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E’ possibile una Società migliore? Integriamo il gaSlateo?

 

Tratta da http://leo.leonardo.it

Cari amici inGASisti,

dopo l’ultima serie di e-mail in cui si è assistito ad un “battibecco” fra due gasisti ho avuto occasione di riflettere qualche giorno per farmi un’idea più serena e anche per conoscere personalmente entrambi gli interessati (ne conoscevo solo una parte…).

Conoscere personalmente i componenti del gruppo per me è una cosa essenziale perchè permette di associare a dei “nik name” dei volti, delle storie, delle passioni e dei sentimenti, in poche parole delle persone in carne ed ossa!

 Il gruppo si è parecchio allargato rispetto a quello di partenza (che bello!) e ancora si aggiungono nuove persone e questo dimostra la forza e bontà dei principi che porta avanti; lo scambio di battute o di commenti via mail oppure su una discussione facilita parecchio i contatti ma purtroppo non facilita per nulla il conoscersi personalmente, che è ben altra cosa e che è sempre + difficile viste, appunto, le dimensioni del gruppo.

 Quando sono un pò “giù di corda nell’attività inGASata” mi rileggo il nostro documento fondante (gaSlateo) che, dal mio modo di vedere, è il frutto di una bella serie di cervelli sintonizzati e proiettati ad una comune visione di un mondo migliore e a questo riguardo trovo utile riportarne un passo:

Gli “inGASati” sono un gruppo di persone che condividono e tentano di diffondere la gentilezza nei confronti degli altri e della natura che li circonda attraverso i propri acquisti e i propri comportamenti quotidiani.

Purtroppo penso che delle banali discussioni o messaggi fatti via internet hanno troncato delle bellissime collaborazioni e delle bellissime amicizie ed al 100% dei casi, finora, non c’è stata la volontà/possibilità di riuscire a far trovare le persone interessate viso a viso per chiarirsi frontalmente su cosa abbia “scatenato” la discussione stessa. Questo, per me, per una qualsiasi Società “migliore” è veramente fondamentale. Vedo dappertutto (nella vita fuori dagli inGASati e nella mia professione) gente che non si chiarisce e spesso per delle incomprensioni origina procedimenti giudiziari inutili, litiga con il vicino di casa, con il condomino, con chi incorcia per strada, toglie il saluto; oramai è molto più facile alzare la cornetta e chiamare il proprio avvocato (a proposito … io non ne ho uno … qualcuno si offre volontario 🙂 piuttosto che prendere su e parlare di fronte ad una pizza o in qualsiasi altra occasione “facilitante” con “l’altra parte”.

Per me è giunto il momento di smodernare un pò il gaSlateo ed aggiungergli anche qualcosa di specifico relativo proprio a questi eventi seppur rari ma, come vediamo, possibili. Chiaramente l considerazioni varranno solo dal momento della “promulgazione” in poi 🙂 … Qualcosa del tipo:

Chi accetta di far parte degli inGASati è conscio che è possibile migliorare il mondo, nel farlo è possibile che si generi qualche “attrito” e qualche discussione con altri gasisti che magari hanno una visione diversa di questo miglioramento arrivando perfino a scambiarsi offese involontarie/volontarie; ebbene in questi casi, soprattutto se accaduti in via epistolare, non è prevista la “rescissione” su richiesta del ruolo di inGASato senza prima un “chiarimento frontale” e di persona fra i “contendenti”. A tale chiarimento oltre ai diretti interessati si deve accettare la presenza anche di altro/i inGASisti non direttamente interessati/coinvolti nella discussione nel ruolo di “facilitatore/i”; la non disponibilità a questo confronto obbligatorio comunque, nel giro di due mesi dall’accaduto, può anche portare all’allontanamento momentaneo dal gruppo dei “contendenti”.

Se poi riusciamo anche ad esprimere compiutamente un garbato si o no a questa idea sarebbe il massimo perchè non esiste un gruppo di “responsabili” bensì solo un gruppo di referenti che, essendo maggiormente attivi nel gruppo, in qualche modo poi devono farsi carico di far andare avanti le cose e non mi pare giusto che una eventuale “integrazione” al gaSlateo tipo quella che ho proposto sia fatta senza un’adeguata condivisione ed un giusto confronto.

So di essere prolisso quindi chiunque pensi di avere qualche idea migliore/semplificativa sulla forma può esprimerla liberamente nei commenti al seguito di questa discussione che non vuole assolutamente vertire su un singolo caso dando ragione o torto a uno o all’altro perchè non è questo che interessa al momento; lo scopo di questa discussione è unicamente quello di dimostrare di aver imparato qualcosa dal passato per guardare con più ottimismo al futuro, questo in fondo sono gli inGASati!.

Saluti radiosi

35 risposte su “E’ possibile una Società migliore? Integriamo il gaSlateo?”

concordo con l’obiettivo e con la proposta.
Magari mi piace meno l’idea dell’allontanamento dopo 2 mesi se l’incontro tra le parti non è avvenuto, perchè il 2 mesi in inverno è più facile da far rispettare, in estate con le vacanze potrebbe essere più difficile incontrarsi.. ma magari questa è una sciocchezza.. in realtà si dovrebbe non vedere l’ora di chiarirsi e capire cosa provoca una reazione, magari dettata dal poco tempo a disposizione per star lì a scrivere mentre se si prende il telefono .. ci si metteva d’accordo senza problemi. Il punto è che sebbene per me è assolutamente indispensabile la rete [e pensate a cosa il mio gruppo di ciripine è riuscito a fare senza MAI essersi incontrati di persona] tuttavia episodi spiacevoli possono capitare soprattutto se non si rispetta la forma di scrivere sapendo che ci si rivolge a volte anche a qualcuno che non ci conosce e che magari non sa se quello che è stato scritto, e come è stato scritto, magari in fretta e con una risposta di pancia, in realtà non identifica affatto (a volte) la persona.

