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Dopo il cece … che si fa? Vogliamo tracciare una nuova via insieme?

A seguito dell’ultima plenaria e delle proposte di Filippo (presentato efficacemente in questa discussione) con questo articolo si voleva provare a fare il punto della situazione su nuove possibili idee da affiancare al progetto cece portato a termine con un ottimo successo nel 2011.
A questo proposito rielaboriamo una parte del verbale dell’ultima riunione plenaria
Per abbassare i prezzi ottimizzando l’intervento dei terzisti con mezzi agricoli si vorrebbe cercare di “allargare”, per la prossima stagione e così sono già pronti ed in via di semina due ettari di terreno (prima incolto) con l’intenzione di utilizzarlo così: mezzo ettaro al cece, il restante destinato a un grano di varietà Gentil Rosso (grano tenero antico romagnolo con prezzo di circa 40€/q.le) e il Khorasan, che viene da Bassano del grappa ed è similare al Kamut (si consiglia la lettura per sfatare qualche “mito”…) ma non paga royalties per l’utilizzo del marchio ma che comunque ha un costo abbastanza più elevato in termini di seme (150 €/q.le con una resa in semina di 3-4 q.li ad ettaro). Si userà appunto terreno incolto che non ha mai avuto fertilizzanti chimici e userà i disciplinari dell’agricoltura biologica senza comunque farsi certificare per non gravare anche di quei costi, in pratica sarà la prima “certificazione inGASata” e sulla fiducia di Filippo!
Anche LUGAS ed il GrAS di Ravenna sono interessati a produrre la pasta con i grani locali e Daniela ha avuto contatti con il pastificio la Romagnola (di Ferrara) che ce lo trasformerebbe in pasta  e, dall’intervista con Paola della Romagnola si può sintetizzare quanto segue:
Il seme khorosan che pianteremo non ha problemi per la pastificazione è un buon seme, la macinatura deve essere fatta secondo un campione di farina di Kamut con il giusto grado di granulometria (che ci darebbe la Romagnola…); attualmente il molino locale che già macina farina per la pastificazione è quello dell’Aziena Agricola Parisini nel bolognese, oppure si potrebbe chiedere al mulino di Righini – Dall’osso di Castel San Pietro, o avendo tempo trovare un altro mulino nelle vicinanze … (e qui ognuno può dire la sua!)
La pasta che produrrebbe sarebbe il tipo semintegrale e integrale, la pasta di semola non ce la consiglia perchè perderebbe molti dei principi nutrizionali, si può scegliere la tipologia o tipologie di pasta, il minimo di farina per pastificare sono 100 kg, il max che può pastificare al giorno sono 5 q.li; la pastificazione avviene in 15-20 giorni da quando le portiamo la farina, Paola ci consegnerebbe la pasta confezionata in sacchetti da 500gr., etichettati con la “nostra etichetta” e imballati in scatole di cartone il costo totale è di 0,70 cent a pacco di 500gr. (ora mi sfugge se è iva incl. o escl.). La scadenza della pasta è di 3 anni.
. Inoltre sia Daniela del biscottificio “Zenzero Candito”, nostra fornitrice di biscotti ed anche il nostro forno Cappelletti e Bongiovanni di Dovadola ed il Forno il Plicotto di Lutirano (fornitore del Lugas, Gras e Campi aperti di BO) si sono detti interessati all’acquisto di questa produzione di grani sempreché le prove di panificazione diano buoni risultati.
In plenaria abbiamo riflettuto sull’idea di un “contributo di solidarietà” che si riterrebbe opportuno di circa 10€ a gasista che sottoscriverà l’iniziativa (con un commento sul blog citando la cifra che si è disposti ad investire …) per “condividere” il rischio con Filippo (magari copriremmo i costi del seme …) che si trasformerebbero a fine raccolto, se qualcosa va storto con i possibili acquirenti di cui sopra, in una sorta di sacchetto premio con cui verrà ripagata la fiducia (cece, grano o farina … si vedrà meglio al momento); qualora ci siano problemi alla produzione (ad esempio siccità o eventi catastrofici che non permettano un raccolto degno) è anche possibile perdere il tutto. Se invece tutto andrà per il meglio allora non ci sarà bisogno di tirar fuori niente e magari potremo comprarci la prima pasta “inGASata” che sappiamoe sattamente dal seme al sacchetto di cosa è composta e da chi è stata maneggiata….

