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Resoconto plenaria del 07 febbraio 2014. Il Confronto

Alle 21:15 si parte con la plenaria, il giro di presentazione ci vede a presentarci con nome, sottogruppo di appartenenza e “il lavoro che ti piacerebbe fare da grande”:
Pietro Gaspaccio, chitarrista; Maurizio Gaspaccio maratoneta; Gessica Gaspaccio Cantante; Alessia B. Gaspaccio Architetta; Maurizio Cà Ossi Pensionato; Davide Cà Ossi Ortolano; Jacopo Cà Ossi Batterista; Gloria Cà Ossi Sarta; Michela, ancora non è in nessun gruppo pertanto ancora “sana di mente” :-), Agricoltrice e Permeacultrice; Matteo Cà Ossi giornalista sportivo; Claudia Cà Ossi creare cartoni animati; Valentina Gasrage Biologa; Filippo Meldola surfista, Cri Gasrage mantenuta; Laura Gasrage archeologo; Claudia Z Gasrage Pilota di linea; Andrea Q. Gasrage latifondista; Roberta Gasrage o moglie del latifondista o Bella Addormentata; Andrea Gasrage titolare di azienda di pesticidi e allevamento intensivo; Claudio Gasrage Medico; Monica L Cà Ossi Giornalista; Simone Cà Ossi autista di ambulanza; Laura (presenterà le face porta bebè) Disegnatrice di tessuti; Ana (presentatrice delle fasce porta bebè): Designer; Silvia G. Cà Ossi grande Scrittrice; Luisa Cr Gasrage addestratore di cani; Cristoph Gasrage Aviatore; Romeo Gaspaccio maestro. Si aggiungono in corso Daniela di Zenzero candito & Family … altri me li sono persi … sia ggiungano ora in un commento o tacciano per sempre.

• Presentazione di fasce porta bebè autoprodotte da Laura ed Ana;
Ana e Laura ci mostrano alcuni modelli di loro creazioni, fatti in cotone naturale stampati direttamente da loro con motivi vari, spiegano che i bimbi fino ai loro tre anni si riescono ancora a portare in queste fasce. Personalmente utilizzano queste fasce per aiutare le piccole creature ad addormentarsi, per aiutare loro stesse nelle faccende domestiche, fuori per la spesa, per avere le mani libere ed uscire, in spiaggia ed in ogni altra occasione. Mostrano la legatura anteriore che comunque aiuta l’autonomia nel posizionamento del bambino. Spiegano che il bambino si riesce a portare bene sul grembo fino ai 4 mesi (ed anche più, dipende dalla crescita del bimbo) aiutando anche a rispettare al meglio il baricentro nel posizionamento ed aiutando il bambino ad avere il contatto con il genitore, la stessa fascia si può utilizzare per posizionare il bimbo sulla schiena e si può arrivare anche fino 6 anni. Cuciono loro stesse le fasce oltre a disegnarle e sono prodotte con le mani e con tanto amore. Le fasce a tracolla sono larghe per suddividere al meglio il peso sulle spalle e sulla schiena. Il nome della loro linea è Malice. Hanno fatto anche un modello per bambini di 4 anni su richiesta di una mamma. Per i prezzi Ana e Laura hanno pensato ad una sorta di prezzo GAS di circa 60€ che, per un prodotto artigianale e fatto con amore, pare anche un prezzo ragionevole. Alessia fa una prova di in-fasciatura e anche Gloria la segue. Davide, sentitosi escluso, prende anche lui una fascia e ci porta per la serata Jacopo 🙂
Consigliano di andare su facebok nella loro pagina dove ci sono diversi modelli indossati e in vetrina … da li poi ci sono i loro contatti e la possibilità di interloquire direttamente anche ponendo domande confrontandosi con altri utilizzatori delle fasce. Al momento quindi gli inGASati none ssendo certi di poter aprire uno specifico ordine, restano in attesa di commenti per capirne la reale esigenza

