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inGASati al bivio: come associarsi? Scade il 21 marzo 2012

IPOTESI B: federazione di associazioni – 4-5 associazioni distinte (una per sottogruppo)

CARATTERISTICHE

  • Ogni sottogruppo crea la sua associazione, con un suo presidente, consiglieri ecc. (solo formali) e un suo cassiere che tiene il libro di entrate/uscite e conserva tutte le fatture e ricevute.
  • Ogni sottogruppo ha un suo codice fiscale
  • Ogni sottogruppo ha un suo conto in banca
  • Ogni sottogruppo deve creare il suo libro soci, registro entrate/uscite, statuto ecc. (nota: quali sono i documenti che un’associazione deve avere e aggiornare?)
  • Per gli ordini si chiedono 5 fatture distinte, una per ogni codice fiscale
  • Per registrare le 4-5 associazioni si fa uno statuto non registrato che si fa timbrare con la data certificata dalle Poste Italiane (ipotesi Romeo)
  • Un gruppo di lavoro (nota: chi???) si informa su quali sono i documenti necessari e poi si crea uno statuto-fotocopia in cui l’unica differenza sarà il nome dell’associazione (che potrebbe essere “InGASati-GasRage”, “inGASati-Meldola” ecc.)

PRO

  • Per la contabilità: non è necessario allineare i conti dei sottogruppi ai conti generali dell’intero GAS, perché l’intero GAS non ha un codice fiscale ed è quindi “virtuale”. Praticamente la gestione delle casse rimane tale e quale a ora.
  • Per la rappresentanza: non esiste un presidente che potrebbe essere tentato di porsi all’esterno come “voce ufficiale” del GAS (rischio “deriva del presidente” evidenziato da Pietro alla riunione), ma 5 presidenti, per cui la rappresentatività è frammentata. Lo scopo emerso alla riunione è che il GAS non deve avere rappresentanti o portavoce o cose simili, ma le decisioni le prendiamo sempre tutti insieme senza deleghe.
  • Poca visibilità: ci sono cinque associazioni che muovono 20-25.000 euro l’anno, invece di una che ne muove più di 120.000
  • (comune a tutte le ipotesi) Si può decidere che solo chi diventa “ufficialmente” socio (con una piccola quota di iscrizione?) può fare gli acquisti: in questo modo si sa in ogni momento, chiaramente chi è dentro e chi è fuori (al momento ci sono invece diverse situazioni ibride, che non si capisce…)

CONTRO

  • I sottogruppi si devono organizzare per nominare presidenti, consiglieri e figure necessarie per legge (nota: quali sono???). La burocrazia (per quanto poca) si moltiplica per 4-5
  • Bisogna mantenere la volontà di continuare a considerarci un’entità unica (un unico GAS) perché “legalmente” siamo invece 4 associazioni distinte.
  • (comune a tutte le ipotesi) Bisogna cominciare a conservare tutte le fatture e le ricevute fatte dai fornitori, cosa che finora è stata fatta in modo parziale e casuale (i referenti dei singoli prodotti “forse” hanno conservato le diverse fatture). La cosa più sensata è che le conservi il cassiere e che questo provveda al pagamento solo quando ha in mano la fattura (che potrà così conservare…)
  • (comune a tutte le ipotesi) Il rischio di essere associazione è quello che le persone si de‑responsabilizzino. Deve invece essere chiaro che non cambia nulla e che bisogna continuare a fare i trasporti, i turni di apertura delle sedi ecc. ecc., quindi impegnarsi in prima persona nel sottogruppo e/o come referenti.

48 risposte su “inGASati al bivio: come associarsi? Scade il 21 marzo 2012”

io ho fatto la mia scelta ma specifico meglio qui:
associazione unica con vari conti correnti: uno per sottogruppo, e presidente sorteggiato con qualche forma avanguardista di selezione tipo quelle ipotizzate alla riunione, cioè di pescaggio casuale tra vari codici fiscali.
il presidente cambia al max ogni 2 anni, anche se sarebbe meglio ogni anno…poi si vede come ci si trova con quello sorteggiato dal fato 😉
ciao cari,
buona settimana a tutti!
D

Ciao a tutti … vorrei chiarire la mia scelta ad un primo impatto contradditoria:
mi ha fatto molto piacere poter chiaccherare venerdì sera, il confronto se tra persone intelligenti, porta alla crescita e l’evoluzione…
Sinceramente mi sono molto stupito nel vedere la poca affluenza di venerdì, una scelta importante come quella che affronteremo coinvolge tutti i partecipanti, non solamente Cassieri e Presidente (futuro ed eventuale).
In Generale il documento di Davide è molto preciso ed esaustivo, per questo lo ringrazio molto, ci tengo, però, a sottolineare due punti sui quali la vediamo diversamente:
– personalmente non credo che un’eventuale presidente unico possa prendere decisioni contro l’interesse dell’associazione, almeno finchè valgono le regole di democrazia partecipativa, credo che basti non trascurare il punto nello statuto e tutto si risolve.
– per quel che riguarda il conto bancario, una volta che si hanno tutte le fatture (12 al mese?) , i bonifici effettuati si vedono dal conto, con un excel fatto bene non ci dovrebbero essere grosse difficoltà a far tornare i conti.

Come tutti sanno mi ero proposto con l’ipotesi GAIA e come tutti possono vedere, ho votato per l’associazione unica…Credo veramente che una soluzione valga l’altra, per me è meglio Associazione unica e conto unico…se poi sarà GAIA tanto meglio!!!
In ogni caso vi terrò informati, c’è assoluto bisogno di InGASati per diffondere la Cultura della Sostenibilità a Forlì!