A questo punto sottoponiamo a te l’idea per un tuo commento o altre tue idee che sicuramente saranno valutate insieme e senza pregiudizio alcuno. Il tempo però è tiranno e siccome la semina non può attendere speriamo che tu voglia esprimerti sia in merito alla tua adesione al contributo di solidarietà che in merito alle tue eventuali ulteriori proposte entro il fine settimana entrante

Daniela, Filippo e Romeo

28 risposte su “Dopo il cece … che si fa? Vogliamo tracciare una nuova via insieme?”

Io non ero presente all’ultima plenaria, ma grazie davvero per le vulcaniche idee che mettete in campo ogni volta. Io ci sono… sia per il contributo che per l’acquisto della pasta… Grazie mille di fare da “traino” a questo gruppo, che sono convinta essere molto di più di una piattaforma di vendita online! Attendo ulteriori dettagli!

l’idea della pasta ingasata è meravigliosa!!
però chiedo un chiarimento: durante la plenaria mi sembrava di aver capito che c’è stato un problema in passato con il pastificio La Romagnola, posso sapere qual’è stato e se si è, nel tempo, risolto?
Inoltre il mio moroso conosce il padrone del mulino che macina la farina per la macro a Bivio Montegelli (a Cesena), non so se va bene anche per la pastificazione ma mi posso informare, nel caso fosse interessato, cosa dobbiamo chiedere di preciso?? Il grano chi lo porta al mulino, Filippo?
Ciao a tutti. Cri

ciao, scusate non ero presente all’ultima plenaria e non ero più entrata nel blog, quindi grazie della mail che ha richiamato la mia attenzione su questa discussione. Non sono sicura di aver capito tutto ma se c’è modo di partire e provare a farci il grano per la pasta io ci sto, contributo compreso. Per i dubbi magari uso la mail dopo che avrò riletto con più calma quanto spiegato sopra. e ricordati anche delle mie braccia robuste per l’agricoltura…
ciao, alice di andrealice

Ciao Romeo e Ciao tutti,
bella discussione, peccato ci sia stato troppo poco tempo per parlarne in plenaria (infatti non è che abbia capito bene come funzionerebbe) però l’idea della pasta ingasata è fantastica, certo c’è da ragionare bene sulle questioni pratiche però in linea di massima credo di riuscire a far entusiasmare anche mik.
Direi che ci stiamo.
Come cri però mi piacerebbe approfondire la questione “La Romagnola”.
Grazie
Sara

Caro Romeo,
come gaspacista condivido le considerazioni su come “vivere” il Gruppo di Acquisto Solidale, anche se mi comporto esattamente nel modo che tu giustamente critichi. Ho ampi margini di miglioramento che cercherò di colmare nel prossimo futuro. Dopo questa fustigazione (che probabilmente gli altri amici ingasati non comprenderanno), sono d’accordo su tutta la linea rappresentata in questa discussione e sono disposto, se ce ne fosse bisogno, ad accollarmi le eventuali perdite a cui Filippo (la cui persona – pur non conoscendolo direttamente – mi ispira fiducia immensa) potrà andare incontro, anche oltre il contributo di solidarietà previsto.
Mi auguro di poter riporre la stessa fiducia anche nel resto della filiera.
Spero che l’impegno e la passione che ti accompagnano non ti abbandonino mai.
Grazie.
Massimo

