERALI ALCALINI
Primo posto per l’osmosi alcalina per quanto appena detto prima (sostanzialmente viene tolto il calcare in eccesso).
Poi la metodologia naturale “classica”, dove non muta il residuo fisso ma avviene un “bilanciamento” fra magnesio (che aumenta) e carbonato di calcio (cioè calcare) che diminuisce.
Nell’elettrolisi invece (vedi anche appunti relativi alla serata) l’acqua alcalina che fuoriesce è ancora più “calcarea” rispetto a quella in entrata.

UTILIZZO COMPLETO (O NON) DELL’ACQUA IN ENTRATA
Con la metodologia naturale “classica” utilizziamo il 100% di acqua, quindi primo posto.
Con l’osmosi alcalina abbiamo un 10/15% di acqua di scarto, con l’elettrolisi un 30/35% di acqua “acida” (che se non consideriamo di scarto perchè vi possiamo lavare i pavimenti, è comunque un “sottoprodotto” del processo di elettrolisi).
Precisazione: l’acqua di scarto dell’osmosi alcalina è legata all’aspetto della purificazione, mentre nell’elettrolisi avviene che vengono separati ioni positivi da negativi (ecco perchè laddove vi è molto carbonato di calcio, cioè calcare, vi è un aumento esponenziale dello stesso nella parte “alcalina”).

MANUTENZIONE E FUNZIONALITA’ NEL TEMPO
A livello di manutenzione ordinaria è impossibile fare una classifica dei costi, a livello teorico la ionizzazione con elettrolisi, dovendo sostituire i filtri “solo” per la purificazione, potrebbe costare un po’ di meno, ma nella pratica non è sempre così.
Se invece allarghiamo l’orizzonte al medio/lungo periodo, allora lo scenario cambia.
Un sistema semplice come quello presentato in serata (contenitore in acciaio e filtro che si cambia periodicamente) è praticamente immortale….
Anche le osmosi hanno durata molto lunga (poi ci sono le membrane da cambiare).
Certamente più a rischio lo ionizzatore elettronico, per due motivi:
– dopo alcuni anni il calcare potrebbe ossidare gli elettrodi riducendone la funzionalità, quindi costi elevati per riportarli “a nuovo” (se possibile…);
– l’elettronica è bella ma… riporto esperienza personale: il mio ionizzatore Kangen acquistato a suo tempo (prima di conoscere Hydro Filter) e che utilizzavo soprattutto per fare confronti, da alcuni anni è riposto in cantina perchè per un guasto all’elettronica servirebbero circa 1.000 euro per ripararlo (che ovviamente non ho inteso spendere visto che nel frattempo avevo montato Hydro Filter).

Riportare grandi quantità di informazioni può confondere le idee, ma voglio ultimare con alcuni concetti “base” che invece intendono chiarirle…
Dicevo in serata che chi ha scelto, o sceglierà, un buon ionizzatore ha avuto comunque un’idea vincente se non altro perchè vi è un aspetto importantissimo in cui tutte le metodologie sono ugualmente estremamente funzionali, il rendere l’acqua molto idratante…
I “puristi” dell’acqua alcalina storceranno il naso, ma io considero (vedi mia integrazione al resoconto della serata) la cosiddetta rottura dei “cluster” (raggruppamenti) molecolari che rende l’acqua “piccola” e quindi “facile” a bersi e fortemente idratante, l’aspetto più importante in assoluto, anche più del ph e dell’orp.
Un’acqua “viva” e idratante apporta ossigeno a livello cellulare e di tessuti, ci idrata e ci fa aumentare il “senso” della sete (quanto questo è importante, ad esempio, nelle persone anziane?…).
Oppure può fare la differenza la presenza (o meno) di un sistema di rivitalizzazione/vitalizzazione dell’acqua che, unito alla ionizzazione, rende anch’esso l’acqua più “viva”, più “leggera” (riducendo la tensione superficiale) oltre che ancora più gradevole.
Spero di avere fornito utili informazioni, esistono tante soluzioni valide anche se diverse fra di loro, non vi ho indicato lo ionizzatore “perfetto” (cioè al “top” in tutti gli aspetti…), anche se….
…. anche se un’acqua alcalina a basso residuo fisso (quindi osmosi alcalina di base, possibilmente comprensiva di vitalizzatore) con il contributo di un concentrato alcalino (che quindi bilancerebbe in modo perfetto i vari minerali e farebbe ottenere in modo “stabile” il ph desiderato), non sarebbe la soluzione “perfetta” (che per definizione non può esistere) ma ci andrebbe molto vicino…
E’ questa una mia provocazione/digressione personale, perchè in realtà, dal punto di vista commerciale, le “gocce” (che, ricordiamoci, “lavorano” sul ph, ma in modo molto limitato sulla ionizzazione) sono sempre state viste come antagoniste degli ionizzatori (e viceversa): personalmente le vedo come una soluzione complementare di alto profilo, anche perchè potrebbero servirci quando siamo in viaggio…
Sarebbe auspicabile, veramente, una sinergia in questo senso fra due diversi produttori….