Con il preambolo che i questionari e le consultazioni che si fanno on-line esprimono unicamente una linea di indirizzo e non sono vincolanti per statuto alle scelte che comunque si fanno e si mettono ai voti in plenaria (così da regolamento associativo) e che il recente sondaggio permette una analisi puntuale e circostanziata dei voti espressi proprio per una perfetta e rapida ricostruzione certa e nominativa delle espressioni di voto. Questi sondaggi quindi non possono che dare una linea di indirizzo che, per quanto non vincolante, sicuramente da una prima indicazione della volontà del gruppo.

16 risposte su “Resoconto plenaria del 07 febbraio 2014. Il Confronto”

Romeo grazie mille, oramai fai i resoconti in diretta praticamente.
bacioni a tutti
Pietro

I miei complimenti al verbalizzatore!!!
Ho pronto 1 SCEC per il tuo bel lavoro. 😉
Salut

grazie mille Romeo!!! mi sa che il mezzo SCEC mi è tornato indietro insieme agli altri che avevo fatto girare per vederli.
Poi mi son scordata di ridartelo…
ma mi sembra che tu ti sia già ampiamente rifatto!!!
🙂
grazie ancora e avanti così!
D.

Bhè, il commento finale di Pietro la dice lunga:
beviamo il vino Radioso, la birra Utopia e parliamo di economia alternativa….. è il bello di essere Ingasati !!!! 🙂
grazie Romeo
Cri

Ciao,
grazie mille Romeo per il dettagliato resoconto pressochè in tempo reale…
non figuro nella lista dei partecipanti, ma perchè durante il giro ero impegnato a spiegare un po’ di cose a ClaudioS per la referenza del parmigiano…
comunque per completezza da grande avrei voluto fare il veterinario omeopata folle e coi capelli bianchi….ma visto che c’è già nel gruppo, dico che mi sarebbe piaciuto essere una guida turistica per un’associazione di Turismo Responsabile…
Veniamo alla questione Scec…riporto qui il commento fatto in riunione, pur essendo favorevole ad intraprendere questa avventura secondo me va affrontata da subito la gestione interna di questi “conti paralleli”… io non vorrei complicare troppo la vita di cassieri in primis, ma anche di referenti e/o fornitori che si fanno anche da referenti… esisterà il prepagato di euro come attualmente, ma in più vi sarà un parallelo “prepagato” di Scec virtuali… visto che al momento la totalità dei nostri fornitori viene pagata tramite bonifico, immagino che anche gli Scec gli saranno girati “on-line”…giusto?.. vabbè sto già entrando nei dettagli… vediamo chi sono i fornitori veramente disposti a scecherarsi..
Saluti.
Alex.