Se poi l’anno prossimo servissero altri due ettari di terreno da coltivare con qualunque altra cosa verrà in mente si vulcanici Romeo & soci, noi mettiamo li mettiamo a disposizione!
Quest’anno questa terra verrà coltivati a luppinella, senza l’utilizzo di nessun tipo di concime chimico o pesticidi vari… (lo facciamo per le nostre apine che ci fanno il miele per i nostri figli)…ma volendo potremmo piantare il grano o altro!
Pensiamo… pensate!
Ciao,
MonicaL

Saluti cordiali a tutti. Come vedete sono riuscito, con l’aiuto di mia figlia, a rifare la password ed a contattarvi col blog (si dice così?)In premessa una domanda: perchè se qualcuno è poco pratico di p.c. non può partecipare di fatto al gruppo? Se è così…amen. Ottima l’iniziativa del grano destinato alla pasta “ingasata”, ma bisognerà pensare ad un mulino vicino il più possibile a Forlì o a Meldola.
Comunque mi scuso per la mia assenza alla plenaria, dove avrei chiesto di interessarci per il parmigiano biologico “di collina”, per es. in quel di Castelnuovo Monti. Se taluno conosce qualche azienda dela zona si potrebbe contattarla. Ad ogni buon fine poicè so usare il p.c. per scrivere e ricevere posta ripeto il mio recapito mail:rubinorossi@alice.it. Cordialmente Michele Rubino
P.S. Ero indignato a Roma nella manifestazione del 15-X u.s. Se volete vi mando con questo mezzo alcune mie considerazioni. Ciao. Mikele

15 ottobre 2011

Puntuale si verifica la preventiva distruzione di un tentativo globale di alternativa di sistema. Il 15 ottobre a Roma manifestavamo perchè l’1% della popolazione non sia più prevalente sul restante 99; perché quest’ultimo non sia più sfruttato ed imponga le ragioni dell’uguaglianza e dei diritti di cittadinanza; perché non ci sia più l’oligopolio del creato e dei beni comuni preservando la stessa natura da un consumo folle ed indiscriminato, cieco e irresponsabile di ogni futuro dell’umanità.
Di fronte alla marea di associazioni ed istanze pacifiche di base, convergenti nell’impostare un nuovo mondo più giusto e solidale ecco emergere le forze nere del fascismo perenne italiano. Dov’erano carabinieri e polizia? Pochi all’angolo di qualche strada ed alcuni blindati con pochi uomini in piazza S. Giovanni. Immagino fossero tutte impiegate presso Camera, Senato e i palazzi Chigi e Grazioli. Le ipocrite dichiarazioni dei potenti (Draghi, Tremonti e compagnia cantante dell’attuale S-governo) sono il controcanto di fondo di questo fascismo militante nella preventiva opera di distruzione: non prevalebunt sulla nuova resistenza degli indignati non rassegnati.
Riporto qui alcune proposte concrete la cui dichiarazione a piazza S. Giovanni è stata impedita dalle vipere nere:
1) abrogazione della legge 30 (Biagi) riconquistando dignità al lavoro dei giovani –
2) salario di cittadinanza per i giovani disoccupati –
3) eliminazione delle “imprese” militari denominate “di pace” –
4) sterilizzazione delle c.d. “banche armate” (almeno mediante uno sganciamento dei Comuni dalle stesse) –
5) finanziamento della ricerca e della scuola pubblica –
5) Golden share delle fonti di energia nelle mani dello Stato –
6) rifinanziamento delle opere di bonifica ed edilizia ecologica ed ecoenergetica delle città –
7) democrazia diretta nei comuni (reimpostando gli statuti comunali discutendone nelle sedi di quartieri e circoscrizioni) –
8)Tobin tax e lotta all’evasione mediante un più efficace sistema di dati incrociati e, al più presto, adozione di un sistema di tipo USA (da cui finora si è copiato solo la distruzione del welfare) con “galera” per gli evasori –
9) abrogazione della legge che eliminò il reato di falso in bilancio e di tutte le leggi liberticide e ad personam, di destra e di sinistra –
10) Coordinamento delle associazioni e delle forze sociali presenti a Roma nella manifestazione mondiale del 15 ottobre 2011 per progettare la società dei beni comuni e gli strumenti democratici e non violenti con cui conquistare la sovranità popolare di cui all’art. 1 della nostra Costituzione.