Noi non siamo ciò che diciamo di essere,
ma siamo ciò che facciamo…

Partirei da questa frase per esprimere tutta la mia appartenenza a quanto scritto sopra da una delle persone più “totalmente sorridenti” che io conosca.

Dopo il fatto successo ho il “terrore” di scrivere una qualsiasi email per paura di fraintendimenti così facili davanti a un testo scritto rispetto a un volto che parla, oltre che con la bocca, anche con gli occhi.

IO CI SONO, COME C’ERO VENERDI’E COME CI SARO’ QUANDO SARA’ IL MOMENTO (è scritto in maiuscolo per esprimere tutta la passione e la voglia solare con cui lo sto scrivendo).

CI SONO perché ancora non me ne do pace.
CI SONO per non permettere che una piccola disputa possa compromettere una possibile amicizia.
CI SONO perché credo più nel costruire che nel distruggere.

Buona domenica a tutti voi, ma in special modo a Romeo che con il suo “essere” riesce sempre ad irradiare positivamente ogni intenzione.

Eziomax

appunto perchè “noi siamo ciò che facciamo” allora dovremmo stare ben attenti a quello che scriviamo e a come ci rivolgiamo nei confronti degli altri, non solo “dal vivo” ma anche indirettamente. Concordo con Romeo e anche con la sua proposta. Un po’ meno con l’idea di allontanare per 2 mesi… essendo un gruppo “solidale” non ci può essere punizione, a mio avviso, da parte di altri. la punizione se la infligge la stessa persona che si è rivolta sgarbatamente e che ha fatto un torto agli altri. Perchè, secondo me, chiunque si può redimere ed in fondo ha una coscienza, prima o poi se ne accorgerà. Se non questa volta sarà la prossima, ricapiterà che perda di nuovo le staffe. Il lupo senza consapevolezza del suo errore perde il pelo ma non il vizio. Una volta resosi conto e una volta che ha iniziato a lavorare su se stesso magari il vizio lo può anche perdere. Beh, spero di non essermi attirata inimicizie pure io. Cmq, grazie e GRANDE ROMEO!!
Valentina

Non so, io sarei più per introdurre un principio generico di confronto interno con i “responsabili(?)” in caso di controversie tra gasisti, ma senza privare della libertà di andarsene, anche da subito, chi vuole farlo e soprattutto senza regolamentare troppo, perché cose di questo genere possono comunque accadere ed è difficile risolverle con delle norme.

Piuttosto volevo ragionare sull’accaduto per chiarire, anche a me stesso, cosa in realtà è successo. Penso che ci sia un’anima nel gruppo per la quale il tema ambientale-ecologico-solidale ha un’importanza decisiva; da qui, anche le norme che regolano il funzionamento di un gruppo come il nostro e quindi, ad esempio, le regole del prelievo dei vasetti di tonno, in quanto coerenti con queste finalità diventano fondamentali. Ora, possiamo anche essere d’accordo con questo se non ci dimentichiamo che il fine è comunque quello di stare bene come persone, e quindi PRIMA c’è la tolleranza e il rispetto delle persone e POI l’aria pulita, il sole radioso e il cibo buono, altrimenti abbiamo confuso il mezzo con il fine.
Io almeno l’avevo capita così, ma se non è così fatemelo sapere, perché anch’io, come Irene, potrei avere sbagliato gruppo.

Sarò sintetico, secondo me le offese dirette e o indirette (tramite e-mail) devono sempre essere vietate in un GAS!
Discutere va bene, magari anche animatamente, ma NIENTE OFFESE.
Altrimenti espulsione automatica.
E bisognerebbe creare un piccolo gruppo di “responsabili” (non scilipotiani) che agiscono in queste situazioni.
E magari anche in quelle di problemi di cassa che potrebbero crearsi in futuro (qualcuno che sparisce senza pagare il conto!).
Salut

