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Moneta locale anche tra di noi? Tu che ne dici?

Ciao, è un po’ di tempo che la “Moneta Locale” mi sollecita molto così come sollecita le diverse persone (amici meldolesi e non solo ed anche alcuni attuali fornitori nostri) a cui ne ho personalmente parlato. Matteo si era anche offerto di approfondire l’argomento e spero potrà anche lui esprimersi appena rientrerà dal periodo vacanziero.

Penso che i soldi sono un “oggetto nostro” e non di qualche banca privata (cerca Signoraggio su internet, se ne trovano delle belle sull’argomento …)

La cosa che mi piace di più di questa “moneta locale” è che si lega indissolubilmente il produttore/fornitore ed i consumatori al territorio invitandoli a far rimanere questa moneta proprio sul territorio per la sua crescita.

Esiste già questa possibilità della “Moneta Locale” in Italia, quindi si potrebbe trattare semplicemente di “accodarsi” e così ho cercato di prendere qualche altra informazione ma la cosa è da capire bene, quando si parla di soldi non si deve lasciare niente al caso, quindi chiedo anche a voi aiuto per esaminare meglio la cosa.

Il progetto più esteso e noto è:

SCEC : Solidarietà ChE Cammina (oppure Sconto ChE Cammina)

Ho trovato diversi video su you tube e questo è quello che ritengo più divulgativo e proprio sulo SCEC:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=wIrJMQSOsIk[/youtube]

Spero, entro l’anno, riusciremo a far partire anche tra di noi e con alcuni fornitori una cosa del genere affinchè poi si allarghi a macchia d’olio e diventi una vera dimostrazione del fatto che chi è onesto non è stronzo!!! (Nonostante in tanti si sforzino di dimostrare il contrario)

Vi consiglio anche di guardarvi questo video che spiega grossolanamente ma incisivamente le linee guida.

Il sito del progetto è http://www.progettoscec.com/ (devo dire che quel “.com” finale un po mi infastidisce…)

Tabella di marcia:

  • Almeno due persone che approfondiscano per bene l’argomento (eventuali altri progetti del genere ancor più “locali”, eventuali costi nascosti e modalità di iscrizione, contatti con i “fornitori” di questo “servizio”, ecc.);
  • Inquadrare un possibile relatore per una riunione inGASata (anche videoconferenza su skype la sera della riunione penso possiamo tecnicamente permettercela … vero Paolo?)
  • Incontro apposito in cui invitare i fornitori attuali inGASati
  • Partenza a testa bassa e con il morale alto

Avanti con i pareri ed i commenti e i volontari si palesino … micca sarete tutti sotto l’ombrellone ??? :-))))

Saluti radiosi

20 risposte su “Moneta locale anche tra di noi? Tu che ne dici?”

Giuro di averlo trovato su youtube cercando qualcosa … purtroppo devo ammettere che era quanto di più terra terra …

Al mutuo possono pensare anche loro ma nella dotazione di scec che danno dubito che tu riesca a pagare poco più che qualche lampadina 🙂

Saluti radiosi

nel gruppo di lavoro eventuale per questo progetto mi propongo subito.
partiamo subito dal punto fondamentale: bisogna avere un bel giro di fornitori, essere un gruppo numeroso e unito nel voler fare il salto.
come sempre, vale il detto: l’unione fa la forza. e il gruppo ingasato è forte? a voi l’ardua sentenza.
e sono forti i fornitori? mengozzi lo vedete ad essere pagato solo con una moneta esterna e non in euro? io, molto poco. ( anche per questo, e altri motivi, io lo cambierei al volo) forse l’unico è sadurano, così, ad occho e croce.
e vedete molti ingasati a cambiare euri in moneta interna che alla fine vincola l’uso dei soldi solo nel circuito di fornitori? anche qui, io, per il momento la vedo poco fattibile. quanti saremo, romeo? 10 al massimo.
e in 10 si fa un esperimento da scuola elementare, non altro.
quindi, se proprio devo esprimermi la vedo un pò prematura.
ma, se sono rose, fioriranno
già il parto della costituente ingasata, mi sembra lungo e difficile.per me è un sintomo non di salute. la costituente ingasata sarebbe da preparare in 5 minuti.
usiamo le vacanze per meditare su queste fondamentali questioni: cosa fare e con chi? per me, meglio pochi ma buoni
ciao