Forlì,18ottobre2011 Michele Rubino

Dopo avere vissuto quest’anno l’esperienza della produzione dei ceci, dopo avere assaggiato la qualità del prodotto, tenendo conto che l’esperienza della “prima volta” sarà fondamentale per una migliore riuscita delle volte successive (tempo permettendo),
siamo sicuri che anche stavlta sarà un successo, per cui avanti tutta.
Noi ci siamo
Roberto Silvia

avanti tutta, ci sono anch’io!
grazie Romeo e anche Michele per la discussione

ciao
babs

ciao,
noi aderiamo con entusiasmo a questo progetto…ovviamente per il momento dandoci disponibili ad un contributo …
e ringrazio Romeo per il consueto spirito e polso con cui affronta queste sfide.. Aggiungo però un commento.. inerente al fornitore attuale di Pasta MOntebello che secondo me è uno di quei fornitori di cui bisogna vantarsi…
sia per la realtà che ha creato, per la sfida che quotidianamente affronta contro i grandi marchi e sia per la relativa vicinanza della sua azienda… senza ovviamente dimenticare la qualità eccelsa della sua pasta…
Non penso che questo progetto di autoproduzione riesca a coprire il fabbisogno di pasta degli Ingasati e Gruppi limitrofi per cui auspico che si continui in parallelo a rifornirsi da Montebello. E come idea per le prossime autosemine e produzioni ci si potrebbe concentrare su qualcosa che eventualmente ci manca o che vorremmo avere a km0…sempre nei limiti del possibile.. il Cece in questo senso ne è stato un ottimo esempio.
Saluti.
Alex.

Grazie a tutti per aver commentato, procediamo con ordine nelle risposte.

Grazie a Monica

Cri: i problemi erano dettati principalmente dal fatto che l’ordine veniva evaso con un pò di approssimazione e dopo si doveva sbattersi per suddiviersi gli articoli in + e cercare di frazionare quelli in meno rednendo la vita del referente difficile (vado a memoria e spero rettificherete se ho sbagliato…)
Accettato il consiglio del mulino che terremo in considerazione.

andrealice: se hai dubbi chiedi pure 🙂

Maurizio: grazie per il link … e grazie per l’appoggio;

Sarmik: nessuno ci vieta di ritornare sull’argomento in un altra occasione di riunione per aggiornarci;

Massimos: sinceramente non pensavo proprio a te quando ho scritto la mail … tu sei anche già referente di prodotto (Pane dei Tirli) e poi ognuno da al gruppo quello che riesce e penso che ognuno di quelli che ha commentato ha già dato tanto! L’entusiasmo viene dal cercare di rendere semplici cose che sembrano impossibili e dal cercare di riuscire a dare un volto ad ogni prodotto che mangiamo … e l’entusiasmo è quello tipico di un gasista, ne più ne meno 🙂

MonicaP e Luca, Grazie veramente!

MonicaL: sono commosso, grazie per l’offerta che sicuramente terremo a mente!

Michele: Bentornato, sei sempre inossidabile e vulcanico, grazie anche per il resoconto Romano 🙂

robertosilvia , Babs, Kribe: Grazie mille!

Alex: ottimo, penso anche io che non si può abbandonare Montebello … magari potremmo anche sentire lui per capire se può trasformarcene una quota a parte. Magari coinvolgo Silvia se può informarsi 🙂
Dai, avanti con le iee di nuove produzioni locali … so che hai delle idee, esprimile

Grazie veramente a tutti, è dura ma penso che stiamo tracciando una via, una via che permetterà acneh ad altri di replicare un certo tipo di comportamento e di futuro, open source e aperta a tutti!