Ciao, io in riunione c’ero ma non mi sono espressa perché avevo bisogno di dormirci sù per farmi un’idea in proposito, quindi la esprimo qua.
Credo che lo scec non porti nessun valore in più agli ingasati perché è qualcosa che, senza usare la moneta di carta, in qualche modo già facciamo: i nostri fornitori sono iscritti ingasati, pertanto fra di loro, così come fra di noi, già viene utilizzato uno sconto di scambio.
Romeo suggeriva che potrebbero portare maggiori clienti ai nostri fornitori, ma francamente non riesco a immaginarmi una “sciura” qualsiasi che normalmente fa la spesa al supermercato perché le conviene inerpicarsi dalla Sonia solo perché ha il 10% di sconto in scec… Mi piacerebbe piuttosto che la “sciura” in questione decidesse di inerpicarsi perché riconosce il valore di quello che fa la Sonia, così come quello che hanno gli altri nostri fornitori. …e allora si iscriverebbe agli ingasati!
Trovo utile piuttosto l’utilizzo dello scec per quelle spese slegate dalla produzione locale (ad es. il tanto caro gommista). Però mi chiedo: quel 10% che cede a noi, non cercherà poi comunque di recuperarlo dai suoi fornitori e questi a loro volta dai produttori? Si accontenterà di spendere parte degli scec così guadagnati da altri negozianti della zona?
Insomma, una moneta legata a quella corrente non credo che possa sfuggire alle stesse regole e agli stessi limiti che sottendono all’economia a cui è legata e che un po’ noi cerchiamo di cambiare.
Una cosa che mi interessa molto invece è l’idea di stendere una lista con le competenze e le disponibilità ingasate. Ma perché legarla allo scec? Anche perché non capisco una cosa: se io posso avere 100 scec al mese (che non arriverò mai a spendere alla stessa velocità con cui mi arrivano) perché dovrei andare ad esempio ad aiutare Filippo nella recinzione anti-cinghiale per avere degli altri scec? Sono molto lieta di lavorare per un amico che si trova in improvvisa necessità (se la sapevo prima la storia dei cinghiali venivo per davvero!), così come volentieri ho aiutato Alice ad organizzare il Teatro di Balle di Paglia quest’estate per una comunità di persone (gli ingasati e tutti quelli che hanno partecipato) con la quale ho una certa vicinanza. Sono scambi che avvengono spontaneamente fra amici, nelle campagne era prassi comune fino a che non è cominciato a essere considerato lavoro nero. Forse si potrebbe provare a creare un’organizzazione ingasata, in modo da mettere in relazione anche persone che non si conoscono direttamente, sull’esempio delle varie Banche del Tempo? Qualcun altro è interessato? Vogliamo pensare insieme una proposta?

Un saluto a tutti, alessia

ps accetterei volentieri uno scambio con qualcuno che voglia occuparsi qualche ora la settimana di Aurora

Ancora sto cercando di farmi un’idea sullo scec, anche se l’idea di base mi affascina molto.
P. es. ho guardato un po’ la mappa. Oltre a Pietro, la Mandragola e i gasisti che li accettano già detti in riunione , gli scec li accetta anche Macro (quindi prossimo acquisto libri già li possiamo usare).
Poi c’è a Cesena un centro estetico, a Faenza un negozio di computer e un negozio di abbigliamento donna, a Fiumana uno che posa pavimenti e battiscopa, a Cervia un’enoteca, un centro estetico e un artigiano che fa viole e violini, a Ravenna un commercialista. E in più molti per ripetizioni, corsi di lingua e servizi spiccioli vari. Però ho notato che, a parte la mandragola e il commercialista di Ravenna, la maggior parte degli accettatori è composto da persone che offrono servizi abbastanza di nicchia e comunque il numero di accettatori è molto inferiore a quello di spenditori, quindi se non aumentano gli accettatori il discorso resta limitato e lo scec è soggetto necessariamente a inflazione (fattore “ci accendo il camino”).
Se dovesse avere successo, il rischio che intravedo è che essendo comunque una moneta (sebbene alternativa), gli si appiccichino sopra tutti gli stereotipi del denaro (lo “sterco del diavolo”) e finisca comunque per diventare poco solidale.

Ciao Romeo, ti ringrazio per il resoconto preciso e puntuale ma, al momento, mi sento ancora un po’ acerba per esprimere un’opinione in merito allo SCEC… seguirò l’evolversi della cosa e comunque, nel gruppo, vi manca una “pittrice solidale”?
AlessandraR

Ciao a tutti, innanzitutto grazie a Romeo, perfetto mediatore!…anche io volevo meditare e posso dirvi che rimango del mio parere, contraria allo scec. Sentendo opionioni come Luisa si rafforza la mia idea che sia piu un “voler creare una cerchia” di scecchisti piuttosto che essere solidali con fornitori onesti e a km 0..e mi sembra che si dia piu valore allo sconto che al fornitore scelto per etica. Personalmente ritengo piu solidale la volonta’ di fare la spesa dai ns fornitori e magari indicare ad amici non ingasati, gli stessi.
Un abbraccio, Vale

