Innanzitutto un enorme scusa a tutti per il ritardo nella pubblicazione del resoconto della gita. Finalmente ce l’ho fatta, anche se non sono riuscita a pubblicare l’articolo prima di quello della gita a Montebello! 🙁
Per quanti di voi non si ricordano le Cascine Orsine avevano organizzato una giornata aperta ai gas e così io e Michele (Sarmik_gasrage) abbiamo deciso, offrendoci di prendere la referenza del riso, abbiamo pensato di volontarizzarci e così …… siamo andati.
Sveglia alle 5.50 (N.B. era proprio la domenica in cui è scattata l’ora legale quindi in realtà sveglia alle 4.50) .
Saltiamo in macchina, tappa al bar e via verso Pavia destinazione finale Bereguardo.
Il viaggio è durato circa 3 ore di interminabile pioggia battente che non ci ha mai abbandonato per tutta la gita E NON VI DICO IL VIAGGIO DI RITORNO!! A Parma i tergicristalli quasi quasi non riuscivano a sollevarsi tanta era l’acqua, sembrava di essere entrati in un autolavaggio automatico di quelli con le spazzole rotanti J.
Quando siamo giunti a Bereguardo abbiamo cercato la ranocchietta delle Cascine orsine ed imboccato il viale: già la presentazione visiva è ottima, viale costeggiato da grandi alberi rigogliosi e infatti come ci hanno spiegato più tardi in azienda, adottando il metodo biodinamico, le cascine orsine cercano di rispettare la natura anche avendo un occhio di riguardo in più per il paesaggio.
Ore 10.15 Siamo stati accolti insieme ad un centinaio di altri membri di Gas di tutta Italia da Giulia Maria Crespi e suo figlio Aldo Paravicini, proprietari dell’azienda, sull’aia della loro fattoria con un meraviglioso buffet dei loro prodotti: formaggi, pop corn (dal loro mais) pane miele caffè e una squisita tisana alla passiflora (mi sembra spero di non sbagliare).
Maria Crespi ci ha raccontato una storia molto interessante sul perché hanno deciso negli anni ’70 di passare dal metodo di coltivazione tradizionale a quello biodinamico. Ci racconta di come Ci racconta, come la sera col marito passeggiavano sempre nella campagna e sentivano le rane gracidare e poi ad un tratto più nulla: avevano buttato il diserbante nelle risaie e tutte le rane, cacciatrici di insetti e simbolo dell’equilibrio in natura, erano morte. Ci racconta poi anche di quanto sia rimasta impressionata e spaventata leggendo le schede tecniche degli anticrittogamici usati nell’agricoltura convenzionale e infine della speranza che alle cascine Orsine le rane avrebbero potuto nuovamente gracidare. Ecco perché il simbolo di questa splendida cooperativa agricola è proprio la rana.
La scelta di passare al metodo biodinamico è stata però dettata anche dalla condizione personale di salute di Maria Crespi a cui hanno diagnosticato per cinque volte un cancro al seno.
Questa splendida signora ha da subito rifiutato di affidarsi alle cure tradizionali ed alla chemioterapia e si è recata in Svizzera per seguire le cure di un medico che praticava la medicina antroposofica che cura il cancro con terapie alternative tra cui anche l’alimentazione.
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Aldo Paravicini, il figlio, ci ha poi fornito alcuni dati dell’azienda agricola:
– che si trova nel Parco del Ticino ed è composta da due aziende
– dove si coltivano i terreni con il metodo biodinamico Demeter, metodo che comprende anche la cura del paesaggio
– che possiede i propri pozzi (fondamentale per la coltivazione di riso biologico)
– che impiega 20 persone (con l’agricoltura convenzionale ne basterebbero la metà )
– ci disse che per i campi coltivare riso è uno stress; allagando i campi muoiono molti lombrichi per cui si pratica la rotazione delle colture
– che i 2/3 dei loro terreni sono impiegati per produrre il mangime necessario per le mucche: orzo, soya, grano turco
– che preparano i propri preparati biodinamici per migliorare il terreno
– del concetto NON SOLO CIBO SANO MA ANCHE TERRA SANA.