Penso che la rappresentatività individuale va salvaguardata in ogni modo a ringrazio Davide per il grande lavorone!. Io sinceramente penso che forse il Presidente lo troveremo in un modo o nell’altro, altro conto è il cassiere tesoriere che non mi pare sia emerso in caso di unica Associazione dalla riunione passata e che per me faticherà ad esprimersi entro la scadenza del sondaggio e forse anche oltre.

Quello ha un compito veramente delicato a gestire un unico Gruppo e dubito che una persona che lavora riesca a farlo se prima non si chiarisce bene come gestiremo i pagamenti ed il conto.

Io rimango dell’idea che una “federazione di associazioni inGASate” sia la formula più aperta al moltiplicarsi dei gasisti e dei progetti vari anche perchè favorisce sia eventuali sperimentazioni (pensiamo per esempio se volessimo provare altre ipotesi oltre al prepagato che tipo di complicazioni ci sarebbero per una gestione centralizzata della contabilità…) così come aperta a nuovi consistenti ingressi (esempio di sottogruppo dal Comune o dei lavoratori di un’azienda che per il momento sta a guardarci alla finestra… :-).
Comunque ho la sicurezza assoluta che raggiungeremo la soluzione migliore per tutti noi!

Sulla deriva penso non ci siano problemi nel senso che daremo al consiglio importanti compiti che possono anche arrivare alla “destituzione con igniominia del Presidente” 🙂
In più io smetterei di definirlo Presidente anche se amministrativamente sarà definito così ma a definirci tutti “gasisti NON presidenti”

Appena avrò tempo mi metterò dietro a studiare lo statuto migliore mediandolo e personalizzandolo a noi per metterlo al Vostro giudizio.

Grazie ancora Davide!

Saluti radiosi

che lavorone ragazzi!

mi dispiace davvero non esserci stata venerdì…sono un po’ logorata dagli eventi, bisogna che mi riapproprio della mia vita ingasata per stare meglio.
comunque a proposito delle poposte. io tenderei a preferire l’associazione unica. non vedo grossi rischi di un/a presidente o di un consiglio strapotenti, quello dipende da noi! vedo però il ruolo di cassiere/tesoriere come molto faticoso. Prima di votare però mi piacerebbe sapere (forse è già venuto fuori, perdonatemi) se abbiamo sentito esperienze e testimonianze di altri gas. e poi prometto che torno presto…

grazie a tutti per gli spunti e l’energia, letizia

ciao!!! ancora non ho votato e non ho letto tutto quanto il lavorone Davide, ma …. avete visto il nuovo numero di “a tutto gas” ?? parla di come è nata l’associazione Vivègas di VillaVerrucchio… loro hanno scelto l’associazione APS (Ass.promozione sociale) e hanno uno statuto a cui potremmo “attingere” …inoltre c’è pure una mail a cui potremmo chiedere consigli/informazioni (o qualcuno di noi conosce qualcuno di loro??).
Quello che mi piacerebbe sapere è come fanno gli altri GASSOCIAZIONI 🙂 con il tesoriere/cassiere, esiste un programmino per facilitare i conti?? La banca Etica mette a disposizione qualcosa di pratico in tal senso??
Si possono Aprire più conti correnti (tanti quanti sono i sottogruppi) con lo stesso codice fiscale (dell’unica associazione) ?? questo potrebbe aiutare i cassieri (in fin dei conti in questo modo, a parte l’iban non cambierebbe nulla)
bon per ora non riesco a pensare a null’altro
cri

Per saperne di più su villaverucchio e su associazionigas, Federica è un’esperta, se Romeo e Davide vogliono contattarla:
federicarn74@gmail.com
Vediamo cosa dice Fede e poi voto
abbracci
Pietro

Banca etica mette a disposzione un conto corrente creato proprio per i GAS con codnizioni agevolate (http://www.bancaetica.com/Content.ep3?CAT_ID=31844&ID=788201)

La APS per quanto ne so è PARECCHIO soggetta a controlli della Finanza proprio per la sua natura Sociale e perchè come al solito in Italia tanti (troppi) se ne sono approfittati utilizzando a fini discutibili questa “Promozione Sociale” ….
Io signori miei non posso continuamente stare a difendermi anche dalla Finanza…. mi spiace.
La APS poi può risentire di agevolazioni fiscali e, sinceramente, io penso che il GAS deve autosostenersi vedendo come va l’Italia di ora (con questo non nascondo la mia ammirazione per chi ha fatto questa scelta!).
Sul “Più conti”, come ci siamo detti la sera della riunione, è sicuramente possibile (d’altronde ognuno di noi può aprirne più d’uno come persona fisica … ) ma se facciamo un conto ogni sottogruppo sarebbe utile poi sempre una fattura ogni sottogruppo oppure, come faceva notare anche Diego quella sera, occorre attendere prima di pagare che l’ultimo sottogruppo abbia riscontrato la correttezza dell’ordine e addebitato la spesa ai propri iscritti prima di far il pagamento unico … e questo potrebbe ritardare i pagamenti. Inoltre quale sottogruppo pagherebbe l’ordine complessivo ricevendo il pagamento degli altri sottogruppi? lo estraiamo a sorte?
Se facciamo comunque una fattura per sottogruppo io non ci vedo perchè non tenere contabilmente distinta l’associazione tanto abbiamo detto che facciamo una federazione di associazioni con lo stesso identico “Non Statuto” e “Sregolamento”…. cosa cambia?

Spero comunque che qualcuno contatti Federica e magari si faccia spiegare meglio il loro punto di vista.

