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NOTTE VERDE …il resoconto!

Saffi Verde

Eccovi con qualche giorno di ritardo il resoconto delle attività InGASate che si sono svolte sabato 20 settembre alla Notte Verde. Quindi prima c’è il racconto della Tavola Rotonda con le Istituzioni sulla nuova legge regionale sull’economia solidale (a cura di alice che vi scrive qui), poi (a cura di Claudia che ha fatto anche le foto) quello del laboratorio “La spesa sostenibile “che quasi contemporaneamente si è svolto agli Ortelli con la collaborazione dell’Ass. Gaia (grazie Dadecresce, conto su altre collaborazioni future).

Premessa 1: questi sono appunti sparsi che ho preso al volo durante la tavola rotonda, non sono atti, quindi non sono una trascrizione e fedele ed esaustiva di quel che è stato detto e chi c’era non ha potuto verificare quanto io qui riporto. Prendeteli quindi per quello che sono.

Premessa 2: Riporto sotto l’elenco degli Ingasati presenti, scusandomi in anticipo se ne ho dimenticato qualcuno, perché sono contenta loro ci fossero…ma avrei voluto ci fossero più persone coinvolte. Qualcuno comunque aveva fatto sapere che proprio non sarebbe potuto essere presente ma che era con noi con lo spirito.

Buona lettura.

Bene, si comincia con un pochino di ritardo dopo aver addobbato un po’ la sala del Chiostro di S, Mercuriale. Scegliamo di tirare giù le sedie dal “palco” – lasciandoci alle spalle il tavolo che quasi pare un altare con la tovaglia Ingasata fatta da Claudia – e di fare un cerchio con le sedie. Si sistemano: il Sindaco Davide Drei, l’Assessore Raul Mosconi, il Consigliere regionale Thomas Casadei per le Istituzioni; Pietro Passarella del Creser di Bologna, Alice Melandri (Gasrage) e Paolo Ricci (Gaspaccio), Andrea Babini (Gasrage), che funge da moderatore per gli Ingasati. Ci hanno ascoltato e sostenuto nelle file di sedie ulteriori: Stella Segatori del GasGas, DanielaF, Babs, Kribe (poi passata al laboratorio bambini), ClaudioS, AntonioRocco (tutti Gasrage), ClaRo (Gaspaccio), SilviaG e consorte, Gabriella, Davide, Matteo (Ca’Ossi). Tra il pubblico mia mamma ed un signore che ha ascoltato per un po’…spero di non aver dimenticato nessuno.

Parte il moderatore introducendo la discussione e rifacendosi al concetto stesso di Economia Solidale che si potrebbe riassumere in un modello sociale economico e culturale che mette al centro le persone. Dà subito la parola a Thomas Casadei, che ha partecipato alla gestazione della legge, per illustrarne quelli che sono i punti salienti.

Thomas Casadei: “La legge nasce grazie alla collaborazione ma soprattutto alla spinta di certe realtà di Economia Solidale (d’ora in poi ES) che si sono coordinate, che hanno saputo costruire un dialogo con l’assemblea legislativa regionale. Nella legge è importante il riconoscimento dei tanti settori che riguardano l’ES. Circola una cultura dell’ES che questa legge ha cercato di acquisire (è infatti una legge “quadro”, di sistema) e quindi vengono individuati tutti gli ambiti che riguardano l’ES non solo l’acquistare (vedere art. 4). Non vengono solo riconosciute “sulla carta” ma diventano destinatarie di un fondo regionale speciale che darà fondi ad esempio alla finanza etica e mutualistica. Sono segnali culturali e politici. La volontà era di introdurre delle norme che agevolassero l’ES (perché col confronto col Creser è emersa la questione di come aiutare queste realtà). La cosa, a mio avviso, più innovativa di questa legge riguarda la delineazione di alcuni strumenti, perché i DES ed i GAS facevano già la loro parte, potevano decidere di “farsi lasciar stare”, mentre le Istituzioni, una volta coinvolte, possono servire proprio per dare strumenti e infrastrutture. Ne siano un esempio i Centri territoriali dell’ES, cioè luoghi che possano facilitare i GS, il loro lavoro, le loro conoscenze ed azioni o interazioni. Altri strumenti sono: il forum regionale, il tavolo permanente di interlocuzione; un osservatorio; un portale regionale per mettere in rete le buone pratiche. Tutto ciò può fare da stimolo anche ad indirizzi nuovi, come un nuovo modo di misurare la qualità della vita slegato dal PIL, su cui in regione si sta ragionando.

Infine è stato varato un OdG nel quale si dice che nella nuova giunta dovrà essere presente una delega all’ES, quindi un referente che faccia da collante ma anche che verifichi se la legge viene applicata. L’ES non sarebbe quindi più una nicchia ma un’asse di indirizzo.”