Ringrazio Irene per avermi offerto lo spunto per approfondire ulteriormente ciò che è stato detto in serata, ma ora devo anche rispondere nei particolari delle domande…
Riguardo i valori che si raggiungono e la loro “costanza” ho già risposto prima, veniamo agli altri due punti:

– se nello stomaco il ph….
– innanzitutto, come abbiamo visto, il ph è “un” componente dell’acqua alcalina ionizzata…
inoltre, dobbiamo considerare che i nostri succhi gastrici vengono indotti solo quando dobbiamo digerire, e l’acqua, da sola, non induce alla digestione ed entra tranquillamente in circolo… quindi la considerazione vale solo per il ph (e non per le componenti della ionizzazione) e solo quando beviamo l’acqua alcalina durante i pasti (a proposito: se vi dicono di non bere acqua alcalina durante i pasti, è un’enorme sciocchezza, bevete sempre acqua alcalina, e scrivetemi se avete dubbi in proposito…).

– il prezzo
– i dispositivi con metodologia naturale classica sono i più “semplici”, già l’osmosi alcalina può avere prezzi più alti, per gli ionizzatori elettronici il costo di fabbrica può essere un po’ più alto rispetto alla metodologia naturale, ma la vera differenza nel prezzo (nessuna correlazione quindi fra prezzo e funzionalità….) l’abbiamo quando vi è una importazione e soprattutto laddove i sistemi commerciali hanno diversi “passaggi” e non sono “diretti” dal produttore (non credo proprio di dover aggiungere altro su questo concetto ad un Gruppo di Acquisto…).

Mi rimane solamente da aggiungere un vivo ringraziamento per l’attenzione prestata se qualcuno nella lettura è arrivato fino a qui….
Cordialmente
Roberto Ancarani