Saluti radiosi

Quindi, Romeo, come tipo di associazione tu quale proporresti? L'”Associazione senza scopo di lucro“? Mi pare che era uno dei due modelli (il più semplice) in un documento che ci avevi inoltrato tempo fa (verso metà gennaio). Il “Sergio Venezia” di cui ci hai parlato alla riunione, invece consiglia l’Associazione di Promozione Sociale.

Io sarei per quella più semplice possibile e quella meno soggetta a controlli ecc. Tanto noi non dobbiamo chiedere niente a nessuno…

Per chi vuole leggerlo, il documento che Romeo aveva inoltrato l’ho caricato a questo indirizzo: goo.gl/JmMDW

Comunque credo che questo sia il passaggio successivo (“dettagli tecnici” ahimè) dopo che come gruppo avremo scelto che struttura darci.

Davide

PS: CONSIGLIO “INTERESSATO” a chi deve ancora votare. Nella scelta date un peso anche a quale delle tre opzioni presuppone meno lavoro per i cassieri… (e in generale meno lavoro per tutti)

ho mandato la mail alla federica del gas di villa verucchio, appena avrò la risp ve la giro.
Per quanto riguarda le fatturazioni diverse per i vari sottogruppi, io, a suo tempo, come referente della carta igienica, avevo contattato la byness che non avrebbe alcun problema a fare diverse fatture. Però l’ordine dovrà essere unico, perchè il minimo ordinabile è il bancale intero e i piccoli gruppi non ci arriverebbero da soli.
vado un pò di fretta. ciao a tutti
cri

Sono cose che ho già detto in riunione o scritto in qualche post precedente, ma ribadisco…
Apparentemente l’associazione unica è la soluzione più facile e meno complessa, in realtà a me sembra il contrario.
Rende necessario trovare un cassiere disposto a preparare, alla fine dell’anno, un rendiconto economico e finanziario della gestione unica, cioè delle operazioni di tutti i gruppi di tutto l’anno (che a questo punto è obbligatorio fare). Come è obbligatorio tenere un libro degli associati con movimenti entrati-usciti che, gestendo 30/40 persone è banale, gestendone 120 lo è un po’ meno.
Come dice Romeo, dà meno spazio alle sperimentazioni e impegna il “presidente” o comunque lo si voglia chiamare su dei numeri piuttosto rilevanti.
A fronte di questo io non vedo grandi vantaggi, se non quello di rimanere una cosa unica e “grande”, ma se la preoccupazione di molti è quella di non rendersi visibili, ha senso?
Comunque attendo anch’io illuminazioni da altre esperienze e nell’attesa, saluto.
Diego

Concordo con Diego e penso che alla fine noi voteremo l’opzione delle 4-5 associazioni. Nel frattempo mi è venuto in mente un altro CONTRO che aggiungo qua (ma penso che si possa trovare una soluzione, in qualche modo).

4-5 associazioni
CONTRO
Non si potranno più fare passaggi di soldi tra sottogruppi (oppure bisogna alambiccarsi per capire come farli): infatti sarebbero delle operazioni di pagamento da un’associazione a un’altra che contabilmente non si potrebbero giustificare (se qualcuno sa il contrario, smentisca). Noi cassieri al momento attuale facciamo diverse volte questi passaggi perché capitano errori negli ordini ecc. (p.es. un ingasato viene fatturato al gasrage invece che a caossi ecc.). Come si può risolvere questa situazione?

Davide

PS: io e Diego ci siamo espressi. Gli altri cassieri cosa dicono? Sarebbe importante conoscere la loro opinione in merito, visto che tutta questa cosa dell’associazione la stiamo mettendo in piedi per tutelare chi gestisce le casse…

ecco un’altra cassiera all’appello.

Sono molto confusa e anche, non lo nego, piuttosto spaventata.
Forse per voi gestire 30-40 persone è banale, ma per me no e nel nostro gruppo continuano ad affluire altre persone. Il fatto che man mano che si cresce si debba necessariamente gemmare è un altro fattore che bisogna considerare. A quel punto deve nascere la quinta, la sesta ..associazione.
Idealmente mi sento più in linea con l’associazione unica con diversi conti ma vedo anche necessaria una condivisione assoluta della linea di gestione dei conti.
Nel senso che fin’ora ciascuno si è organizzato come meglio ha potuto e con i mezzi mentali e tecnologici che ha trovato (i miei sono scarsissimi), ma se dobbiamo gestire conti e rendicontazioni, è necessario usare tutti la stessa metodologia e trovare dei momenti nel corso dell’anno di formazione e di “allineamento”.
Lo scoglio è il cassiere unico che si deve fare un discreto mazzo. Pagarlo? Così l’associazione dà anche del lavoro? Era venuta fuori alla riunione questa eventualità che a me sembra buona.
Altra cosa: vi sembra possibile la rotazione, oltre che del NONpresidente, anche dei cassieri? Troppo incasinato il passaggio di mano? Saremo cassieri a vita?
Infine: i cassieri non possono fare anche i referenti di un prodotto!
SOLIDALE significa anche alleggerire lo zaino del vicino e riempire un po’ il proprio.
silvia

Per me non deve esistere il cassiere a vita ed io ne sono la dimostrazione … ad un certo punto mi è subentrato ANdrea e penso che quando lui si sarà stancato ne subentrerà un altro.

I cassieri possono avvalersi della loro mailing list per comunicare tra loro e penso che sarà sicuramente indispensabile che quando avremo decido si confrontino epr fare tutti il più possibile uguale ed evitare casini vari.

Anche io convengo che il parere dei casieri sia da tenere in assoluta considerazione perchè il mazzo maggiore sicuramente se lo fanno loro a tenere in ordine i conti e concordo al 100 % con il fatto che il cassiere non deve referenziare … ne ha già a basta.

Per me si deve mettere sul piatto le eventuali referenze del cassiere, si trova un nuovo referente si continua quell’acquisto oppure … si abbandona!