Ciao a tutti. Ecco le mie prolisse opinioni.
*** REGOLAMENTI
Secondo me difficilmente la complessità delle rel-azioni personali può essere ridotta allo schema di una semplice regola risolutiva.
La tentazione di prevenire per non dover curare è forte, ma non sono del tutto sicura che un regolamento sia il metodo di prevenzione migliore.
Penso inoltre che i conflitti più o meno amichevoli possano esserci a dispetto di qualsiasi regola preventiva e che anzi si inaspriscano maggiormente all’inasprirsi delle regole.
Se crediamo davvero che le persone possano essere respons-abili ( = abili a rispondere) delle proprie azioni in merito alle scelte di acquisto, di rispetto del territorio ecc. tanto più dobbiamo credere che possano esserlo rispetto a sè stesse.
*** MEDIAZIONE
Sicuramente può essere utile che in caso di dibattito troppo acceso fra due o più contendenti ci sia un mediatore. Esistono figure professionali che lo fanno, così come esistono avvocati, e sia dell’uno che dell’altro abbiamo rappresentanza fra i membri del gruppo, ma credo che non sia così necessario rivolgersi a figure professionali, a meno che davvero la questione sia sentita dalle persone coinvolte come un disagio serio.
Può essere molto più semplicemente richiesta da uno o entrambi i contendenti la mediazione di una persona qualsiasi del gruppo a loro scelta che li aiuterà a mantenere toni più pacati e a focalizzarsi sulla ricerca di soluzioni anzichè sulla ricerca di colpevoli.
*** BEN-ESSERE
Concordo con Diego e con tutti quelli che dicono che il benessere e il rispetto siano il fine più ambito da questo gruppo. Visto che noi stessi siamo l’unica parte del mondo su cui abbiamo possibilità di intervenire, il benessere e il rispetto partono da lì. Quando Gandhi disse “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” non si limitava a proporci di “dare il buon esempio”. Io posso fare qualcosa in cui credo o essere quello in cui credo. Se porto rispetto perché credo che sia giusto così, posso anche credere che a un certo punto sia anche giusto non portare rispetto (ad es. quando sento che vengono lesi i miei diritti, i miei interessi, ecc.). Se sono rispettoso, lo sono e basta, e in questo caso i miei diritti e interessi possono ugualmente essere esposti senza ledere diritti e/o interessi altrui. Ok basta, qui sono andata troppo sul filosofico.

Un abbraccio metaforico a tutti.

ho preferito tacere….credo che fra persone sensibili il tempo sistema sempre tutto, ma sono parte in causa (anzi forse la causa)di questo e quindi lascio il mio commento.
Romeo penso che il passo che hai citato del gaSlateo, sia perfetto così.
Rispetto e solidarietà…..poi tutto il resto passa in secondo ordine (il tonno anche ultimo)
La settimana scorsa ho pensato: ma cosa ci faccio in questo gruppo, solo dei gran casini, sono timida e non propositiva e in più sono imbranata con internet, sarebbe meglio che andassi a fare la spesa alla coop!!!
Poi sabato sono andata al Gaspaccio e sono stata proprio bene con tutti gli amici, in tutta quella confusione di ordini come sempre e con Matteo che mi segue sempre volentieri perchè vuole giocare con Thomas, inoltre mi piacciono tanto le vostre 1000 idee propositive sempre alla ricerca di qualcosa di migliore per tutti, quindi io non ci rinuncio.
Devi sapere EzioMax che sono timida ed emotiva ed è questo che ho risposto al “radioso” quando mi ha chiesto di venire in riunione, ma sono sicura che in futuro capiterà un’altra occasione per conoscerci di persona e parlare delle cose in cui crediamo tutti e due.
Arturo è sempre voluto rimanere fuori da tutto, ma conoscendomi molto bene ha vissuto in prima persona l’amarezza di quel momento (e lui è molto sanguigno).
C’è una favola che ho raccontato ai miei figli e che credo sia piena di saggezza, di un padre che diede a suo figlio un sacchetto di chiodi da piantare in una staccionata ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno……..
Buona serata a tutti
Irene

Bene bene … vi siete animati e soprattutto ci confrontiamo.
Chiariamo bene che la discussione ultima è stata solo la gocciolina che mi ha fatto decidere di scrivere questa riflessione.
Sono parzialmente daccordo sul fatto che le regole possano non risolvere.
Proviamo a pensare a cosa è già passato praticamente sotto silenzio dopo la miccia accesa e la bomba esplosa; pensiamo a Matteo, a Luca.
In pratica sono passati (nel senso che non ci sono +!!!) e non c’è stata la possibilità ci confrontarsi viso a viso cono loro. Pensiamo se c’era questa “regola” … non avrebbero potuto allontanarsi senza prima chiarirsi a voce e frontalmente con gli altri e perlomeno con le altre persone “accusate/accusatrici” (chiedo scusa per il termine forse poco appropriato).

Io ho avuto la fortuna di poter risolvere il mio “conflitto” con Rosanna direttamente in riunione e per me è questo che ha permesso, a me sicuramente (ma mi pare anche a Rosanna), di passare oltre come se niente fosse successo (Rox, dammi conferma che non mi sto facendo dei viaggi mentali!!! :-).

Questa proposta non è una regola preventiva (come evitare preventivamente incaxxature … non saprei proprio…) bensì una garanzia alle parti interessate che non se ne possa uscire semplicemente sbattendo la porta oppure soprassedere come se nulla fosse successo.

Per me nei conflitti non si deve affrontare la cosa di petto immediatamente perchè ancora è troppo “viva” la ferita/arrabbiatura e infatti Irene ed Eziomax mi sembra lo stiano dimostrando alla grandissima nei toni ed anche nelle impressioni umane che ne ho tratto. Non si può per me nemmeno lasciar passare troppo tempo perchè poi si tende a rimandare all’infinito fino a “dimenticare” (proprio come per Matteo e Luca…) ed è per questo che reputo congruo un periodo di due mesi di tempo per il confronto ma si può sicuramente rivedere.

Evitare un conflitto come propone Andrea è dura perchè una persona è frutto di milioni di interazioni che, quando si agguerriscono con una persona, possono portare anche i più paciosi a reazioni esagerate e incontrollate.

Sulla respons-abilità dell’ordine del tonno non mi voglio spingere oltre perchè sapete benissimo come la penso!