Pietro Passarella: “Il percorso che ha portato alla stesura delle legge nasce nel 2011, in un convegno nazionale all’Aquila in cui i GAS nazionali rifiutarono il tipo di legge che stava venendo avanti e che non era quella giusta (finanziamenti a pioggia a realtà di acquisto di gruppo ma che non si potevano effettivamente e coerentemente considerare Gas). Il percorso fatto in ER è un unicum. I benefici poi sono andati oltre quello sembra “dalla carta”, cioè si è arrivati alla fiducia: si è deciso di fidarsi delle istituzioni ed in questo caso è stato premiante, nell’ottica di non vedersi più come “controparti” ma come un “noi” che lavora insieme. Non abbiamo messo nella legge una definizione di ES perché è difficile darne una descrizione, perché farlo significherebbe darle dei limiti che in verità non ha. Per l’ES si potrebbe adottare quel che un giornalista diceva della poesia: “Non so cosa sia l’economia solidale ma quando la vedo la riconosco”. Non vogliamo circoscrivere cosa è l’ES proprio perché il benessere, i rapporti e le relazioni fanno già parte dell’ES, la inverano. La legge ci dà degli strumenti per agevolare l’ES ma ciò è possibile solo se continuiamo a “pensarci assieme”, quindi a fare sinergie con altre associazioni, a scegliere quale direzione prendere insieme. (A tal proposito ci invita tutti ad andare ai prossimi incontri, vedere sito Creser). In questo momento si potrebbe e dovrebbe lavorare a definire e creare degli indicatori di ES, quali sono già ad esempio i bilanci di giustizia, l’economia di prossimità ecc.

Andrea: La domanda che farei ai Ns amministratori è che cosa l’Istituzione chiede all’ES, cioè: voi che cosa pensate che l’ES possa dare o quali buchi possa colmare?

Sindaco Drei: “In questi mesi di lavoro mi sono reso conto che i bisogni sono tanti e molteplici e mi sono convinto sempre più che sia un’illusione dare una risposta ai bisogni dei cittadini con i sistemi di produzione tradizionali. L’istituzione quindi deve vedere nei soggetti dell’ES degli apripista di modelli di sviluppo sociale basati su equità e solidarietà, quindi un modello sociale e democratico. I modelli tradizionali hanno fatto il loro tempo. Rifkin ieri sera (all’incontro in occasione della Notte Verde tenutosi il venerdì pomeriggio c/o il teatro Diego fabbri, NdA) ha dato stimoli interessanti, idee su cui si potrebbe lavorare con il modello “dal basso e spontaneamente”. Il compito dell’istituzione è quindi di leggere le esperienze territoriali e accompagnarle rispetto all’originalità che stanno dimostrando. Il tema degli indicatori ad esempio è molto importante e sarà utile ragionarci. Non dobbiamo cioè affidarci alla “grande teoria”, per cambiare le cose e cercare di rispondere a delle necessità, ma partire dalle piccole prassi. L’istituzione non vuole irreggimentare, al contrario vuole sostenere dei modelli, Anche l’idea della delega all’ES è da adottare. Sarebbe anche importante far compenetrare realtà diverse che però rappresentano un’alternativa all’economia di mercato.”

Raul Mosconi: “Partire dal basso è importante, è da lì che partono le idee che poi le istituzioni raccolgono. Un modo per aiutare sarebbe sicuramente il Centro dell’ES ma vedo come importante anche compiere esperimenti come “Cambieresti” di Venezia, che sensibilizzino e coinvolgano buona parte della cittadinanza. Sugli indicatori dico che sono importanti perché serve valutare l’impatto delle politiche che vengono attuate e non sempre è un compito facile.

PaoloR Ingasati: La legge è veramente “potente”. Ma vi chiedo: è possibile trasportare i pilastri di questa legge e dell’ES anche altrove?

Thomas Casadei: “Sì. Questa non è una legge sui GAS o sui DES o per i gas, ma è proprio una legge quadro, quindi dà la possibilità di agire in tutti i mondi in cui l’ES già c’è ma può crescere oppure in quelli in cui proprio non c’è ma ci potrebbe essere. Il tema dei bandi ad esempio è fondamentale: in tutti i bandi riguardanti agricoltura, rifiuti, edilizia ecc, quindi ci dovranno essere i principi richiamati nella legge. Questa vuole essere una legge generativa, ma perché lo sia serve una società attiva, che usi gli strumenti che le vengono dati, che vigili sull’applicazione della legge, una cittadinanza attiva. I centri territoriali vogliono invece essere il baricentro di tutte le iniziative di diffusione dell’ES, in modo che vengano conosciute, che si confrontino.”

Pietro Passarella: “Prima di fare” la legge, come Creser, abbiamo cercato di capire la realtà del territorio (regionale) e intercettare quelle che e4rano le tematiche coinvolte. Abbiamo quindi creato delle schede “di argomento” (disponibili sul sito del Creser e che consiglio di andarsi a leggere) che sono un patrimonio che è stato messo insieme e poi sintetizzato per entrare nella legge. L’obiettivo sarebbe quello di gestire noi i beni comuni, chiaramente è un obiettivo a lungo termine ma potremmo lavorare tutti in quella direzione.”