Grazie, saluti radiosi

Direi che i cassieri devono avere grande peso in questa scelta.
Io ho votato per tante piccole associazioni perché
Diego il “magnifico ” nostro cassiere mi ha completamente convinta
…ero partita con idea diversa ma indubbiamente le micro associazioni forse rispettano meglio la nostra struttura e comunque sono più facili da gestire.
MONIMON

AGGIORNAMENTO: avevo chiesto l’opinione di Federica di Villaverrucchio (Gassociazione da poco) e ci eravamo date appuntamento via Skype ieri sera alle 21, ma ha avuto da fare e mi ha tirato il pacco 🙂 , così sto aspettando con ansia una sua mail che poi vi rigirerò !! Si era anche gentilmente offerta per venire a parlare in una plenaria…
Tanto per avere un’altra esperienza, magari loro sono più piccoli e quindi il problema loro è relativo, ma era per capire come si organizzano gli altri…. magari non ci servirà a nulla, ma almeno ci abbiamo provato!!
Volevo chiedere qualcosa anche ai Malatesta di Cesena, ma ho letto nel loro sito che non sono ancora associazione… Quali sono gli altri gas che sono già associazione?? (non cooperativa!)

Ciao, io ancora non sono riuscita a farmi un’idea, sono sicuramente favorevole all’associazione unica: ma le opinioni dei cassieri pesano come “macigni” 🙂

Una cosa: di quali numeri parliamo? come Gasrage siamo un gruppone corposo, gli altri quanti sono?

Lo statuto per un’associazione o per più non è diverso, ci vogliono comunque un presidente, un cassiere e dei consiglieri. Io ho molto apprezzato come lavora l’avv. Ferrante di Padova, si potrebbe chiedere un parere.

http://associazioni.avvocatoferrante.it/onlus/79-consulenza-per-costituire-una-onlus.html

Anch’io io ho votato associandoni a monimon e naturamente Diego che è il piu”intessato”e con più voce in capitolo.Lake

Carissimi, sabaro scorso la lobby “100 vetrine” al ritrovo del gasrage ha evangelizzato alla grande

mi è giunta voce che fossi indicato a qualcje carica ribadisco qui che si ok io ci sto ma alla condinzioe inprescindibile che vengano indette elezoni primarie.

Venerdi prossimo 16 alcuni componenti del Gasrage si vedranno dopo cena per dibattere di queste cose ma soprattutto per assaggiare birre di cui fare poi un ordine con il gas…chi volesse puà raggiungerci al BarBeer Via Decio Raggi, 25

ma veramente si era detto venerdì 23 per la birretta!!!! Partiamo male per le primarie 🙂 !!!
Se passi a presidente ti toccherà farti una segretaria !! (“Farti” nel senso di “assumere”…. hahahahah)

sabato al gasrage si parlava di un’associazione ma con 4-5 conti separati…si può fare o è macchinoso secondo voi?
comunque, nel caso di 4-5 associazioni io non vedo un vero pericolo di frammentazione…anche lì dipende da noi. d’altronde la frammentazione avrebbe potuto avvenire già con la separazione in sottogruppi, non credete?

Con un po’ di ritardo rispondo sinteticamente alle domande, che ho sentito circolare, relative alle responsabilità giuridiche del presidente di un’associazione non riconosciuta, ovvero il tipo di organizzazione formale in cui dovremmo, speriamo, “evolvere”.
Cercherò di essere sintetico, rimandando ad ulteriori commenti eventuali approfondimenti.
Anzitutto, quanto alla responsabilità civile, occorre precisare che in un’associazione non riconosciuta (cioè non iscritta al registro delle persone giuridiche) vige il principio (espresso dall’art. 38 Cod. Civ.) in base al quale delle obbligazioni sociali (cioè dei debiti contratti e/o dei danni cagionati), risponde sia l’associazione stessa con il proprio patrimonio, sia personalmente e solidalmente coloro che abbiano agito in nome e per conto dell’associazione. Ciò significa che un creditore dell’associazione può scegliere indifferentemente di rivalersi tanto sul fondo comune dell’associazione, quanto sul patrimonio di coloro che, di volta in volta, ne hanno assunto la rappresentanza, senza necessità di escutere preventivamente il patrimonio sociale.
Quanto alle persone che possono essere chiamate a rispondere, annoveriamo sicuramente il presidente, ma anche altri “amministratori” (tesoriere/cassiere, consiglieri, segretario, ecc.) che abbiano assunto obbligazioni rappresentando formalmente l’associazione.
Questo accade, generalmente, in virtù di incarichi statutariamente previsti o di deleghe conferite dal presidente.
Degli impegni contrattuali assunti dal presidente in attuazione di delibere del consiglio direttivo, rispondono, poi, solidalmente tutti i relativi membri che abbiano deliberato in tal senso.
Da notare che, secondo un orientamento giurisprudenziale, il presidente non potrebbe invece essere chiamato a rispondere qualora riuscisse a dimostrare che altri abbiano assunto, a sua insaputa, impegni in nome e per conto dell’associazione.
Qualora invece l’obbligazione scaturisca da fatto illecito, di questa risponde personalmente l’autore dell’illecito e l’associazione con il proprio patrimonio.
Quanto, poi, alla responsabilità penale, questa potrebbe teoricamente configurarsi in capo al presidente che abbia commesso reati nell’espletazione del suo incarico.
Personalmente non vedo situazioni particolarmente rischiose nel caso di un GAS, ma l’eventualità, seppur remota, va comunque tenuta in considerazione.
Diversamente, molti rischi corre, per citare altri esempi, il presidente di un’associazione sportiva dilettantistica (si pensi agli eventuali infortuni e a tutti gli oneri legati alla sicurezza degli impianti sportivi dove si svolge l’attività dell’associazione).
Altre ipotesi di responsabilità penale potrebbero poi essere quelle legate al settore edilizio (ad esempio relative ad infortuni in un cantiere aperto presso la sede sociale)… ma anche queste non dovrebbero riguardarci!
Ancora, anche il mancato versamento di alcuni contributi (ad es. i c.d. DM10) in favore di eventuali dipendenti può comportare responsabilità penali (dunque attenzione ad assumere qualcuno con contratti di lavoro subordinato).
E con questa ipotesi si apre l’ultimo capitolo importante, ovvero quello relativo alle responsabilità di ordine fiscale. L’associazione non riconosciuta ha un regime fiscale molto semplice e “minimale”, ma occorre pur sempre evadere le relative incombenze, e la relativa responsabilità compete al presidente.
Infine, gli statuti prevedono normalmente che il presidente debba vigilare sull’attuazione delle delibere del consiglio direttivo e dell’assemblea dei soci e sul rispetto delle stesse disposizione statutarie.
Per concludere, come potete vedere, è pur vero che la figura del presidente è quella tendenzialmente più esposta, ma anche gli altri amministratori (consiglieri o “non-consiglieri” come vorrete chiamarli), possono essere chiamati a rispondere soprattutto dei debiti contratti.
Spero che questa breve nota posa aver fatto un po’ di chiarezza.
Voterò anch’io fra qualche giorno, dopo aver ponderato un po’ meglio la situazione.
Ciao a tutti.
Stefano