Saluti radiosi

quante emozioni che mi fate provare!!! grazie…. 🙂
sono felice ed orgogliosa di far parte di questo gruppo, davvero!!! ora sono un pò cotta, ma domani, a mente fresca mi voglio rileggere tutto, per non perdermi nemmeno un frase di ciò che avete scritto!! vi stimo ed ammiro 😉
cri

Anch’io, come Pietro, credo che non ci sia altro da aggiungere, se non concordare con la proposta di Romeo.
Saluti splendenti.

ho letto solo ora, quindi scusate se aggiungo anche la mia.
molto bello davvero tutto questo: essere parte di un gruppo funzionante porta a questi frutti.
anche io sarei contraria ad allontanamenti perchè ho imparato che a volte l’aggressività di alcune persone è semplicemente una richiesta di “aiuto” che, piano piano e col tempo, può essere modificata e da qui dare origine ad una reale conoscenza e ad un reale miglioramento della società che ci circonda.
a questo proposito infatti non ritengo che se c’è una cosa che non mi piace più metto la testa sotto la sabbia e la elimino, ma la affronto e mettendoci del mio cerco di modificarla col mio esempio o cerco di capirla fino a cambiare io stessa dove capisco che devo cambiare, altrimenti terremmo bella e gioiosa una realtà interna e non punteremmo più a migliorare la società che ci circonda, non vi pare?
parlavo sabato con Claudia del fatto di essere umani fallibili sia quando si va d’istinto sia quando si va di ragione, ma non per questo ci dev’essere un organismo di “responsabili” o superiori che elimina, quanto piuttosto una possibilità di confronto per cambiare in ciò che si sbaglia.
un meccanismo o regola del genere a mio avviso soffocherebbe l’espressione degli eventuali dissensi per paura e quindi toglierebbe spontaneità agli individui del gruppo.
e il gruppo degli ingasati rules!!! perchè di meccanismi di confronto ne ha mille e anche di spontaneità ne ha da vendere!
i dissensi devono emergere, con i modi appropriati ma devono emergere per poter essere risolti, e gli strumenti di confronto devono continuare ad esserci e ad essere tanti.
un abbraccio a tutti e buonanotte!
D

Daniela carissima,
mi preme sottolineare come l’allontanamento sia paventato nella mia idea di aggiunta al gaSlateo solo ed unicamente a seguito della mancata disponibilità al confronto diretto e frontale delle due (o più) parti interessate. Inutile aggiungere che anche io sono contrario ad allontamenti ma non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia: ci sono già stati diversi allontanamenti più o meno volontari che, di fatto, non sono assolutamente stati coronati da questo ultimo confronto frontale e che quindi, con il senno di poi, non hanno permesso di fatto un ultimo tentativo di riconciliazione. Ed inoltre sono stati basati su una volontà singola di andarsene chiudendo la porta non condivisa con il gruppo … a mio modo di vedere.
Mettere nero su bianco questo passaggio “costringe” chiunque a questo ultimo tentativo che non può che portare almeno ad un presa di coscienza collettiva e, se proprio uno se ne andrà chiudendo la porta, magari gli altri avranno modo di capire meglio la motivazione della scelta.
Secondo me ogni persona che se ne va è un’occasione persa, un mondo leggermente più buio …

Saluti radiosi e … buongiorno 🙂

ciao bel mondo,
sto seguendo in disparte tutta la “faccenda” e non nascondo che mi ha molto, molto colpito.

Capisco tutte le motivazioni che hanno spinto a dei toni piuttosto forti, perchè sono molto timida come Irene ma mi scaldo anche facilmente senza però mai arrivare allo scontro diretto. Ed è per questo che non sono d’accordo col tentativo di regolamentare gli scazzi. Siamo diversi, reagiamo diversamente e una regola non credo possa aiutare ad incasellare un litigio.
Se fosse capitato a me, continuo a chiedermi.
Per carattere avrei avuto una fortissima difficoltà al confronto diretto. Vorrei avere la possibilità di farmela passare e poi contattare l’amico, ma vorrei sceglierlo io, non sentirmi costretta da una regola.

Scusatemi, non sono molto brava con le parole, ma spero di aver fatto capire il mio pensiero.

E ora per alleggerire…..devo aprire l’ordine della pasta….ma me la sto facendo sotto…e se gli spaghettidi farro vengono scambiati con quelli di farro integrale??? PAURA!!!!!

Mi piace essere un po’ realista.

Se una persona decide di allontanarsi dal gruppo, magari per via di un conflitto con un altro appartenente al gruppo, non credo la si possa obbligare al confronto con l’altra persona, né trattenerla contro la sua volontà. Magari un tale confronto potrebbe essere chiarificatore o forse no, chissà, ma il fatto è che spesso le persone non vogliono confrontarsi dopo una discussione e metterci una pietra sopra diventa difficile (alcune volte ci si riesce, per carità, allora è tutto bello…). Imporre il confronto (anche se dopo 2 mesi), lo si può scrivere come regola certo, ma mi sembra abbastanza infattibile se le 2 parti non vogliono incontrarsi.

E se le due parti non vogliono incontrarsi entro 2 mesi cosa facciamo? Le escludiamo dal gruppo? Non mi pare una cosa bella, né giusta. Magari entrambe, o anche una sola, decidono di restare (e di ignorarsi) e continuare a dare il loro contributo. Poi il tempo cura le ferite.
Persone che escono dal gruppo in malo modo, sbattendo la porta in faccia? Ci sono state e io credo che ci saranno. Ci si resta tutti un po’ male quando accade, ma su un gruppo di 100 persone credo sia fisiologico. E chi perde le staffe, chi si arrabbia, come dice mio padre, ne paga due litri (significa che è sempre chi si arrabbia a rimetterci di più perché oltre al danno ricevuto o percepito, ha anche il malessere provocato dall’ira).