Vedendo i filmati su Internet riguardo al Signoraggio mi viene il voltastomaco, una rabbia e un’incazz..ura unica!!! GRRRR!!!
Bisogna far qualcosa. Anch’io per queste ferie cercherò di capire come funziona e cosa si può fare così posso dare il mio piccolo contributo a migliorare le cose e a sentirmi meno imbrogliato

non vi sembra che ci andiamo cacciare in ambiti , si sociali , politici , ecc,
ma che occuperebbero troppo tempo , che invece si potrebbe dedicare a questioni che per importanza sono ben piu’ urgenti?!…..

questa e’ una mia prima riflessione a caldo

poi si puo’ naturalmente discutere sul merito…

saluti

Ale

non ricordo se il principio fosse uguale ma qualche anno fa a Guardiagrele, piccolo paese in provincia di Chieti, hanno provato a fare lo stesso, la moneta si chiamava Simec e l’economia locale sembrava in ripresa…poi sono arrivate le autorità e hanno messo fine all’esperimento.
Secondo me l’idea è buona ma da valutare bene…siamo in grado di creare una rete di compratori e fornitori in modo da far girare questi scec? anche se sadurano accettasse di prenderli da noi lui in che modo li riutilizzerebbe?

ciao Marinella, Sadurano se eventualmente fosse daccordo potrebbe pagare in scec il veterinario…
besos
Pietro

Un altro modo di utilizzarli sarebbe ad esempio quello di comprare anche lui la verdura dal nostro fornitore e lui potrebbe comprare la carne da Sadurano e, magari, insieme prendono il pane, potremmo pagarci il medico o il commercialista o il fotografo … non ci sono limiti. Uno cosa che non capisco èperò è una volta che io ho speso la mia quota di scec come posso fare per averne altri … ma non posso poi capire tutto io :-)))

Alessandro, capisco le tue perplessità che sono anche mie ma penso anche che non dovendo redigere un bilancio e renderlo attivo alla fine dell’anno, non dovendo pagare nessuno per quanto volontariamente da al gruppo sia una questione del gruppo ridisegnare le priorità in funzione di dove vogliamo andare.

Ci sono Comuni dell’alta Italia che hanno discusso della moneta locale nei Consigli comunali e altri, come dice Marinella che hanno spento tutto sul nascere.
Sarebbe bello capire come si è arenata l’esperienza che cita Marinella così come sarebbe bello capire fiscalmente se siamo attaccabili in qualche modo. Io ho capito che la percentuale pagata in moneta locale (mi piacerebbe molto che si chiamasse baioc piuttosto che scec così da ancora + l’idea della localita…) viene considerata alla stregua di uno sconto e pertanto come tale non può essere assolutamente messa in discussione da chichessia (per me…).

Infine Matteo, effettivamente vedendo la partecipazione ad esempio al discorso del nostro GASlateo o come vogliamo chiamare il regolamento la si vede imbrogliata a livello di partecipazione ma, tornando un attimo sopra, penso ci possiamo anche concedere il lusso di aspettare di essere in diversi a credere alla cosa; qualsiasi fiume in piena alla sorgente non ha la portata d’acqua che ha alla foce …. gli immissari sono certo arriveranno anche per questo progetto e allora spazzeremo via tutto rifacendo un po’ di pulizia 🙂

Saluti radiosi

Chiaramente è un’idea da lavorarci su bene, anche perchè dobbiamo illustrare chiaramente i pro ed i contro ai nostri fornitori perchè possano decidere consapevolmente ma comunque rimane un’avventura eccitante e deve chiaramente essere anche utile.
Bisogna camminare sulle parole del Gaslateo.
Pietro

carissimi, ribadisco, alla fine di questi commenti la mia: siamo ancora dei piccoli pulcini. la moneta locale è un passo molto grande.
c’è poco da studiare, semmai da capire. ma ai link che romeo ha segnalato è tutto spiegato molto bene. la moneta locale è una realtà abbastanza consolidata in alcuni territori. basta copiare….
l’unica cosa che ci manca è la forza del gruppo solido, e la convinzione che ne deriva.
buon sole a tutti

Testimoni di Genova vorrai dire Paolo, ma quanto dobbiamo essere grandi e radicati per partire ? C’è un numero di base ?
Dai Matteo non rompere le palle che il gruppo solido c’è, lo so che sei arrabbiato perchè non abbiamo concluso con le coccinelle….
Avanti tutta
vi voglio bene
Pietro

ciao sono il marito di lorena..come qualcuno di voi sa,faccio il promotore finanziario..un pò anomalo,ma è il mio mestiere..volevo dire..riguardo alla moneta locale se ne può parlare,qualche dubbio sulla fattibilità esiste,ma trovo importante riuscire a “difendersi”da certi meccanismi oerversi,che esistono a tutti i livelli,sia che si parli di alimentazione,o di finanza,o altro..appunto per questo,vorrei fare una proposta..dato che immagino che tutti lavoriate e magari che esistano dei risparmi,mi offro di dare una controllata ai portafogli,in modo da vedere se ci sono situazioni a rischio(intendo rischio rimoborso o rischio crollo)..che ne dite,può esser utile?
ciao..fatemi sapere via telefon,perchè nella casa nuova non ho ancora la adsl(a proposito di servizi scadenti)..ciao