Abbiamo appena cambiato il nostro voto
Inizialmente avevamo votato per l’associazione unica perché credevo che fosse più semplice. Consideriamo che con 4-5 associazioni bisognerà trovare presidente, vice-presidente, segretario, tesoriere e consiglieri per ogni associazione.
Però alla fine, in virtù di tutto quello che hanno detto soprattutto i cassieri, ci siamo convinti (anzi mi sono convinta, e convincerò Mik in separata sede :-P)
che l’associazione unica, soprattutto se con più conti correnti potrebbe risultare alquanto caotica.
Teniamo presente che anche se ci fossero più conti correnti alla fine i conti di tutti i c/c dovrebbero quadrare. Mhmmmmmm.
Penso anche poi che con l’associazione unica tutta la burocrazia sarebbe più pesante e che le plenarie sarebbero sacrificate spesso per eleggere le cariche, e parlare di questioni organizzative. Con più associazioni piccole invece ogni sottogruppo potrebbe utilizzare le riunioni di sottogruppo per discutere di questioni interenti l’associazione e invece continuare a dedicare le plenarie a temi interessanti, nuovi e vecchi fornitori, eventi ludici e mangerecci.
Senza considerare poi che il carico di lavoro per tutte le cariche del consiglio sarebbe molto più snello. Non avevo riflettuto inizialmente sul fatto che in quanto GAS le operazioni di cui dare conto sono veramente molte, rispetto ad altre associazioni in cui magari c’è l’entrata delle quote, qualche spesuccia e basta.
Grazie a tutti per i contributi interessanti e buon voto
Sarmik

Ciao, mi mancate!
Mi dispiace di aver “lanciato il sasso e nascosto la mano” riguardo al tema associazione: fui fra i primi a martellare su questo chiodo e ora sono scomparsa…
Spero di trovare il modo di partecipare di più sia agli oneri che agli onori ludo-mangerecci.
A presto.

ciao a tutti
scusate se anche noi stiamo al momento partecipando meno alla vita del gas, ma non per questo siamo meno interessati.
Sono da sempre convinta che la forma pluriassociativa sia la migliore. Mi chiedo però , pensando al dopo , come verranno suddivisi i gruppi (il gasrage di cui facciamo parte forse è già troppo “grosso” per fare una associazione unica?) ad es. si potrebbe ipotizzare la gemmazione sulla base dell’anzianità di appartenenza al raggiungimento di un certo numero di appartenenti al gruppo o che altro ?
Altra cosa: già da ora si potrebbe fare un elenco dei problemi che negli anni hanno avuto i cassieri (voglio dire ad esempio mancati pagamenti, ecc) in modo da adottare uno statuto che possa tutelare al massimo da qualsiasi problema eventuali presidenti e consiglieri
a presto

Ciao a tutti, sono il cassiere del Gaspaccio di Meldola e prima di dire la mia ho preso un pò di tempo per ponderare.
Ho appena votato per la formazione delle 4-5 associazioni “federate”, con relativi conti correnti. Ritengo giusto che i vari sottogruppi abbiamo dell’autonomia per sperimentare e poter scegliere dei fornitori non comuni a tutti, anche per questioni logistiche (ad es. il panettiere che rifornisce noi meldolesi). Poi ci sono le varie particolarità da gestire e non vedo come potrebbe un unica associazione pagare il contributo ENEL e l’IMU del locale in uso al Gaspaccio che ci toccherà risolvere da soli con artifici contabili… Inoltre sono convinto che un cassiere unico non si troverà a meno di retribuirlo.
Naturalmente l’associazione deve essere quella più snella e con meno burocrazia e formalismi possibili. Per quanto riguarda la nomina dei presidenti ritengo che siamo tutti di mente sveglia ed eviteremo di sfruttarlo come tale, facendo finta che non esista.
Metterei nello statuto che tutti gli appartenenti dell’associazione saranno obbligati a partecipare in solido per qualsivoglia problema di tipo economico e non possa verificarsi (naturalmente se non è stato causato volutamente da qualcuno).
Statemi bene.