Tutto questo per dire che secondo me il gruppo non dovrebbe in qualche modo ergersi a censore e giudice delle emozioni e dei comportamenti, anche se errati. Niente “responsabili” insomma. Io penso che questi tipi di “scazzi” non dipendano dagli eventi in sé (le 3 scatolette di tonno in più o in meno), ma da una somma di risentimenti, stanchezze, fraintendimenti ecc. della vita di ognuno di noi (intendo anche al di fuori del GAS) che poi esplodono per qualche motivo all’interno del GAS. Bene, allora come gruppo diventiamo cuscinetto (mi sembra che in questo caso Romeo sia stato un ottimo ammortizzatore), così magari le persone dopo quel momento di sfogo, si ritrovano davanti persone sorridenti e magari la crisi rientra.

Scusate la prolissità.
Davide

bello che pubblichiamo un sacco di commenti su queste cose… per indole sarei prolissa ma ho poco tempo e quindi mi limito a dire che discussioni come queste ci fanno un gran bene e in un qulche modo prevengono scazzi futuri o aiutano chi ci finisce dentro a darsi una bussola per uscirne. Una regola nel gaslateo come quella che proponi Romeo rischia di ingessare troppo situazioni che sono diverse…non si può impedire a qualcuno di uscire se è quello che si sente nè obbligarlo ad una modalità di confronto stabilità se quella non gli appartiene caratterialmente..
Buona settimana a tutti

Mi piace questo nconfronto e il discorso sulle regole.
Mettiamola così, siamo al di fuori della ufficialità Istituzionale (non siamo associazione e non abbiamo uno statuto ufficiale sottoscritto davanti ad un Notaio…) ed abbiamo una grande voglia di provare ad affrontare in modo diverso dal consueto nostro il problema.
Vediamo un caso pratico andato a buon fine:
Io e Rosanna abbiamo avuto un confronto su un problema relativo al fornitore di agrumi e senza alcunchè di scritto lo abbiamo affrontato e risolto perchè probabilmente siamo tutti e due sintonizzati in una certa lunghezza d’onda e così io ho anche chiesto scusa per un certo passaggio avventato in riunione plenaria pubblicamente a Rox. Io non ho problemi ad ammettere i miei errori di fronte ad altri ma capisco non sia così facile per tutti e, soprattutto, non sempre è facile trovare chi sbaglia o individuare esattamente i limiti dell’errore così come esprimere al meglio il concetto stesso dell’errore.
Io capisco i vari punti di vista e la timidezza più o meno accentuata di ciascuno nel rapporto frontale ma se non affrontiamo una possibile soluzione congiunta e pre-definita non ne usciamo per me.
Veniamo ora al caso Matteo e anche Luca che sono ormai passati in oblio, entrambi se ne sono andati ed io sono rimasto con il grosso dubbio di non aver fatto abbastanza per chiarire al meglio la dipartita e con me, forse, qualcun’altro.
Secondo me il fatto di scrivere nel gasLateo qualcosa significa che chi, prossimamente, si lancia in un volo incaxxereccio lo fa essendo conscio che non se la cava con una sfuriata via mailing list (primo disincentivo ad incaxxarsi) ma deve per forza renderne conto alle persone contro cui si scaglia in modo diretto e frontalmente …. e così magari ci pensa due volte a elevare “oltre” il tono della discussione (secondo disincentivo ad incaxxarsi).

Il sistema ha dei limiti sicuramente ma io di casi alla Matteo o alla Luca NON ne voglio più vedere e non posso pensare che persone con una predisposizione al “Gruppo” e al “Solidale” come dovremmo essere non siano in grado di confrontarsi di fronte a un buon bicchiere di vino in un tavolo di una gelateria o di un ristorante per confrontarsi serenamente su qualche scaxxo che possa essere successo (badate bene che non voglio un processo pubblico in una plenaria, voglio solamente un confronto fra gli interessati che magari può anche portare tutto a finire peggio di come è iniziato ma che porterebbe comunque l’accaduto ad un livello + umano e meno “informatico”).

E poi alla brutta se proprio qualcosa non va ci potremo sempre torvare a mangiare gli spaghetti di farro integrale che avanzeranno a Silia 🙂

Saluti radiosi
P.s. Scusate l’insistenza ma l’argomento mi sta a cuore e con lui soprattutto tutti voi!

premesso che non mi oppongo fermamente a che venga inserito questo passaggio nel gaslateo, e che anche se dovesse essere inserito il gaslateo mi rappresenterà lo stesso…dico solo che secondo me Matteo e Luca sarebbero usciti lo stesso, nel momento in cui prendi una decisione del genere (uscire dal gruppo senza chiarire) il gaslateo non conta più molto visto che ha senso solo per chi è nel gruppo…è molto più importante discuterne e creare un clima tale per cui venga ad ognuno l’esigenza di un confronto.
cmq ripeto che se inserisce la clausula mi va bene comunque…immagino che avremo l’intelligenza di avere la giusta flessibilità dove si rendesse necessaria

Ed è qui che casca l’asino … se uno rifiuta il confronto diretto allora esce con ignominia (per quanto mi riguarda) che è cosa ben diversa da adesso … forse anche questo si potrebbe aggiungere … o forse è troppo?