Io continuo a pensare che lo scec possa essere utile per ampliare il gruppo delle persone che stanno cambiando la loro maniera di esistere.
Se una persona entra nello scec e non sa niente di locale, bio, di vino radioso, di birra utopia, di riunioni dove per prima cosa si ascoltano i contrari ecc. e comincia a comprare per esempio dai Piccoli o da qualsiasi altro produttore, si troverebbe davanti persone diverse ed informazioni diverse da quelle che ascolta in televisione o al supermercato.
abbracci
Pietro

Grandi ragazzi, tutti questi commenti mi hanno commosso!
Devo proprio dire che l’idea di ascoltare i contrari in riunione sia stata una grande opportunità… altrimenti si rischiava di cantarcela e suonarcela …
Votazioni on line e votazioni in plenaria sono state equivalenti pertanto direi che è un perfetto spaccato di quello che siamo.
Ribadisco quanto detto in riunione e riportato in verbale. Non è che chi entra nello SCEC diventi un fornitore inGASato; non è che si vuole lo SCEC per lo sconto che porta ma per lo spirito ed il significato che lo stesso ha: Solidarietà ChE Cammina. I nostri fornitori già comunicano e in diversi casi si scambiano le produzioni ma dobbiamo allargare il cerchio e l’idea che Sara possa andare da Dario del ferramenta a scambiarsi qualcosa che io le ho pagato per la sua verdura in base alla pura fiducia mi affascina soprattutto se poi Dario del ferramenta a sua volta porta il suo piccolo animaletto da Pietro il veterinario a curare ripagandolo in parte sempre con questo sconto che inizia un lungo cammino e così via. Chiaro che Pietro può anche andare da un bravo Andrea che ha appena creato un perfetto pesticida uccidi tutto anche lui associato allo SCEC … ma per questo se la vede chi decide di farlo e non gli inGASati e, forse in parte, chi ha voluto e creato questo circuito (ma cosa poi vieta a Pietro di andarci lo stesso a prendere il famoso pesticida uciidi tutto non l’ho capito).

Davide, hai ragionissima, dobbiamo allargare la platea di accettatori per non diventare “nicchia”. Mi affascina che questo circuito non abbia confini che non siano l’Italia … e magari potremmo usarlo con “giusti fornitori” anche in vacanza lontano da casa.

Alessia, vedremo assieme ai bidelli come impostare questo “pozzo dei saperi ingasati” … magari ci ragioniamo con i bidelli per capire come farli. La banca del tempo è una gran bella iniziativa ma anche per organizzare quella ci vuole del tempo e rimane probabilmente con confini più limitati e limitanti di quanto potrebbe avere lo SCEC ma se qualcuno se ne occupa sarebbe veramente fantastica!
La “siura” spesse volte internet non lo conosce e si fatica a farglielo digerire mentre altra cosa sarebbe spiegarle come funziona lo SCEC e dargliene qualcuno da tenere nel portafoglio e con cui può avere uno sconto dal nostro fornaio se va in piazza al mercato contadino del sabato.

Alex la tua saggezza è sempre quella che ci fa ritornare con i piedi per terra … penso che dovremo seriamente ragionarci al problema dei cassieri ma penso che a questo punto valga la pena ragionarci direttamente con Andrea per capire anche lui che ne pensa e che necessità di aiuto abbia … abbiamo già anche aiuti e rincalzi pronti e belli caldi 🙂

Ragazzi, ora è giunto il momento di ragionare operativamente sui conti, incontrare i possibili interessati, incontrare ed iscrivere tutti in nostri attuali fornitori che si presteranno a provarci chiarendo i loro dubbi e valutando i nostri dopodichè buttarci … chi non risica … non rosica 🙂

Ci siamo e potremo dire di esserci stati … dai che ce la facciamo!