Ciao a tutti
essendo entrata nel GAS da poco, non ho abbastanza esperienza per dare un voto costruttivo. Leggendo quello che è stato scritto fin’ora, capisco che il problema fondamentale sia gestire l’attività dei cassieri, e credo che sia meglio gestibile un gruppo di poche persone – soprattutto perchè si parla di attività di volontariato!
Indubbiamente i sottogruppi(e quindi le eventuale 4-5 associazioni) sono fondamentali per mantenere lo spirito del gas che avete creato fino ad ora (già il Gasrage mi sembra tanto grande, a malapena ne ho conosciuti 5-6 e nel vedere loro tanto affiatati mi sento un estranea che passa a ritirare merce), temo che un unica associazione sia un invito a delegare il lavoro ai soliti pochi.
Detto questo nulla toglie che se lo spirito di gruppo rimane sempre quello, e si riesce a semplificare il lavoro sfruttando al massimo la tecnologia, tutto sia possible!!
Avete quindi escluso un eventuale aiuto di Gaia? (da esterna l’idea non mi dispiaceva, avendo capito che a loro sarebbe spettata solo la parte burocratica più rognosa e sempre che, alla fine ,non risulti essere a un costo eccessivo-questo punto non mi è chiaro: sarebbe poi a pagamento?).
A questo punto io valuterei bene il parere dei cassieri..che ognuno di loro esponga le proprie valutazioni 🙂
Quale può essere la soluzione più veloce pratica ed economica per cassieri referenti e produttori?

IN LAK’ECH a tutti!!
saluto Maya che significa: Tu sei un altro Me

Ragazzi, che difficile fare la scelta giusta,
perché ogni opzione ha i suoi risvolti positivi e negativi.
Valutato che tutti noi abbiamo già mille altri impegni, e che magari non è sempre semplice portare avanti una referenza o un incarico, mi verrebbe da pensare che l’associazione unica con appoggio a Gaia, per gli espletamenti burocratici, potrebbe essere l’opzione più semplice.
Poi penso che delegare potrebbe portare ad allontanare i singoli alla partecipazione al gruppo, in realtà però di tanta partecipazione c’è sempre bisogno…trasporti, smistamenti, referenze, sottorefernze…no, no, il gruppo può essere super-unito lo stesso anche se alle questioni burocratiche pensa qualcun altro.
Gli inGASati crescono, e si spera, che cresca sempre più la cultura inGASata, per cui benvenuti nuovi sottogruppi, nuove gemmazioni…allora forse è meglio tante piccole associazioni, oppure la nascita di nuovi piccoli sottogruppi è possibile anche all’interno di un supergruppone?
Ragazzi mi prendo ancora qualche giorno poi voterò!
Grazie mille a tutti per l’impegno e la competenza!!!
AntonellaM

PER PAOLO (ma anche per tutti gli altri):

Sì, l’idea delle 4-5 associazioni emersa alla riunione era quella di creare un gruppetto di persone che si studi lo statuto, le cose da fare ecc. e poi realizzare dei documenti-fotocopia (soprattutto a livello di statuto e regolamenti) in cui l’unica differenza è il nome dell’associazione e i nomi di presidenti, tesorieri, consiglieri ecc.
In questo modo dovremmo preservare, anche da un punto di vista formale (del quale in realtà ci frega poco), la coerenza dei sottogruppi all’interno del GAS e soprattutto ottimizzare e ridurre al minimo il lavoro burocratico…

Davide

ciao a tutti e grazie,
per tutto il lavoro svolto e per tutti i commenti che mi hanno aiutata a prendere, finalmente, una parte.
come i più ho scelto l’associazione multipla, 4-5 o quelle che saranno (però non vorrei mai vedere diviso il gasrage!), non per seguire la maggioranza (cielo, no!!!) ma per seguire “l’istinto” dei cassieri, quelli più esperti o comunque più esposti al problema, “i tecnici” 😉
devo dire che sono quesi emozionata: come dice Romeo “stiamo scrivendo una pagina della storia ingasata”!
anche io, come ClaRo, sento la vostra mancanza, e vorrei aver già conosciuto Roberta… purtroppo ultimamente ordino poco (sono in bolletta dopo 1800euro di gas) e non passo all’apertura (ho iniziato il volontariato al gattile e per ora vado il sabato) ma SPERO DI VEDERVI IL 23!!!
a prestissimo
babs

Io concordo con Monimon (ero presente alla discussione di sabato). Magari sarebbe bene non fare associazioni piccolissime, tipo 4 o 5 famiglie, ma aggregarle
ciao

Ciao a tutti,
anche noi siamo nuovi, quindi siamo un pò in difficoltà non conoscendo bene le varie dinamiche, ma leggendo i commenti e dopo la riunione di un paio di settimane fa il nostro voto è andato nella proposta B, ci sembra quella più fattibile.
Ciao

Per BABS,
ciao, mi sa che ci conosciamo già anche se non ci vediamo da tempo!! Sono la sorella di Angela…ITF ricordi?

Il sottogruppo di Villagrappa, con ampia partecipazione, si è riunito Giovedì sera e si è confrontato in merito alla discussione sul blog di come procedere dal punto di vista associativo……………… dopo lunghe valutazioni ha “partorito” la seguente deliberazione (votando per alzata di mano), sulla quale a breve ogni singolo associato esprimerà (o ha già espresso) il conseguente voto sul blog :

Presenti (n. 15):
Angelofo, Marcellosara, Davale, Annalisa, Marcomambelli, Rosanna, Simon, Giulia, Francesca, Debora, Mammarocco, Silia, Dadecresce, Silbal, Zanpao.

Assenti (n. 03)
Luca Bendandi, MoniaLele, Valenrico.