NON PUO’ ESISTERE che in un “Gruppo Solidale” uno entro due mesi(vogliamo fare anche 4 è uguale…) non accetti o non abbia il tempo di potersi trovare 15 minuti con un altro in un bar …

Saluti radiosi

Secondo me non può esistere che in un gruppo solidale uno debba per forza comportarsi come qualcun altro ha deciso in base alle proprie modalità e alla propria visione del mondo.
Secondo me non può esistere in un gruppo solidale “l’uscita con ignominia”.
Ignominia per cosa? Per essere una persona che non sa/vuole gestire un confronto diretto e preferisce eclissarsi?
Anche io preferirei che quando c’è un problema lo si affrontasse invece di fuggirne, ma mi rendo conto che non sempre ciò è facilmente gestibile (lo dico per esperienze personali non inerenti il GAS). A volte c’è bisogno di un allontanamento momentaneo per sopire il fuoco e a volte si vuole chiudere un libro.
Il fatto che a me non piaccia che alcune persone si comportano in un dato modo non significa che ho il diritto di impedirglielo…
SCUSATE! Ero entrata con login PaoloR ma sono ClaRo!!!

Scusate se mi dilungo ancora sull’argomento…
Nel dubbio mi sono riletta tutte le mail che girarono al tempo che Luca se ne andò (di Matteo non conosco la storia).
Ho visto che più e più volte è stato invitato a un colloquio personale, ma non ha accettato e sicuramente aveva dei motivi a suo avviso validi per non accettare.
Se ci fosse stata una regola cosa facevamo: lo andavamo a prendere a casa con le manette? 😉
Un po’ scherzo, ma un po’ penso che una regola così sarebbe difficilmente applicabile e di conseguenza difficilmente utile.
Se poi ci tenete tanto tanto mettetela.
Secondo me stavolta ce la caviamo con un po’ di paziente attesa, ho la sensazione che le acque tonnifere si stiano calmando. Ho letto Irene positiva verso il gruppo e disponibile a futuri e più calmi scambi e così anche Ezio. Forse lasciare passare serenamente il tempo che LORO decideranno aiuterà la spontanea serenità di questi scambi.
Ok. Ora farò il possibile per non intervenire più. 🙂

Secondo me fare la spesa in un GAS non è solo un atto morale. E’ inziare a costruire la pace, perseguendo la giustizia, nella salvaguardia del creato. Penso che sia una rivoluzione dal basso verso l’iper consumismo e l’inutilità che porta ai conflitti, alle povertà relazionali dell’uomo.
Per questo motivo basta che nel gaslateo sia scritto l’obiettivo più grande che racchiude la scelta equa e solidale: un nuovo rapporto con il creato, le persone e il mondo, oltre che con la natura, per recuperare la ricchezza delle relazioni umane, fondamentali per la felicità e il gusto della vita.
Penso che una correzione fraterna sia la panacea per risolvere qualsiasi conflitto, chi non l’accetta è libero di andarsene. Kribe

Non devi non intervenire Claro!
E’ sempre positivo, l’intervento, qualsiasi intervento compresi quelli a muso duro ma in modo garbato!

Innanzitutto la vicenda Irene/Eziomax per loro stessa ammissione si risolverà a breve e NON mi interessa per il caso in esame e per la loro questione che, comunque, rimane loro prerogativa risolvere quanto accaduto come lo riterranno + opportuno. Anzi sottoline che quanto ho finora integrato non riguarda assolutamente il loro caso!

Il mio pensiero è semplicemente mettere le mani avanti per i prossimi casi visto che ogni tanto capita e visto che il gruppo si allarga.
Per me S significa anche che devo mettere a parte un pò della mia naturale resistenza ad incontrare le persone per risolvere dei conflitti.
Il discorso dell’ignominia era per caricare un pò la fascina … l’ignominia c’è già nel momento in cui io ti copio/incollo il gaSlateo (che tu per “entrare” nel gruppo hai letto e condiviso…) e dico che tu lo sapevi e nonostante questo ti rifiuti di trovarti con l’altro … direi che già questo basta!
Ma da qualche parte ci deve essere scritto perchè altrimenti il “buon senso” non basta e ne abbiamo già avuto ampie dimostrazioni.
Poi vuoi sopire il fuoco … e non bastano due/tre/quattro mesi … passi pure ma per arrivare a sopire smetti di “usare” il GaS così magari si sopisce meglio il fuoco.
Riferendomi a Paolo sottolineo che quel “qualcun altro che ha deciso” siamo noi che siamo il GAS e ggli inGASati in particolare … è come dire che non mi piace la costituzione della Repubblica Italiana perchè è stata scritta troppi anni fa da delle persone “lontane” da noi … io non mi permetterei mai di dirlo e nemmeno di pensarlo ed ogni volta che leggo un articolo della stessa penso a che razza di persone hanno preceduto questo attuale branco inqualificabile di politici che abbiamo (e ci meritiamo!!!!!!)
Claro, se c’era una regola scritta semplicemente avremmo potuto leggergliela al telefono spiegandogli che anche lui l’aveva implicitamente accettata e, forse, sarebbe andata diversamente … ma siamo sempre nell’ambito del forse perchè se non si prova a mettere giù qualcosa nero su bianco non facciamo alcun passo veramente evolutivo … per me, sempre e solo per me!
“Se poi ci tenete tanto, mettetela”: Assolutamente qui nessuno ci tiene e tantomeno io ma ho bisogno di capire che cosa facciamo altrimenti … io tante idee per “costringerci” a pensare alla S che compone il nostro suffisso non ne ho viste tirare fuori rispetto a quelle già viste e riviste del buon senso che ci ha guidato finora … ma come …???
Qui al massimo se conveniamo un testo da riportare si fa un sondaggio per capire se ci sarà la volontà comune ed un maggioranza qualificata per introdurre la modifica e nessuno si arrogherà il diritto di inserirala di prepotenza!