Saluti radiosi e … GRAZIE a tutti!

Io alla riunione c’ero, favorevole allo scec ma con qualche perplessità che a casa sono aumentate… Cerco di elencarle:
1 La possibilità che qualsiasi fornitore utilizzi lo scec mi lascia perplesso: può farlo chiunque solo per puro interesse senza aver a che fare con biologico, ecologico, solidale, … ma io cliente ingasato o non potrei essere fuorviato.
2 Se il vantaggio si può concretizzare in uno sconto del 10%, cosa ha di diverso dalle offerte coop etc.?
3 Noi cosa ci guadagnamo? A me sembra che siano più le beghe (per i cassieri, per le fatture, per i doppi cont) che i pro (Mengozzi ci fa già un prezzo scontato, adesso ce lo farà in scec ma di uguale importo?)
4 Nonostante tutto rimango favorevole allo scec, da promuovere, da utilizzare personalmente alla Mandragola, dal gommista, … ma non nei nostri conti specialmnte se non si trovano volontari!
5 Mi piacerebbe più promuovere un qualcosa legato alle nostre capacità/disponibilità come proposto da AlessiaB.
Salute! Maurizio

io cmq cerco di essere quasi ogni sabato in sede gasrage x prendere le iscrizioni allo scec, sia come accettatori, sia come soci.
ah, dimenticavo, da grande voglio fare la nonna!!!
😀

un abbraccione a tutti

Holà Maurizio, provo ad andare con ordine:
1) inGASati e SCECchisti son due cose distinte, se Anrea vorrà entrare nello SCEC con la sua bella produzione di pesticidi micca potremo preoccuparci che poi diventi un fornitore inGASato. I nostri fornitori restano scelti con la consueta ed abituale procedura dettata oltrechè dal buon senso, anche dal nostro gaslateo 🙂
2) La COOP los contrino del buono sconto del 10 % lo getta nel pattume la sera e si traduce per essa in una “perdita” secca mentre lo SCEC il nostro fornitore lo usa per andare a fare la spesa da un’altra parte creadno un circolo virtruoso o comunque una rete locale di accettatori che possono anche magari risparmiare qualcosina nelle tasse;
2) Noi che ci guadagnamo … domanda difficile dal momento che diffondere solidarietà di solito non rende troppo a chi lo fa ma rende tanto ai cuori ed alle anime (e perchè no anche ai portafogli) di chi la riceve; penso che creare un circuito che vada “oltre” gli inGASati e che permetta anche a chi non ha dimestichezza (o le capacità conoscitive/tecnologiche) con internet di potersi inserire nel circuito di acquisti consapevoli, etici, naturali cui noi già accediamo allargando così anche la platea di acquirenti alla fine porti qualcosa di sicuramente positivo anche agli inGASati. Io auspico uno sconto da gasista ed uno sconto da SCECchista distinti ma non voglio certamente tirare per il collo alcun nostro fornitore … decideremo insieme ed ascoltando le sue ragioni che seguito dare a questo sconto in SCEC.
4) Vedremo se ci saranno disponibilità … consdenrando i tanti che fanno la spesa inGASata mi auguro che qualcun altro voglia mettersi in prima fila e partecipare attivamente al cambiamento.
5) Ecco che qui puoi tranquillamente provare a mettere giù qualcosa dell’idea di come impostare la raccolta dati e comunicarlo oltre che ad Alessia magari anche ai bidelli per capire informaticamente come procedere alla raccolta dati così che effettivamente si possa iniziare quanto prima.

In alto i cuori ragazzi, ce la faremo!

Saluti radiosi

Ciao, gentilmente, i volontari che si so o resi disponibili a seguire il discorso pesticidi mi possono scrivere in pvt che vedo di farli inserire nella ml omonima in modo da togliermi io? Non sono in forma e sono senza computer, quindi non ho tutti i vari indirizzi.
Grazie

Claudia

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