Deliberazione a favore di un’unica Associazione con un unico conto e un unico tesoriere (al limite retribuito) che ha ottenuto 14 preferenze su 15 (quindi tutti ad esclusione di Marco Mambelli che ha optato invece per creare 5 Associazioni).

Valutati i pro e i contro di ogni scelta, i motivi che hanno portato a sceglier l’unica Associazione sono svariati e sinteticamente riassunti nel cercare di mantenere e valorizzare l’identità e la tradizione dei Gas, con una minore frammentazione associativa per una maggiore semplificazione e coesione.
Tecnicamente se con i consueti volontari tesorieri non si riuscisse a gestire l’Associazione e ad adempiere ai nuovi obblighi contabili si propone di utilizzare un tecnico retribuito per lo scopo.

Personalmente auspico l’apertura di un tavolo composto da 1-2 persone di ogni sottogruppo, competenti in materia contabile/informatica, per pianificare meglio gli step attuativi di quella che sarà la nuova forma associativa, convinto che alla fine dopo un naturale rodaggio la gestione non sarà poi così impegnativa e difficoltosa (i cambiamenti e le strade nuove a volte appaiono piene di ostacoli che alla fine svaniscono)

Paolo
Zanpao Villagrappa
Mail pzanchini@alice.it

Ciao a tutti!
Ho fatto la mia scelta anche se a fatica.

Grazie a tutti per il lavorone, davvero!

PS: se dovesse servire mi rendo disponibile per un eventuale aiuto informatico (per quello che posso)

Ciao , non ero presente all’ assemblea quindi non posso farmi un idea limpida della cosa , ma provo comunque a delineare un mio pensiero.

Sembra che la versione “B” sia la prevalente dal sondaggio.

Io ho votato per la “C” anche se secondo me i vari sottogruppi tramite apposito cassiere dovrebbero avere la possibilità di agire autonomamente sul conto bacario unico avendo apposite firme (5 una per sottogruoppo),
altrimenti si rischia di appesantire troppo il responsabile unico ,

Giudico la “B” più dispersiva e burocratica, inoltre meno accattivante per PESO CONTRATTUALE CON I FORNITORI.

Ciao

Ciao,
ho votato per l’associazione unica (con 1 cassiere e un cc per sottogruppo) perchè quella era la mia idea iniziale – anche se so che i cassieri non concordano.

Riflettiamo però anche sulla scelta a quanto pare compatta del gruppone di Villagrappa, come anche sui molti caossini a favore dell’associazione unica.

E mi domando allora se la soluzione non sia creare due o al massimo tre associazioni, ovvero gaspaccio, gasrage… e resto del mondo. Teniamo conto anche dei numeri.

Luisa

Ciao cari, visto che nessuno fino ad ora lo aveva fatto ho votato per Gaia, un buon sano spirito controcorrente ci vuole sempre. Se fossimo in Guatemala con gli Ixil direi che fino ad ora non siamo ancora convinti sul da farsi in quanto ci sono 31 che hanno votato le 4-5 associazioni e 20 l’associazione unica, quindi vuol dire che dobbiamo confrontarci ancora in quanto non abbiamo ancora discusso abbastanza per raggiungere un consenso popolare.
Noi siamo già una fantastica associazione di persone, emozioni ed idee, ci serve solo un aspetto buracratico, un mezzo (non un fine) per salvaguardare i cassieri quindi per me ogni mezzo è valido, in quanto riguarda solo la parte “fredda” del nostro stare assieme ossia la burocrazia.
Ci sarà un metodo semplice, un mezzo pratico per gestire sti cacchio di euro e continuare a stare assieme come abbiamo fatto fino ad oggi ?
abbracci
Pietro

Ciao! ho votato anche se non sono sicura del voto che ho dato. Forse GAIA era la soluzione più valida per diminuire gli impegni burocratici che non piacciono a nessuno ma poi mi sono messa nei panni dei cassieri e penso che bisogna seguire il loro pensiero visto che sono loro che fanno il lavoro più difficile. Così ho votato per le 4-5 associazioni. Ciao e grazie mille per il lungo lavoro svolto! SimonaFl

voto Gaia, gli obblighi burocratici non piacciono a nessuno oppure tante piccole associazioni se qualcuno se la sente di assumersi volontariamente questo impegno.
Grazie al ciclopico lavoro che svolgono attualmente i cassieri.
Irene

allora ho aspettato fino all’ultimo se arrivava la mail della Federica di ViVeGas, ma non è arrivata 🙁
lo so che loro sono molto più piccoli di noi, ma era per avere un barlume di luce nel buio più totale della mia mente!!
cmq sia, leggendo l’ultimo commento di Pietro, mi è venuta UN’ALTRA IDEUCCIA, tanto per mischiare un altro pò le carte 🙂
All’inizio ero per l’associazione unica, poi mettendomi nei panni dei cassieri, sono passata alle 3/4 associazioni (pensado che la finestra sul gas e caossi potrebbero unirsi);

GAIA non l’avevo proprio presa in considerazione, perchè 1) sinceramente (anche dopo la plenaria) non ho mica ben capito cosa fanno in concreto 2) dare così tanti soldi a chi non si conosce proprio bene-bene forse è un pò “azzardato” (non voglio polemizzare e non ce l’ho con nessuno, ma così è!) – (PaoloR sa….hihihi)