Saluti radiosi

emozionante gente….
nonostante che di tempo qua dentro ne abbia passato riuscite sempre a sbalordire
Io ci sono non so come non quando ma ci sto

Montebello e la silia non dovrebbero temere siamo talmente tanti e ci sono talmente tante cose buone nel listino che non ne potremmo certo fare a meno …anzi io ci tornerei in gita a Montebello

Ero presente alla riunione. Appoggio l’ iniziativa, che aldilà degli aspetti tecnici e logistici da mettere a punto, và in una direzione veramente innovativa.Mi impegno per un eventuale contributo.
Ciao a tutti
Lorenzo

ciao!!! Anch’io anch’io a Montebello !!! ADORO LE GITE 🙂

noi abbiamo sentito Stefano, il ns.amico che ha un mulino a Montegelli, ha detto che anche la Salvia (quelli della macro) volevano fare pasta con il grano gentil rosso, ma hanno dovuto provare a “tagliarlo” con altra farina, perchè il gentil rosso da solo è poco proteico e povero di glutine (mi sembra), quindi, se ciò fosse vero, dovremmo pensare anche con cosa mischiarlo. Inoltre è “sensibile” alla stagionalità più di altri grani, quindi occorrerebbe che ci fosse la temperatura, la pioggia, il sole perfetti.
Infine lui non macina il Khorasan per la pastificazione perchè non è attrezzato per i grani duri 🙁
Questo più o meno è quello che ha detto al mio moroso e che io ricordo 🙂 , potremmo verificare anche con altri mulini se tutto ciò è verità 🙂
ciao a tutti
cri

Una bella good-news è che Gras e Lugas stanno rispondendo molto positivamente e sono pronti a sostenere il progetto, chiedono “tempi e metodi” quando e come erogare il contributo. Inoltre non sono gli unici a porsi domande circa la Romagnola, da quanto ho potuto sapere probabilmente il difficile periodo che ha attraversato per la malattia del marito (la cui famiglia ha un pastificio non bio nella stessa zona), con il quale gestiva il pastificio e la conseguente perdita può aver influito sulla gestione del pastificio e soprattutto sulla qualità della pasta, chi lo sa!; qualche proposta è quella di “testarla” nuovamente acquistando dei cartoni di pasta per avere un grado di giudizio in più…

riguardo le confezioni La Romagnola mi diceva che il formato da 500 gr. è quello che riesce a fare con i macchinari che ha ma potrebbe riuscire a fare se interessa una confezione-famiglia da 3 kg. che utilizza meno materia da imballo e quindi costare 3-4-5 cent. al kilo in meno.

In ultimo volevo ricordare che i grani che Filippo seminerà possono essere poi acquistati non solo in pasta ma sia in chicchi e in farina.
ciauz
Daniela

grandissimi siete troppo avanti. Direi che anche noi ci siamo. Leggendo tutti i vari commenti mi viene in mente che mio papà ha lavorato quasi 30 anni in un mulino, può servire chiedergli qualcosa al riguardo? ma all’epoca sua di biologico non so quanto si parlasse… comunque se ci sono dubbi provo a indagare..

Faremo tutto il possibile per aiutarvi a sostenere questa bellissima iniziativa…e magari per produrre un pane con farina del “nostro sacco” 🙂
Saluti

ci stiamo anche noi!!!
fateci sapere se possiamo anche partecipare a livello pratico
ciao
marcello

Siamo un pò in ritardo ma se è ancora possibile vorremmo aderire a questa entusiasmante iniziativa. Grazie.

Filippo mi ha ricordato questa discussione…. meglio tardi….
Io ci sono anche con il contributo.
Ciao
Irene

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