Poi visita agli orti, alla fossa dei corno-preparati che copre il fabbisogno di tutta l’azienda: si riempiono delle corna di mucca con letame, poi si mettono sotto terra per un anno; ci hanno fatto vedere dove preparano i preparati “500” con erbe medicinali che vengono dinamizzati, (achillea, tarassaco, corteccia di quercia, ortica, valeriana, camomilla); abbiamo visto i cumuli di compost biodinamico che è la base della fertilità del suolo. Poi visita alle stalle e al caseificio e infine trasferimento alla Zelata dove abbiamo pranzato degustando i prodotti delle Orsine: pasticcio di polenta e formaggio, insalata di farro, risotto allo zafferano, insalata verde, selezione dei formaggi prodotti alle Orsine, torta, crostata, yogurt cremoso con frutta fresca, poi caffè d’orzo e caffè-caffè.
E’ stata una gita veramente interessantissima abbiamo imparato un sacco di cose sul metodo biodinamico di cui, con un po’ di vergogna, ammetto che non sapevamo praticamente nulla.
A tavola con gli altri ospiti abbiamo chiacchierato dei “GAS”, soprattutto con Lori, Franca e Brigitte del Gas Il Paniere che è poi il Gas che ci ha girato l’invito a Luca e ci ha quindi permesso di fare questa splendida esperienza. Con Brigitte ci stiamo continuando a scambiare mail e tra parentesi parte dei contenuti dell’articolo sono proprio farina del suo sacco, io è tanto tempo che cercavo di fare questo articolo e non ho mai il tempo, seguendo la sua traccia sono finalmente riuscita a finirlo.
 Dopo pranzo interessantissima conferenza-dibattito con il prof. Matteo Giannattasio. L’argomento principale del dibattito sono stati 1) il glutine e 2) i latticini. Riassumendo all’essenziale:
1)   è venuto fuori che uno dei motivi per cui il frumento oggi contiene maggiori quantità di glutine rispetto al passato (causa di molte intolleranze e dell’aumento dei casi di celiachia) è che il glutine aiuta la lievitazione rapida quindi oggi chi lavora la farina per fare pane e pizza vuole farine con alta concentrazione di glutine in modo da poter far lievitare gli impasti in un paio di ore o poco più. Ecco perché il Dott. Giannattasio ha detto che molto spesso non si è intolleranti al frumento, al pane o alla pizza, solo che questi alimenti non essendo lievitati correttamente, e spesso non essendo neanche cotti a dovere, rimangono estremamente indigesti. Prova del nove: fate la pizza in casa con una buona farina e cuocendola bene nella maggior parte dei casi l’alimento non risulta più indigesto.
2)   Si parlava di alcuni studi che dimostrerebbero come per le donne che hanno avuto un cancro al seno il latte e i suoi derivati siano dannosi, aumentando addirittura la probabilità di recidive. In questo caso il Dott. Giannattasio ha risposto che non conosce nel dettaglio lo studio ma che comunque va considerato come gli studi non facciano differenze tra chi assume latticini di scarsa qualità e chi invece utilizza alimenti biologici o meglio biodinamici. Va infatti ricordato che tutto ciò che la mucca mangia finisce nel suo latte e quindi nel nostro organismo. Inoltre dice bisogna anche fare attenzione alle quantità . Poi si è parlato dell’osteoporosi e della necessità per le donne soprattutto di assumere grandi quantità di calcio. Non bisogna però credere che l’unica fonte di calcio siano i latticini. Ci sono molte verdure che contengono calcio e soprattuto l’acqua. Evitando di comprare l’acqua oligominerale in bottiglia e bevendo invece quella del rubinetto si ha un buon apporto giornaliero di calcio. Le acque oligominerali sono infatti terapeutiche per soggetti con patologie, un esempio per tutti soggetti ipertesi che quindi devono astenersi dall’assumere sodio ed altri minerali che possano aggravare la loro patologia.
Questo è veramente un ultra riassunto molte sono state le domande e tante ancora le risposte comunque questi sono stati gli argomenti più gettonati. La conferenza è stata molto interessante e vivace ma purtroppo è durata poco perché tanti come noi dovevano tornare ai rispettivi luoghi di provenienza e avevano davanti 3 buone ore di viaggio.
Ore 16.30 partenza dalle Cascine e ritorno all’ovile con abbondante dose di acqua piovana lungo tutto il tragitto.
MORALE: ESPERIENZA MERAVIGLIOSA.
Per vedere le foto clicca QUI
P.S. Ho a disposizione un listino con i prodotti ed i prezzi delle Cascine Orsine, che farò girare in lista.
Una risposta su “Gita alle Cascine Orsine – Giornata aperta ai GAS”
Sono rimasto affascinato … soprattutto dal menù che mi ha fatto venire l’acquolina 🙂
Grazie veramente per il bel racconto … e grazie di esistere!!!
Bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Saluti radiosi