Alice: “Come sono sul territorio regionale i rapporti con le Istituzioni, quali sono i percorsi che potremmo adottare?”

Pietro: Il percorso è che anche a livello territoriale le istituzioni collaborino insieme con le realtà dell’ES. I DES sono la chiave per gestire i rapporti all’interno del territorio, perché coinvolgono imprese, istituzioni e consumatori, che sono i tre attori fondamentali delle dinamiche economiche e sociali di un territorio. Senza i DES i rapporti possono certo essere buoni ma restano circoscritti.

A questo punto ho smesso di prendere appunti perchè la conversazione mi coinvolgeva più direttamente. Comunque disponibilità e buone idee sono state buttate sul piatto…vedremo di saperle coltivare.

PASSO LA PAROLA A CLAUDIA PER “LA SPESA SOSTENIBILE”

Di corsa, di corsa! Dopo aver salutato il resto della banda che rimane alla tavola rotonda, di corsa andiamo ad allestire il nostro laboratorio, con la collaborazione di Gaia, agli Ortelli, e prima ancora di aver finito, c’erano già diversi bimbi che ci stavano aspettando.

“La spesa sostenibile. Cosa vuol dire?” ci chiedono in tanti.

Noi rispondiamo di andare lì e giocare a fare la spesa, come si fa con mamma e papà, prendendo i prodotti che preferiscono.

E allora di corsa anche loro, con le mitiche sportine di stoffa (grazie Kribe!), volano tra le cassette.

Alcuni fanno da soli, scelgono, e poi arrivano sul tavolino e insieme a loro leggiamo cosa c’è scritto.

Mmmmm.. questi pomodori sono tutti incellophanati, qui dietro dice “MI HANNO COLTIVATO RIEMPIENDOMI DI ROBACCE PER FARMI CRESCERE PIU’ DI COME DOVREI, VENGO DA MOLTO LONTANO E PER PORTARMI QUI VIAGGIO SU TANTI CAMION PUZZOLENTI“, mettiamoli di qua. E queste invece sono patate sfuse, in un bel sacchettino di carta e qui dice “INNAFFIATO E RACCOLTO CON AMORE DA MANI ESPERTE QUI VICINO” e facciamo un’altra mucchietta qui. Alla fine la mucchietta delle cose confezionate, plasticose e poco amiche dell’ambiente è più grande. E allora spieghiamo al bimbo che c’è anche un altro modo di fare la spesa, stando attenti alla natura, e lasciamo un volantino inGASato da dare a mamma e papà, che magari si informano.

Poi capita l’altro bimbo che invece ha preso quasi tutte cose biologiche e sfuse! bravo! si vede che ha capito! Anche a lui lasciamo il volantino da far vedere a mamma e papà, che magari già sanno che una spesa diversa, sostenibile appunto, si può fare e quindi il passo è più piccolo per entrare in un Gruppo d’Acquisto Solidale.

E così avanti per il pomeriggio, Kribe, Chiara, Eleonora, Acquacheta ed io (Claudia) si danno il cambio, con i bimbi e con qualche adulto interessato, e magari anche agli amici che passano di lì è un po’ più chiaro cos’è questo GAS di cui sentono parlare spesso 🙂

Bene Ingasati, allora alla prossima!!

P.S.: Nel frattempo (ci ho messo un po’ a finire il resoconto) si è svolta anche la Giornata della Cittadinanza Solidale, domenica 28 presso il Parco Urbano. Buona partecipazione degli inGASati…soprattutto alla pizzata che ci siamo concessi dopo! Davide propone di trasformare le plenarie in …cenarie, visto il successo che i convivi riscuotono. Perchè no?

Conto di vedere le masse alla plenaria di ottobre

(il 10 al Gasrage)!!

Saluti, Alice Libera

 

 

6 risposte su “NOTTE VERDE …il resoconto!”

Capo cosparso di cenere per me che non ho partecipato e un super complimento a voi ragazzi/e.
Davvero bravi.
Grazie.
Andrea

Che bello!!! Mi dispiace un sacco non essere stata presente e vedere Babini in piedi come moderatore!! 🙁 però bellissimo resoconto… Grazie anche x le foto

Formidabili! che dire …, la cosa che mi porto via personalmente dal resoconto è:
“Non so cosa sia l’economia solidale ma quando la vedo la riconosco”.

Veramente i miei complimenti per aver portato a termine qualcosa di così meraviglioso … a venerdì … e alla definizione della prossima “cenaria” 🙂

Saluti radiosi

Anche da parte mia i miei più sinceri Complimenti e soprattutto Ringraziamenti… Un’organizzazione simile entra di pieno diritto nella top dei top fra le attività InGasate da quando esistiamo…

Grazie!
Abbracci.
Alex.

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