Passata poi questa “paziente attesa” dovremmo tornare a discutere del tonno … che ne frattempo viene a meno nei nostri mari … e vedendo cosa succede in quelli giapponesi immagino che calerà ulteriormente ma questa è un’altra storia…. di paziente attesa appunto 🙂

Saluti radiosi

Ciao, mi permetto di dire qualcosa anch’io…
anche perchè voglio dare addosso a Romeo… che per me è un divertimento (!!!!!)….
Io di regolamenti scritti, procedure e quant’altro ne ho già abbastanza al lavoro… penso che il nostro Gaslateo debba essere una Linea Guida…o almeno io l’ho sempre inteso così… E penso si ottenga poco dallo scrivere e far, seppur implicitamente, sottoscrivere a persone che su base assolutamente volontaria entrano a fare parte di questo gruppo.

E’ su questo che si deve far leva… Io faccio parte di un gas perchè credo sia la cosa giusta per me e per chi mi circonda (inteso come società non solo come famiglia)… se parto dal presupposto che tutti hanno il mio stesso approccio al gruppo…beh…va da sè che è impossibile arrivare allo scontro…
Se esistono altri approcci…beh vale la pena allora di discuterne, e può aver senso firmare un contratto-regolamento.
Io poi nel caso passato “Matteo” sono anche stato protagonista interferendo nello scambio di e-mail, e l’insegnamento che ho tratto da quel caso è che via e-mail è impossibile gestire una discussione (o meglio deleterio)… Si creano solo fraintendimenti e si ingigantiscono le controversie che diventano problemi e si trasformano in offese e mancanze di rispetto (che è la cosa che più mi dà fastidio in questo ambito)….

Detto questo io penso che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta…le riunioni e i ritrovi frequenti più le feste e l’organizzazione di eventi, serve assolutamente per conoscerci l’un l’altro nel limite del possibile visto che oramai siamo diventiati tantissimi… Queste cose servono anche per coloro che ne avessero qualche dubbio a capire che se qualche cosa va storto nella nostra organizzazione non vale la pena di arrabbiarsi e offendere…

Chiudo con la questione Tonno…. Romeo… davvero non vuoi provare quello in BRICIOLE!!!!…. con la pasta è speciale!!!

Se ne avessi rimasto Alex ne prenderei qualche vasetto … anche perchè questo sarà forse l’ultimo ad avere un tasso di radioattività accettabile … ora anche quello cambierà … il livello dell’incidente di Fukushima è stato portato all’8 che detto da quei pazzi che hanno gestito la cosa significa CATASTROFE … mi è passata la voglia anche di assaggiarlo il tuo tonno … lo terrei per quando avrò dei nipoti 🙂

Saluti radiosi

Per me S significa anche rispettare la natura delle altre persone (quindi anche la natura di chi non vuole confrontarsi in caso di conflitto). Ma per me S significa soprattutto l’incontrarsi, l’organizzarsi per i trasporti, andare a casa di Silvia a prendere la roba oppure Cristina che viene a portarmi i soldi e con la scusa le do un pezzo di pasta madre e parliamo mezz’ora di panificazione, i mille e mille consigli e segni d’affetto che riceviamo in questo periodo di “attesa”. Sono questi scambi che, con la scusa dello scambio dei prodotti, diventano scambi umani. E non sono iscrivibili in una regola del GASlateo.
Certo, anche un “vaffanculo” è uno scambio, ma sicuramente non solidale. Se chi lo proferisce, poi vuole uscire sbattendo la porta, invece di negoziarlo con un incontro, secondo me ha già deciso di non partecipare alla S implicita nell’appartenere a un gruppo come il nostro. Che questa persona vada via “con ignominia” o “senza ignominia” non mi pare faccia una gran differenza.

Però mi piace questa cosa che ha scritto kribe
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“un nuovo rapporto con il creato, le persone e il mondo, oltre che con la natura, per recuperare la ricchezza delle relazioni umane, fondamentali per la felicità e il gusto della vita.”
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Dove però al posto di “creato”, metterei “ambiente” (in senso lato), perché “creato” mi sembra una parola abbastanza compromettente e non neutrale rispetto alle diverse concezioni del mondo e della vita.