Se non si fosse capito … è la risposta di Roberto … 🙂

Saluti radiosi

Apprezzata la serata e le esaurienti spiegazioni di Roberto pre, durante e dopo, vorrei aggiungere qualche domandina magari un po’ sempliciotta, che mi sono preparato da tempo ma che solo ora trovo il tempo di postare. Domandine magari anche provocatorie, ma sempre a fin di bene (!), in attesa di approfondire io stesso gli studi; poi sicuramente me ne verranno altre.
Ma cominciamo:
1) Concentriamoci sul sistema di micro-filtrazione: se l’acqua di rete mi porta a casa ogni tanto metalli pesanti, fibre di amianto, particelle indesiderate, l’ottimo filtro a candela ceramica blocca in modo efficace fino a diametri di 0,1 micron. (L’osmosi si spinge oltre). E pare davvero un ottimo lavoro, naturale, senza bisogno di pompe, con la sola pressione di rete. Però è anche vero che nei 6-7 mesi di vita del filtro queste particelle si accumulano sul filtro, si concentrano lì, fornendo un contatto a tutta l’acqua ad uso potabile (da bere o da cucinare) che per quei 6-7 mesi transita da lì. E al sesto mese potremmo essere piuttosto avanti come accumuli.
Roberto, abbiamo imparato con te che l’acqua passando a contatto con determinate rocce può ionizzarsi ed è questa la metodologia naturale scelta da Hydrofilter per i suoi filtri-ionizzatori. Abbiamo addirittura imparato che l’acqua passando vicino ( e addirittura senza che sia necessario il contatto) con determinate strutture, sostanze (per es. minerali o altra acqua opportunamente informata, campi elettromagnetici o più in generale vibrazionali, etc.) è in grado di subire una informazione. E questa informazione non è uno scherzo perchè può “rivitalizzare” o “energizzare” l’acqua, migliorandone la struttura. Ora l’acqua che passa attraverso il filtro a candela ceramica Hydrofilter sicuramente subisce una informazione ad opera di tale accumulo di particelle indesiderate. Che messaggi subisce l’acqua da un frammento di piombo o una fibra di amianto? Forse subisce anche una contaminazione? E’ ovvio che sembra meglio filtrare l’acqua e andare incontro a tal genere di problemi piuttosto che ingerire tali impurità e aspettare che sia il nostro corpo a mettere in moto tutta una serie di meccanismi per liberarsene. Ma non si potrebbe fare di meglio, tipo con una frequente “auto-pulitura” automatica del filtro? L’osmosi alcalina da questo punto di vista è migliore?
2) In che senso l’acqua del rubinetto è viva a differenza di quella in bottiglia? Non sembra che l’acqua di rete si muova molto e comunque lo fa a tratti, lungo percorsi, geometrie e materiali non naturali. Se è possibile rivitalizzare/ossigenare questa acqua, perché quella minerale in bottiglia è irrimediabilmente morta e non vitalizzabile, ossigenabile, ionizzabile? L’acqua che io sappia non muore mai, cambia, si vitalizza, devitalizza, purifica, inquina, ma non muore mai per sempre. In fondo l’acqua che beviamo è la stessa dai tempi dei dinosauri no? Inoltre, come viene “pastorizzata” l’acqua minerale in bottiglia? Se anziché pastorizzarla, la informassi in modo durevole/la conservassi in contenitori ambienti in grado di mantenerla informata, non manterrebbe oltre ad una buona struttura, anche caratteristiche di purezza e inalterabilità nel tempo?
3) Al listino 2015 (perché 2015?) si applicano gli stessi sconti percentuali previsti per i due modelli nel volantino serata? Non mi sono chiari i modelli, trovo modelli diversi nei vari documenti, mi perdo. Suggerimento: perché non aggiornate tutti i nomi e li differenziate meglio?, con una unico brochure aggiornata, facendo sparire tutto il vecchio?
4)Mod. 14 Alka Plus sembra installabile anche sotto lavello, ma in un volantino che mi lasciasti anno scorso leggo, sullo stesso modello “non installabile sotto lavello”. E’ forse progettato lungo lungo per aumentare la superficie di ionizzazione e deve forse lavorare in verticale? Io infatti sotto lavello lo potrei installare solo in orizzontale.
5) Ci sarebbe utile una reference list di Ristoranti, esercizi pubblici, etc. che hanno installato apparecchi Hydrofilter. Mi piacerebbe sondare tra qualcuno di questi scelti a caso la loro impressione sul prodotto dopo un uso continuato nel tempo.
6) Come le dicevo personalmente, alla prova del fuoco, l’acqua assaggiata alla serata non mi ha particolarmente soddisfatto. Sarà l’acqua di partenza, il fatto che era addolcita, il bicchiere in plastica, il dispositivo appena installato, però sulla base di quell’assaggio non saprei decidermi. Vero è che anni fa in un agriturismo tra Forlì e Castrocaro bevvi l’acqua trattata Hydrofilter e lì l’impressione fu buona. Ma allora magari era diversa l’acqua di partenza e forse io stesso pur bevendo abitualmente acqua minerale in bottiglie di vetro, non la “vitalizzavo”. Quindi ora sento la differenza tra l’acqua che bevo a casa e questa a assaggiata.
Grazie, Stefano

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