Però poi Pietro mi ha fatto accendere una lampadina, ma non so se è fattibile: visto che l’ombra di Serpico incombe su di noi, stare aspettare ancora che le idee ci si schiariscano di più (cosa che dubito) è rischioso, allora perchè non provare MOMENTANEAMENTE con Gaia, senza stare a creare/fare/disfare etc etc… facciamo 2 righe scritte “inter-nos” , diamoci un tempo limite per l’assestamento e per vedere se può funzionare, conosciamoli meglio ‘sti “gaiani” e “apriamo le menti a nuovi orizzonti” 🙂 …. poi se il “matrimonio” costa troppo (tempo/fatica/denaro altro), si fà un divorzietto consensuale e amici come prima, e gli INGASATI poi valuteranno solo su 2 opzioni (o forse a quel punto ne sarà rimasta solo una: le 2/3 associazioni)

Tutto questo era per giustificare il mio voto: ho detto una stronzata???
Cri

La mia impressione dopo la plenaria è che se Gaia fosse entrata prima nel gas (e non parlo solo di sottogruppo, a Villagrappa li conoscono, ma noi non li avevamo mai visti) probabilmente aveva molto senso appoggiarsi a loro. Ma per quel che è la mia esperienza, queste cose te le devi sentire che ti appartengono. Quindi Gaia ancora non la sento ancora dentro il Gas [es. si era parlato di un nostro coinvolgimento per la 2 giorni alla fabbrica delle candele.. ma non ho saputo più nulla – o mi sono persa i messaggi che ne parlavano- il 31/3 e il 1/4 sono alle porte e io, anche se interessata, ho già un altro impegno]
Penso che per quel che ho sentito muoversi.. l’idea della federazione di associazioni è la più bella sulla carta. Ma poi in pratica è già difficile trovare un presidente, un cassiere e star dietro a un foglio.. e trovarne 4 o 5 per noi sarebbe dura. Implicherebbe probabilmente riunioni su riunioni (stiamo ancora aspettando la riunione dei referenti o quella dei bidelli informatici) e soprattutto in realtà come Cà ‘Ossi dove è difficile trovarsi – non c’è la sede unica che è anche ritrovo settimanale e luogo di scambi d’opinione – la vedo dura. Penso sia dura trovare un presidente e l’idea che ho letto da qualche parte che ogni 6 mesi lo si deve cambiare mi fa paura, perchè poi la gente non ha voglia di diventare matta . Un conto è prendersi un impegno, un conto è rimuginare ogni volta riunioni su riunioni per cambiare presidente etc.. cerchiamo di semplificarci la vita il più possibile. Penso sia anche interessante la proposta (mi pare di villagrappa), se serve, di stipendiare qualcuno che ci tenga la contabilità, le associazioni di promozione sociale lo prevedono, perchè no con questa crisi?

Ho scelto le 4-5 piccole associazioni perchè mi sembra la scelta più semplice, e c’è bisogno di una scelta veloce sopratutto per il lavoro dei cassieri. Però mi sembra bene non escludere l’appoggio ad una struttura esterna (Gaia?), o a una persona che dia una mano eventualmente stipendiata. Il Gas non deve diventare troppo un sovraccarico solo per alcune persone, e gli inGASati sono oramai tanti, forse veramente basterebbe una piccola quota a testa per togliersi alcune beghe burocratiche.
Un super saluto a tutti!
Siamo proprio un bel gruppo!
AntonellaM

SONDAGGIO CHIUSO

Dal sondaggio la scelta preponderante risulta essere quella delle 4 associazioni distinte. Senza perdere altro tempo in elucubrazioni infinite io direi di cominciare a procedere (poi, se le cose non dovessero funzionare con questo sistema, a tornare indietro e prendere un’altra strada si fa sempre in tempo, però penso sia urgente agire in una direzione o un’altra, per mettere a posto i cassieri).

Le 4 associazioni dovrebbero essere (in rigoroso ordine alfabetico):
inGASati-CaOssi
inGASati-GasRage
inGASati-Meldola
inGASati-Villagrappa

Bisogna:

  • trovare un gruppo di persone (2-3) che elabori uno statuto da proporre a tutti (che poi sarà copincollato per le 4 associazioni)-> stabilire come ci si iscrive all’associazione (quota di iscrizione? Regolamento? Boh? Romeo era già uno dei volontari)
  • fare una riunione dei cassieri per stabilire come muoversi a livello di casse (gestione dei vecchi ingasati che hanno lasciato debiti o crediti, gestione dei nuovi crediti – servono definizioni da inserire nello statuto o nel regolamento: Diego illuminaci!!!)
  • registrare lo statuto presso l’agenzia delle entrate (stratagemma dei francobolli di Romeo)? Chi va?
  • fare le riunioni di sottogruppo per nominare presidenti, consiglieri ecc. che saranno solo incarichi formali necessari per legge, ma senza potere di rappresentanza (si può scrivere nello statuto questa cosa?)
  • È fattibile arrivare alla riunione del 6 aprile con una bozza di statuto? È fattibile chiudere tutte queste faccende entro la fine di aprile, così da cominciare a maggio con la nuova gestione? Dai che ce la facciamo!!!

    Davide

    PS:
    La Finestra sul GAS non è inserita nell’elenco delle associazione perché qualche giorno fa ha scritto in lista (o forse era solo la lista cassieri e disinfo, non so) che ha deciso di sciogliersi e aggregarsi a un altro sottogruppo (credo che ancora debbano decidere quale) perché sono troppo pochi per fare un’associazione.

    Naturalmente se ci ripensano e vogliono fare la quinta associazione (e diventare territoriali, magari alleggerendo un pezzo del gasrage), ben vengano…

    Davide

    E SE…
    per il momento invece di 4 associazioni ne facessimo solo 2 ?

    INGASATI-MELDOLA
    INGASATI-FORLI (che rimane suddivisa in sottogruppi come ora solo internamente)

    Casomai tra forlivesi possiamo “staccarci” in un secondo momento, così dobbiamo trovare meno presidenti e compagnia bella.

    Per i cassieri è un casino?

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