Tutto è partito con una mail che ho girato stamattina in lista referenti che riporto di seguito:
Volevo condividere con voi alcune impressioni sull’ultimo periodo inGASato.
Vedo che noi referenti siamo molto attivi e reattivi e ci scriviamo e discerniamo di parecchie cose ma vedo nel nostro specchio verso l’esterno (il blog) un certo “appiattimento”.Sinceramente sono convinto che c’è di mezzo il periodo estivo e che le consegne del sabato ci permettono già una grande comunicazione interna ma è anche vero che non tutti gli inGASati ci sono poi il sabato ai vari punti di spaccio o alla consegna e tante volte diversi rimangono esclusi dalle discussioni che nascono in queste occasioni.
Noto che le discussioni extra-ordini viaggiano piuttosto scarne di repliche o commenti mentre magari in mailing list ci confrontiamo molto meglio oppure proponiamo tante belle occasioni di incontro via mail ma il blog è oramai uno strumento di ordinazione … quasi un sito di e-commerce (naturalmente sto calcando la mano per smuovervi e stimolarvi!!!).
Io sinceramente mi ci metto per primo ed infatti ho ridotto gli articoli pubblicati soprattutto per il famoso fattore T (Tempo); penso che dovremmo rivederci e rivedere la funzione ed i compiti del “gruppo comunicazione” per dargli maggiori autonomie e liberarli di eventuali referenze per permettergli di dedicarsi maggiormente alle discussioni sul blog e alla nuda e pura comunicazione nel gruppo e soprattutto verso l’esterno.
Presto pubblicherò una discussione stimolante sull’essere Squadra vincente come in realtà siamo e sul come trasmettere la cosa più coinvolgente di tutte (… stimolata la curiosità ?); preannuncio anche che se arriveranno più di due risposte a questa discussione stopperò i commenti e le offese per trasferirle sul blog con il fine ultimo di ravvivarlo anche oltre i consueti ordini.
Grazie per considerarmi uno della squadra!
Saluti radiosi
Avrete capito che si sono state ben più di due risposte e così ecco al pubblico ludibrio in modo che anche chi non è referente possa esprimersi.
Saluti radiosi
6 risposte su “Emozioni inGASate”
oltre a tutte le argomentazioni che metti, secondo me uno che si mette a rispondere sul blog deve tenere conto di qualche considerazione:
1) aprire il sito ingasati.net, collegarsi, ripescare (cercare) l’articolo al quale si vuole commentare etc (porta via un po’ più tempo che non rispondere ad una mail…) /
2) scrivere sul blog è Pubblico, non riservato solo agli ingasati.. chiunque può leggere, nel bene e nel male.. e forse questo potrebbe rallentare chi invece non ha piacere di rendere di pubblico dominio alcune impressioni.
3) come si era detto tempo fa, le riunioni plenarie, così rallentate, in effetti hanno portato a rallentare anche i rapporti.. è bellissimo avere riunioni aperte e con un relatore in particolare.. ma la confusione data dallo scambio merci ad inizio riunione, oltre a generare appunto un po’ troppa confusione, aveva il bel risultato di farci fare un saluto “Ehi ciao come stai?” e vedersi di persona aiuta un po’ a crescere.. si può pensare che ci sono le riunioni di sottogruppo, ma in effetti poi non ci si saluta per esempio proprio con te Romeo, che sei in un altro sottogruppo rispetto al nostro.
4)e fare anche una chat skype ingasata?
Per il resto.. anch’io sono per vederci presto e parlarne!
Grazie Romeo per stimolarci sempre!
riporto anche qua la mia idea di creare un “comitato di cerimonia” che si occupi di organizzare riunioni assemblee feste cene iniziative con altre associazioni o gas per ravvivare un po’ il lato conviviale e per far ancor di più gruppo per quanto sia comoda la suddivisioni in sottogruppo credo abbia però aumentato la distanza tra Noi
il gruppetto ovviamente va pensato in un numero superiore ad 1 con partecipanti di diversi sottogruppi in modo da raccogliere le esigenze dei diversi ingasati
Dico la mia.
Il “comitato di cerimonia” mi piace come idea se si tratta di organizzare eventi veri e propri (es. partecipazione a Decrescifest, eventuali mercatini cerci/offro/scambio da fare tutti inseme di persona, evantuali feste ingasate e così via).
Per i semplici stralci di quotidianità ingasata mi sembra troppo “cerimonioso”….