Davide

PS: Bella ‘sta discussione!

ho letto solo ora i vostri numerosi commenti ed anche se non amo molto scrivere mi sento di dire la mia.
il conflitto con Romeo si è ben risolto, anche perchè ho avuto il tempo di confrontarmi con altri ingasati che mi hanno fatto riflettere, altrimenti la mia prima reazione sarebbe stata di mandare tutto a quel paese ed evitare qualsiasi tipo di confronto.
per fortuna avevo qualcuno con cui parlare, discutere, penso che le parole dette siano più importanti, che vedendosi è più facile capirsi e che il tempo aiuti a capirsi meglio, ma sopratutto ci vuole la volontà di farlo…
rox

La panca dei puniti come nell’hockey non mi piace, non amo nemmeno l’aggiunta di regole, anche perchè una regola scritta non previene un bel niente, capiteranno ancora scontri e dissidi.
Per quanto riguarda la pasta,silia, no problem eziomax e arturo potrebbero venire a smistarla ehehe è talmente facile sbagliarsi…

P

Ciao a tutti
io non so se metterei nuove regole nel gaslateo
….rileggendolo proprio nei giorni “caldi” del tonno mi sono accorta che quello che stava accadendo non rispondeva alle norme di comportamento riportate ed ho pensato che rileggerlo di tanto in tanto sarebbe buona cosa per tutti.
Io penso che talvolta “fallisca” qualcosa nella moderazione della mail list “chiusa”, i messaggi in valutazione prima di essere diffusi vengono filtrati… è una grossa responsabilità decidere cosa può passare e cosa censurare… solitamente si dovrebbero censurare quelli con toni che non rispettano il gaslateo.
Scrivendo questo messaggio mi sono accorta che un GAS che censura non mi piace, preferisco un GAS che dai conflitti correttamente gestiti trova degli spunti di crescita.
Per esperienza professionale: i conflitti che non si autolimitano devono essere gestiti da un moderatore consapevole dei risultati che vuole ottenere ed in questi casi il confronto diretto senza supervisione non si ha spontaneamente oppure il confronto è di “rappresentanza” ma non sentito.
Scusate se il commento è lungo solitamente si leggono solo le prime 4 righe e/o le ultime due, quindi scrivo
LEGGIAMO IL GASLATEO spesso potrebbe bastare
Ciao SILVIA

@ Paolo
Le regole non piacciono in generale agli Italiani quindi non ti biasimo e rispetto al tua opinione.

@ Rox
Grazie del tuo contributo, devo dire che il confronto/conflitto con te è stato parecchio arricchente … bisogna che ne rispolveri un altro 🙂

@Roberto e Silvia
Veramente dura moderare … hai ragione perfettamente! Mi piace il tuo invito finale!

Ho capito che la mia “mozione” non passerà ma appena avrò tempo la metterò comunque ai voti perchè è fondamentale che ne resti una futura memoria per i prossimi scazzi. In fondo siamo un gruppo fondamentalmente anti-anarchico nel senso che qui veramente “uno vale uno” e questo mi piace oltre ogni cosa!

Saluti radiosi

Non mi pare che la nostra mailing list sia soggetta a moderazione. Mi pare che il filtro controlli solo che la persona che ha scritto il messaggio sia iscritta alla lista, dopodiché lo lascia passare senza che alcun moderatore lo legga (Paolo, è così, vero?).
Credo che questo sia giusto. Un moderatore è già di per sé una sorta di “responsabile”, mentre la cosa che mi piace del nostro GAS è che invece la gestione è orizzontale. Uno vale uno, come dice Romeo e non c’è nessuno al di sopra degli altri. Questo causa che se uno ha uno “scazzo”, può prendere e buttarlo in lista senza alcun controllo, ma poi in qualche modo il gruppo si autoregola e reagisce.
Pensate: tutta questa discussione non avrebbe avuto luogo se un moderatore o “responsabile” avesse bloccato le mail feroci che sono girate per la faccenda del tonno e quindi il gruppo non avrebbe reagito, non avrebbe cominciato a riflettere sulla possibilità di crearsi una specie di “anticorpi” per cose del genere. Per questo sono grato ai protagonisti dello “scazzo”, che ci hanno dato modo di fare questa riflessione di gruppo.
Mi sa che sono proprio pacifista dentro, che ci volete fare?

Davide

faccenda mailing list
oltre ad aver scritto mail sull’argomento in 150 avete anche scelto ogni genere di mailing list possibile

quella generale
quella dei referenti
quella del gasrage
quella di meldola
spesso facendo scelte multiple tra le 4 citate

quindi non tutti hanno potuto leggere tutto e non tutti hanno visto la propria mail recapitata nella lista che si aspettavano

tendenzialmente la mia moderazione lascia passare tutto ciò che scrive un ingasato se non lo è valuto di volta in volta se farlo passare e al 90% non passa per non ammazzarvi di posta

questa discussione mi pare la lampante dimostrazione che è meglio il blog per esprimere il proprio pensiero piuttosto che inviare tante mail

Ho pensato che nella moderazione della mail list fosse successo qualcosa perchè la mail (di reazione/autoregolazione) che io e Roberto avevamo inviato sull’argomento risulta ferma in attesa di valutazione del moderatore.
Il fatto che non sia passata non è un problema, erano solo opinioni (in particolare sulla S di solidale) ma mi stupiva che invece passassero mail con toni duri e ricche di dissapori.
Condivido l’opinione che il Blog sia più adatto per queste discussioni rispetta meglio la cronologia degli interventi e non intasa la posta…

Bella questa riflessione di gruppo, bello il sorriso di Irene sabato colmo di rispetto e solidarietà e bello l’intevento di Eziomax che se avesse visto quel volto avrebbe detto…
CI SONO.

Silvia

Nulla è ancora in sttesa di approvazione, la lista è furba e non invia la mail al mittente, quindi noi inviamo la mail tutti mabnon riceviamo il nostro scritto

Grazie del chiarimento,
avevo notato che la mail arriva a tutti tranne l’inviante ma era la prima volta che mi era comparso il messaggio che la mia mail era in attesa di approvazione forse prima mi limitavo a rispondere.
Ciao

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