Ciao a tutti!
Sarò ben felice di dare il mio apporto al progetto! Avevo già sentito parlare dello SCEC, ma non credevo che fosse una realtà già così diffusa. Dovremmo metterci subito all’opera, perché anche le mie “fonti” (oltre che le mie sensazioni) mi dicono che il tracollo si avvicina a passi svelti. Per quello che ho potuto capire sinora, un po’ a caldo, direi che due saranno gli aspetti fondamentali da gestire: il primo riguarda i contatti con le organizzazioni di riferimento (specie napoletane e lombarde) per avere le dritte e le linee guida per impiantare il sistema anche in (Emilia) – Romagna; il secondo riguarda la creazione della rete: perciò bene chi ha detto, in sostanza, “sfruttiamo” la struttura umana del gruppo degli inGASati, appoggiamoci ad essa. Ancor meglio, direi io, utilizziamo la rete di tutti i GAS locali (dai più vicini, ai più lontani), in una sorta di gemellaggio finalizzato ad attrarre sempre più persone (e fornitori, professionisti e chi più ne ha più ne metta) all’interno di un sistema condiviso all’inizio a livello locale e poi, chissà, magari a livello nazionale. Non dovrebbe essere impossibile, poiché i GAS hanno le radici nel medesimo humus culturale (solidarietà, sostenibilità, consumo locale ecc.): unendoci tutti, per lo meno per questo progetto, catalizzeremmo non solo i fornitori (cessionari di merci e beni, specie commestibili), ma anche le persone che fanno parte dei singoli GAS (e all’interno ci sarà il professionista, l’artigiano, l’artista, il fornitore di servizi del terziario ecc. ecc.).
Insomma, questa mi pare una strada percorribile. Che ne dite?
Ciao
Stefano

Bene Stefano, concordo in pieno con la tua analisi.
All’inizio occorre comunque partire in un gruppo e poi vedrai che il sistema sarà travolgente e ci legherà ancora di più alla famosa S di Solidale.

Me le vedo già le vetrofanie nei negozi che mostrano gli aderenti al progetto 🙂

Per la prossima riunione occorre che portiamo in un punto all’ODG questo discorso e quindi vediamo se otteniamo il beneplacito per riuscire ad organizzare un incontro con qualcuno che ha creato il circuito o che ci è già dentro (anche videoconferenza, sfruttiamoli sti mezzi informatici!!!) E poi si parte!!!

Evvai Roberto .. .anche un promotore finanziario tra di noi … per me è utile che spieghi il tuo punto di vista alla riunione …

Saluti radiosi

Io ho continuato a tenere battuto Marco Cappelli (che ha organizzato l’incontro di cui sopra) ed ecco alcune sue risposte che intuitivamente fanno capire anche le domande.
Che dici Geppo, organizziamo un incontro a più inter-GAS?

Quanto al grado di interesse del GAS sulla moneta complementare locale – circostanza che non posso conoscere – mi permetto di offrirti uno spunto: può interessarvi uno STRUMENTO attraverso il quale moltiplicare di molto l’efficacia della vostra (santa) azione?

Se la risposta è SI’, allora ci possiamo incontrare e posso illustrarvi di quale strumento parlo e COME il suo impiego possa determinare il potenziamento dell’efficacia dei GAS. Altrimenti ci possiamo incontrare anche solo noi due e chi vuoi te.

Lo scopo è quello di farvi capire che la moneta è un mezzo, uno strumento – e che la moneta complementare è uno strumento per la rivitalizzazione dell’economia locale e per il recupero di antichi rapporti umani ormai da troppo tempo dimenticati.

Per quanto riguarda un percorso “terraterra” sulla moneta (sia moneta locale, sia moneta in genere), purtroppo, devo dirti che no – terraterra non esiste UN libro o UN sito capace di tanto (potremmo scriverlo assieme…), ma se ci incontriamo credo di poter illustrare le basi in un tempo ragionevole. Diciamo da 30 a 90 minuti. Fra l’altro – conoscere la moneta (che studio per passione personale da quando avevo 14 anni) – è affascinante.

Se mi preavvisi con qualche giorno di anticipo, posso essere con voi quando volete.

Con affetto, Marco Cappelli

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