Perciò: perché non trovare un luogo di deposito capiente per tutti gli ordini grossi che si fanno in comune (pasta, carta igienica, ecc.) e lì trovarsi in occasione dello “smistamento fai da te” dei prodotti?
Quella sarebbe “vita vera da gasista” con uno spirito simile alle vecchie riunioni, con date non esattamente programmate, senza problemi di organizzare “qualcosa di bello” ma solo trovarsi a condividere un lavoro manuale e farsi due risate nel frattempo.
Che vi pare?
Anche a me mancano le plenarie mensili. Erano un appuntamento naturale .
Tante volte mi attirano attivita’ ed incontri e poi per fattore “t” o “f” (famigliare) quasi sempre saltano.
Invce le plenarie mensili erano diventate una consuetudine “metabolizzata” …
Se poi come dice claudia e paolo ci aggiungiamo un pizzico di convivialita’ …direi che non è possibile non prevedere un trionfale evento :
prossimamente nei nostri schermi
“A volte ritornano… le PLENARIE mensili” , con la straordinaria partecipazione degli ingasati !!!!
Ogni primo venerdi del mese nello splendido scenario del centro Mafalda.
Ciaociao
monimon
Condivido la riflessione del buon Paolo ma secondo me attualmente siamo messi che i vari gruppi di funzionamento inGASato (comunicazione, “controllo dei fornitori – mai avviato-, DISINFO) sono composti da persone che sono anche “referenti” quindi servirebbe probabilmente cercare di “liberare” alcune persone che possano dedicarsi a tempo pieno (nel senso senza avere altri impegni negli inGASati) a queste specifiche aree.
Morale: Per me si dovrebbe cercare, nei vari sottogruppi, qualcuno che possa rilevare magari una referenza per liberare l’attuale referente (che già conosce meglio la struttura inGASata), magari con una prima fase di affiancamento che non la si nega a nessuno!!!, e permettergli così di poter dedicarsi a tempo pieno sia al famoso proselitismo, sia ad eventuali partecipazioni ad incontri in cui veniamo “richiesti”, sia ad organizzare le riunioni plenarie e di sottogruppo, sia per le feste e poi magari anche per trovare altre possibili sedi per sottogruppi o gemmazioni.
Mi piacerebbe anche che ci fosse un video caricato su you-tube in cui chi è interessato al posto di doversi leggere svariate discussioni, potesse avere l’idea di cosa sia un GAS sentendolo dalla viva voce e guardando negli occhi allucinati di chi lo compone ed ha voglia e se la sente di esprimerlo. Magari qualcuno che leggesse il GASlateo dando un enfasi particolare e facendo ben intenderlo 🙂
Infine è anche molto buona l’idea della chat ingasata o ancora meglio quella della teleconferenza per incontrarsi alla bisogna e comunque anche con cadenze predefinite in cui il diritto di parola sia ai portavoce dei sottogruppi o dei referenti ma ci sia la possibilità a chiunque di sentire di che si discute … È fattibile tecnicamente? Ci vuole attrezzatura particolare oltre a quella già disponibile più a meno a tutti coloro che sono in grado di leggere questa riflessione? Meglio incontrarsi una volta per capire come procedere?
Molto buon al’idea di tornare alla riunione mensile che comunque resta impegnativa ed in più ora, seppur minimi, ha dei costi; ma sicuramente ritornare a quell’usanza sarebbe sicuramente piacevole ma, ancora una volta, potrebbe tornare comodo che qualcuno potesse dedicarsi come si deve all’organizzazione di queste serate.
Gli inGASati sono forti, hanno superato mille peripezie e sono certo che sapranno dare il meglio per trovare il famoso punto in cui appoggiare la leva che … Solleverà il mondo!
Saluti radiosi
Cari amici, come ho sempre ribadito a me le riunioni ingasate mensili sono sempre piaciute, ci si vede, si ride, si scherza, si costruisce. Sicuramente a volte anzi quasi sempre c’era un bel casino, ma ci sono anche dei casini costruttivi, gioiosi e soprattutto diversi, senza rischio di istituzzionalizzazzione.
Per esempio durante l’incontro con Eugea eravamo in pochissimi rispetto ad un qualsiasi incontro mensile, ciò mi ha fatto pensare che diventare grandi non vuol dire solo essere più organizzati che ci risulta più semplice, ma far fatica per accettare come da piccoli il casino, la piazza, l’agorà.
abbracci
Pietro